venerdì, luglio 28, 2006

Berlusconi e il futuro della CDL

Anche i prossimi passi del Centrodestra, come è ovvio, sono legati alle sorti del governo Prodi. Berlusconi, però, resta convinto che l'obiettivo resti quello del soggetto unitario. "Prima una federazione, con il meccanismo delle scelte a maggioranza, poi l'obbligo di confluire nel partito unico", spiega ai senatori azzurri. E ancora: "Un sondaggio ci dà al 52%, a settembre partiremo con i seminari per i gruppi parlamentari in modo da rivitalizzare il nostro partito e la CdL". "Forza Italia però - dice durante l'incontro a Palazzo Grazioli con i dirigenti azzurri, presenti Bondi, Cicchitto, Vito, Schifani, Bonaiuti, Dell'Utri e Verdini - non va trascurata, perché resta sempre il primo partito del Paese". L'intenzione, dunque, sembra quella di lavorare su un doppio binario, da una parte battere la strada che porta al partito unico e dall'altra rafforzare comunque Forza Italia. "Anche perché - spiega durante il vertice - tra gli alleati c'è anche chi pensa solo a tirare il freno a mano". "Da settembre - spiega a Villa Miani - si parte con il Partito dei Moderati, con la sezione italiana del Ppe. Anche Fini si è accodato. Prima però voglio rafforzare il mio partito". An, Udc e Lega. Ai senatori, poi, il Cavaliere fa un quadro dell'attuale situazione dell'opposizione. Con una Lega "sempre fedele, al punto che anche sull'indulto non hanno alzato i toni" e An che "si è ricompattata sulle nostre posizioni". Come nella scorsa legislatura, però, per Berlusconi "l'incognita resta l'Udc". Perché "ancora oggi mantiene dei margini di ambiguità senza capire che nel Centrosinistra nessuno è pronto ad accoglierla". Ma "dobbiamo andare avanti" perché "ora è necessaria una nuova fase". Così, invita i suoi senatori a "collaborare con i colleghi dei partiti alleati, magari stringendo rapporti personali, soprattutto con i centristi...". "Bisogna chiamare a raccolta le forze del Centrodestra - spiega - per creare un nuovo asse in vista delle elezioni del 2009". E candidato premier o no, il Cavaliere non pare intenzionato a uscire di scena: "Sapete perché con l'età che ho e dopo quello che ho fatto sono ancora qui? Perché non avete idea quanta gente mi chiami, quanti capi di Stato mi contattino ancor più di prima. Il fatto è che se io lasciassi una metà degli italiani lo vedrebbe come un tradimento. Perché resto ancora il collante del Centrodestra". PRESIDENTE NON MOLLARE...IL PAESE REALE E' CON TE!!!! Saluti azzurri

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