domenica, luglio 17, 2011

L'eguaglianza per la sinistra


Non c'è motivo, se non l'ammirazione per le «star» del mondo della cultura alle quali è affidato il residuo senso di superiorità antropologica della sinistra: i cervelloni stanno dalla nostra parte, quindi abbiamo ragione, come sempre. Non viene mai loro il sospetto che i cervelloni siano solo sedicenti tali, e che talvolta (anzi: spesso) anche i filosofi sparino boiate allucinanti se interpellati sulle questioni, quasi tutte, che esulano dalle loro competenze.

I cervelloni, d'altro canto, stanno volentieri al gioco per i motivi più disparati: per provare il brivido della protesta, per illudersi di guidarla, per adulare i politici, per essere adulati dai politici, per fare pubblicità a se stessi, al nuovo disco, al nuovo libro, al nuovo spettacolo, al nuovo film. C'è sempre qualcosa da promuovere e alle regole del mercato sottostanno anche e forse soprattutto quelli che sostengono di disprezzarle...

Al vip, quindi, la sinistra usa tutti i riguardi. Del resto, la lotta di classe non è più all'ordine del giorno. L'uguaglianza è solo una bandiera da sventolare quando occorre e da riporre nella vita di tutti i giorni. La sinistra in realtà ama la grande borghesia e i suoi intrattenitori, purché a parole anti capitalisti, e si tiene alla larga dalla volgarità della gente, schiava delle televisioni commerciali. I cittadini comuni sono Pinco Pallino senza volto; sono la massa da portare in piazza. Questa è l'eguaglianza per la sinistra.

Giuseppe Sagliocco
Componente ditettivo cittadino
Popolo delle Libertà - Lodi

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