venerdì, ottobre 28, 2011

Pdl, rifondare il partito guardando al mondo cattolico



Parliamo di mondo cattolico e partiti. In apertura del Forum di Todi, il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco (in foto), ha richiamato l’attenzione sui «principi non negoziabili». L’inizio e la fine della vita umana, ha detto, la donna nel matrimonio, la libertà religiosa ed educativa sono principi non negoziabili in quanto costituiscono le «sorgenti stesse dell’uomo». Più esplicitamente, «mentre su molte questioni si deve procedere attraverso mediazioni o buoni compromessi, ci sono valori che, per il contenuto loro proprio, difficilmente sopportano mediazioni per quanto volenterose, giacché questi valori non sono né quantificabili né parcellizzabili, pena trovarsi di fatto negati». Le parole del cardinale sono illuminanti. Sentenze come quella recente della Corte europea di giustizia, del resto, che ha vietato la brevettabilità per utilizzazioni di embrioni umani a fini industriali e commerciali dimostrano che anche l’Europa si sta muovendo lungo una piattaforma comune. I giudici hanno opportunamente interpretato la direttiva sul brevetto nel rispetto della dignità umana, che deve esistere a qualunque stadio di sviluppo della persona, embrione compreso.

Ci ritroviamo in un momento storico, con il Pdl che intende rifondare il partito guardando al Ppe. Secondo me, già oggi quello è un modello di riferimento che funziona. La convergenza sui valori non negoziabili trova e deve pertanto trovare un naturale riferimento nella casa comune dei moderati. Il segretario Angelino Alfano del resto ha ribadito che i cattolici già oggi hanno trovato nel Pdl un partito che ha sempre difeso i loro valori «non a chiacchiere o a parole, ma con leggi sulla vita, la famiglia e tutto ciò che attiene ad un sistema di valori». Non si tratta, però, di rifare un partito confessionale, tutt’altro. Noi vogliamo una casa comune che su valori cristiani aggreghi varie anime, quella popolare, socialista, liberaldemocratica, riformista. Un partito che crede nella difesa incondizionata della dignità di ogni singola persona umana, nella famiglia, nella comunità. Che vuole più società e meno Stato, che difende l’impresa, il lavoratore e non il posto di lavoro, che crede nella sussidiarietà, nella libera istruzione, nella responsabilità di chi amministra e dunque nel federalismo solidale, nel merito come condizione per tornare a crescere.
Stiamo portando avanti l’idea di un partito che dia spazio e sostegno ai giovani. Ma i giovani hanno bisogno anche di valori che scaldino i cuori. E non possono essere il relativismo etico o peggio il nichilismo. Le nuove generazioni hanno bisogno di avere una visione della società, capire dove si sta andando, cosa si sta costruendo. Ecco allora l’importanza dei cattolici nel Pdl a dare linfa e sostanza alla politica del fare. Guardiamo al futuro nel solco della migliore tradizione, quella di Don Sturzo e De Gasperi.


Giuseppe Sagliocco Pdl - Lodi

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