mercoledì, marzo 11, 2015

La Cassazione assolve definitivamente Berlusconi. Perseguitato senza prove per 5 anni. Chi pagherà? Chi risarcirà lui, ed il nostro movimento per questo?




I radical chic dell'informazione lo avevano dipinto come un vecchio porco, lo avevano fatto passare come una sorta di barbablù, una persona poco raccomandabile che usava il suo denaro e la sua posizione per soddisfare pruderie inconfessabili.

Per fortuna, stanotte la Cassazione ha chiuso questo bruttissimo capitolo della vita politica italiana, il classico linciaggio mediatico basato su teoremi di colpevolezza, ancora oggi tutti da provare, che alla fine sono caduti sotto i colpi della logica, delle prove, dei fatti. INNOCENTE PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE.

Cinque anni di inchieste e di processi, che hanno trascinato Berlusconi sul banco degli imputati con accuse pesanti, e hanno trasformato il bunga bunga in una barzelletta mondiale: ma tutto era su reati mai commessi e che esistevano solo nelle tesi d’accusa della Procura di Milano. 

Ma il presidente Berlusconi non ha pagato solo lui un prezzo altissimo per questo "tritacarne mediatico"; lo ha pagato un intero movimento politico da lui rappresentato, lo ha pagato l'intero centrodestra. 

Un governo caduto per screditamento del suo leader legittimamente eletto. Un danno d'immagine enorme per lui, per l'Italia, per un intero movimento politico. Chi risarcirà ora Silvio Berlusconi per un calvario infame?


Per cinque anni la Procura di Milano ha rivoltato le lenzuola di Silvio Berlusconi alla caccia di reati. Ma non ne hanno trovati. Cinque anni di pettegolezzi, di brogliacci di soldi spesi in intercettazioni e indagini, dunque, buttati così. Come l'immagine internazionale dell'Italia e del suo capo di governo, sepolta sotto quintali di fango.

Ecco, dopo anni di accuse infamanti contro Silvio Berlusconi, la corte d’appello del Tribunale di Milano ha stabilito che nel cosiddetto caso Ruby non esiste alcuna concussione, mentre per quanto riguarda l’accusa di induzione alla prostituzione, il fatto semplicemente non costituisce reato.

Il Cavaliere dopo essere stato sputtanato in mondovisione è dunque stato assolto con quella che un tempo si sarebbe definita la vecchia «formula piena». Ore e ore di interrogatorio sulle mutandine in pizzo delle subrettine di via Olgettina, migliaia di pagine su usi e abusi intimi di un presidente del Consiglio, quintali di intercettazioni d’alcova messe a disposizione dell’opinione pubblica, per poi sentenziare che il reato non c’è e la concussione neppure.

Auguro a tutti coloro che commentano con rabbia la sentenza, di non vivere mai una esperienza simile, di accanimento giudiziario per fatti che ritengono di non aver commesso. Oramai diamo per scontata la colpevolezza dell'indagato a prescindere, senza ricordare che una ingiusta condanna distrugge l'essere umano.



Giuseppe Sagliocco
Forza Italia
Coordinatore Esercito di Silvio - Lodi