giovedì, settembre 21, 2006

LE OMBRE DI PRODI

Passano i giorni e appare sempre più chiaro che le vicende legate al futuro di Telecom siano state oggetti di quantomeno loschi intrighi. Noi non siamo gente che accusa senza avere le prove, quindi ci limiteremo, mi limiterò, a esporre i fatti così come li ho appresi guardando i telegiornali e leggendo i quotidiani. Qualche giorno fa, a seguito di un incontro con Murdoch, Tronchetti Provera annunciava l’imminente scorporo di Telecom e la probabile messa in vendita di Tim – Telecom Italia Mobile. Mentre tutti si auguravano che TIM non finisse in mani straniere, Prodi (dalla Cina), si affrettava a mettere in chiaro che lui non era a conoscenza dei movimenti di Telecom. Peccato che da lì a pochi giorni tutto si sarebbe capovolto. Tronchetti Provera inizia a lamentarsi su come, secondo lui, Telecom gli sia stata “portata via con un blitz”. Qualche giorno dopo spunta un piano segreto, stampato su carta intestata di Palazzo Chigi, in cui si troverebbero le istruzioni che Tronchetti Provera era tenuto a rispettare riguardo allo scorporo della sua azienda. Rutelli, dopo le prime polemiche della CdL, insiste legittimando (e ammettendo) l’interesse del Governo per l’azienda telefonica. Rovati, strettissimo consigliere del Premier Romano Prodi, ammette di aver scritto lui stesso quel foglio e che il suo “protetto” non ne era a conoscenza. A questo punto (la copertura pare abbastanza ovvia e poco e mal mascherata) la CdL insorge compatta chiedendo, perlomeno, una discussione in Parlamento sui fatti di questi giorni e sulle presunte partecipazioni del Governo. Prodi (sempre dalla Cina) si affretta a rispondere spazientito che non andrà mai a riferire in Parlamento su una questione “intorno alla quale girano troppe voci”. Ma a questo punto anche dall’interno della sua Maggioranza, i partiti più piccoli (soprattutto RnP) iniziano a sostenere anch’essi la necessità di un confronto parlamentare. Favorevole è anche Chiti. Ma Prodi non ci sta. Lui proprio non ci vuole venire in Parlamento. Cosa avrà mai da nascondere? Sta di fatto che, per ora, Tronchetti Provera si è dimesso e alcuni esponenti della CdL minacciano di bloccare i lavori parlamentari facendo mancare il numero legale fino a quando non sarà fatta chiarezza. Le richieste sono semplici: discussione in Parlamento e commissione d’inchiesta. Cicchitto ha già pronte alcune domande con cui accogliere Prodi di ritorno dalla Cina. Se non dovesse rispondere sarà crisi. E intanto le procure sono pronte ad aprire fascicoli con l’accusa di aggiotaggio. Neanche tanto male, visto che in molti ricordano il primo scandalo che vide uniti Telecom (Serbia) e Prodi, anche allora Premier. Vi lascio, per ora, con dubbio: cosa sarebbe successo se al posto di Prodi ci fosse stato Qualcun Altro?
Saluti azzurri

Nessun commento: