lunedì, novembre 24, 2014

FI: Azzerare tutte le nomine adesso, e ripartire con l'Esercito di Silvio.



Non giriamoci intorno... Forza Italia e il centrodestra devono rifondarsi. E per farlo, occorre un deciso colpo di spugna: servono persone oneste e capaci, senza secondi scopi, non arroganti e autoreferenziali ma aperti verso l’esterno anziché arroccati alle poche, pochissime ormai poltrone che restano.
Fuori dalle case dunque, dalle sezioni o dalle segreterie regionali. Adesso bisogna metterci la faccia, è finito il tempo in cui quattro sfigati “amici degli amici” spesso senza arte ne parte, raccoglievano a piene mani.

Si, perché c’è gente, tanta gente,  che per anni e anni è campata di rendita, sulle spalle del partito e soprattutto di Silvio Berlusconi. Affermo ciò, dato che è lampante che i voti venivano dati a Silvio Berlusconi (e non a loro…) quindi per anni hanno “approfittato” grazie a Forza Italia senza fare praticamente nulla!!
Ovviamente le#elezioni senza Berlusconi sono queste. Ma a qualcosa sarà servita l’ulteriore debacle.

Serve, a questo punto, che la classe dirigente di Forza Italia si faccia delle domande. L’ esito delle regionali in Emilia e in Calabria è stato drammatico. Così non va, ora bisognerà “per forza” azzerare tutte le nomine.

Si ascolta invece gente che non capisce niente di politica dire "ha vinto l'astensionismo" senza dire che a perdere siamo stati noi senza un progetto politico, senza rappresentanti credibili, senza più voglia ne orgoglio, abbiamo perso noi con i nominati...senza dare spazio a gente capace e di provata fedeltà, che magari saprebbero cosa dire alla gente, una classe politica che non paga mai e che caschi il mondo, rimane sempre li, che si vinca o si perda...Troppo comodo.

Fino a oggi, abbiamo perso solamente del tempo. Che doveva invece servire sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e non dall’arroccamento e dalla “chiusura” sistematica verso chi non è considerato tuo amico...Occorre finalmente superare il metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. I voti sul territorio non si prendono con i nominati e i figli e figliocci di questo o quell’altro consigliere regionale, deputato o assessore. 

Il risultato elettorale e' più negativo di quanto si potesse prevedere. E' necessaria un' immediata riflessione per creare le condizioni di ripartenza all' insegna dell' unità. 
A livello nazionale serve una opposizione che sfidi il Governo in positivo, predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi.

Forza Italia deve dire addio ai sanguisughe nominati , che sono da anni all'interno del partito! Oggi, non domani, urge un cambio di rotta (azzeramento delle cariche) oppure il partito che per anni è stato il faro del centrodestra sarà destinato a brancolare nel buio.

Basta con le nomine, quindi. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori.

A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento, quel rinnovamento di cui non potrà non essere parte integrante il mio amico e fratello Simone Furlan, e il suo Esercito di Silvio, di cui mi onoro di essere coordinatore provinciale a Lodi. 

Giuseppe Sagliocco
Forza Italia
Coordinatore Esercito di Silvio Lodi

lunedì, novembre 03, 2014

La legge non é uguale per tutti, specie se riguarda Berlusconi.


La sentenza del Tar su De Magistris ha un riflesso politico immediato: dimostra che il Senato ha agito contro Berlusconi tradendo disonestamente il diritto, rifiutando l’esistenza di un dubbio di legittimità costituzionale oggi ammesso da un Tribunale. 

La decadenza di Silvio Berlusconi da senatore è una ferita aperta nella democrazia italiana. 

Con una scelta frettolosa, di cui oggi si conferma l’infondatezza, la sinistra ha tentato di mettere fine all’esperienza politica del leader di Forza Italia, utilizzando la legge Severino come mezzo per raggiungere il proprio fine. Non c’è riuscita: Berlusconi continua ad essere il leader dei moderati italiani e il punto di riferimento per il centrodestra. Resta, però, la brutta pagina di un’ingiustizia che va sanata e rimane una legge dagli effetti distorsivi che va superata quanto prima.

A Silvio Berlusconi non fu data la stessa possibilità che é stata data a Luigi De Magistris, che con una decisione del Tar di Napoli é stato reintegrato nel suo ruolo. Ruoli diversi e situazioni diverse ma anche applicazione diversa di una stessa norma. Oggi la politica deve intervenire, celermente, per sanare la disparità e porre rimedio ad una grave ingiustizia. In un Paese civile la legge é uguale per tutti.

Una decisione che però conferma la gravissima ingiustizia compiuta dal Senato nei confronti di Silvio Berlusconi cui non è stata data la stessa possibilità. Di ciò vi è la grave responsabilità della maggioranza a guida PD formatasi allora per l’ingiustizia sommaria nei confronti del leader di Forza Italia.

E’ singolare la scelta del Tar di non limitarsi a sospendere il procedimento, prevedendo altresì la sospensione dell’efficacia del provvedimento del Prefetto: una decisione che si traduce, di fatto, nella disapplicazione di una legge dello Stato vigente, come la Severino.

Evidenti, anche a chi non vuole vedere, l’uso strumentale di due pesi e due misure pur applicando la stessa legge:  in Senato, per Berlusconi, non si è inteso minimamente mandare gli atti alla Consulta, oggi per l’ex magistrato De Magistris lo si fa, in base agli stessi principi che abbiamo a lungo invocato, inascoltati, proprio per Silvio Berlusconi.

Vale la pena chiarire una volta per tutte che il problema è identico, perché afferisce alla irretroattività di una norma a carattere sanzionatorio di matrice penale. Insomma, trattandosi di Silvio Berlusconi, cambiando l’ordine degli addendi, la somma muta.

Siamo felici che per De Magistris ci sia giustizia, ma una giustizia che c’è solo per qualcuno, e ciò con criteri politici e partitici è la certificazione di una democrazia compromessa da colpe ed omissioni di tanti protagonisti delle istituzioni.


Giuseppe Sagliocco
Coordinatore Esercito di Silvio - F.I. Lodi