giovedì, novembre 18, 2010

Le vite parallele di Fini e Casini



Con la discesa in politica di Berlusconi,Fini e Casini si allearono con Forza Italia, partito fondato dal Cavaliere nel 1994.
I due politici di diversa provenienza hanno fatto politica all’ombra di Fi che aveva raccolto, all’epoca, le forze migliori dei partiti fatti «scomparire» da parte dei giudici estremisti. Pierferdinando Casini è l’erede di parte della Dc e di Forlani, ed ha continuato a impersonare la parte peggiore della vecchia Dc che pur aveva ricostruito l’italia, salvandola,tra l’altro, dal comunismo.


Perché la parte peggiore? Non è stata forse parte della politica democristiana portata avanti con tanta «vaselina», con tante non scelte e ambiguità?
Non è strato forse Moro quello che ci h parlato delle cosiddette «convergenze parallele»?
Non è stata la gran parte della Dc a lasciare il povero Fanfani a combattere, da solo, la battaglia per il divorzio?

A proposito, mi chiedo perché le gerarchie ecclesiastiche danno tanto credito a Casini?
Come se ciò che questi dice non sia riscontrabile nel partito di Silvio Berlusconi?
Certi principi non li può difendere meglio un partito del 30% rispetto a uno del 5%???


Nella diaspora democristiana, alcuni esponenti sono andati ad allearsi con gli avversari di un tempo, e cioè il Partito Comunista Italiano.
Altri sono confluiti, per difendersi dal terremoto dei giudici, in Fi, mentre Casini, attraverso una serie di sigle, è infine arrivato all’Udc.
Ma Casini cosa vuole o dice che non sia nel grande partito che poi ha dato vita al Popolo della Libertà?


Sembra più un gruppo di potere locale che si è consolidato per sopravvivere, non certo per fare politica di ampio respiro; ed è degli ultimi tempi sempre più evidente nell’Udc, la politica vecchia di una parte della Dc stessa , ossia la politica dei cosiddetti «due forni» (come dire «il potere per il potere»).
Fini, dal canto suo, ha fatto un cammino ancora più tortuoso, o meglio lineare, nel negare quelli che erano stati i principi della destra fascista e post fascista. Tutto ciò che era stato alla base del Msi prima e di An dopo, è stato da Fini negato; arrivando questi a dire che «il fascismo è stato il male assoluto».

Mi chiedo: ma Mirko Tremaglia, con le lacrime agli occhi al discorso del suo leader a Perugia, ha capito bene?
Dalle secche in cui era arenata Alleanza Nazionale, c’è voluto Berlusconi per portare Fini e il suo partito nel campo delle alleanze democratiche; dopo una lunga maturazione, si fa per dire, da alleati di Forza Italia, i due giovanotti Fini e Casini, hanno incominciato a scalpitare, vedendo che la figura carismatica del Cavaliere poteva durare ancora per tanto tempo; e così dapprima Casini si è staccato dal nucleo di centrodestra, andando elemosinando accordi a destra e a manca (i due forni) e successivamente pure Fini è andato addirittura in fibrillazione dopo aver costituito insieme a Berlusconi il Pdl.

E poiché di Cesare non ve ne può essere che uno, allora dai a combattere
il creatore di Fi, che ha creato in pochissimi mesi, un partito più forte della stessa vecchia Dc.
Si sente dire in questi giorni che Fini e Casini appoggerebbero un governo con alla testa il Presidente della Ferrari, e loro che non hanno voluto aspettare i tempi naturali e fisiologici per il comando, dovrebbero fare il numero 2 e numero 3 di Montezemolo!!
Ma tanto valeva aspettare le evoluzioni temporali e politiche di quello che era stato il loro Salvatore...

Forse per tutti e due i politici, possono aver prevalso i «cattivi consiglieri » come usa affermare Fini, solo che in questo caso si tratta di cattive consigliere, non a caso Casini e Fini sono sposati in seconde nozze e chissà se è vero che queste giovani donne non abbiano insinuato in continuazione: «ma come è possibile che due politici di lungo corso come voi, ancora giovani, che non hanno fatto altro che politica, debbano essere dietro a un uomo che non ha fatto mai politica e che si è solo occupato di imprenditoria?»
Giuseppe Sagliocco

martedì, novembre 09, 2010

Contraddizioni istituzionali, irriconoscenza e presunzioni nel discorso di Fini


Il discorso di Fini a Bastia Umbra, ha creato una serie di dubbi agli addetti e non alla politica.
Prima ancora che vengano analizzate le proposte concrete di tutto il discorso, venute fuori d’incanto negli ultimi 5 minuti dell’intervento, io
che non sono prof. di Diritto Costituzionale, resto perplesso:
il Presidente della Repubblica, sempre presente in tutti i dibattiti, non sente il bisogno di chiedere alla terza carica dello stato di dimettersi dalla carica (di equilibrio) ma che ha, a sua volta richiesto le dimissioni al capo del governo Berlusconi?
E’ giusto che Fini si serva di una carica istituzionale dello Stato per fare politica partitica?
Ai posteri questa risposta.
Entrando poi nel merito del discorso, come ho già detto, tutto concentrato negli ultimi 5 minuti, della serie “il veleno nella coda”, il Presidente di Fli si è a mio avviso continuamente contraddetto, affermando, con qualche sfumatura che il Ministro del Tesoro Tremonti ha salvato il Paese con una buona politica economica, che il titolare degli Interni, On.le Maroni ha ben fatto nel suo settore, assicurando alla giustizia tantissimi delinquenti organizzati o meno, che il Ministro Brunetta ha operato una buona politica a sua volta dandoci una burocrazia più accettabile e che infine, la Gelmini ha fatto una buona riforma della scuola in generale e della Università in particolare.
Orbene, dopo tutte queste affermazioni, certamente positive per il governo, ha poi invece detto che questo governo non governa e lo ha paragonato ad un paracarro per la sua immobilità (!!!)
Sono stati inoltre scomodati nella tomba molti politici del passato, da Moro a Berlinguer per dire che quelli erano politici: Berlusconi, senza essere nominato, è dunque la negazione della politica (forse perché non aveva capito chi era Fini).

Chi fa bene si aspetti male, diceva mio padre…

Anche il federalismo fiscale è stato apprezzato dal capo di Fli;
Fini ha fatto un elenco di proposte quali: investire nella ricerca e sulle innovazioni; varare nuove regole per gli appalti della P.A. legare il salario alla produttività; creare fondi per le aree sottosviluppate e concentrarsi su poche grandi opere, ma anche favorire fiscalmente il Meridione e stabilizzare i precari (come???).

Fini ha chiesto poi un nuovo patto sociale con un tavolo al quale partecipino Confindustria i Sindacati e così via, dimenticando che l’attuale governo ha vinto le elezioni su un programma che deve essere portato avanti. Le parti sociali possono essere sentite, ma almeno in questa fase, non possono cambiare quanto gli elettori hanno chiesto votando questo governo.

Su alcune o tutte le proposte giunte si puo’ senz’altro discutere, ma il colpo finale il “ribelle” lo assesta quando fa la “chiamata di correo” per Casini perché entri nella nuova maggioranza in modo da mettere in mezzo Lega e Pdl e distruggerli, e in un crescendo rossiniano poi ha chiesto: si cancelli la legge elettorale, Berlusconi si dimetta per “avviare una nuova fase”…in caso contrario i deputati e senatori presenti nel governo e a lui legati, daranno le dimissioni dallo stesso, ma tutto il suo gruppo restera’ per cuocere a fuoco lento il premier, votando solo “cio’ che riterranno opportuno”.
Bella roba…troppo facile amico Fini!!
Poiché circa un mese fa, ricordo al leaderino di Fli, tutto il governo compresi i finiani hanno approvato 5 punti da realizzare in questi ultimi tre anni di legislatura proposti da Berlusconi, è chiaro che è in Parlamento che Fini e compagni dovranno fare i distinguo dal Pdl e dalla Lega e solo così, democraticamente e in maniera libera, il popolo valuterà e voterà.


Giuseppe Sagliocco
Popolo della Libartà
Lodi - San Bernardo
giuseppe.sagliocco@gmail.com

giovedì, settembre 16, 2010

Lettera di replica a chi denigra il nostro governo all´estero


Buongiorno Egregio Direttore, con la presente intendo replicare a chi ha scritto la sua rispettabile opinione sul nostro premier che mi permetto di contraddire in toto, punto per punto;Ebbene, c´è chi dichiara di non aver mai votato Berlusconi, ma di essere spesso all´estero per lavoro, e che all´estero, tutti (!!) gli andrebbero a richiedere notizie sul nostro Presidente del Consiglio.Come fa ad essere (ancora) il nostro Primo Ministro in carica gli chiedono....beh, risposta semplicissima, ancora in Italia esiste la democrazia e la sovranità appartiene al popolo che la esercita tramite il voto; semplice no? Tutto qui, mica difficile rispondere a chi, anzichè pensare ai fatti propri e ai guai del proprio Paese (tutta Europa è in crisi, ma guarda caso l´Italia è il Paese che sta meglio e che ha accusato meno la crisi...) ha invece modo e tempo di "fare il simpatico" e stare li a pensare a Berlusconi.Serve pero´ che spieghi pure che è stato il centrosinistra a non voler fare una legge sul conflitto di interessi e che quella fatta dal centrodestra è stata accettata senza meno dalla minoranza del Paese, che appunto rappresenta la opposizione al Presidente del Consiglio...ma gli spieghi anche il perchè però!!Ma di quale stampa estera si parla dunque?Facile rispondere anche a questo, della stampa estera di sinistra che quindi giocoforza, è chiaramente e naturalmente contro il nostro governo....ma mi pare una cosa addirittura scontata questa, o no?? Mi chiedete come faccio a capire che "la stampa estera" altro non è che quella schierata, come del resto esiste in Italia, a sinistra?Beh, se ridacchiano, fanno battutine e sono li a ripetere presunte gaffe del nostro premier, allora è proprio semplice semplice....è il folklore classico cui i detrattori di S.B. attingono a piene mani per manifestare il proprio senso di repressione, dato che S.B. continua a prendere voti e a vincere elezioni su elezioni, mentre la sinistra....si attacca alla stampa estera di parte, naturalmente, non tutta indistintamente, lo ribadisco.Non sia deluso il nostro interlocutore sinisstro medio, non sia triste, provi anzichè unirsi agli "amici" presunti che sono contro l´Italia, a dire loro che forse ci sono due Berlusconi: uno cattivo e impresentabile che si trova sui giornali italiani,che sono quasi tutti di sinistra,e un altro apprezzato statista che viene elogiato nei vertici internazionali,per il suo passato da tycoon,per i suoi 16 anni di esperienza in politica e per i contenuti delle sue proposte;Sarebbe bello far conoscere ai denigratori stranieri che non solo l´Europa ma anche l´Ocse, il Fondo Monetario europeo hanno riconosciuto che il governo italiano ha saputo gestire con efficacia la crisi economica, che è stata la più grave degli ultimi 80 anni. Abbiamo tenuto sotto controllo i conti pubblici e, se consideriamo il debito aggregato, ovvero la somma del debito del settore pubblico e del risparmio privato di ogni Paese, l´Italia si trova addirittura tra i Paesi europei più forti, di fianco alla Germania ma davanti a Francia e Gran Bretagna; Diciamolo che un terzo degli italiani vogliono che il governo vada avanti, che continui a fare e bene le riforme utili all´Italia, indicate nel nostro programma elettorale.Vorrei segnalare infine a chi si distrae evidentemente, perdendosi in affermazioni gratuite e non supportate da fatti, che ci sono anche altre verità: già fatte la riforma della scuola, dell´Università, per ridurre la burocrazia, la riforma del processo civile e altre sono pronte. Nei prossimi tre anni faremo le altre, quelle dei 5 punti: fisco, federalismo fiscale per combattere l’evasione, giustizia, Mezzogiorno, sicurezza e immigrazione clandestina; A questo governo non c’è alternativa. Abbiamo il dovere di andare avanti e governare, la crisi politica aprirebbe per l’Italia prospettive delle elezioni o dell’ennesimo governicchio tecnico.Dobbiamo quindi saper distinguere gli accadimenti reali dalle chiacchiere e dalle fantasie dei giornali. Dobbiamo tener conto del mandato degli italiani e agire con senso di responsabilità. In questo periodo di crisi, l’Italia ha avuto la fortuna di avere un governo del fare che ha avviato riforme importanti e coraggiose, che ha avviato la strada del cambiamento e che non teme cassandre patentate o malelingue di professione. Andiamo avanti!!

Grazie per lo spazio

giovedì, settembre 09, 2010

Fini spinge per la fine della guerra alle mafie


Ogni giorno che passa, il paese perde posti di lavoro, perde aziende che sfiduciate da questa pessima politica finiana delocalizzano all’estero aziende e siti produttivi, perde cervelli,che sono in fuga alla ricerca di paesi maggiormanete meritocratici, laddove la politica sia meno ricattabile dalle ambizioni del nano politico di turno.Ci impoveriamo sempre più, giorno dopo giorno. E non è solo a causa della crisi economica, ma anche e soprattutto dell’empasse creata ad arte da questa crisi politica voluta egoisticamente dal Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, il quale, richiesto di sloggiare dalla terza carica istituzionale, risponde con un deciso niet. E già, altrimenti come potrebbe ricattare governo, paese e popolo italiano Gianfranco Fini se perdesse la poltrona di presidente? E come potrebbe fermare l’azione del governo che più di tutti, ha contrastato,mortificato e devastato le organizzazioni criminali mafiose? E come può garantire sicurezza e legalità agli italiani se Fini intende aprire il rubinetto alla immigrazione clandestina cui corrisponderebbe solo una gratificazione per il mondo del lavoro nero, per il sottobosco mafioso e per il mondo della illegalità diffusa? E come si spiega questa sua determinata avversione all’azione di contrasto alle mafie del ministro dell’Interno on. Roberto Maroni con la scelta di campo manifestata a Mirabello di difendere in esclusiva gli interessi del sud? Non dobbiamo dimenticare che il sud è quel luogo elettorale in cui le mafie hanno sempre dimostrato di sapere, potere e volere indirizzare il consenso, il voto.E come farà questo novello supereroe della casta politica italiana a raccogliere consenso esclusivamente nel sud senza inciampare nel potere mafioso di condizionamento del voto? E come farà questa armata di Brancaleonea modernizzare e responsabilizzare l’amministrazione locale nel sud senza l’insostituibile arma del federalismo fiscale? Quesiti molto interessanti questi, a cui Gianfranco Fini ha sempre evitato accuratamente di dare risposte. E invece sarebbe interessante comprendere come si potrà fare buongoverno senza il federalismo fiscale e come si potrà avversare le mafie senza incontrare la loro influenza elettorale. Questo governo ha raccolto il consenso del sud assicurando una devastante guerra alle mafie, alle loro proprietà e alle loro capacità finanziarie, e questo governo è stato fermato da Gianfranco Fini.Questa è la nuda e cruda realtà.

mercoledì, settembre 01, 2010

Con la sinistra senz'altro andrebbe peggio



Egregio Direttore, nel ringraziarla anticipatamente per la sua gentilezza e disponibilità, intendo rubarle ancora un poco di spazio per delle riflessioni. Ebbene sì....ho sempre votato FI prima e PDL adesso, ho la tessera dal 94 e credo nel Presidente del Consiglio in carica nonché nel suo esecutivo, quindi sono uomo di centrodestra sicuramente. E allora? La maggior parte delle persone (toh, chissà come mai...) che mi scrivono o che rispondono alle mie lettere non appartengono mai alla sinistra a detta loro, ma sono sempre guarda caso gente estranea a tutto e a tutti.... Bah... sarà...ma ho i miei dubbi. Mi chiedo se basti, come dato concreto oppure no il fatto di aver vinto tutte le elezioni da due anni a questa parte, (politiche, europee, amministrative, sempre...) e cosa è invece il dato concreto se non la legittimità a governare che è figlia delle scelte degli italiani, dellamaggioranza che democraticamente ha deciso così!! Mi dispiace che a qualcuno, anzi a più di qualcuno a quanto pare,questo dia fastidio o non faccia piacere, ma è la sovranità popolare a decidere, in democrazia!! Senza Berlusconi, il declino (supposto) e tutti i guai e problemi di questo mondo in Italia probabilmente sarebbero dieci volte di più... chi può dirlo; invece pare che tutto il male dipenda dal Capo del Governo!!! Esagerato...Il messia non esiste ma tocca a noi capire e andare dalla parte giusta o comunque da quella che si crede la meno sbagliata, e io credo che se ci fosse la sinistra (ma con chi poi?) a governare l’Italia staremmo senz’altro peggio... io la penso così. Da parte dei cosiddetti «realisti»(guarda caso ripeto, mai di sinistra o antiberlusconiani eh....) si ritiene che il governo sia «un governo che fa ridere i polli» e di cui all’estero «si vergognano gli italiani». Beh, bisogna però sempre vedere e capire di quali italiani si tratta. Certo quelli che odiano Berlusconi e i sinistri in genere sono contro di lui «a prescindere», e anche la stampa che lo denigra è stampa favorevole certamente alla sinistra, e che quindi altro non fa che il suo gioco, cioè portare acqua al mulino della sinistra stessa e dell’antiberlusconismo. Sono d’accordo che la politica è spesso «sporca», è una strada senza uscita e come la storia ci insegna quando il bicchiere sarà pieno e la gente stanca ed esasperata forse cambierà qualcosa, ma la colpa dello sfascio delle istituzioni non viene certo da adesso. Non mi faccio abbindolare dalle parole come qualcuno pensa, bensì vedo senza pregiudiziali il buon lavoro svolto e soprattutto cerco di valutare le capacità di fare di ideare di progettare e di portare a termine che nel premier ci sono, sono innate mentre ahimè, negli altri non intravedo... ma questa è una scelta personale di ognuno!!! Il dato che mi fa paura è che poi chi si lamenta di Berlusconi, magari vive in Venezuela Paese illiberale per definizione costituito su una dittatura militare di Chavez, il quale è amico di Cuba e di tutti i Paesi comunisti possibili e immaginabili, oltre a essere ovviamente antiamericano. Non scherziamo... il Venezuela èun Paese ove non esiste opposizione e chi parla o si ribella viene sbattuto in galera o messo in grado di non nuocere... ma non scherziamo nemmeno, a paragonare il Venezuela con la nostra Italia!! Il Presidente si è votata una legge incui è prevista la sua rielezione a vita!!!Altro che leggi ad personam....Ringrazio in ogni modo chi mi scrive e chi mi risponde e vorrei dire qualcosa anche su come invece la sinistra, dagli ex comunisti agli odierni PD e IDV prima amava il popolo, ora diffida di esso,e spiego il perché: quando c’era la Festa dell’Unità si percepiva ovunque un’atmosfera popolare in ogni angolo, ora la sinistra chiuse le insegne dei vecchie grandi partiti è diventata supponente, schifiltosa, sussiegosa, terribilmente e odiosamente snob!! Essere «popolari» non significa necessariamente condividere tuttociò che la maggioranza della gente fa dice e pensa. Significa però non avere un pregiudizio da pedagoghi che considera il popolo immaturo, istintivo, irrazionale: un minore da educare (o rieducare) da tenere a bada da disciplinare con le buone o con le cattive. Fate attenzione alle parole adoperate dalla sinistra intellettuale che disprezza il popolo; ogni volta che perde una elezione, comincia a sinistra il rito della interrogazione e dell’auto auscultazioneche fa perno sempre sulla stessa domanda: perché il popolo non ci vota? Ma per forza non la vota (più) perché sente di non poter dare serenamente il proprio consenso a chi si sente investito, del tutto arbitrariamente, da un complesso di superiorità, da cui deriva un invincibile senso di antipatia. Prima di interrogarsi sugli altri, la sinistra snob (e non) farebbe bene a interrogarsi sui suoi insuccessi!! Meglio tardi che mai.....
Giuseppe Sagliocco
Popolo della Libertà Lodi S.Bernardo
mailto:S.Bernardogiuseppe.sagliocco@gmail.com

giovedì, luglio 08, 2010

FINI allora lasci...ed entri nel governo


Gli uomini politici sono liberi di avere le loro idee, per carità!

In questo non tradiscono nessuno, al più solo se stessi se invece che seguire un ideale seguono un opportunismo.Il fatto è che il politico è un rappresentante di idee politiche di una determinata area di elettori, è il rappresentante di un preciso programma politico e portatore di valori.
Liberissimo, quindi, il politico di cambiare idee come vuole, quando vuole e quante volte vuole ma non può coinvolgere, in questo, chi gli ha dato il voto e si è affidato a lui per tutt'altre ragioni e motivazioni.

Il tradimento è qui che sta!!
Cambiare rotta in pieno mandato del tutto diverso dato dagli elettori.

Correttezza vuole che si dimetta dagli incarichi presi e dal partito di riferimento, quando addiviene akl cambio di idee e progetti personali che nessuno intende rimproverarglicome individuo, ma come rappresentante di sicuro si...Certamente si potrebbe obiettare che il rappresentante è libero d'agire come crede nel corso del suo mandato, come Costituzione prevede, cosa che dal punto di vista formale è corretto non lo è invece dal punto di vista della sostanza;
le regole elettorali sono cambiate profondamente, non esiste più il proporzionale, siamo in pieno sistema elettorale maggioritario, anche se ancora non sancito dalla Costituzione e per di più senza possibilità di esprimere preferenze.

Questo significa che l'elettore si deve affidare mani e piedi a un unico partito di riferimento e senza possibilità di scegliere i suoi rappresentanti, cosa che lega maggiormente questi al rispetto del programma politico, l'unica cosa e motivo per cui sono stati eletti.Berlusconi sta cercando di attuare quello che, obtorto collo, anche io sono sono stato costretto ad approvare vista la mancanza di scelta, e con piena soddisfazione per quanto mi riguarda...

Ma se qualcuno si frappone addirittura a quel poco che che anche io, con il mio voto ho approvato, usando del potere ingannevolmente raggiunto pèer attuare le sue idee del tutto diverse, allora non mi sta bene!!
Non dico che non si possano discutere le idee di Fini nell'ambito del partito e proporle così agli elettori, ma egli, secondo me, lo deve fare continuando a rispettare il programma per cui è stato eletto e presentare le sue idee quando ci saranno nuove elezioni , non ndi certo nel l bel mezzo del mandato elettorale ricevuto e mettendo continuamente i bastoni tra le ruote a chi ha ricevuto la sovranità con il voto popolare ed è stato democraticamente scelto!!

Di solito dalla politica alle squadre di calcio si litiga quando si perde per cui non capisco le prese di posizione di Fini che da sempre ha contestato qualunque cosa dicesse (o quasi) o facesse Berlusconi nonostante il Pdl abbia vinto, così come è strutturato, tutte le elezioni finora...
Invidia? Voglia di protagonismo? D'altra parte la poltrona di Fini imporrebbe di essere super partes, e se egli ribadisco vuole fare politica, non c'è problema, ma allora lasci l'incarico ed entri nell'esecutivo.

mercoledì, luglio 07, 2010

LODI: a San Bernardo torni a regnare la serenità


Egregio Direttore, con la presente intendo mettere a conoscenza Sua e dei nostri concittadini che il Popolo della Libertà di Lodi non è restato fermo dopo la sconfitta elettorale accusata alle scorse elezioni comunali; infatti,insediatosi alla opposizione, ilPdl ha provveduto a stilare,ma anche a far lavorare (molti non lo sanno, ma questa è appunto una occasione per farlo conoscere alla cittadinanza) una serie di commissioni di cui anche io come altri faccio parte, che possano essere di supporto conoscitivo e di approfondimento dei singoli argomenti per quei consiglieri comunali che dovranno partecipare ed esprimere giudizi nelle sedi istituzionali. Ritengo opportuno a tal proposito,aver costituito delle commissioni di lavoro interne al nostro gruppo all’ inizio di questo percorso che ci vede impegnati nel fare una opposizione mirata, precisa e costruttiva.Altra iniziativa importante, è stata quella di cercare un punto di incontro e di raccordo con la cittadinanza e di renderla partecipe creando dei «referenti» che, quartiere per quartiere, si occupino dimettere a fuoco i diversi problemi e, sentiti appunto i cittadini, segnalarli così facendo da tramite nei confronti dei nostri consiglieri comunali prima, e del Consiglio Comunale con la sua maggioranza dopo.Il sottoscritto ad esempio, vivendo a San Bernardo, quotidianamente o quasi ascolta e raccoglie le lamentele, gli sfoghi (spesso giuste, altre volte meno per la verità) di residenti del quartiere; Ed è stato così che sono venuto a sapere per caso (!!!) che l’umido raccolto viene spesso messo assieme al secco dopo la raccolta..ma allora a cosa serve la differenziata,mi domando e si domandano i cittadini? E ancora, ci chiediamo quanto dovremo aspettare ancora, affinchè i soliti «molestatori» notturni (spesso ubriachi e molte volte non italiani) vengano messi in condizione di non dare fastidio a notte fonda quando la gente riposa? Via Zalli all’angolo con Viale Italia è spesso ricettacolo di schiamazzatori e più volte recentemente sta accadendo che si va a finire in rissa tra extracomunitari!! I cittadini si chiedono come mai girino poche auto di polizia e carabinieri e non ci siano i vigili anche di notte.Alcuni anziani insistono nel voler far sapere che «la città negli ultimi 10 anni sta cambiando decisamente in peggio», e io lo riporto come l’ambasciator che non porta pena. A San Bernardo c’è poco o niente controllo, se non quando c’è la pulizia strade e allora si che le persone miracolosamente«mutano»ma solo perché...le multe fioccano.Per non dire infine degli automobilisti parcheggiatori, anch’essi molesti e indisciplinati, che affollano l’area antistante il supermercato Carrefour (che pur dispone di un congruo parcheggio) e che tagliano la strada a ciclisti in fuga dalla unica ciclabile diViale Piacenza!! Insomma, si spera nel buon senso di questa amministrazione e dei cittadini stessi, oltre che richiedere una maggiore tutela del territorio per evitare a questa città di scivolare sempre più indietro in quanto a vivibilità; a tal scopo si invitano il Sindaco e l’Assessore preposto, nonché la Polizia locale a vigilare affinché a San Bernardo,ma non soltanto a San Bernardo,torni a regnare la serenità,perché è solamente così che una cittadina modello come Lodi può tornare a dirsi «sicura» ed essere come una volta.A tale fine, nel suo piccolo il sottoscritto di concerto e con l’ausilio del Popolo della Libertà lodigiano,vigileranno e denunceranno,restando a disposizione di chiunque volesse segnalare abusi,disfunzioni e quant'altro. Aspettiamo le vostre segnalazioni, grazie.
Giuseppe Sagliocco
Referente del quartiere San Bernardo
Popolo della Libertà Lodi

DI PIETRO: e i quotidiani si scoprono garantisti


Ma dal punto di vista giornalistico la notizia del campione di Mani Pulite che finisce indagato per truffa sarà o no una notizia da prima pagina? Lo sarà o no, soprattutto per dei quotidiani che da anni,mesi, settimane e giorni sono esclusivamente impegnati a tradurre in italiano (non sempre con successo) le veline dellamagistratura sui «vip della politica»? E invece, la notizia di Antonio Di Pietro indagato, proprio lui che reclamava la pulizia in Parlamento nel programma del suopartito populista intitolato all’»Italia dei Valori», non sembra essere una chicca, una ghiotta notizia su cui fare colore e tanto moralismo e populismo mediatico. All’improvviso,la gran parte dei quotidiani si scopre garantista, sotto traccia e rispettosa delle indagini e dell’indagato.Vedi Il Fatto quotidiano, che ha sempre sostenuto di non guardare in faccia nessuno e volere che non seggano alla Camera e al Senato altro che uomini illibati e specchiati.La notizia di Di Pietro sotto indagine per truffa è solo un richiamino ino ino in prima.L’editoriale è dedicato alla«cricca». Il commento di spalla del solito Travaglio punta al solito target:Berlusconi. Là sotto, però, c’è la notiziola.E nelle pagine interne il titolo non parla di «Di Pietro indagato per truffa»,ma di «Veltri che ci riprova».Veltri è colui che lo accusa(ma non soloVeltri).Quindi,alla notizia si è sostituita l’assoluzione. E alla berlina viene messo non il sospettato, ma chi punta l’indice: «A volte ritornano».Bell’esempio davvero di giornalismo duro e puro e di politica coerente. La notizia di Di Pietro è assente sulle prime pagine dell’Unità, del Messaggero(che però gli dedica un bell’articolo di Aiello), del Sole 24Ore, del Riformista,ed è appena un richiamo su Repubblica(quasi invisibile) e La Stampa.La solita ipocrisia. IlCorriere della Sera,invece, dedica due pagine alla vicenda e un richiamo molto visibile in prima pagina.Massimo Franco trattail disagio di Di Pietro nella sua nota politica e conclude: «L’inchiesta arriva sulla scia delle dichiarazioni rese dall’ex ministro ai magistrati che indagano su Affittopoli; e che volevano sapere quale fosse il suo grado di conoscenza degli affari della lobby di Angelo Balducci negli anni in cui Di Pietro era al dicastero dei Lavori pubblici. Si tratta di un sottofondo fastidioso perun elettorato che guarda all’IdV come a un movimento virtuosamente manicheo.“Male non fare, paura non avere”,dice ai militanti il leader nella sua memoria (sul web).Ma la scelta di rovesciare valanghe di documenti sul proprio sito, è la conferma di un imbarazzo palpabile». Un imbarazzo che non impedisce a Di Pietro di smentire clamorosamente la propria bandiera e restare al suo posto in Parlamento.Indefessamente, a dispetto di se stesso e di tutta la sua battaglia urlata e sostenuta con l’indice alto, le carte alla mano e le manette appese allacintura.
Giuseppe Sagliocco Referente PDL del quartiere San Bernardo

Due facce della stessa medaglia (Destra e Sinistra)





Quella tra la seconda metà degli anni 60 e l’inizio degli anni 80 è stata una finta democrazia. Sono stati anni dominati dall’interpretazione faziosa e distorta delle collocazioni politiche. Si voleva che il pluralismo politico fosse possibile solo nell’ambito di un pensiero unico e prevaleva l’idea del «chi nonè con me, è contro di me» o, come direbbero oggi, «chi non salta, fascista è».Destra e sinistra nell’immaginario assumevano così significati molto diversi dalla mera collocazione parlamentare e dalle sintesi del pensiero e dei modelli di società che si conoscevano dall’Unità d’Italia fino all’avvento del fascismo.La prima veniva indicata come una rozza centrale della reazione,mentre la seconda come una virtuosa zona di sensibilità sociali. Solo i fatti e la lenta disgregazione del Paese hanno certificato, invece, l’incongruenza e l’inconsistenza di una imposizione culturale trasformatasi quasi in sistema,in un Paese che, privo di autentico pluralismo politico, si andava involvendo per asfissia di pensiero e di impulsi.Caduto il tempo delle ideologie sono venute a nudo le difficoltà di rinnovarsi e la pigrizia nella capacità di liberare energie ed idee laddove l’assistenzialismo rendeva ininfluente l’impegno e la competizione. Un arrogante sistema chiuso ed autoreferenziale, con personaggi che si avvolgevano nelle forme per negare al popolo la sostanza o che insabbiatisi nella retorica populista sostenevano il clientelismo ed il parassitismo industriale. Senza la cultura della competitività,come soluzione non restavache l’azione di trasformare in debito pubblico la pace sociale.Ci chiediamo ora a distanza di tempo,invece, cosa fossero destra e sinistra a quei tempi?E se fascismo e comunismo,che hanno monopolizzato l’immaginario sistema di misura nelle coscienze e nella cultura politica del secolo scorso,non siano state in definitiva le due facce della stessamedaglia autoritaria, anche se con accentuazioni diverse? Ci chiediamo se le comunità nazionali democratiche non siano quelle che invece valorizzano l’equilibrio, la moderazione ed il riformismo e che respingono le accentuazioni e l’esasperazioni dello scontro? Democratico è chi si attiva a respingere la cultura degli accenti, chi privilegia il confronto, chi propone le soluzioni, non chi dice sempre di no.La riflessione ritorna ai tempi attuali per chiederci cosa siano destra e sinistra oggi? Il riformismo, ad esempio, è di destra o di sinistra? La sicurezza dei cittadini cosa è? Ed i consumi, il mercato,le piccole imprese, il profitto, gli investimenti? E l’abuso, l’ingiuria, l’odio? E la legalità, la giustizia, l’equità? E la faziosità?E Travaglio?E Santoro?E, tolto Di Pietro, inclassificabile per assoluta mancanza di elementi di valutazione intellettiva,cosa sonoProdi,Casini,Berlusconi,Fini, D’Alema, Bossi e Bersani? Tutte domande che ci servono per capire se lo scontro politico d’oggi, se la faziosità,il narcisismo, l’intolleranza, la rabbia, l’odio, il rancore e persinol’ignoranza di alcuni avventurieri,non rischino di ricondurci indietro nel tempo...meditate gente,meditate!!


Giuseppe Sagliocco


Referente del quartiere San Bernardo Popolo della Libertà Lodi


lunedì, luglio 05, 2010

BERLUSCONI un uomo che farà grande l'Italia


L’antiberlusconismo è l’avversione nei confronti della figura del presidente Silvio Berlusconi. Essa è un’avversione che va ben oltre la critica. E’ becero odio allo stato puro! Perché questa avversione nei confronti del Presidente? Per capire ciò, bisogna capire la figura del Presidente Berlusconi. Silvio Berlusconi non è un politico di professione ma è un imprenditore,un uomo che proviene dal mondo del lavoro, infatti egli entrò in politica in un momento molto particolare per il nostro Paese e cioè nel 1994, periodo in cui la vecchia classe politica fu decimata da «Tangentopoli». La Sinistra avrebbe di fatto preso il potere, essendo l’unica forza politica ancora in essere non sconvolta e annientata dai giudici così come accadde per il PSI e la DC. Serviva, quindi, un partito moderato che potesse fermare l’avanzata dei post comunisti. Quel soggetto politico fu proprio ForzaItalia, il partito fondato da erlusconi. ForzaItalia fu un soggetto nuovo n quel contesto politico e buona arte delle figure che componevano ale partito non erano persone he facevano politica di professione a gente che proveniva dal ondo del lavoro, da quello della ultura e dalla società civile e che on si riconoscevano nella Sinistra. Questo non andò bene alla Sinistra,che in comune con la vecchia lasse politica, ebbe nelle sue filapersone che facevano politica di professione.Tuttora la Sinistra, elle sue varie espressioni (centrosinistra,sinistracentro, sinistrasinistra) a in seno politici di professione.E così, a sinistra ci si alleava contro l presidente Berlusconi e non er governare! e due esperienze di governo del entro sinistra (quella del 1996 equella del 2006) si chiusero con Presidenti del Consiglio che cambiavano e con elezioni anticipate, come nel caso dell’ultimo governo Prodi. Il Presidente Berlusconi rappresenta tutto quello che è odiato dalla Sinistra.Com’è già detto, egli non è un politico di professione ma è un uomo vicino alla realtà dei cittadini italiani,inoltre da sempre egli è un uomo ricco, una persona che potrebbe godersi la vita, invece di faticare per tenere a posto questo Paese. Questo dimostra anche un grande amore per l’Italia! Egli rispecchia i canoni di chi vuole vedere un’Italia forte, moderata,amica di Stati democratici come gli Usa o Israele e ben inserita nel contesto europeo.Tutto ciò fa rabbia alla Sinistra e da questa vecchia ed atavica rabbia proviene l’antiberlusconismo che la porta a fare quanto detto prima. E così si moltiplicano gli attacchi contro il Presidente a ogni piè sospinto,e gli insulti anche contro chi dimostra solo una simpatia verso il centro destra. Io, molto spesso, ho subito attacchi e continuo a subirne, ovviamente rispondo bene ai miei detrattori, so quello che dico.....Spesso mi sono beccato del «mafioso», del «maiale», del «ladro» e del«servo del padrone»(riporto solo i termini più «educati»).Ho anche ricevuto qualche minaccia...La Sinistra deve smetterla di seminare odio, tanto la volontà e sovranità popolare non si cambia in questomodo, anzi si fa un piacere all’odiato nemico Berlusconi....Se crede nella democrazia, come a chiacchiere va ripetendo la sinistra da sempre, allora rifiuti l’odio e l’antiberlusconismo. Ne guadagnerebbe tutto il Paese. Io sono con il presidente Berlusconi e con il Pdl, nonostante tutto, perchè il premier si è dimostrato finora e continua a dimostrarsi un uomo capace che contribuirà a fare grande l’Italia.
Giuseppe Sagliocco
referente del Popolo della Libertà
Lodi per il quartiere San Bernardo
giuseppe.sagliocco@gmail.com