martedì, dicembre 13, 2016

"Il Gattopardo?" A Renzi e al Pd gli fa un baffo…

"Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente", così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo". Peccato però che Tomasi di Lampedusa non abbia mai scritto questa frase ne Il Gattopardo. La frase che appare in questo romanzo, pronunciata da Tancredi, è: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
La formazione del nuovo governo ha realizzato pienamente ciò che ha scritto Tomasi di Lampedusa, ingannando per l'ennesima volta gli italiani onesti, quelli che sono sempre andati a votare onestamente, quelli che lavorano onestamente, rispettano le leggi e pagano le tasse onestamente.
Mentre si dimetteva infatti, contando sul discreto, operoso arbitrato del presidente Mattarella, Renzi ha messo il più fidato collaboratore alla guida del governo, ha scelto per lui e con lui i ministri da confermare e quelli da sostituire, altrettanto ha fatto e farà con i vice ministri e i sottosegretari, persino quelli che assisteranno Gentiloni più da vicino, per non parlare delle prossime nomine ai vertici delle aziende pubbliche.
Il nuovo, governo, per quanto sia una fotocopia del precedente, non dovrà farsi carico della campagna elettorale del segretario Pd. E potrà fare anche scelte impopolari.
Questo significa anche che, tra un anno, con la prossima legge di stabilità, potrebbero scattare gli aumenti di tasse che l'ex premier ha evitato. Sono quasi 20 miliardi di aumenti dell'Iva e delle accise, previsti dalle famose clausole di salvaguardia. Il governo Renzi ha disinnescato gli aumenti solo per il 2017, senza mettere a bilancio le somme necessarie per il 2018. Un'eredità degli esecutivi precedenti, ma anche della ultima legge di Bilancio, fatta in deficit e infarcita di misure elettorali. Molto diversa dalla prossima, firmata da un governo di transizione e da un ministro che, in fondo, con Renzi non è mai andato d'accordo.
Dopo tanto penare insomma, il governo nasce morto. Con l'estrema unzione di Orfini, che vaticina un fine pena prima della fine della legislatura. A voler peccare d'ottimismo, sarà tenuto in incubatrice dalle «amorevoli» cure di Maria Etruria Boschi e Luca Lotti. Le due infermiere che per non farsi torto a vicenda, controllarsi e controllare, staranno culo e camicia, separati in casa a Palazzo Chigi. Sottosegretaria e ministro al Telecomando: vince la femmina, naturalmente, che spunta il ruolo più in vista; al fratellino caro solo lo Sport (con delega ai rigori negati alla Fiorentina).
Bene Renzi. Metti i paletti e portaci a votare prima dell'estate, ma con una legge seria, non come le due porcate varate nel delirio di onnipotenza. Del resto abbiamo ben capito che Gentiloni è solo un paravento, concordato con un Quirinale celestiale, che ci guarda benevolo dalle nuvole. Alla maggior parte degli italiani è oggi ancor più chiaro che quelli fregati qui, i fessi siamo soltanto noi, che chiediamo “addirittura” di andare a votare dopo il quarto premier “scelto” senza libere e democratiche elezioni....

Giuseppe Sagliocco - Lodi



giovedì, dicembre 01, 2016

SOLDI REGALATI A TUTTI SENZA CRITERIO IN CAMBIO DI UN "SI"...SOLO BRICIOLE PER GLI STATALI? #IOVOTONO

Un accordo da 5 miliardi di euro complessivi per 2,8 milioni di dipendenti. Sono i due numeri sintetici dell’accordo per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici che era fermo da 7 anni. Tra blocco del turn-over e pensionamenti, il numero dei dipendenti in servizio è diminuito in numero assoluto e quei pochi rimasti in servizio sono costretti a lavorare per tre e ad essere pagati neppure per uno! Infatti sono diminuite le loro retribuzioni annuali e di conseguenza il loro potere d’acquisto.

L’aumento medio di 85 euro lordi al mese è da intendere «a regime»: la cifra sarà raggiunta per tappe successive nel corso di tre anni. Avere tutto e subito l’anno prossimo costerebbe troppo. Sarà necessario, quindi, trovare risorse aggiuntive, rispetto ai 5 miliardi previsti nei prossimi tre anni.
Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego non può essere oggetto di contrattazioni frettolose, né tanto meno essere condizionato dalla Sentenza della Corte Costituzionale, che ha parzialmente bocciato la Legge Delega Madia sulla riforma della PA.

Ora, all'improvviso, e guarda caso proprio a ridosso del voto referendario, il premier è intervenuto a gamba tesa, sconfessando le perplessità manifestate dalla “Ministra” Madia sulla possibilità di un rinnovo in tempi brevi, proprio a causa della Sentenza di cui sopra, prospettando soluzioni che ricalcano grossolanamente quelle adottate per il contratto dei metalmeccanici, ma che già ad una prima analisi destano non poche perplessità.

Il tanto decantato aumento di 85 euro in busta paga, che comunque non scatterà prima di dicembre 2017, è solo uno specchietto per le allodole, in quanto non recupera l'inflazione e quindi non è sufficiente a coprire le perdite subite dai lavoratori, in termini di potere d'acquisto, in questi 7 anni di attesa e inoltre, per molti dipendenti, tale aumento potrebbe comportare il superamento della soglia reddituale che dà diritto al bonus degli 80 euro e oltretutto, la quota di 85 euro non si applica uniformemente a tutti, ma è da considerarsi "media", che aiuta i redditi genericamente più bassi, invece di agevolare espressamente quelli minimi.

Molto preoccupante è altresì il problema della copertura finanziaria: il reperimento delle risorse necessarie richiederà uno sforzo ben superiore agli stanziamenti previsti in Legge di Stabilità, perciò si teme che, successivamente, possano scattare dei meccanismi di recupero che vadano sempre a danno dei lavoratori dipendenti.

Il sottoscritto non condivide assolutamente le linee sulle quali il governo si è orientato, non per offrire un reale sostegno al personale degli enti locali, bensì per cercare di rabbonire i sindacati e tentare una disperata azione di condizionamento del voto referendario del 4 dicembre non tenendo conto delle vere esigenze di questo momento dei lavoratori dipendenti, che vedono negarsi, insieme agli altri, da ben 7 anni in Contratto Nazionale, il Governo vorrebbe assegnarci una miseria simile, che non coprirebbe nemmeno la vacanza contrattuale! Per questo e per molto altro...#IOVOTONO

Giuseppe Sagliocco - Lodi


mercoledì, novembre 09, 2016

CLAMOROSO ALLA CASA BIANCA: TRUMP PRESIDENTE


Donald Trump. È lui il nuovo presidente degli Stati Uniti. Una vittoria inaspettata, clamorosa, contro tutto e contro tutti: i mercati, i media, l'establishment, i benpensanti. E contro Hillary Clinton e Barack Obama, ormai solo un pallone gonfiato e, proprio come Renzi, dall’ego spropositato. L'America tanto bistrattata e criticata si dimostra una vera democrazia. Non hanno votato il vecchio, le lobby, le banche, la moglie di...e quindi i radical chic italiani, sono impazziti.

Ha vinto Donald contro tutto e contro tutti. Contro la grande stampa, contro i network, contro le multinazionali delle armi, che preferivano la guerrafondaia Hillary, contro attori e cantanti multimiliardari radical chic, contro le calunnie e, nel suo piccolo, anche contro il nostro Pinocchio fiorentino. Evviva!

Il tutto, nonostante gli afro, gli ispanici, gli asiatici, i neri americani, per non parlare dei maitre à penser, dei sondaggisti organici, dei beoti giornalisti collettivi, dell’establishment, delle femministe puntute, del PolCor sparso a pieni mani, delle università ultra liberal, nonostante le tonnellate di spocchia intellettuale dei Colombo, dei Severgnini, dei Lerner e degli Zucconi e tutte le cianfrusaglie hollywoodiane, nonostante tutto The Donald ha vinto. Bene, significa che l’era dei liberal/rossi s’è sgonfiata. Ora tocca all'Europa.

Senza trionfalismi sciocchi e aspettative messianiche è “in progress” un nuovo mondo. Un po' di comprensione riserviamola a quei tanti poveretti che saranno costretti a fare gli scatoloni e che dovranno vivere a Maalox per tanto tempo. Il nove novembre 1989 cadde il muro di Berlino, ma non le sue pietre ideologiche, il nove novembre 2016 sono state spazzate via anche quelle.

Quante facce a lutto, tra gli osservatori. Non che si debba far festa, ma le presidenziali americane sono state una bella ventata di democrazia. La protesta, il farsi beffe dei sondaggi, dei media politicamente schierati: è un salto nel vuoto ? Brutti sporchi e cattivi, dicono i maestrini sorpresi: è la democrazia, bellezze, e le urne europee, dalla Francia all'Italia, risentiranno delle sirene americane. Dobbiamo solo stare a vedere, con curiosità, senza speranze e senza paure.

L'America profonda, signori miei, non è Luisa Veronica Ciccone in arte Madonna, non è Kate Perry, non sono i circoli LGBT, non è Robert De Niro, non sono gli avvocatoni della Upper Class né i giornalisti democratici del New York Times, non è Soros e nemmeno Spike Lee, non è neppure Severgnini o Zucconi, per quanto loro lo credano. L'America profonda sono Clint Eastwood e Mike Tyson.

Ultima riflessione: il mondo si è liberato del pericolo Hilary...ma l'Italia quando si libera dell'inganno dell'ilare quanto arrogante e borioso Renzi?

Proviamoci con un NO il 4 dicembre. Grazie Donald.
God Bless America!!

Giuseppe Sagliocco - Lodi

lunedì, ottobre 24, 2016

REFERENDUM: GLI IMBROGLIONI PATENTATI. IL VENDITORE DI PATACCHE. #IOVOTONO


Per chi se lo fosse perso Renzi da Lucia Annunziata, tranquilli, sappiate che quest’ultima ha risposto a tutte le domande del conduttore. Grandiosa. Ora non solo voto No ma la voglio come premier!! Una performance ricca di arroganza, prosopopea e maleducazione. Ma possibile che questo benedetto uomo non dica mai una verità, non mantenga mai una promessa, un impegno? Solo sotterfugi, pasticci, bugie, insomma gli stessi ingredienti che gli hanno permesso di andare a Palazzo Chigi senza essere eletto. Mente sul referendum (non è vero che la riforma abolirà il Senato e il bicameralismo, che taglierà i costi della politica), mente quando dice che non ne sapeva nulla del vergognoso voto dell'Onu anti-Israele.
Persino un uomo super partes come Ferruccio De Bortoli con un editoriale sul Corriere della Sera ha criticato duramente Renzi, la sua gestione del potere, l'ego ipertrofico, il suo voler essere uomo solo al comando, un "maleducato di talento". I tratti personali di Renzi non sono l’unica carenza dell’attuale squadra che governa l’Italia, caratterizzata da scarsa competenza e da un’eccessiva concentrazione di fedelissimi portati da Firenze...
Slogan stereotipati i suoi, recitati con una retorica piuttosto mediocre. "Chi è per il 'no' al referendum vuole conservare la poltrona", la tipica frase da bar. Perché "uno, due, e il terzo (parlamentare) via, a casa ...", con tanto di sceneggiata mimica. Quello a cui Renzi sta abituando l'Italia è un modo di fare rozzo, volgare. Si è ispirato, ma in maniera fallimentare, al modo di fare politica dell'amico Barack: marketing emozionale e sensazionalistico. 
Nelle battute, si sa, Matteo è bravo e veloce. Se l'economia italiana non accenna a ripartire, se il governo assomiglia molto di più ad un comitato di dilettanti allo sbaraglio, se la disoccupazione è sempre uguale, se in Europa non contiamo nulla, e se il Paese è alla deriva, alla fine non ci salverà l'interessato sorrisetto paternalistico di Obama. Ma possiamo essere contenti: il "ducetto di Rignano sull'Arno" ci ha garantito che le riforme cambieranno la storia.
La strategia di Renzi, in verità piuttosto cinica per i destini dell’Italia, è quella di dipingere ovunque, in patria e all’estero, la vittoria del NO come una Brexit dai toni più drammatici. Il referendum sarebbe la lotta finale fra il Bene (cioè la vittoria di Renzi, la stabilità, la governabilità, il sorriso incoraggiante di Obama e della Merkel, l’entusiasmo della agenzie di rating, la definitiva scomparsa dello spread, il miglioramento dei conti dell’INPS, come ha avuto il coraggio di sostenere il Presidente dell’Istituto, Tito Boeri, e naturalmente inverni più miti, raccolti più copiosi e le mucche che danno più latte) e il Male (cioè la vittoria di Grillo, Salvini a Brunetta, l’ingovernabilità, il crollo delle borse, lo spread alle stelle, le locuste, sette anni di siccità e il seguito delle piaghe d’Egitto).In questo modo Renzi, sostenuto dai pusillanimi e interessati poteri “forti”, che poi sono debolissimi verso il potente di turno, prova a spaventare gli italiani e a convincerli a votare Sì a una riforma che non scalda certo il cuore di nessuno, ma sulla quale il giovane premier rampante rischia di concludere anticipatamente una promettente carriera. Votare No non significa affatto difendere la costituzione più bella del mondo, significa liberare il campo per fare una riforma vera e molto più profonda; il No non è affatto un giudizio di Dio sul governo Renzi, anche se Renzi ha delle gravi responsabilità politiche: è un No di merito, perché la riforma fa male e rende le istituzioni meno efficienti, oltre che meno democratiche; dopo il No si dovrà fare una riforma elettorale prima di andare a votare. Non lasciatevi fregare, votiamo compatti NO al referendum, e perché no, a Renzi !!

Giuseppe Sagliocco - Lodi

giovedì, settembre 22, 2016

M5S: E IO DICO NO...A PRESCINDERE !!

M5S: ossia, per evitare di non vincere, abbiamo preferito non partecipare. In soldoni, la cosa è andata proprio così a Roma. Sarebbe contento di noi il barone de Coubertin, inventore delle Olimpiadi moderne...Eppure, a precisa domanda dalla Gruber il prode Di Maio, componente del Direttorio e candidato Presidente del Consiglio in pectore rispondeva così: "La sosterremo se vinceremo a Roma. Se invece dobbiamo affidare la gestione solo a chi gestendo i campi Rom ha creato Mafia Capitale, allora no. 
Preferiamo restituire prima i servizi essenziali alla città. Speriamo di vincere e di essere i migliori alleati delle Olimpiadi per fare un ottimo lavoro". Adesso la musica è cambiata e dopo il no a Roma 2024 della Raggi la risposta di Di Maio è del tutto diversa: "Quelli che oggi parlano delle olimpiadi come occasione per lo sviluppo e l’economia, parlavano allo stesso modo degli scempi che ci hanno lasciato. La mangiatoia è finita. Daje Virgì".
Un progetto gigantesco nato e condiviso con il Campidoglio, buttato nel cestino come un foglio di carta straccia. Quanto al perché, beh, mette quasi nostalgia: contro il mattone, la colata di cemento, la speculazione. È sembrato di sentire il linguaggio vetero comunista dei pretori d’assalto anni ’70. Come se ogni ogni opera sia un abuso, ogni investimento una speculazione. Certo, in Italia questo spesso è vero. Spessissimo. Certo, Roma paga ancora le Olimpiadi del ’60, ma gode anche delle infrastrutture di quell’epoca. 
Ma proprio per questo, per la Raggi, per il suo movimento era l’occasione di essere diversi, di dimostrare che si può costruire, creare lavoro e ricchezza, senza abusi o ruberie. Invece, no. Facile scappare, sindaca. Facile preferire non partecipare. Costringendo però tutta l’Italia a non vincere.
Alla Raggi abbiamo detto: “assumiti la governance e governa il processo", ha precisato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. 
Alcuni giornali stranieri hanno criticato la decisione. Però questo non ce lo dicono. Se il Los Angeles Times festeggia perché così la città americana ha una concorrente in meno, il Financial Times prende di mira la Raggi e titola: "Il sindaco populista stronca il sogno olimpico della città". La Bbc sottolinea invece come "in questi giorni la città riesca a malapena a raccogliere la propria spazzatura e tra molti romani l'idea dei giochi genera scarso entusiasmo e il sindaco lo sa".
Dal canto suo, Virginia Raggi dice di non volere le “olimpiadi del mattone” ma non ha il coraggio di organizzare una candidatura che non prevede la speculazione edilizia. Dichiara il buona sostanza di essere una incapace». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Il M5s poteva avere l’occasione di dimostrare cosa significa gestire con “onestà” un grande evento come le Olimpiadi che avrebbero portato soldi e risalto internazionale a Roma e all’Italia. Ci aspettavamo che il movimento cinque stelle dicesse ‘ora vi facciamo vedere come si gestisce un grande evento senza consentire sprechi e ruberie e garantendo un indotto importante». 
Ma evidentemente i Grillini non sono capaci di fare la rivoluzione tanto annunciata. Per la loro politica è solo uno slogan e evitare figuracce hanno rinunciato. La Raggi è una pecora che si spaccia per leone.
Forse c'è un modo di fare l'interesse della Città di Roma, senza dover rinunciare ad un evento mondiale di grande rilevanza e di grandi opportunità per l'Italia di rilanciare le sue offerte di cultura, di bellezza, di arte, di paesaggi e di qualità della sua produzione. Un testardo no pregiudiziale non ha senso. 
Basterebbe pretendere che gli interventi siano fatti salvaguardando l'ambiente, i costi e l'utilizzo successivo....dato che mancano ancora otto anni e che questa non è una candidatura ma una pre-candidatura, ecco che il M5S invece di dire sempre no, avrebbe potuto dimostrare lungimiranza e capacità nel vigilare e far di tutto per evitare ciò di cui accusano tutti "gli affaristi" generalizzando...
Io dico dimostrate che voi siete diversi! E che con voi alla guida “le ruberie” che ventilate non saranno perpetrate proprio grazie a voi. Troppo difficile vero? Meglio dire NO e chissenefrega... ;)

Giuseppe Sagliocco - Lodi

venerdì, settembre 09, 2016

Sceneggiata a cinque stelle...avanti tutta !!


Raggi umiliata dal direttorio: si, perché è stata da loro costretta a silurare anche De Dominicis. infatti adesso l’assessore Raffaele De Dominicis, l’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, nominato solo domenica sera assessore al Bilancio è stato praticamente giubilato. Cosa faranno questi domani???
Una sorpresa dopo l’altra. Prima l’autoaffondamento per dimissioni del mini direttorio romano seguito a distanza di poche ore dall'ennesimo colpo di scena. Una decisione evidentemente imposta dal direttorio nazionale riunitosi in tutta fretta in un albergo della capitale, sotto la guida di Beppe Grillo, sempre più tutore indispensabile di un movimento che appare incapace di camminare in autonomia....Ah, dimenticavo, la Raggi lo aveva nominato solo 4 giorni fa…
La domanda sorge spontanea....ma chi comanda nel M5S? Le menate dello streaming, dell'uno vale uno, dei "sondaggi" in rete tra militanti e del condividere tutto? ONESTA'-ONESTA' ONESTA' ?
Quello che sembrava un partito granitico oggi appare come un castello di carte a cui una manina, forse interessata, ne ha sfilata una. Da banda degli onesti a banda dei bugiardi è stato un attimo. E adesso si fa dura, perché, come dice un antico proverbio russo, con le bugie si può andare avanti ma mai tornare indietro. 
E quindi addio per sempre verginità, addio purezza, addio diversità, addio a tutte le fregnacce che ci siamo dovuti sorbire in questi anni.
Il Cinquestelle non è il partito Bengodi, non lo è mai stato e mai lo sarà, è semplicemente una casta che sta tentando di scalzarne un’altra. Con l’aggravante dell’inesperienza e dell’incapacità che si sono dimostrate maggiori del previsto, non solo a Roma ma in tutte le città in cui sono stati messi alla prova con una unica risposta: la politica non fa per i “grillini”.
I contratti fatti firmare prima della presentazione della candidatura nelle liste del M5S limitano la libertà di coscienza degli eletti e, pertanto, sono in contrasto con i principi democratici del nostro ordinamento costituzionale. Prestarsi in qualsiasi modo al gioco di Grillo è davvero da ingenui...
In definitiva, il M5S è uno strumento di potere in mano ad un sodalizio privato. Democrazia è pari a zero e se si potesse, senza entrare nel campo dei numeri relativi, anche meno di zero.
La libertà non esiste, ma c'è un "codice etico" i cui garanti sono Grillo e, dopo la scomparsa di Casaleggio, il suo erede, cioè i proprietari del marchio e del Movimento politico.
Chi assume, benché eletto in una consultazione popolare, una funzione rappresentativa, al momento della candidatura, è stato obbligato a firmare un contratto, con richiamo al codice etico del Movimento, in cui è previsto il pagamento di una penale.
Per non incorrere, pertanto, nella richiesta di una penale da parte del sodalizio M5S, per eventuali procurati danni di immagine, l'eletto deve sottostare a tutte le condizioni che sono imposte nel contratto.
Tutti i nodi stanno venendo dunque al pettine. No alla sinistra e no ai 5 stelle, toccherà a un nuovo listone di centrodestra contrastare l’ascesa degli asceti Renzi e Grillo? Proviamoci tutti assieme, non abbiamo scelta !!

Giuseppe Sagliocco – Indipendente
Lodi 

martedì, settembre 06, 2016

RENZI SI E' IMPADRONITO DELLA RAI !!



Ormai non passa giorno senza che lo straordinario quartetto vocale BERMAREAL (Bergoglio-Mattarella-Renzi-Alfano), si esibisca nelle sue sfacciate interpretazioni canore su tutti i telegiornali di più largo ascolto, con canti e controcanti sulla politica dell'accoglienza e sulla necessità di condividerne e ratificarne gli effetti. Spesso essi lamentano le morti per annegamento quasi ne fossimo i responsabili e non senza cercare di impietosirci e di convincere gli Italiani. 
Parlano...parlano, parlano (ma quanto parlano?) di quanto sia ingiusto e nocivo contestare e contrastare il governo Renzi nella sua azione finalizzata alla trasformazione dell'Italia in una repubblica delle banane, capace di decretare il trionfo dell'Islam, delle Moschee, del burka, dei burkini e di Maometto il suo profeta, che considera la donna un essere inferiore e la condanna all'asservimento della volontà dell'uomo, cui conferisce ogni potere di vita e di morte.
L'intera RAI presa d'assalto, occupata e presidiata dagli uomini di Renzi, che sistematicamente bombardano gli Italiani con una massiccia propaganda per il SI' al referendum sulla riforma costituzionale e sulla politica dell'accoglienza. Ed è proprio in un tal mortal contesto che brilla fulgida l'insignificanza di una opposizione inesistente, che profferisce parole, ma che nulla fa di concreto per cambiare una situazione che, giorno dopo giorno, diviene sempre più drammatica e insostenibile. 
In molti mi chiedono che cosa fare, ma ove l'opposizione, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, limiti la propria azione a inutili verbalismi e non decida di scendere in piazza brandendo i forconi sotto le finestre di Palazzo Chigi, mi sembra chiaro che l'imberbe Matteo continuerà a fingersi sordo e cieco e a indisturbatamente proseguire nella premeditata opera di demolizione e di annientamento di quella che fu l'Italia nata dal Risorgimento, per il cui sorgere intere generazioni sacrificarono la vita. 
Volete davvero continuare a lasciare il Paese nelle mani di questo sbruffoncello? Beh, sapete cosa vi dico? Io non ci sto...ne con la sinistra ne con i santi "cittadini" del M5S. Questo è il governo dei padri, dei figli e dello Spirito santo. Amen !!



Giuseppe Sagliocco - Lodi

mercoledì, luglio 20, 2016

Riflessioni estive...sul "nuovo che avanza"


Ahi! Ahi! Ahi! Si avvicina il mio ennesimo compleanno…ma oggi mi è sorto il dubbio di “invecchiare”.
Bella scoperta direte voi, guarda caso succede a tutti…lo so, ma l’invecchiamento che mi spaventa è quello delle idee.
Sto scoprendo di essere progressivamente più lontano dalle mie idee radical-libertarie di gioventù.
Se parlo di immigrazione, lungi dal ritenermi razzista (conosco decine di “immigrati” onesti e lavoratori, migliori di tanti italiani) non riesco a condividere il “buonismo ecumenico” pretesco e sinistrorso e condivido, senza mezzi termini, la necessità di fermare questo esodo, eliminandone o quantomeno riducendone le cause “a casa loro”.
Se penso all’escalation del terrorismo islamico (e non “islamista” come vorrebbero i soliti intellettuali del menga) mi chiedo cosa diamine si aspetta per cacciare a pedate certi barbuti predicatori di odio, perché si vanno a “salvare” (con i soldi pubblici) due st… fiancheggiatrici dell’Isis, e perché il gesuita porta in Vaticano siriani musulmani anziché cristiani.
Se rifletto sulla mia “fede europeista” mi prendono conati di vomito antigermanico e esulto per la Brexit.
Sto diventando reazionario?
Forse.
Ma anche se non ho mai creduto ai complotti internazionali tipo “piano Kalergi”, al Grande Fratello di orwelliana memoria, alla Sinarchia giudaico-massonica, ecc.  forse qualche riflessione è necessaria.
È un fatto che da tempo e progressivamente in termini più esasperanti, è in atto una migrazione di milioni di “disperati” che si riversano nelle città europee creando instabilità sociale.
Cui prodest?
Certo, nell’immediato, ai trafficanti di uomini, alla losca genia degli sfruttatori “istituzionali” (cooperative e Caritas in testa) e a quel “mondo di mezzo” che confina tra corruzione e malavita. Ma in prospettiva ?
L’immigrazione clandestina non è semplicemente la conseguenza di regimi post-coloniali inetti ma anche di politiche post-colonialistiche europee che, attraverso dittatorelli compiacenti, hanno privato quei paesi delle risorse primarie lasciandoli devastati e impoveriti, tutti i paesi di quello che chiamiamo il Terzo Mondo sono soffocati dalla povertà e dai debiti: è un dato di fatto!
Già i debiti … Ma debiti nei confronti di chi?
Ovviamente della longa mano dell’Alta Finanza Internazionale, rappresentata dalle grandi istituzioni bancarie occidentali:
Fondo Monetario Internazionale, WTO, Banca Mondiale, ecc..
Il FMI, nato con lo scopo ufficiale di favorire lo sviluppo dei paesi poveri, si è rivelato negli anni per quello che realmente è, e cioè lo strumento principe della finanza internazionale per indebitare sempre più i paesi che ne chiedono l’aiuto.
Quando uno stato (non solo del Terzo Mondo) non riesce a pagare i propri debiti alle banche, interviene il FMI (ovviamente per salvare le banche), il quale costringe i governanti, siano essi dittatori o meno, ad una politica basata su privatizzazioni, “riduzioni della spesa” rectius “riduzione dei servizi” (sanità, istruzione, terziario, ecc.) e svalutazione monetaria.
Politiche che finiscono per indebitare sempre più il paese. Ne sa qualcosa la Grecia…
Le conseguenze finali di queste operazioni di strozzinaggio legalizzato sono inevitabilmente:
nei paesi industrializzati inflazione, disoccupazione, crisi economiche;
nei paesi più degradati, fame guerre ed… emigrazione!
Ma non basta …
E’ risaputo che quanto più una società è tenuta sotto una campana di paura del futuro, alimentata quotidianamente da violenze gratuite, terrorismo, rapine, stupri, ecc., tanto più le persone sono manipolabili e controllabili ed accettano di esserlo.
Il terrorismo islamico, il Male per antonomasia, in tutto questo s’inserisce alla perfezione.
Il panico che i kamikaze e le loro bombe stanno veicolando, viene sfruttato per far passare leggi restrittive sempre più severe, guarda caso, nei confronti delle libertà civili delle persone normali.
Telecamere ovunque, controllo di internet, della posta elettronica, dei messaggi SMS, delle telefonate, dei fax, dei nostri soldi, fino al prelievo coatto della saliva (se siete onesti di cosa vi preoccupate?) e poi fermo di polizia fino a 24 ore senza avvocato, maggiori poteri all’esercito, ecc. ecc.
A questo punto mi chiedo, ma queste leggi, sono leggi che limiteranno le nostre libertà o quelle dei delinquenti e dei terroristi?

Giuseppe Sagliocco
Libero pensatore di centrodestra - Lodi

lunedì, giugno 27, 2016

MOVIMENTO 5 STELLE: DALLE PAROLE AI FATTI


Il Movimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro... Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.
Lo hanno chiamato “codice di comportamento”, in verità il contratto–capestro che Grillo ha fatto obbligatoriamente sottoscrivere ai candidati trasforma le nostre istituzioni democratiche in baracche da circo equestre dove Grillo Mangiafuoco tira le fila dei suoi burattini sindaci, di Raggi, di Appendino, ecc …
Per chi non lo sapesse e pensa, sbagliando alla grfandissima che lorsignori siano “i cittadini puri e liberi” è bene invece sapere che l’ articolo 7, lettera b) impone che tutte le “nomine” di competenza del Sindaco e cioè assessori, management delle municipalizzate, delle partecipate, delle controllate, eccetera devono avere l’approvazione dello "staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle" (ossia di Grillo).
E ancora, con l’articolo 9, lettera b) e l’articolo 10 si impongono a sindaco , assessori e collaboratori di dimettersi dietro semplice decisione dello "staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle" (sempre Grillo) e di arricchire l’Associazione M5S (Grillo e 2 soci) con una penale da 150.000 euro.
Di fatto il governo di Roma è nelle mani di una sola persona, Grillo, non eletto da nessuno.
Adesso Grillo fa pure il bastian contrario "L'Ue si cambia da dentro"! Sarà…ma a me queste parole ricordano un certo affabulatore, citazionista toscano che poi, dopo le solite sparate oramai trite e ritrite, immancabilmente si allinea ai dictat della "cotoletta" amburghese!
Non mi ha mai ispirato particolare fiducia quest'uomo (Grillo): per me è una specie di fake, un altro che, al pari di “Renzie” vuole tenere l'Italia sotto il giogo della Ue. Altro che andare in giro a strombazzare (Di Battista lo ha fatto recentemente) contro certi poteri sovranazionali che vogliono rottamare la Ue e ridurla alle loro desiderata.
Una democrazia di proprietà privata di Grillo?
 Sembrerebbe proprio di si … ecco cosa ha dichiarato la Raggi:
“ … il garante è una figura che ci aiuta a rispettare i nostri principi. Quindi io ritengo che nel momento in cui una persona si discosta da questi principi, se è onesta deve fare un passo indietro; se invece nonostante le violazioni continua a fare le cose in nome del Movimento, è giusto che ci sia qualcuno che a un certo punto dica basta".
Apriamo gli occhi!! E non lasciamoci abbindolare…
Perché “liberamente e democraticamente” (!!??) ma qui Grillo ci cova….


Giuseppe Sagliocco - Lodi

giovedì, giugno 23, 2016

M5S senza una visione politica ne storica


Non avere un passato, un curriculum, una storia è la carta vincente dei grillini. Per un paese vecchio, che non fa figli, vedere un giovane è già un evento euforico. Quando vedi irrompere le facce della Raggi e dell'Appendino, Di Battista e Di Maio, partecipi all'incanto di un inizio, la magia dello stato nascente, la promessa senza ricordo, puro avvenire senza passato, pura intenzione senza bilancio. Fa simpatia lo stato nascente. Grillo è solo l'Ayatollah, la politica è nelle mani dei pischelli. Godiamoci le novità, una donna alla guida di Roma come non accadeva dai tempi di Rea Silvia, cioè prima della fondazione di Roma...Non dirò che è prevedibile la parabola, è probabile il flop, la delusione. Non si sa mai, meglio augurarsi che i 5stelle smentiscano i pronostici pur facili per città così difficili. E poi il mondo che si opponeva a loro, il vecchio mondo dei politici senza politica, era fatiscente e furbesco, da troppo tempo beveva veleno e sputava fiele, aveva perso la passione e la visione, meritava di crollare.
Però mi dico: cosa può fare, cosa può dare, quanto può durare, un movimento che non ha una visione politica e tantomeno storica, che non ha idee o progetti ma indica solo comportamenti e limitazioni, che confonde la purificazione dei mezzi con l'efficacia degli scopi? E l'onestà, che è ora una bandiera pagante, può reggere alla lunga senza una motivazione ideale, confondendo un principio di vita con un metodo e a prescindere dalla capacità? Quanto è disonesto, immorale, antisociale, promettere il reddito di cittadinanza, che è poi la radicalizzazione dello stessa demagogia degli 80euro renziani? A parte la difficoltà di reperire fondi cospicui per un'impresa così vasta, non è devastante, scoraggiante, l'effetto su chi lavora per guadagnare due soldi? Si crede davvero che si possano risolvere le voragini economiche italiane coi piccoli risparmi di qualche indennità parlamentare dimezzata? Si pensa davvero che diecimila pensioni d'oro possano compensare dieci milioni di pensioni da fame, si ha un'idea della proporzioni? Si pensa davvero che un paese possa rinascere semplicemente dicendo di no a tutte le imprese che aumentano i rischi di malaffare e di corruzione ma anche le prospettive di ripresa?
Ma lasciamo stare, l'irrealismo è quel che di solito caratterizza gli stati nascenti, poi col passare del tempo non vengono a galla solo i vizi, le velleità, i fallimenti ma si fa tesoro dell'esperienza, si acquista il senso attivo della realtà.

lunedì, giugno 20, 2016

REDDITO DI CITTADINANZA, MA DAVVERO? GUARDIAMOCI DENTRO...


Oggi parliamo di cosa diamine è ‘sto reddito di cittadinanza tanto sbandierato dai grillini …
A chiacchiere:
“…l’attuazione del reddito di cittadinanza universale, individuale e incondizionato, ossia destinato a tutti i residenti adulti a prescindere dal reddito e dal patrimonio, non condizionato al verificarsi di condizioni particolari e non subordinato all’accettazione di condizioni.  …. Non dovrà essere una misura assistenziale, in quanto reddito primario, cioè citando le parole dell’economista A. Fumagalli “reddito che remunera una attività produttiva di valore, che è l’attività di vita”
Ma vediamo come funziona nella sua concreta applicazione ….
Sì, perché è attualmente in vigore a Livorno, realizzato dalla giunta grillina di Nogarin.
Per il reddito di cittadinanza locale la giunta ha stanziato complessivamente 300mila euro.
L’assegno mensile, dal valore di 500 euro, viene attualmente erogato in favore di 100 beneficiari per un periodo di 6 mesi.
Fin qui, è solo un “esperimento di laboratorio” … a metà strada tra uno slogan pubblicitario e un bluff elettorale (anche un po’ sporco) ..
Infatti in un primo momento l’amministrazione comunale sembrava non voler render note le generalità degli ammessi alla graduatoria: “Questione di privacy, stiamo valutando”.
Alla fine però è stata scelta la strada della trasparenza: la graduatoria definitiva con tanto di nomi e punteggi (compresi gli esclusi) è stata pubblicata sul sito del Comune ... meglio tardi che mai!
Vi risparmio i criteri di assegnazione dei punteggi, ma vediamo a chi spetta:
· a beneficiare dell’assegno può essere un cittadino italiano o di un paese dell’Ue, ma anche un extracomunitario purché in possesso del permesso di soggiorno;
· condizione essenziale in ogni caso è che il soggetto sia residente nel Comune “da almeno 5 anni ”;
· che abbia un’età compresa tra i 35 anni e il limite per l’età pensionabile;
· che al momento della presentazione della domanda non svolga attività lavorativa. (MA NO!?!)
Tra i requisiti richiesti anche l’appartenenza a un nucleo familiare con Isee non superiore a 6530 euro.
Può essere ammesso al reddito di cittadinanza “un solo componente per nucleo familiare”.
Niente assegno se in famiglia si posseggono autovetture con potenza superiore agli 80 Kw acquistate negli ultimi 12 mesi.
Il beneficiario dovrà inoltre fornire immediata disponibilità al lavoro al centro per l’impiego e “rendersi disponibile” a svolgere lavori socialmente utili per almeno 4 ore settimanali.
Dovrà inoltre rendersi disponibile a partecipare “a progetti utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni”.
Tutto ciò per un massimo di 8 ore settimanali.
L’erogazione dei 500 euro viene revocata se il beneficiario rifiuta una proposta di lavoro (anche di tipo“socialmente utile”) da svolgere nel Comune di residenza oppure “qualora receda senza giusta causa dal contratto di lavoro”.
Stesso meccanismo in caso di “svolgimento contemporaneo di attività di lavoro irregolare“.
Menomale che doveva essere:
“NON CONDIZIONATO AL VERIFICARSI DI CONDIZIONI“
Decine di Comuni hanno meccanismi di assistenza del tutto simili :
NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE !
Se non fosse che a Livorno in precedenza aveva fatto discutere l’azzeramento di 300 social cards per un totale di 326mila euro.-
Da ultimo una perla …
“Il beneficiario avrà l’obbligo di comunicare – tempestivamente - ogni variazione di tutti quei fattori che comportino la perdita del diritto”.                                                                                               IN UN PAESE DI FALSI INVALIDI E FURBETTI DEL CARTELLINO … UNA GARANZIA!

venerdì, giugno 17, 2016

"L'onestà andrà di moda" per i giustizialisti d'accatto...

La carta dell’onesta contro la corruzione sbandierata dai 5 stelle...è solo un’arma di distrazione di massa per far sì che televisioni e giornali smettano di parlare della struttura antidemocratica di un partito che con la scusa dell’onestà espelle chi vuole senza rispettare alcuna regola. Ma consideriamo oggi un po’ più a fondo questa vera e propria ideologia dell’onestà che contraddistingue il M5S. Il seguito è un fatto difficilmente confutabile: il capitale finanziario nella sua attuale fase di sviluppo ha superato il cosiddetto welfare state. In questa precedente fase la politica conservava ancora un margine di autonomia, con partiti che nel bene e nel male rappresentavano valori e interessi, era capace di frenare i peggiori spiriti animali del capitale...

Quando è il caso il potere finanziario sostituisce persino i governanti con suoi funzionari o ammette politici, compatibili con le linee guida imposte dai mercati finanziari. Il colpo di Stato che ha consentito nel 2011 di eliminare politicamente il governo presieduto da Silvio Berlusconi e la sua sostituzione con Mario Monti è stato l’esempio più eclatante di un intervento diretto. La grande finanza considera i partiti politici, vecchi o nuovi che siano, come un impiccio, il residuo di una democrazia ormai morente.I cosiddetti corpi intermedi (forze politiche, sindacati eccetera) rallentano le decisioni immediate, e adotta veri e propri diktat di cui l’esempio più chiaro è stata la famosa lettera della Bce del 2011.

Le decisioni devono essere applicate immediatamente e senza discussione. In un mondo sempre più dominato dalla finanza e dall'economia finanziaria, la democrazia ha perso ogni senso, si trasforma in democrazia di facciata. Partiti, sindacati, sono forze frenanti che devono essere delegittimate. C’è un legame che andrebbe indagato tra sviluppo del capitale finanziario e movimenti “giustizialisti“. Lo scopo è quello di delegittimare i politici, identificati con la casta, e lo Stato sprecone ed inefficiente. La prima Lega Nord è cresciuta in questo terreno ideologico. Oggi è in questo contesto che si colloca il Movimento Cinque stelle.

Il giustizialismo si contrappone al ceto politico diffondendo l’idea che partiti e politici siano tutti corrotti e che tutti i nostri guai derivino dall'esistenza della „casta“, responsabile di aver creato un enorme debito pubblico. La politica, che ormai ha perso ogni significato, si trasforma così in morale, o meglio in moralismo, dell’onestà di cui tanto si sciacqua la bocca il Movimento Cinque Stelle: cittadini onesti contro politici corrotti.

La necessità del potere finanziario è quella di soggiogare la politica costringendola a deperire. E la tecnica del controllo sociale si sposa molto bene con l’ideologia giustizialista, tutta focalizzata su un’idea astratta di legalità, come se tutti i problemi fossero risolvibili con la lotta contro l’evasione fiscale e la corruzione, dimenticando che non ci sarà mai giustizia sociale senza investimenti pubblici, senza politiche di deficit spending, senza il recupero della propria sovranità.

È di tutto questo che il Paese avrebbe bisogno per uscire dalla crisi, e invece a cosa stiamo assistendo?

L’inflessibilità dei 5 stelle non sembra più tale a sentire ciò che la candidata a Roma Virginia Raggi ha detto al Corriere: «Noi la questione morale la affrontiamo caso per caso. Una cosa è essere indagati per diffamazione, altro è un abuso d’ufficio, o la corruzione, la truffa. La legalità non può essere usata strumentalmente contro una forza politica: siamo onesti ma non siamo sciocchi. Se poi cadremo sotto la scure, vedremo. Ma io sono quella che vedete, vado in giro a testa alta. Gli avvisi di garanzia non possono essere usati come manganelli».

Rispetto a quello che diceva Luigi Di Maio a dicembre 2015 il cambiamento è sensibile: «Di fronte a un avviso di garanzia bisogna dimettersi. sono contrario alla presunzione d’innocenza per un politico»....

Giuseppe Sagliocco - Lodi

venerdì, giugno 03, 2016

Governo anch'io...NO, TU NO !! #perilbenedellacitta

Caso piscine, il sindaco di Lodi Simone Uggetti resta ai domiciliari: il Gip Isabella Ciriaco ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare presentata lunedì dai legali del primo cittadino. Ma tanto, diciamo la verità...chi se ne frega !! A Lodi si va avanti lo stesso, anche con il sindaco ai domiciliari e la nostra cittadina da tempo ormai sulla bocca di tutti, su tutti i TG e le TV in maniera tutt'altro che positiva. Chissà se useranno "i pizzini" poi per continuare come affermato, nella loro azione amministrativa come se niente fosse mai accaduto. In un infuocato consiglio comunale Il vicesindaco Simonetta Pozzoli ha parlato di «una serie di impegni urgenti e legati a scadenze temporali ben definite, a cui vincoleremo il mandato amministrativo". Mah....in effetti si era parlato anche  del ripristino delle piscine scoperte per dare il via alla stagione estiva, vicenda quest’ultima legata all'inchiesta che ha coinvolto il sindaco. Le ultime notizie ci dicono che (pare) che le due piscine "incriminate" per quest'anno non verranno proprio aperte, con grosso danno delle centinaia di famiglie lodigiane che da anni e anni ne sono state ospiti abituali;  adesso invece, guarda un pò il caso, volendo andare in piscina, quelle persone potranno farlo solo scegliendo l'impianto della "Faustina" cioè lo Sporting Lodi, che così ne beneficerà in ogni caso e senza necessità di alcun bando...
Non è stata altresì chiarita la tempistica sull’attività dell’attuale giunta, e giudicata «inaccettabile» la possibilità che Uggetti torni a fare il sindaco da parte delle opposizioni. Il bene per la città, sbandierato da Uggetti e dai suoi come un mantra, sta mostrando la sua vera faccia: l’estate inizierà con una sola piscina a disposizione dei cittadini che rischiano pure di ritrovarsi sul conto i lavori di sistemazione degli impianti. Lo scandalo delle piscine estive di via Ferrabini e Belgiardino rischia di pesare come un macigno sulle spalle dei lodigiani. Un terremoto giudiziario dalle proporzioni enormi con epicentro Palazzo Broletto, che ha visto coinvolto come indagato, oltre al sindaco, anche il dirigente d’area del Comune Giuseppe Demuro.  Meno servizi quindi e a costi maggiori, ecco cosa ci ha lasciato Uggetti. Una mancanza di rispetto verso le istituzioni ed i cittadini da parte di una giunta lascia trapelare l’intenzione di tornare a collaborare con il Sindaco reo confesso non appena verrà rimesso in libertà. Signori miei, al peggio non c'è mai fine, così come al momento non ci sono alternative. Sono state chieste a gran voce le dimissioni del primo cittadino, e si ritiene che Uggetti non abbia via d’uscita. Siamo stufi di sentirci dire che tutto questo è per il bene della città. Chissà lui cosa ne pensa....

Giuseppe Sagliocco - Lodi

venerdì, maggio 06, 2016

LODI: da Guerini a Uggetti...LUI E' PEGGIO DI ME !!


Simone Uggetti ha preso il posto di Lorenzo Guerini come sindaco dopo essere stato per due volte suo assessore. Tanti i titoli sui giornali in questi giorni: Guerini, vicesegretario del Pd: "E' persona corretta". Gli investigatori: "Gara cucita addosso alla Sporting Lodi". La denuncia di una funzionaria del Comune: "Subìto pressioni". La difesa: "Agito per il bene della città". I pm: "Intercettazioni decisive, abbiamo seguito in diretta la realizzazione del bando".
Il sindaco di Lodi, Simone Uggetti (Pd), è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza per turbativa d'asta. E' accusato di aver favorito, facendo confezionare "un bando su misura", la società Sporting Lodi nella gestione delle piscine comunali scoperte della città. Insieme a lui è stato arrestato anche l'avvocato Cristiano Marini, consulente della Sporting. L'accusa che viene mossa loro è turbata libertà degli incanti: avrebbero "alterato il libero svolgimento della gara" attraverso "il confezionamento del bando con l'espresso riconoscimento di punteggi che potessero in concreto favorire la Sporting Lodi SSD e garantirle il buon esito dell'appalto". La finalità: "ottenere vantaggi per sé in termini di consenso politico elettorale e per la società aggiudicataria". Uggetti si difende affidando al legale la sua reazione dopo l'arresto: "Ho agito per il bene della città come ho sempre fatto". Sogno o son desto? Qui carta canta signori miei…ci sono le intercettazioni, l’ex Sindaco (quando si dimetterà?) non cerchi di prendere per i fondelli noi cittadini e la nostra intelligenza.
Il sindaco che fa pressione su una dipendente comunale per scrivere requisiti sempre più stringenti per un bando scritto su misura. La dipendente che denuncia in Procura e viene rimossa. Un avvocato che rappresenta la società privata che vince la gara ma è anche consigliere di una partecipata del Comune. Infine, computer formattati per cancellare le eventuali prove.
L’arresto, hanno spiegato i pm è dovuto al pericolo di reiterazione del reato, ma soprattutto "per l'alto rischio di inquinamento probatorio". Secondo i pm i due avrebbero "in alcuni casi anche con successo nascosto prove indispensabili per la ricostruzione di fatti". Anche "formattando dei computer in loro uso".
In realtà non c’è niente di nuovo. Il partito di Renzi è recordman di corrotti inquisiti, arrestati. Un vero habitué. Altro che chiacchiere, un partito di mazzette e di corrotti, un vero disastro. Una vergogna senza fine !!
Bisogna aggiungere ancora qualcosa a questo schifo? Si, una cosa…Uggetti dimettiti !!
P.s. Naturalmente chi vota CONTRO i propri interessi continuerà imperterrito a farlo, negando anche la evidenza dei fatti, difendendo e rivotando certi personaggi e un sistema di potere ormai consolidato grazie al quale da tanto, troppo tempo la sinistra fa il buono e cattivo tempo in città...

Giuseppe Sagliocco

Lodi

giovedì, marzo 17, 2016

Senza contratto e con progressioni economiche bloccate. Cosa fanno i sindacati?


Egregio Direttore, 
vorrei parteciparle una problematica di lavoro molto sentita, che riguarda enti e lavoratori pubblici ma non solo. Il sottoscritto si occupa di Relazioni Internazionali e in particolare di Cooperazione Internazionale al Comune di Milano. Ecco, quello che vorrei far conoscere a tutti è il fatto che dall'01.01.2015 le progressioni economiche orizzontali sono sbloccate. Cosa significa?
Che le limitazioni al trattamento economico individuale dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, aventi fonte nei commi 1 e 21 dell’art. 9 del citato d.l. n. 78 del 2010, hanno esaurito la propria efficacia precettiva il 31.12.2014. Tale conclusione è indirettamente confermata dall’art. 1, comma 256, della legge di stabilità per il 2015, n. 190 del 2014.
Ne consegue che, in forza dell’ultima legge di stabilità, la protrazione delle dinamiche di contenimento retributivo del personale delle pubbliche amministrazioni ha interessato:
I) la procedura di contrattazione collettiva (art. 9, comma 17, del d.l. n. 78 del 2010);
II) i meccanismi di adeguamento retributivo per il personale non contrattualizzato (art. 9, comma 21, primo periodo);
III) le progressione di carriera economiche per il personale in regime di diritto pubblico, con le eccezioni individuate all’epoca dal legislatore (art. 9, comma 21, secondo periodo).
Tale conclusione risulta avvalorata dalla circolare del Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, n. 8 del 02.02.2015, che, nel paragrafo relativo al “Trattamento economico del personale”, chiarisce quanto segue: “a partire dal 01.01.2015 cessano, tra l'altro, ferma restando l'impossibilità di riconoscere arretrati per gli anni dal 2011 al 2014, gli effetti delle norme di contenimento delle spese di personale previste dall'articolo 9 del decreto legge n. 78/2010 concernenti il blocco dei trattamenti economici individuali (commi 1 e 2) ed il blocco economico delle progressioni di carriera comunque denominate e dei passaggi tra le aree (comma 21, terzo e quarto periodo), già oggetto della circolare n. 12/2011 del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato che, come noto, sono state prorogate fino al 31.12.2014 dal D.P.R. 04.09.2013, n. 122.
A puro titolo conoscitivo, segnalo che il Sindaco del Comune di Verdello ha formulato una richiesta di parere in merito alla possibilità di effettuare progressioni economiche orizzontali negli enti locali.
Si resta in attesa di conoscere una pronuncia di orientamento generale al fine di attuare, in vista della formazione dei contratti aziendali per l'anno in corso e delle risorse spendibili in termini finanziari, comportamenti in linea con le disposizioni di finanza pubblica in tema di contenimento dei costi del personale così come ribaditi nel citato art. 256.
In base a quanto esposto, pertanto, le limitazioni al trattamento economico individuale dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, hanno esaurito la propria efficacia precettiva il 31.12.2014. Ma chi gestisce il lavoro? I sindacati. Purtroppo per noi. Questi sindacati ancora ancorati a schemi ideologici superati, stanno affondando l'economia italiana. Sanno solo tutelare il "non lavoro" con una forma organizzata di "non lavoro" lo sciopero. La domanda quindi è: a cosa servono quindi i sindacati; cosa fanno o hanno fatto in questi anni? Perché non ritengono essenziale richiedere una nuova progressione orizzontale dei dipendenti tutti, laddove si consideri che già gli stessi lavoratori, oltremodo vituperati e maltrattati, non vedono rinnovato il loro contratto dal 2009 ad oggi? Val bene ricordare che senza progressione economica (con relativi arretrati spettanti per legge) nel 2016 si percepiscono gli stessi identici emolumenti percepiti dall'anno 2009! Grazie. Saluti. 

Giuseppe Sagliocco - Lodi 


giovedì, febbraio 11, 2016

Politica e "politicanti"...bella la vita!


Se ne parli bene e convintamente, esageri...se ne parli male, nel senso che non condividi certi modi di fare, sei brutto sporco e cattivo. Ma allora, si può sapere? In questi giorni e settimane si legge un po’ dappertutto di riscosse, rivincite, di “uniti si vince” e robe del genere da parte di quel che resta del mio partito, Forza Italia. Mi pare però, che alle parole non seguano i fatti. 

Io auguro certamente grandi carriere politiche ai miei amici di Lodi e del lodigiano, che appoggerò anche con i miei pochi voti. Questo per far capire che nessuno, e men che meno io (che mi considero e sono una risorsa positiva da cui eventualmente attingere e non un oppositore da esautorare) vuole loro togliere “lo spazio” che faticosamente giorno dopo giorno si conquistano sul campo, e che un domani gli consentirà di fare ciò cui fortemente aspirano e per cui si impegnano con profitto sul territorio...

Continuo però ad avere l’impressione, magari mi sbaglio, che chi può cerca soltanto di mantenere in tutti i modi possibili, le rendite di posizione e un po’ di quel piccolo potere ottenuto in questi anni in qualità di nominato (da altri nominati…ndr).

Ecco, il grande problema, secondo me, sono i “parassiti” senza voglia di lavorare che credono che la politica sia un modo come un altro per "sbarcare il lunario". Difatti, essi hanno capito che essere eletti permette loro di campare benissimo, dovendosi solo preoccupare di non uscire dal meccanismo. Dello Stato, dei Conti, della Gente non importa loro un fico secco, se non dei voti che servono loro per essere rieletti.

A partire dal 2011, quando SB si prestò alle “larghe intese” anziché combattere per opporsi al colpo di stato, quella gran parte di elettorato l'ha persa e non la riconquisterà mai più, comunque decida di chiamare e di organizzare la sua futura formazione, movimento, partito o quel che sarà. Allora doveva tirar fuori gli artigli, non adesso, dopo che non gli restano intorno che quattro gatti, per lo più lecchini e nominati.

Il Cav. non ha considerato un particolare: i "non-votanti" ad oggi, in grande parte hanno abbandonato il suo partito non per colpa di chissà chi, ma solo per colpa sua! Chi votava per Pdl e Forza Italia, visto che i nominati uno alla volta passavano dall'altra parte, lui compreso (vedi appoggio a Monti e Letta e patto del Nazareno), sono rimasti talmente disgustati, che si rifiutano di votare per un Centrodestra così. 

Cosa si vuole rinnovare adesso? Ma non avete ancora capito che siamo alla fine  e che il futuro è dei cinesi, degli africani, degli arabi e dei loro petroldollari e dei musulmani che ci stanno invadendo giorno per giorno. 

Questa classe politica dovrebbe essere sotto inchiesta per palese incapacità, inettitudine, dilettantismo, corruzione e per alto tradimento della patria, visto che apre le porte dell'Italia al nemico che ha dichiarato la guerra santa contro l'Occidente, la sua cultura e la sua civiltà.

E qui si parla ancora di nuove aggregazioni, nuovi partiti, programmi per il futuro, rinnovamento. Quelli ci invadono e questi chiacchierano. Sveglia. Anzi, no, continuate pure a dormire. Tanto, se non l'avete capito fino ad oggi, non c'è speranza.


Giuseppe Sagliocco
Iscritto e militante FI dal 1994
Lodi




martedì, gennaio 26, 2016

La cultura dell'antifascismo


I pubblici poteri, avvalendosi dei mezzi di comunicazione di massa, quale la televisione di Stato e tutta la stampa periodica di una qualche importanza, hanno costruito quella che potremmo chiamare la “Cultura dell’antifascismo“, quale ideologia ufficiale del nuovo regime, che ha sostituito e che si contrappone a quella precedente del Fascismo. Tale ideologia si basa su un’interpretazione faziosa e distorta della Carta Costituzionale.
A livello dottrinale la cultura italiana è tuttora dominata da una ideologia di ispirazione marxista che, pur adattandosi ai tempi, fa proprie quelle istanze di totalitarismo che l’hanno sempre contraddistinta. Si giunge a sostenere che solo alcuni partiti sono legittimati a governare, quelli che vengono ritenuti vicini al popolo, quali sarebbero appunto quelli di ispirazione e di origine marxista. 
Partendo dal presupposto che la Costituzione si contrapponga al precedente regime fascista, si ritiene che i valori morali, dei quali la Costituzione è portatrice, siano quelli individuabili in contrapposizione al Fascismo, come se questo fosse l’unico totalitarismo esistente, e l’unica possibile fonte di ogni male. 
La Costituzione in realtà tutela tutti i diritti umani, e non soltanto quelli che si ricollegano alle vicende storiche dell’Antifascismo.
Il richiamo è dunque in larga misura riduttivo ed ambiguo: i precetti costituzionali hanno voluto condannare non solo il Fascismo, ma ogni tipo di Stato totalitario, ed ogni violazione dei diritti umani che venga commessa. La Costituzione è antifascista nella stessa misura in cui è contraria ad ogni forma di totalitarismo, dallo Stato comunista ai regimi teocratici del terzo mondo, basati sulla Sharia.
La Costituzione ha garantito coattivi valori universali, istituendo un regime democratico e liberale, basato sul rispetto dei diritti umani, e non ha voluto escludere solo il Fascismo, ma ogni regime assoluto che violi tali diritti.
Altrettanto antitetico è il trattamento riservato all’opinione che si abbia degli uni e degli altri. Nel dibattito politico si distinguono crimini che è doveroso ricordare, e dei quali non può essere cancellata la memoria, da altri che è altrettanto doveroso dimenticare; crimini che è doveroso punire, da altri che è doveroso perdonare.
Così ad esempio, l’avere un passato comunista e l’averne approvata ogni aberrazione, anziché essere oggetto di riprovazione, costituisce il fiore all’occhiello di ogni prestigiosa carriera. E la carta vincente, quella che apre la porta ad ogni successo, è proprio l’adesione e l’attiva militanza in quella ideologia. 
Questa impostazione, che viene propagandata attraverso il dibattito politico, ed inculcata alle nuove generazioni attraverso la scuola pubblica, altro non è che squallida propaganda politica, che distorce la verità storica, così come la portata dei precetti costituzionali.

Giuseppe Sagliocco - Lodi