giovedì, dicembre 01, 2016

SOLDI REGALATI A TUTTI SENZA CRITERIO IN CAMBIO DI UN "SI"...SOLO BRICIOLE PER GLI STATALI? #IOVOTONO

Un accordo da 5 miliardi di euro complessivi per 2,8 milioni di dipendenti. Sono i due numeri sintetici dell’accordo per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici che era fermo da 7 anni. Tra blocco del turn-over e pensionamenti, il numero dei dipendenti in servizio è diminuito in numero assoluto e quei pochi rimasti in servizio sono costretti a lavorare per tre e ad essere pagati neppure per uno! Infatti sono diminuite le loro retribuzioni annuali e di conseguenza il loro potere d’acquisto.

L’aumento medio di 85 euro lordi al mese è da intendere «a regime»: la cifra sarà raggiunta per tappe successive nel corso di tre anni. Avere tutto e subito l’anno prossimo costerebbe troppo. Sarà necessario, quindi, trovare risorse aggiuntive, rispetto ai 5 miliardi previsti nei prossimi tre anni.
Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego non può essere oggetto di contrattazioni frettolose, né tanto meno essere condizionato dalla Sentenza della Corte Costituzionale, che ha parzialmente bocciato la Legge Delega Madia sulla riforma della PA.

Ora, all'improvviso, e guarda caso proprio a ridosso del voto referendario, il premier è intervenuto a gamba tesa, sconfessando le perplessità manifestate dalla “Ministra” Madia sulla possibilità di un rinnovo in tempi brevi, proprio a causa della Sentenza di cui sopra, prospettando soluzioni che ricalcano grossolanamente quelle adottate per il contratto dei metalmeccanici, ma che già ad una prima analisi destano non poche perplessità.

Il tanto decantato aumento di 85 euro in busta paga, che comunque non scatterà prima di dicembre 2017, è solo uno specchietto per le allodole, in quanto non recupera l'inflazione e quindi non è sufficiente a coprire le perdite subite dai lavoratori, in termini di potere d'acquisto, in questi 7 anni di attesa e inoltre, per molti dipendenti, tale aumento potrebbe comportare il superamento della soglia reddituale che dà diritto al bonus degli 80 euro e oltretutto, la quota di 85 euro non si applica uniformemente a tutti, ma è da considerarsi "media", che aiuta i redditi genericamente più bassi, invece di agevolare espressamente quelli minimi.

Molto preoccupante è altresì il problema della copertura finanziaria: il reperimento delle risorse necessarie richiederà uno sforzo ben superiore agli stanziamenti previsti in Legge di Stabilità, perciò si teme che, successivamente, possano scattare dei meccanismi di recupero che vadano sempre a danno dei lavoratori dipendenti.

Il sottoscritto non condivide assolutamente le linee sulle quali il governo si è orientato, non per offrire un reale sostegno al personale degli enti locali, bensì per cercare di rabbonire i sindacati e tentare una disperata azione di condizionamento del voto referendario del 4 dicembre non tenendo conto delle vere esigenze di questo momento dei lavoratori dipendenti, che vedono negarsi, insieme agli altri, da ben 7 anni in Contratto Nazionale, il Governo vorrebbe assegnarci una miseria simile, che non coprirebbe nemmeno la vacanza contrattuale! Per questo e per molto altro...#IOVOTONO

Giuseppe Sagliocco - Lodi


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