giovedì, marzo 17, 2016

Senza contratto e con progressioni economiche bloccate. Cosa fanno i sindacati?


Egregio Direttore, 
vorrei parteciparle una problematica di lavoro molto sentita, che riguarda enti e lavoratori pubblici ma non solo. Il sottoscritto si occupa di Relazioni Internazionali e in particolare di Cooperazione Internazionale al Comune di Milano. Ecco, quello che vorrei far conoscere a tutti è il fatto che dall'01.01.2015 le progressioni economiche orizzontali sono sbloccate. Cosa significa?
Che le limitazioni al trattamento economico individuale dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, aventi fonte nei commi 1 e 21 dell’art. 9 del citato d.l. n. 78 del 2010, hanno esaurito la propria efficacia precettiva il 31.12.2014. Tale conclusione è indirettamente confermata dall’art. 1, comma 256, della legge di stabilità per il 2015, n. 190 del 2014.
Ne consegue che, in forza dell’ultima legge di stabilità, la protrazione delle dinamiche di contenimento retributivo del personale delle pubbliche amministrazioni ha interessato:
I) la procedura di contrattazione collettiva (art. 9, comma 17, del d.l. n. 78 del 2010);
II) i meccanismi di adeguamento retributivo per il personale non contrattualizzato (art. 9, comma 21, primo periodo);
III) le progressione di carriera economiche per il personale in regime di diritto pubblico, con le eccezioni individuate all’epoca dal legislatore (art. 9, comma 21, secondo periodo).
Tale conclusione risulta avvalorata dalla circolare del Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, n. 8 del 02.02.2015, che, nel paragrafo relativo al “Trattamento economico del personale”, chiarisce quanto segue: “a partire dal 01.01.2015 cessano, tra l'altro, ferma restando l'impossibilità di riconoscere arretrati per gli anni dal 2011 al 2014, gli effetti delle norme di contenimento delle spese di personale previste dall'articolo 9 del decreto legge n. 78/2010 concernenti il blocco dei trattamenti economici individuali (commi 1 e 2) ed il blocco economico delle progressioni di carriera comunque denominate e dei passaggi tra le aree (comma 21, terzo e quarto periodo), già oggetto della circolare n. 12/2011 del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato che, come noto, sono state prorogate fino al 31.12.2014 dal D.P.R. 04.09.2013, n. 122.
A puro titolo conoscitivo, segnalo che il Sindaco del Comune di Verdello ha formulato una richiesta di parere in merito alla possibilità di effettuare progressioni economiche orizzontali negli enti locali.
Si resta in attesa di conoscere una pronuncia di orientamento generale al fine di attuare, in vista della formazione dei contratti aziendali per l'anno in corso e delle risorse spendibili in termini finanziari, comportamenti in linea con le disposizioni di finanza pubblica in tema di contenimento dei costi del personale così come ribaditi nel citato art. 256.
In base a quanto esposto, pertanto, le limitazioni al trattamento economico individuale dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, hanno esaurito la propria efficacia precettiva il 31.12.2014. Ma chi gestisce il lavoro? I sindacati. Purtroppo per noi. Questi sindacati ancora ancorati a schemi ideologici superati, stanno affondando l'economia italiana. Sanno solo tutelare il "non lavoro" con una forma organizzata di "non lavoro" lo sciopero. La domanda quindi è: a cosa servono quindi i sindacati; cosa fanno o hanno fatto in questi anni? Perché non ritengono essenziale richiedere una nuova progressione orizzontale dei dipendenti tutti, laddove si consideri che già gli stessi lavoratori, oltremodo vituperati e maltrattati, non vedono rinnovato il loro contratto dal 2009 ad oggi? Val bene ricordare che senza progressione economica (con relativi arretrati spettanti per legge) nel 2016 si percepiscono gli stessi identici emolumenti percepiti dall'anno 2009! Grazie. Saluti. 

Giuseppe Sagliocco - Lodi