Raggi umiliata dal direttorio: si, perché è stata da loro costretta
a silurare anche De Dominicis. infatti adesso l’assessore Raffaele De
Dominicis, l’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti del
Lazio, nominato solo domenica sera assessore al Bilancio è stato praticamente
giubilato. Cosa faranno questi domani???
Una sorpresa dopo l’altra. Prima l’autoaffondamento per
dimissioni del mini direttorio romano seguito a distanza di poche ore
dall'ennesimo colpo di scena. Una decisione evidentemente imposta dal
direttorio nazionale riunitosi in tutta fretta in un albergo della capitale,
sotto la guida di Beppe Grillo, sempre più tutore indispensabile di un
movimento che appare incapace di camminare in autonomia....Ah, dimenticavo, la
Raggi lo aveva nominato solo 4 giorni fa…
La domanda sorge spontanea....ma chi comanda nel M5S? Le menate
dello streaming, dell'uno vale uno, dei "sondaggi" in rete tra
militanti e del condividere tutto? ONESTA'-ONESTA' ONESTA' ?
Quello che sembrava un partito granitico oggi appare come un
castello di carte a cui una manina, forse interessata, ne ha sfilata una. Da
banda degli onesti a banda dei bugiardi è stato un attimo. E adesso si fa dura,
perché, come dice un antico proverbio russo, con le bugie si può andare avanti
ma mai tornare indietro.
E quindi addio per sempre verginità, addio purezza,
addio diversità, addio a tutte le fregnacce che ci siamo dovuti sorbire in
questi anni.
Il Cinquestelle non è il partito Bengodi, non lo è mai stato e mai
lo sarà, è semplicemente una casta che sta tentando di scalzarne un’altra. Con
l’aggravante dell’inesperienza e dell’incapacità che si sono dimostrate
maggiori del previsto, non solo a Roma ma in tutte le città in cui sono stati
messi alla prova con una unica risposta: la politica non fa per i “grillini”.
I contratti fatti firmare prima della presentazione della
candidatura nelle liste del M5S limitano la libertà di coscienza degli eletti
e, pertanto, sono in contrasto con i principi democratici del nostro
ordinamento costituzionale. Prestarsi in qualsiasi modo al gioco di Grillo è
davvero da ingenui...
In definitiva, il M5S è uno strumento di potere in mano ad
un sodalizio privato. Democrazia è pari a zero e se si potesse, senza entrare
nel campo dei numeri relativi, anche meno di zero.
La libertà non esiste, ma c'è un "codice etico" i
cui garanti sono Grillo e, dopo la scomparsa di Casaleggio, il suo erede, cioè
i proprietari del marchio e del Movimento politico.
Chi assume, benché eletto in una consultazione popolare, una
funzione rappresentativa, al momento della candidatura, è stato obbligato a
firmare un contratto, con richiamo al codice etico del Movimento, in cui è
previsto il pagamento di una penale.
Per non incorrere, pertanto, nella richiesta di una penale
da parte del sodalizio M5S, per eventuali procurati danni di immagine, l'eletto
deve sottostare a tutte le condizioni che sono imposte nel contratto.
Tutti i nodi stanno venendo dunque al pettine. No alla
sinistra e no ai 5 stelle, toccherà a un nuovo listone di centrodestra
contrastare l’ascesa degli asceti Renzi e Grillo? Proviamoci tutti assieme, non abbiamo scelta !!
Giuseppe Sagliocco – Indipendente
Lodi
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