martedì, settembre 27, 2011

La vera origine del debito pubblico italiano.


Una voragine attuale che è figlia degli errori del passato. Il debito pubblico fu favorito da una sentenza del 1966 della Consulta, che scardinò l’art. 81 della Costituzione, affermando che nuove opere si possono coprire anche “con la previsione di maggiori entrate”, e in questo modo si autorizzava la spesa “in deficit” che l’art. 81 della Costituzione italiana vietava.

Quindi il primo passo verso la normalità sarebbe restaurare l’art. 81 della Costituzione.

In base a questa sentenza, il rapporto Debito Pubblico/Pil è passato in 20 anni dal 54% al 121,8% ed esattamente ciò è accaduto dal 1976 al 1994.

Quelli che parteciparono al saccheggio delle finanze pubbliche furono una decina, di cui cinque ancora in vita e cioè parliamo dei vari Andreotti, Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, Gava, De Mita, Amato e Ciampi.
Per la verità, Forlani e Gava non ebbero il tempo materiale di avviare una politica economica. Tra quelli che fecero crescere di più il debito pubblico troviamo Andreotti e Craxi con il 23,6% in più, seguiti da Amato (+ 10,4%), Fanfani (+9%), Ciampi (+6,2).

Espansione della spesa pubblica e recessione economica, scala mobile, aumenti contrattuali e spese enormi per le aziende di stato (Iri, Eni, Enel, Efim) furono le cause politico-economiche del deficit finanziato in parte con il ricorso al debito pubblico tramite Bot, Btp, Cct che furono “inventati” proprio alla fine degli anni 70.

Svalutando la lira per favorire l’export si ebbe una inflazione a doppia cifra, mal vista dalla Comunità Economica Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. La spesa non servì a finanziare la crescita economica frenata pure da tassi di assenteismo nelle fabbriche straordinario (Fiat circa al 10%!!).

La limitazione dei punti di contingenza, fatta dal governo Craxi limitò solo in parte la caduta.
Il colpo finale lo diede la riforma delle pensioni del 1989 che previde che lo Stato dovesse finanziare la previdenza.

Quindi, il debito pubblico attuale è quasi tutto una eredità di quel ventennio. Grazie, cari politici della Prima Repubblica….

P.S. Meditate, cornacchie del malaugurio sinistre, poichè per una volta non potrete addebitare "qualsiasi cosa" come usate fare, al Presidente del Consiglio in carica. O si?


Saluti azzurri

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