domenica, febbraio 25, 2007

SE NAPOLITANO SI AGGRAPPA ALLA COSTITUZIONE

In Italia, specialmente quando fa comodo, ci si appella a quanto prevede la Costituzione, come appunto ha fatto l'ineffabile Napolitano, che probabilmente non cercava di meglio per glissare su quanto i "rumors" e la opinione pubblica, per non parlare dei sondaggi in possesso di TUTTE le parti politiche, non solo di centrodestra ,andavano ormai sottolineando da mesi: l'Italia è lacerata nel suo governo, nella sua leadership debole, e minata al suo interno dalla sua stessa maggioranza....uno, due mesi e saremo punto e da capo! Per la cronaca: Prodi e il governo sono sotto i minimi storici (meno del 30% di gradimento) e Berlusconi e la CDL in grande, grandissimo spolvero (siamo quasi al 60%)...Attualmente, se si andasse a votare, probabilmente l'Unione starebbe a casa alla grande, si parla infatti, per cio' che possono valere i sondaggi, di 8/12 punti di differenza!!!
Ma ritornando a Napolitano, il Presidente ha praticamente istigato "I SUOI PRODI", (mi piaceva il gioco di parole) a passare sul mercato e raccattare personaggini di secondo piano o auto-epurati di origine e derivazione moderata e di centrodestra, disposta a vendersi per un posto da sottosegretario....o addirittura da ministro vedi Follini!!
Godono, i sinistri invasati, per questa ennesima vittoria di Pirro....Ma si sa, non si puo' pretendere di tirar fuori il sangue dalle rape!!! Il potere logora chi non ce lha...o chi sa che sta per perderlo...definitivamente...
Qualcuno ha per caso sentito o letto di UNO SOLO dei sinistri storici affermare che le cose non vanno mica tanto bene e che c'è qualcosa da criticare???
Assolutamente no....per loro si stava solo scherzando, e non è successo niente, ora infatti da 281 pagine di programma si è passati a 12 punti, insomma,ci si rifà il trucco e si ritorna in pista, come prima, piu' di prima!!!
Ma scusate, mi spiegate poi cosa vuol dire il Presidente della Repubblica ed ex comunista doc, quando afferma che anche in passato "non vi sono precedenti..." I precedenti sono fatti per essere smentiti e per essere rinnovati, i record nello sport per essere superati...cosa c'entrano le consuetudini e gli usi? Diciamo invece, piu' sinceramente che fatta la legge, trovato l'inganno... all'italiana!
Ok lasciamo stare, aggrapparsi agli specchi oliati è previsto, è vero, e loro hanno fatto subito tesoro di tutto cio' che la legge gli permetteva...pur contro il comune sentire di quanti sono oggi minoranza-maggioranza e della opinione pubblica...
Magari se non c'era lui come Presidente comunista, chissà.....In ogni caso, con Pallaro (che mancava dall'italia da 46 anni) eletto all'estero, e quel brav'uomo di Follini, in Senato sono 162-159 considerati i 4 voti dei senatori a vita sicura stampella EXTRA (e anche qui il Predidente e i sinistri invocano la LEGITTIMITA' costituzionale, ignorando quella MORALE)....Ma noi dobbiamo andare avanti!!! Ora che si faccia pulizia e chiarezza all'interno della CDL e chi sta dentro è dentro, chi sta fuori, ahimè è fuori....
Tanto, al suo interno i voti che dovessero mancare in caso di voltafaccia dell'UDC sono AMPIAMENTE già stati recuperati da FI in particolare ma anche da AN dalla Lega e in misura piu' o meno minore anche da Nuova DC e Nuovo PSI...Inoltre credo che ci saranno i radicali "buoni" capeggiati da Della Vedova e con l'aggiunta del fiero Capezzone...ma questo è un altro discorso....e ci saranno anche i pensionati...per così dire, pentiti!!
La certezza è quindi una soltanto: dureranno poco...la porcata si trascinerà ancora pochi mesi...in senato sarà DURISSIMA!!!!!
E allora cosa farà Napolitano, a cosa si aggrapperà stavolta per non propinarci un Prodi ter?
Saluti azzurri

domenica, febbraio 11, 2007

LO STRAPPO....DICO...NON DICO

Pollastrini santifica, Bindi combatte. La prima si crede titolata, per il ruolo che ricopre, a benedire con una legge dello Stato i rapporti affettivi di qualunque genere e si trasforma nel santo patrono del governo italiano; la seconda sventola combattiva la bandiera della parità dei diritti per tappare le bocche a chi afferma che il Consiglio dei ministri di giovedì ha dato il via libera al percorso che porterà ai matrimoni gay, con tanto di possibilità di adozione. Pollastrini benedice: voleva di più ma si accontenta di ciò che ha sfornato. Bindi combatte: le rimorde la coscienza ma è fiera del lavoro di limatura che l'ha tenuta impegnata in queste settimane, un piede in Vaticano ed uno sulla poltrona di governo per non far scappare né l'uno né l'altra.

Diciamo la verità. Cosa è stato partorito? I DICO, diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Questo ci viene comunicato. Anzitutto, DI sta per diritti e CO per conviventi. Abbreviazione manchevole del senso di dovere che doveva essere un chiaro messaggio educativo per un governo che si appresta a tutelare le convivenze ma che vuole e deve mantenere saldo il rispetto verso coloro che scelgono la «strada stretta» del matrimonio. Già dallo slogan, dunque, potremmo dire che trattasi di una mossa politica che produce un sostanziale sbilanciamento del senso del diritto ed un profondo affievolimento del senso di responsabilità che dovrebbe essere tutelato, in primis e profondamente, dallo Stato.

Non volendo questionare sui refusi di comunicazione del messaggio, fermiamoci a riflettere sull'obiettivo che si intende perseguire. «Vogliamo dare dignità, serenità e rispetto delle scelte affettive di tutte le coppie che scelgono la via della convivenza, soprattutto a coloro che non potranno mai scegliere la strada del matrimonio», afferma Pollastrini dalle poltrone di Porta a Porta. Ma c'è qualcosa che non torna. Se è vero che il Consiglio dei ministri, con il ddl in questione, ha voluto dare dignità agli etero conviventi e, soprattutto, agli omosessuali conviventi, come mai c'è chi, come Silvestri dei Verdi, afferma che «il Ddl assume forme di umiliazione»? Non era dignità quella che si voleva garantire? No. Anche la presidente nazionale di Arcilesbica, Francesca Polo, afferma che con questo Ddl «ingiustizia è fatta. Ci sentiamo offese una volta di più da una risposta che non restituisce il rispetto e il diritto a disporre di sé alle coppie omosessuali italiane, che rimangono spogliate di diritti concretissimi». Ma quale dignità? Insorgono pure i diretti beneficiari del provvedimento!

Scartata, dunque, l'ipotesi del buonismo che Pollastrini e Bindi volevano appiccicare a questo ddl, cosa ne resta? «Si tratta solo di un pasticcio demagogico per coprire lo stato comatoso di una finta maggioranza. Non c'era bisogno di nessuna legge. I diritti ribaditi nei DICO sono già ampiamente tutelati dal codice civile» afferma Isabella Bertolini di Forza Italia. Eh già, e come darle torto? Anche la parte più «calda» della stessa maggioranza, Sgobio (Pdci) in testa, arriccia il naso, se lo tappa e si fa piacere la DICO-invenzione. Senza dubbio è una trovata che rompe il muro. Diciamo la verità. Non romperà mai il muro del pregiudizio, sentimento intimo e privato che nessuna legge mai potrà modificare. Rompe, invece, il muro del limite producendo un manifesto culturale di portata enorme. Quale limite ha la nostra società? Nessuno più. Fai ciò che vuoi, che se siete in tanti a farlo vi garantisco tutele legali. Ecco il muro che si rompe. Il buon senso, il dovere alla responsabilità laica, culturale della nostra civiltà. E se domani in forza di una qualunque simil-maggioranza d'opinione fosse così necessario rompere il muro della monogamia, rompere il muro dell'incesto, rompere il muro della paternità/maternità? Il governo che limite pone e sulla base di cosa pone limiti al proprio legiferare? Ecco la verità.

Il governo pensa di costruire la società del futuro, a suo avviso ostacolata da muri culturali, spazzando via il senso naturale quanto culturale della società del passato, se così vogliamo maldestramente etichettarla. Un ddl anticamera di ogni abolizione futura che sintetizza ciò che in legge come nella società già c'era e costruisce pezzi importanti di ciò che in legge e nella società di domani ci sarà. Arcilesbica offesa nella dignità, comunità Glbt (gay, lesbiche, bisessuali e trans) umiliate. Un ddl che apre a nuove pressioni, a nuove richieste, senza alcun limite non alla decenza ma al rispetto dell'identità. E se domani chi chiede la poligamia sarà così ben vociante, beh, avremo un governo disposto a «dargli dignità». Chi paga il conto di queste aspirazioni pontificatorie della politica? Il conto va, salato, a chi ha sempre creduto che la democrazia debba essere rispetto e responsabilità in forza dei quali un refuso, anche grammaticale, sui doveri non può essere ammesso dalla società, del passato, di oggi e di domani. Nel pasticcio creato da questo governo, il Paese ha bisogno di trovare qualcuno che chiaramente dica fino dove e perché dobbiamo lottare.

Saluti azzurri