giovedì, aprile 14, 2011

Processo breve, nessun rischio e tante balle!!


Nonostante le terroristiche affermazioni di alcuni esponenti dell’opposizione, le nuove norme sul processo breve e sulla prescrizione breve non incideranno sui procedimenti per il disastro di Viareggio, il terremoto dell’Aquila o per il crack Parmalat. Per il primo i Pm stanno procedendo per reati gravissimi, come l’omicidio colposo plurimo e il disastro ferroviario, puniti con pene molto severe e che si prescriveranno, quindi, in un tempo lontanissimo; se il processo breve verrà approvato la prescrizione del disastro ferroviario di Viareggio maturerebbe in 23 anni e quattro mesi, quindi nel 2032, e la prescrizione dell’omicidio colposo plurimo addirittura dopo, fino a un massimo di 35 anni dai fatti, quindi nel 2044. Lo stesso vale per i processi per il terremoto dell’Aquila, dove il termine di prescrizione si ridurrebbe di soli dieci mesi. E anche su Parmalat non ci sarebbe nulla da temere, visto che per il reato di bancarotta fraudolenta ed aggravata si passa dai 18 anni e nove mesi a 17 anni e sei mesi...

C’è qualcosa di stucchevole in tutta questa discussione sul processo breve. Mettiamo da parte per un attimo Berlusconi (voi ossessionati, lo so, non ce la fate: fatevi un sudoku nel frattempo), e proviamo a ragionare su un aspetto. E cioè l’allarmismo, davvero viscido e vergognoso, che l’opposizione intera, parlamentare ma non solo, sta cavalcando su questa vicenda. Dal Pd al partito di Fini, da Repubblica a Sky, tutti a dire che ci sarebbero una serie di processi a rischio. Processi ovviamente dal forte impatto mediatico.

Ad esempio, il processo per il terremoto dell’Aquila, quello per la Moby Prince, quello della Thyssen, quello della strage ferroviaria di Viareggio. Tutti, indistintamente, scrivono e affermano che la legga salva-Berlusconi affosserà tutti quei processi...

Bene, è tutto falso. E’ tutta una balla incredibile. Mentono sapendo di mentire. Ad esempio, il processo di Viareggio andrà in prescrizione nel 2034, cioè 25 anni dopo il fatto: è del 2009 e quindi sarà prescritto nel 2034. Ma quello che non vi dicono, è che si tratta della prescrizione di primo grado. Con il processo-breve la prescrizione verrà accorciata di 20 mesi, cioè da 25 anni a 23 anni e 4 mesi. E ora, volete farci credere, voi patetici sfruttatori del dolore, che nemmeno dopo 23 anni e 4 mesi la giustizia italiana riesce ad arrivare ad una sentenza di primo grado? Vergognatevi...

Vale a dire che andrà in prescrizione solo e soltanto se il procedimento sarà fermo ancora al primo grado. Ora, scusate, ma immaginatevi un processo del genere che dopo 25 si ritrova ancora a quel punto. Provate a pensarci. Dopo 25 anni. Un quarto di secolo. Più che prendervela con Berlusconi, cari giornalisti e cari politici andate a cacciare col forcone i giudici, vera casta privilegiata e autentica palestra di inetti. Perché se 25 anni non bastano per un primo grado, allora, qualche problema c’è. E pure bello grosso.

Ma ci rendiamo conto, l’ossessione di Berlusconi non vi permette lucidità. Preferite fomentare l’odio e la violenza, preferite raccontare balle, tanto gli ossessionati credono a tutti. Fateci almeno un favore, se riuscite. Lasciate fuori da tutto questo i parenti delle vittime. Loro non c’entrano niente. Loro non meritano di finire in mezzo al vostro vomito.

Saluti azzurri