domenica, agosto 28, 2011

Anche Casini sostiene “gli obiettivi nobili della sinistra”?




Rispondo a una incauta lettrice che dimostra di avere le idee confuse quanto il suo capo Casini, e si mette a sostenere come fa Casini “gli obiettivi nobili della sinistra”:

occorre premettere che prima della discesa di Berlusconi in politica, avvenuta circa 16 anni fa, furono invitati a mettersi alla testa delle residue “forze democratiche” (dc, pli, psdi, psi, pri) l'ex Dc, On.le Mario Segni sull'onda del successo del Referendum abrogativo del 1991 con il movimento dei Popolari per la Riforma, per promuovere i referendum per la modifica della legge elettorale da proporzionale in maggioritaria.

Segni abbandonò la DC, indebolita dall'inchiesta Mani Pulite, per promuovere un referendum che cambiasse la legge elettorale. Grazie all'appoggio di alcuni leader del centrosinistra italiano, tra cui Achille Occhetto, la consultazione del '93 superò il quorum e si concluse con la vittoria del sì. In breve tempo Mario Segni divenne uno dei leader politici più amati ed apprezzati dall'elettorato italiano; secondo alcuni avrebbe potuto facilmente candidarsi come Presidente del Consiglio dei ministri.

Tuttavia Segni non seppe sfruttare il momento favorevole. Dopo questa autorevole personalità entro in gioco Silvio Berlusconi, spinto anche dalla quasi totalità degli industriali.

Il Cavaliere impedì che il Partito Comunista Italiano andasse al potere e costrinse in pochi mesi alla disfatta le armate di Occhetto; l’italia aveva bisogno di un capo (Cesare) che si occupasse di politica per respingere le forze comuniste che tramite l’operazione di una parte della magistratura, stavano per impadronirsi del potere, laddove il comunismo andava scomparendo in tutto il mondo, tranne in poche realtà.

Il Presidente del Consiglio si è occupato della Polis tanto è vero che è sulla scena politica da moltissimi anni e con risultati numerici e di consenso eccezionali, seppur come è normale che sia, con modi e tempi altalenanti.

Ma perchè prima di entrare in politica non aveva avuto nessun avviso di garanzia, invece successivamente è stato subissato da richieste di procedimenti?

Probabilmente perchè aveva sparigliato le carte che dovevano portare il PCI al potere...guarda caso l’unico partito non spazzato via da una piccola ma agguerrita e faziosa parte della magistratura.

Quando mai il capo del governo si è avvicinato alla eucarestia, essendo divorziato? Chi lo dice come fa ad affermarlo con certezza? Per farlo dovrebbero venire a mancare le due ex consorti da cui è separato!

Ma qual’è la politica che tanto piace alla sua lettrice, Egregio Direttore?

Quella di Casini non si riesce a capire: parla di allearsi con Fini e Rutelli ex radicale, che sostengono l’eutanasia e la omosessualità. E proprio di questi giorni un richiamo del cardinale Ruini sulla questione...dice che non intende allearsi con Pd Idv e Sel di Vendola (ma l’autrice della lettera “Ammirazione che sconfina nell’adorazione”....lo farebbe).

Puo’ arrivare a costruire questa “terza gamba” del 12% circa in tutto, ma certo Casini si accomodi pure.

Ma poi, con questa terza gamba dove pensa di andare?

La rincorsa del potere per il potere è un male comune di Fini e Casini, come già scritto in altra occasione, ma il Casini dei “due forni” è in giunta regionale in Campania Calabria e Sicilia e da buon pavone, si pavoneggia dicendo di essere all’opposizione.

Quando si è alleato con Berlusconi è entrato al governo e in tanti enti locali, cosa che non è avvenuta in Piemonte, da alleato con la ex Bresso del Pd, o come in Veneto, venendo sconfitto sonoramente.

Troppo comodo affermare che attuare la politica dei due forni, cioè stare di qua o di la, voglia dire riconoscere ciò che c’è di bene e di male in ogni schieramento politico. L’Udc non è stata sempre all’opposizione in questi ultimi 4 anni semplicemente perchè il potere e le poltrone lo ha cercato (e trovato) un po qui, un po la...elemosinando a destra e a manca; Del resto Casini, ex allievo di Forlani, uno che per la ricerca di una politica con la sinistra assieme a Moro Zaccagnini ecc, porto’ i residui della Dc sconfitta dai giudici della sinistra, in buona parte ad allearsi con gli ex avversari di una volta, il Pci.

La Dc ha contribuito alla “ricostruzione” dell’italia, assieme a partiti come Pli, Pri Psdi e Psi ma molti dei suoi eredi secondo me, hanno tradito i padri fondatori, quali Sturzo De Gasperi ecc.

La deteriore politica dei due forni (o del tenere il piede in entrambe le scarpe) ebbe un fautore straordinario in Andreotti, che da par suo riusciva anche a spiegare, si fa per dire, quel tipo di politica, ma i due forni per Casini sono solo bassa politica o meglio non politica, al seguito della sinistra o della destra per questioni di opportunita’ (potere).

Spero di non dover tornare piu su questi argomenti, perchè non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ne peggior cieco di chi non non vuol vedere.

giovedì, agosto 04, 2011

Lettera aperta al Segretario Alfano



Caro Segretario Angelino Alfano,


i nostri valori indicano la nostra meta. Sono quelli che il Presidente Berlusconi ha sempre richiamato fin dalla sua discesa in campo nel gennaio 1994, e vanno oltre di noi perché esistono prima di noi e continueranno a essere dopo di noi, in quanto sono il fondamento della nostra civiltà, quella legge naturale scritta nel cuore di ogni essere umano: la dignità della persona, il rispetto della vita, la famiglia, la difesa e la promozione della libertà in tutti i settori, l’attenzione verso i più deboli, quel principio di sussidiarietà che significa riconoscere e valorizzare le forze vitali della società e far fare allo Stato unicamente i compiti che servono a promuovere il bene comune. I giovani della “Generazione Berlusconi” ma non solo, sono in difficoltà. Di fronte a noi troviamo molto disfattismo e altrettanto immobilismo. Tutto l’esatto contrario di quello che dal 1994 ci ha insegnato il nostro Presidente. La nostra generazione non chiede spazi o posti, ma chiede solo di potersi confrontare e di poter soprattutto "Fare".

Si torni a fare politica, a parlare di governo, di riforme, di ideali, di passione! La politica deve essere passione e non un mestiere!

Caro Segretario Alfano, noi tutti abbiamo fiducia in Lei e crediamo che non ci sarebbe potuta essere scelta più felice e condivisa nel Pdl. Il Presidente Berlusconi, assieme a Lei riscriva le regole del gioco. Lei è l’unico in grado di rilanciare in questo sistema paralizzato di coordinamenti, burocrazia e segreterie di partito. Noi moderati del centrodestra, liberali laici ma anche cattolici in più della sinistra abbiamo I VALORI....come lei ha detto benissimo nel suo discorso di insediamento. Senza il costante riferimento e approfondimento di questi valori e della loro possibile declinazione in concreta attività di governo, la politica degenera in mera gestione del potere, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Lei è l’unico che può buttare lo sguardo ed il cuore oltre l’ostacolo. Lei Segretario Alfano è l’unico in grado di ridare speranza a tanti giovani, ma anche a chi come me ha ormai superati i 40, e si impegna di più e sempre nelle piazze tra la gente, nei consigli comunali delle diverse città italiane, nelle scuole da sempre "rivolte" a sinistra e pur tra gli estremismi e gli ostacoli di ogni genere. Abbiamo bisogno che lei ci faccia amare questo PDL e Il primo passo per organizzare il PDL consiste nel dotarlo di regole che siano in grado di farne una casa accogliente, aperta a tutti.
Ci siamo dati da qui a fine legislatura l’obiettivo di approvare tre grandi riforme: istituzionale, fiscale e della giustizia, nonché il Piano per il Sud? Bene.
Queste riforme si uniscono a quelle già in essere e in via di completamento: scuola, università, federalismo fiscale, pubblica amministrazione e servizi on line, pensioni, giustizia civile, codice antimafia, codice del turismo. A questo sommario elenco vanno aggiunte tutte le misure anticrisi messe in campo per le famiglie, i lavoratori e le imprese e, fondamentale, la messa in sicurezza dei conti pubblici, senza la quale il nostro paese avrebbe rischiato il fallimento.
Di questo tutti noi del Popolo della Libertà dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi.


Perdoni lo sfogo, ma questo è lo sfogo di tanti che come me credono che la militanza, la meritocrazia e il fattore “B”, debbano tornare a vivere e vincere, grazie anche a Lei!!
Questo partito caro Segretario, così com' era non ci piaceva più; non ci piace il sistema delle tessere che ci fa fare un salto all'indietro come quando chi "comandava" nei vari partiti era quello che aveva più soldi da spendere per "fare le tessere". Di questo partito non ci piace nemmeno il criterio della selezione della classe dirigente. Non può essere che un coordinatore scelga arbitrariamente questa candidatura o quella. Passione, valori, organizzazione, governo sono le fondamenta sulle quali edificare un PDL forte, coeso, aperto e al servizio di tutti gli italiani. Valori, organizzazione e attività di governo sono le fondamenta sulle quali dobbiamo costruire e preparare la vittoria alle elezioni politiche del 2013.
Una vittoria che non vale per se stessa ma è lo strumento attraverso il quale completare le tante riforme che stiamo attuando in questi anni, gli interventi per superare compiutamente la crisi globale della quale siamo stati e siamo colpiti, superare definitivamente alcuni storici ritardi accumulati dal nostro Paese.
Grazie per quanto farà, auguri per il duro lavoro che l'attende e saluti affettuosi di vera stima.


Giuseppe Sagliocco
Componente direttivo cittadino
Popolo della Libertà Lodi