Donald
Trump. È lui il nuovo presidente degli Stati Uniti. Una vittoria inaspettata,
clamorosa, contro tutto e contro tutti: i mercati, i media, l'establishment, i
benpensanti. E contro Hillary Clinton e Barack Obama, ormai solo un pallone
gonfiato e, proprio come Renzi, dall’ego spropositato. L'America tanto
bistrattata e criticata si dimostra una vera democrazia. Non hanno votato il
vecchio, le lobby, le banche, la moglie di...e quindi i radical chic italiani,
sono impazziti.
Ha vinto Donald contro
tutto e contro tutti. Contro la grande stampa, contro i network, contro le
multinazionali delle armi, che preferivano la guerrafondaia Hillary, contro
attori e cantanti multimiliardari radical chic, contro le calunnie e, nel suo
piccolo, anche contro il nostro Pinocchio fiorentino. Evviva!
Il tutto,
nonostante gli afro, gli ispanici, gli asiatici, i neri americani, per non
parlare dei maitre à penser, dei sondaggisti organici, dei beoti giornalisti
collettivi, dell’establishment, delle femministe puntute, del PolCor sparso a
pieni mani, delle università ultra liberal, nonostante le tonnellate di
spocchia intellettuale dei Colombo, dei Severgnini, dei Lerner e degli Zucconi
e tutte le cianfrusaglie hollywoodiane, nonostante tutto The Donald ha vinto.
Bene, significa che l’era dei liberal/rossi s’è sgonfiata. Ora tocca
all'Europa.
Senza
trionfalismi sciocchi e aspettative messianiche è “in progress” un nuovo mondo.
Un po' di comprensione riserviamola a quei tanti poveretti che saranno
costretti a fare gli scatoloni e che dovranno vivere a Maalox per tanto tempo.
Il nove novembre 1989 cadde il muro di Berlino, ma non le sue pietre
ideologiche, il nove novembre 2016 sono state spazzate via anche quelle.
Quante
facce a lutto, tra gli osservatori. Non che si debba far festa, ma le
presidenziali americane sono state una bella ventata di democrazia. La
protesta, il farsi beffe dei sondaggi, dei media politicamente schierati: è un
salto nel vuoto ? Brutti sporchi e cattivi, dicono i maestrini sorpresi: è la
democrazia, bellezze, e le urne europee, dalla Francia all'Italia, risentiranno
delle sirene americane. Dobbiamo solo stare a vedere, con curiosità, senza
speranze e senza paure.
L'America profonda, signori miei, non è Luisa Veronica Ciccone in arte
Madonna, non è Kate Perry, non sono i circoli LGBT, non è Robert De Niro, non
sono gli avvocatoni della Upper Class né i giornalisti democratici del New York
Times, non è Soros e nemmeno Spike Lee, non è neppure Severgnini o Zucconi, per
quanto loro lo credano. L'America profonda sono Clint Eastwood e Mike
Tyson.
Ultima
riflessione: il mondo si è liberato del pericolo Hilary...ma l'Italia quando si
libera dell'inganno dell'ilare quanto arrogante e borioso Renzi?
Proviamoci con un NO il 4 dicembre. Grazie Donald.
God Bless America!!
Giuseppe Sagliocco - Lodi
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