martedì, novembre 09, 2010

Contraddizioni istituzionali, irriconoscenza e presunzioni nel discorso di Fini


Il discorso di Fini a Bastia Umbra, ha creato una serie di dubbi agli addetti e non alla politica.
Prima ancora che vengano analizzate le proposte concrete di tutto il discorso, venute fuori d’incanto negli ultimi 5 minuti dell’intervento, io
che non sono prof. di Diritto Costituzionale, resto perplesso:
il Presidente della Repubblica, sempre presente in tutti i dibattiti, non sente il bisogno di chiedere alla terza carica dello stato di dimettersi dalla carica (di equilibrio) ma che ha, a sua volta richiesto le dimissioni al capo del governo Berlusconi?
E’ giusto che Fini si serva di una carica istituzionale dello Stato per fare politica partitica?
Ai posteri questa risposta.
Entrando poi nel merito del discorso, come ho già detto, tutto concentrato negli ultimi 5 minuti, della serie “il veleno nella coda”, il Presidente di Fli si è a mio avviso continuamente contraddetto, affermando, con qualche sfumatura che il Ministro del Tesoro Tremonti ha salvato il Paese con una buona politica economica, che il titolare degli Interni, On.le Maroni ha ben fatto nel suo settore, assicurando alla giustizia tantissimi delinquenti organizzati o meno, che il Ministro Brunetta ha operato una buona politica a sua volta dandoci una burocrazia più accettabile e che infine, la Gelmini ha fatto una buona riforma della scuola in generale e della Università in particolare.
Orbene, dopo tutte queste affermazioni, certamente positive per il governo, ha poi invece detto che questo governo non governa e lo ha paragonato ad un paracarro per la sua immobilità (!!!)
Sono stati inoltre scomodati nella tomba molti politici del passato, da Moro a Berlinguer per dire che quelli erano politici: Berlusconi, senza essere nominato, è dunque la negazione della politica (forse perché non aveva capito chi era Fini).

Chi fa bene si aspetti male, diceva mio padre…

Anche il federalismo fiscale è stato apprezzato dal capo di Fli;
Fini ha fatto un elenco di proposte quali: investire nella ricerca e sulle innovazioni; varare nuove regole per gli appalti della P.A. legare il salario alla produttività; creare fondi per le aree sottosviluppate e concentrarsi su poche grandi opere, ma anche favorire fiscalmente il Meridione e stabilizzare i precari (come???).

Fini ha chiesto poi un nuovo patto sociale con un tavolo al quale partecipino Confindustria i Sindacati e così via, dimenticando che l’attuale governo ha vinto le elezioni su un programma che deve essere portato avanti. Le parti sociali possono essere sentite, ma almeno in questa fase, non possono cambiare quanto gli elettori hanno chiesto votando questo governo.

Su alcune o tutte le proposte giunte si puo’ senz’altro discutere, ma il colpo finale il “ribelle” lo assesta quando fa la “chiamata di correo” per Casini perché entri nella nuova maggioranza in modo da mettere in mezzo Lega e Pdl e distruggerli, e in un crescendo rossiniano poi ha chiesto: si cancelli la legge elettorale, Berlusconi si dimetta per “avviare una nuova fase”…in caso contrario i deputati e senatori presenti nel governo e a lui legati, daranno le dimissioni dallo stesso, ma tutto il suo gruppo restera’ per cuocere a fuoco lento il premier, votando solo “cio’ che riterranno opportuno”.
Bella roba…troppo facile amico Fini!!
Poiché circa un mese fa, ricordo al leaderino di Fli, tutto il governo compresi i finiani hanno approvato 5 punti da realizzare in questi ultimi tre anni di legislatura proposti da Berlusconi, è chiaro che è in Parlamento che Fini e compagni dovranno fare i distinguo dal Pdl e dalla Lega e solo così, democraticamente e in maniera libera, il popolo valuterà e voterà.


Giuseppe Sagliocco
Popolo della Libartà
Lodi - San Bernardo
giuseppe.sagliocco@gmail.com

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