Dopo 18 anni di Berlusconi in politica e ai vertici del Paese, il Popolo della Libertà oggi è l’unico movimento politico ad aver avuto un ricambio generazionale; La nostra esperienza di governo non ha un bilancio negativo, ma bisogna riconoscere che non siamo stati capaci di superare le prove più difficili. Perché? Le cause non sono addebitabili solo agli altri. Abbiamo avuto anche noi delle responsabilità, ma si può dire, senza tema di essere smentiti, che anche la nostra alleanza aveva al proprio interno degli squilibri che hanno reso difficile il percorso del governo.
Il maggiore squilibro riguardava il ruolo e la natura della Lega, una forza politica che indubbiamente ha avuto una evoluzione positiva, grazie a Berlusconi, ma che mantiene dentro di sé degli elementi contraddittori. L’attuale posizione della Lega conferma che la vocazione al governo e il compito di rappresentare gli interessi della parte più dinamica del nostro Paese, non è ancora un approdo stabile della Lega.
Al Presidente del Pdl i moderati e i liberali del centrodestra oggi devono molto, moltissimo…Egli infatti ha rivoluzionato la comunicazione politica e le campagne elettorali, utilizzando creativamente tutti gli strumenti di comunicazione per parlare direttamente ai cittadini, usando un linguaggio chiaro, semplice, diretto, concreto. L’esatto opposto del linguaggio opaco e autoreferenziale tipico della politica italiana fino al 1994.
A mio modestissimo parere, il maggior merito del Cav é aver contrastato le sinistre.
Berlusconi ha introdotto in Italia il bipolarismo e l'alternanza di governo. La sua azione politica ha prodotto lo “sdoganamento” della destra politica, che prima era fuori dal cosiddetto “arco costituzionale”, la piena inclusione della Lega Nord. Egli ha affermato il primato della persona e della società sui partiti e sullo Stato, che devono essere al servizio dei cittadini e non viceversa. Il principio di sussidiarietà e la riduzione del perimetro di azione dello Stato sono il cardine di questa politica e di tutte le riforme intraprese: ne sono esempi la riforma del fisco 2003-2005, (no tax area, due tagli delle tasse per un totale di 11 miliardi, sistema delle deduzioni); l'attenzione concreta al mondo del non profit con iniziative come il 5x1000 e la deduzione dei contributi alle realtà del terzo settore; le scelte di fronte ai temi eticamente sensibili, fatte seguendo i valori non negoziabili della vita umana.
Berlusconi ha introdotto in Italia il bipolarismo e l'alternanza di governo. La sua azione politica ha prodotto lo “sdoganamento” della destra politica, che prima era fuori dal cosiddetto “arco costituzionale”, la piena inclusione della Lega Nord. Egli ha affermato il primato della persona e della società sui partiti e sullo Stato, che devono essere al servizio dei cittadini e non viceversa. Il principio di sussidiarietà e la riduzione del perimetro di azione dello Stato sono il cardine di questa politica e di tutte le riforme intraprese: ne sono esempi la riforma del fisco 2003-2005, (no tax area, due tagli delle tasse per un totale di 11 miliardi, sistema delle deduzioni); l'attenzione concreta al mondo del non profit con iniziative come il 5x1000 e la deduzione dei contributi alle realtà del terzo settore; le scelte di fronte ai temi eticamente sensibili, fatte seguendo i valori non negoziabili della vita umana.
Oggi la discussione verte su come dobbiamo agire per riconquistare la fiducia di tanti nostri elettori ora critici nei nostri confronti.
Nelle prossime settimane il PDL deve prendere l'iniziativa e anticipare il governo Monti con proposte sui temi più importanti per la vita dei cittadini. Se vogliamo vincere dobbiamo spiegare agli elettori le motivazioni e le scelte sinora applicate a sostegno del governo Monti. Con tutte le tasse ad oggi subite e quelle ancora da subire, un evidente taglio della spesa governo/politica all'acqua di rose, il popolo non ci crede più.
Nelle prossime settimane il PDL deve prendere l'iniziativa e anticipare il governo Monti con proposte sui temi più importanti per la vita dei cittadini. Se vogliamo vincere dobbiamo spiegare agli elettori le motivazioni e le scelte sinora applicate a sostegno del governo Monti. Con tutte le tasse ad oggi subite e quelle ancora da subire, un evidente taglio della spesa governo/politica all'acqua di rose, il popolo non ci crede più.
In Parlamento, come anche a livello locale (comunale provinciale e regionale) ci vogliono persone giovani, serie, dinamiche, ambiziose il giusto ma soprattutto che abbiano fatto militanza vera, che amino il proprio partito e non invece dei “mestieranti” a volte addirittura senza arte ne parte, come purtroppo ancora oggi ci ritroviamo a tutti i livelli…probabilmente anche a Lodi! Il ricambio generazionale garantito nel Popolo della Libertà dalla nomina di Alfano a segretario, deve sostanziarsi, secondo me, in una riforma istituzionale che contempla quindi anche la diminuzione del numero dei parlamentari; solo subito dopo, si potrà mettere mano alla legge elettorale.
Quella che va evidenziata oggi nel Pdl è una posizione che chiamerei di democrazia trasparente, che non può quindi prescindere da una indicazione preventiva, e non successiva, di chi sarà il premier “incaricato” questo nel caso vinca l’una o l’altra coalizione.
Giuseppe Sagliocco
Iscritto al Popolo della Libertà - Lodi
Giuseppe Sagliocco
Iscritto al Popolo della Libertà - Lodi
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