Si sprecano le ironie che abbinano il nuovo look della piazza con la
canzone vincitrice del Festival di Sanremo «Occidentali's Karma»: resta da
capire come l'amministrazione comunale abbia potuto sposare un progetto
discutibile, che certo non fa onore alla sacralità di una delle piazze più
famose del mondo che per essere abbellita non ha certo bisogno di una foresta
tropicale.
In piazza Duomo «mancano scimmie e cammelli e poi avremo l'Africa in
Italia - contesta il segretario della Lega Matteo Salvini -. I clandestini del
resto già ci sono».
Sinceramente,
contesto la trovata di piantare alberi tropicali in una località che tropicale,
decisamente, non è.
Però vuoi mettere che ora, gli appassionati di palme potranno andare
in piazza del Duomo a Milano, credendosi anche loro principi in un meraviglioso
giardino? Peccato che i giardini nelle città, come scrive Francesco Lamendola, hanno un senso
in rapporto con i luoghi, con la loro storia e con il loro destino.
È ben noto a tutti infatti che Milano è una tipica città
subtropicale, con il clima di Palermo e di Tunisi, e che quindi le piante più
adatte, e nel rispetto della tradizione locale, per la piazza del Duomo, sono
le palme, alte, slanciate, diremmo gotiche, in armonia con il Duomo stesso.
Bisognerebbe chiedere scusa alla città per un obbrobrio che snatura
piazza Duomo. Essa va ripristinata così com'era. Questo episodio certifica come
questa giunta sia in balia di chi offre di più.
Giuseppe Sagliocco - Lodi