lunedì, ottobre 24, 2011

Bisogna sconfiggere la strategia della paralisi



Che sia chiaro: sconfiggere la strategia della paralisi e del pessismismo, solita e aggiungerei praticamente unica strategia usata dalla sinistra, si farà. Lo faremo con il decreto sviluppo, che deve essere il mattone che intendiamo mettere nella costruzione del muro contro la sfiducia. Il pareggio di bilancio ci sarà. Il nostro sistema di credito sarà protetto sia dall'intervento necessario del sistema economico e monetario in cui siamo onorevolmente inseriti fin dalla sua fondazione, sia dalla ripartenza del Paese. "Continueremo a lavorare nell'interesse delle famiglie e delle imprese per il bene dell'Italia, anche se contro di noi è stata montata una campagna di inusitata violenza da un'opposizione unita solo dall'antiberlusconismo, ma divisa su tutto, a partire dall'economia: basti pensare che il suo primo atto di governo sarebbe quello di respingere al mittente la lettera della Banca centrale europea" chiosa il Presidente del Consiglio Berlusconi.

Ecco, secondo me oggi il nostro primo compito, il nostro primo dovere è di mettere l'Italia al riparo dalla crisi economica e di farlo tutelando i risparmi e gli interessi delle famiglie e delle imprese ed assumendoci la responsabilità delle nostre scelte, diversamente da un Governo tecnico, che mai si sottoporrebbe al giudizio degli elettori. Niente da dire....il governo ha perseguito questo obiettivo con una manovra impegnativa e dolorosa, che garantisce per la prima volta il pareggio di bilancio entro il 2013, un traguardo inimmaginabile fino a poco tempo fa, che è giusto diventi un impegno vincolante anche per il futuro, con una specifica clausola inserita nella nostra Costituzione.

A chi ci chiede di fare un passo indietro rispondiamo chiaramente che mai come in questo momento sentiamo la responsabilità di non accondiscendere a questa richiesta, non per preservare dei poteri, ma nella convinzione che, oggi, questo Governo non abbia alternative credibili e che le elezioni anticipate non sarebbero una soluzione per i problemi che abbiamo. Mi domando: c'è qualche persona di buon senso che può veramente credere che un Governo tecnico avrebbe più forza di un Governo democraticamente legittimato, come lo è il nostro, nell'assumere quelle decisioni difficili, a volte impopolari, che la crisi impone?

Noi dobbiamo dunque utilizzare al meglio la parte restante della legislatura per completare il risanamento del Paese, per avviare una fase strutturale di crescita e per completare il nostro programma di riforme, riforme che sono necessarie ed indispensabili per la modernizzazione del Paese. Quali sono queste riforme lo sapete, sono già approvate dal Governo e alla vostra attenzione: la riforma dell'architettura istituzionale dello Stato, indispensabile per consentire a chi governa di agire con la rapidità e l'efficienza imposte dai tempi e per dare voce ai territori, attraverso un'adeguata rappresentanza nel Senato federale; la riforma del fisco, per ridurre il carico tributario sui soliti noti e portare gli evasori nell'area dei contribuenti virtuosi; la riforma della giustizia, per realizzare una giustizia giusta, al servizio del cittadino e porre fine all'uso politicizzato che da troppo tempo ne viene fatto.

Occorre quindi, che le opposizioni esercitano un legittimo diritto-dovere di critica, anche aspra, ma non concentrato unicamente in funzione anti premier, il quale è vittima di una campagna demolitoria aiutata dalle calunnie di cui è autore un circuito mediatico-giudiziario; peccato che le opposizioni tutte, infatti, non abbiano né un Esecutivo di ricambio né un programma definito da proporre agli elettori!! Infine, una crisi di Governo al buio oggi determinerebbe la vittoria del partito declinista, catastrofista, speculativo, in azione da mesi in Europa e in Italia. Noi siamo qui, e con me una maggioranza politicamente coesa, al di là degli incidenti d'Aula, per testimoniare che l'Italia ce la fa, ce la farà, e può rilanciarsi battendo la strategia del pessimismo.


Saluti azzurri

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