martedì, luglio 28, 2015

E Berlusconi alzò la voce: l'Italia non è in vendita.


L'Italia in vent'anni ha subito venti colpi di Stato. Il nostro Paese non è una democrazia. L'ultimo governo eletto dal popolo fu il nostro, quello del centrodestra eletto nel 2008. Dopo le manovre dell'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e dei tecnici di Bruxelles per portare Mario Monti a Palazzo Chigi senza farlo passare per le urne, gli italiani hanno dovuto subire due governi, quello guidato da Enrico Letta e quello presieduto da Matteo Renzi, che non sono stati eletti. 

"Siamo una democrazia sospesa, tuonò Berlusconi, e  dobbiamo esserne consapevoli tutti quanti". Nemmeno a Renzi la manda a dire: "Abbiamo un presidente del Consiglio che non è nemmeno stato eletto parlamentare e che governa con una maggioranza che ci è stata usurpata, questo governo è frutto di un colpo di Stato, l’ultimo governo davvero eletto dal popolo è stato il nostro". 

E ancora: "L’Italia non conta nulla in Europa perché il premier (Renzi, ndr) è venuto fuori da giochi di palazzo e non dal consenso del popolo".
Merkel e Hollande, poco prima dell’Eurosummit hanno incontrato Tsipras. A quel tavolo l’Italia non c’era e il premier, di fatto, è stato snobbato da Francia e Germania. Il peso politico di Renzi nella politica internazionale è sempre stato irrilevante, basti pensare come ha gestito l’emergenza immigrazione in sede europea. Con la crisi greca è arrivata un’ulteriore conferma.

Si dice da tempo, da anni, che la prossima Grecia potrebbe essere l'Italia, oppure la Spagna. L'una vale l'altra, circa. E se così fosse, da oggi, con quanto sta succedendo ad Atene, abbiamo ben chiaro a cosa andremmo incontro, roba che il massacro sociale firmato dalla "premiata ditta" Mario Monti ed Elsa Fornero sembrerebbe un po' di solletico sotto ai piedi. Il punto è che non possiamo dormire sonni tranquilli. Abbiamo un premier, Matteo Renzi, che promette mille riforme e ne conduce in porto cinque, per giunta pasticciate (o irricevibili)...

Accadde che allora Berlusconi, premier in carica, venne convocato di notte durante un G8. Un summit nel summit: presenti Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, Josè Zapatero e Barack Obama. Il Cav si trova di fronte a un diktat: se l’Italia non vuole fallire, deve accettare un prestito del Fmi, e in buona sostanza farsi commissariare, come accade oggi alla GreciaVengono offerti prima 30, poi 50 miliardi. Berlusconi rifiuta, spiega che le cose non stanno così, ma questi insistono. La Merkel rilancia: 70 miliardi. Berlusconi alza i toni. I miliardi diventano 90. Berlusconi si alza e se ne va alzando la voce: L’Italia non è in vendita.

Come ormai noto, il problema Germania e Francia lo risolsero in altro modo. Visto che non riuscirono a comprare l'Italia, via Napolitano si vendettero Berlusconi. Da allora il voto non ha più contato nulla, come oggi in Grecia. Ci hanno dato prima Monti, poi Letta e ora Renzi, e per di più le cose sono solo peggiorate. Pensiamoci. È questa l'Europa (ed è questa l'Italia) che avevamo sognato?


Giuseppe Sagliocco
Esercito di Silvio - Lodi