lunedì, marzo 11, 2013

Per 124.000 voti...ecco il prezzo da pagare!!




Quanto stanno costando all’Italia quei 124 mila voti che sono mancati al centrodestra per aggiudicarsi la maggioranza assoluta della Camera, e che avrebbero reso insostituibile il suo ruolo parlamentare e gli avrebbero comunque conferito la prima mossa per la formazione del Governo. Avrebbero fatto bene perfino al povero Bersani, oggi costretto dai suoi talebani ad umiliarsi dinanzi all’uomo mascherato che,  respingendolo senza pietà ne segnerà per sempre la fine dei sogni di gloria.

E quanto immediatamente costano anche agli Italiani che- viste anche le posizioni di Grillo su IMU ed IRAP avrebbero già potuto disporre di una forte maggioranza parlamentare contro l’oppressione fiscale impersonata dal duo Bersani-Monti.
Nel tentativo disperato di arrampicarsi ad ogni costo alla prima poltrona di Palazzo Chigi, Bersani sta giocando sulla pelle non soltanto del Paese, i cui interessi non possono essere svenduti ai cangevoli umori del duo Grillo-Casaleggio, ma anche e forse soprattutto del suo stesso Partito e del mondo che rappresenta.

Se infatti dovesse riuscire ad ottenere, a prezzo evidentemente altissimo, una qualche forma di lascia-passare dal comico genovese, ne sarebbe inesorabilmente prigioniero, per essere gettato alla prima occasione senza troppa pietà. Né potrebbe essere diversamente in presenza di un soggetto che nutre nei confronti suoi e del suo Partito un totale disprezzo, e visto che mai come in quest’occasione gli eletti a 5 stelle, sono stati accuratamente tenuti nascosti agli elettori, per cui altro non sono che numeri in mano al mattatore per il quale, e solo per il quale, ha votato un quarto dell’elettorato italiano.

Penso con rabbia agli pseudo-liberali con la puzza al naso circuiti da quel millantatore seriale che era il povero Giannino, che da soli sarebbero bastati a ribaltare tale risultato e che ci hanno graziosamente consegnato ai più anti-liberali di tutti, ma anche ai 40 mila seguaci di Magdhi Allam, che peraltro avrebbe potuto e dovuto essere ospitato in liste PDL meno chiuse ad apporti di qualità, ed a FORZA NUOVA, CASAPOUND, che avrebbero trovato quanto meno il modo di riunirsi visto che proprio non si capisce in cosa si differenzino, ma che intanto hanno contribuito, vanificando altre decine di migliaia di voti, a rimettere le sorti della Patria nelle mani di quelle lobbies bancarie contro le quali si scagliavano.

Per non parlare degli ultimi, patetici scampoli della congrega dei volta-gabbana, casiniani, finiani e montiani di ultima generazione, condannatisi da soli alla strameritata irrilevanza politica che si erano illusi di poter rifilare, per compensarlo di averli inventati e pompati oltre ogni merito, al Cavaliere. Penso infine a quegli imprevidenti che, pur con tutte le ragioni del mondo, hanno votato Grillo da destra e presto se lo ritroveranno, se non lui i suoi “eletti”, all’estrema sinistra.

Certo è che, mentre il PD annaspa inseguendo pateticamente un sogno perduto, l’aria di nuove elezioni non può non addensarsi sui cieli tempestosi della politica italiana.

Ed il Popolo “moderato” liberal-nazional-popolare, che Berlusconi ha avuto il merito storico di assemblare e di rilanciare ogni volta che sembrava in affanno, salvo talora trovarsi con un misero pugno di voti in meno, non può più permettersi dispersioni di sorta. Si lanci dunque fin d’ora un appello all’unità di tutti i non post-comunisti oggi soggiogati dal duo Bersani-Vendola ed i non neo-talebani oggi plagiati dalla Grillo & Casaleggio spa.
Se non è morta il 24 e 25 febbraio scorsi, l’Italia si può ancora salvare.




Giuseppe Sagliocco - Lodi

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