mercoledì, maggio 23, 2012

Sono convinto, presto ci saranno nuove tasse



Si uscirà dalla crisi solamente quando si risolverà il problema euro, quindi paradossalmente un'implosione della moneta unica potrebbe essere benefica, perché porrebbe fine a questa lunghissima agonia.

Tutto come previsto. L’Unione europea ha certificato che i conti di Monti non tornano e il prossimo anno, per farli quadrare, sarà necessaria un’altra manovra. Come è noto, nonostante le tasse, il debito pubblico non è diminuito ma al contrario aumentato, mentre il prodotto interno lordo invece di aumentare è diminuito. Per il bilancio dello Stato si tratta di un mezzo disastro, perché se il debito sale e il Pil scende vanno in vacca tutti i parametri, in particolare quelli usati dagli investitori per decidere se comprare oppure vendere i nostri titoli di Stato. In tre parole, siamo nella palta. Con il rischio che agitandoci di più, si vada a fondo più in fretta.

Già, perché se con la stangata con cui il bocconiano ci ha dato il benvenuto siamo rimasti storditi, con la successiva rischiamo di rimanere esanimi.
Certo, recuperare un po’ di ossigeno non sarà facile, ma almeno bisognerebbe provarci, attuando la riduzione della spesa, ma questo governo tutto sembra intenzionato a fare tranne che tagliare.

A soli sei mesi di distanza dall’insediamento del governo appare dunque chiaro che questa non è la ricetta per uscire dalla crisi, semmai per rimanervi. Pertanto è indispensabile, a mio modo di vedere, il taglio dei costi della politica, la riduzione della pubblica amministrazione e lo smantellamento del sistema clientelare. Ma, fossimo nei panni di chi ha il compito di dirigere la nostra politica monetaria ed economica, cominceremmo a pensare anche all’uscita dall’euro.

Chi invece non appare affatto pronto alla rottura della moneta unica è il governo. La fede cieca di Monti nell’Europa lo sta spingendo miopemente sull’orlo del crac. Il nostro primo ministro avanza imperterrito sulla via del rigore voluto dalla Germania, senza pensare ad altro. Neppure sembra essersi accorto che in pochi mesi su 27 governi dei paesi che compongono l’Unione 16 sono saltati, mentre di quelli che fanno parte dell’euro 10 su 17 hanno gettato la spugna. Che altro deve succedere per capire che quella intrapresa non è la via per il risanamento ma per l’affossamento?

L'eurozona è stata un grandissimo affare per la Germania e per i Paesi del nord che hanno così eliminato le valute più deboli e quindi la concorrenza. I Paesi più deboli come l'Italia sarebbero subito dovuti correre a darsi regole come quelle tedesche per evitare di pagare il conto, in termini di tassi e non solo, dell'unione tra economie molto diverse tra loro. Solo che non l'hanno fatto...

E così mentre Berlino continua a beneficiare di tassi prossimi allo zero e di una moneta molto più debole di quanto sarebbe stato il marco, l'Italia non deve sognare un ritorno alla lira (da cui "avrebbe vantaggi e svantaggi") ma fare presto quelle riforme strutturali necessarie: pensioni, flessibilità del lavoro, taglio della spesa.


Giuseppe Sagliocco



venerdì, maggio 18, 2012

"MammamiaPisapia!!!" e l'adunata sediziosa...



Dopo la torre Galfa, adesso il presidio dei lavoratori di Macao è in Via Galvani. Il sindaco Pisapia, anziché far rispettare l’ordine pubblico dato che c’è un quartiere bloccato, temporeggia.

E’ ora di mettere la parola fine a questa ennesima sceneggiata arancione, le strade venno liberate!

Inoltre, come se non bastasse, chi potrebbe vietare ai musulmani di Milano di occupare abusivamente uno spazio (come hanno fatto i giovani di Macao) per vedere riconosciute le loro richieste…come mai a chi ha occupato una torre viene proposta l’assegnazione mentre la comunità islamica dialoga con la giunta da un anno senza intravedere all’orizzonte volontà concrete?

Per fortuna Boeri anticipando il sindaco “temporeggiatore” ha ben chiarito che per accedere all’area ex Ansaldo, si dovrà partecipare a un bando pubblico, ma anche essere una associazione dotata di statuto giuridico. Queste sono le “regole” del Comune di Milano.

Quindi, se Macao vorrà partecipare dovrà darsene uno…

Ai ragazzi, Pisapia ha spiegato che l’Ansaldo sarà disponibile tra tre settimane circa, ma evidentemente l’ha sparata grossa, dato che se ci sarà il bando occorreranno mesi per l’assegnazione e inoltre, come sottolinea il capogruppo Pdl Masseroli, per circa la metà degli spazi esistenti in Via Tortona, non ci sarebbe l’agibilità….L’attore di sinistra Dario Fo, sempre presente in queste occasioni a dar man forte a centri sociali, e sinistra di piazza in genere, ha lodato Pisapia per il “grande risultato” (quale?). Ma i giovani di Macao ancora non sono contenti, perché loro “non vogliono uno spazio, ma vogliono autodeterminarsi…”e ancora, perché Macao non è un luogo dicono ma un modo di fare, di essere e di esserci…..mah…..Povera Milano!!

Siamo alle comiche…per l’ex Ansaldo servirà una gara, ma Macao risponde no al Comune; Pisapia e Boeri invitano il collettivo all’assemblea pubblica di oggi, ma quello che è evidente comunque è che sono tre giorni che Via Galvani è “in ostaggio”; sarebbe opportuno un blitz per sgomberare questa adunata sediziosa!!
La polemica è aperta grazie al Sindaco “temporeggiatore” dunque. E i musulmani come detto, stanno pensando di utilizzare lo stesso metodo di Macao: quale sarà la loro prossima mossa? Pisapia andrà a incontrare gli islamici che avranno occupato l’ospedale Bassi in Viale Jenner?

Intanto sulle pareti della Torre compaiono le foto dei consulenti amici e di amici degli amici che Pisapia copiosamente ha portato con se in Comune (a spese nostre, si intende…) trovando spazio e riservando loro stipendi superiori alla media…altro che favorire i precari, Pisapia ha dapprima criticato i consulenti della Moratti, salvo poi “premiare” una volta eletto, decine e decine (sono circa un centinaio finora, i consulenti di nomina diretta del Sindaco) di soggetti esterni all’amministrazione che hanno il solo e unico merito di essere stati “arancioni” alle ultime elezioni comunali. Andiamo bene milanesi…qui si predica bene e poi si razzola male. Mammamia Pisapia!!!!!!


Giuseppe Sagliocco

lunedì, maggio 14, 2012

Il nostro sistema non consente al Paese di essere governato.



C’è grande pessimismo, scarsa fiducia nel futuro a cui dovremmo reagire, credo, con una politica totalmente diversa da quella che e’ la cosiddetta politica del rigore. Spero che il presidente Monti abbia compreso che la societa’ italiana non regge piu’ su una linea ultra rigorista non accompagnata da investimenti e da misure sociali nei confronti delle aree piu’ deboli della societa’italiana!

Che sia solo un ramo del parlamento ad approvare le leggi e che il presidente del Consiglio possa nominare o revocare un ministro sono due dei punti della riforma istituzionale su cui, secondo Silvio Berlusconi, va trovato l’accordo con la sinistra; si perché o troviamo l’accordo con la sinistra affinchè il presidente del Consiglio abbia gli stessi poteri degli altri premier, o altrimenti l’Italia non si ammoderna. La speranza è che i sacrifici fatti dal precedente governo dimettendosi portino al risultato da sempre inseguito: il cambiamento dell’architettura istituzionale del Paese. Senza questo cambiamento non si può avere un paese governabile, come non è stata governabile l’Italia e ancora non è governabile adesso...

La riforma federalista iniziata dal Governo Berlusconi non va abbandonata, anzi sarà battaglia politica nei confronti di quella linea ultra-rigorista della Merkel e della Germania che puo’ portare alla rovina molti Paesi dell’Europa e mettere in difficolta’ la stessa Germania. Gia’ oggi la gravissima situazione di crisi della Grecia, che puo’ tradursi in grandi difficolta’ anche per gli altri Paesi dell’Europa deriva dalle scelte imposte dalla Germania alcuni anni fa contro il parere dello stesso Obama e degli Stati Uniti.

Infatti, in questa fase in Italia il partito del Popolo delle Libertà e’ stato sottoposto alle pressioni di due linee estreme: da un lato l’accettazione totale di tutto cio’ che proponeva il governo, che in genere agiva per decreti accompagnati dal voto di fiducia, dall’altra la contrapposta richiesta di una crisi di governo e di elezioni anticipate, a dire la verita’ sostenuta da una larga parte dell’elettorato di centrodestra. E questa schizofrenia ha corso il rischio di dilaniare il centrodestra che rappresenta i moderati.

In sostanza, a mio avviso e per quanto riguarda il nostro Paese, occorre una iniziativa politica e programmatica che superi l’alternativa tra l’accettazione passiva di tutto cio’ che il governo Monti propone, o la crisi di governo.



Giuseppe Sagliocco

mercoledì, maggio 02, 2012

Bondi rappresenta il fallimento di Monti.




C’è poco da fare…le nomine dei commissari attestano il fallimento di questo governo. Monti si era proposto come "salvatore della patria" ed aveva nei suoi piani la riduzione della spesa pubblica. Invece, il governo ha fatto ben altra cosa. Ha aumentato le tasse, non ha abbattuto la spesa pubblica e non ha fatto nessuna riforma; ecco quindi Enrico Bondi, Giavazzi ed Amato chiamati come nuovi collaboratori del premier Monti…

Bondi rappresenta il fallimento di Monti, e del suo uomo di punta Giarda, sul primo obiettivo che questo governo aveva pomposamente affermato di saper conseguire: la riduzione della spesa pubblica.

E dire che tagliare la spesa pubblica in Italia non sembrerebbe difficile a prima vista: basta abolire lo Province o dimezzare il numero dei parlamentari o ridurre i dipendenti pubblici nelle Regioni che hanno 20mila impiegati.

Per cio’ che riguarda le ricostruzioni del passato e prendendo atto del fatto che sull’ICI esistono diverse valutazioni, rilevo che comunque e’ assai faziosa l’unilaterale interpretazione secondo la quale solo l’abolizione dell’ICI avrebbe provocato un ’buco’ e non ad esempio la controriforma sulle pensioni fatta dal governo Prodi nei confronti della riforma a suo tempo operata da Maroni e da Sacconi. La controprova sta nel fatto che l’attuale governo ha dovuto a sua volta intervenire…

Devo anche ricordare, ai labili di memoria, che lo spending review fa parte delle misure gia’ inserite nella Finanziaria del governo Berlusconi: sarebbe buono e giusto che non ci siano tagli alle stazioni dei Carabinieri e ai commissariati di Polizia, strutture che servono ai cittadini. Per il resto, ad esempio nella sanita’ e nella pubblica amministrazione molto si puo’ e si deve fare anche per evitare ulteriori inasprimenti fiscali.

Lo sforzo, comunque, è stato notevole: Monti e i suoi ministri ieri sono stati riuniti 5 ore. Cinque ore di cervelli fumanti, pensieri elevati, saperi incrociati, per arrivare a queste soluzioni geniali e per farci sorridere soprattutto del fatto che un tecnico abbia bisogno di un super tecnico…Olè!!


Giuseppe Sagliocco

lunedì, aprile 23, 2012

UNA PROPOSTA CONCRETA SU IMU E CASA




Non si può chiedere ai cittadini di pagare prima per una imposta senza sapere come sarà e quanto si pagherà alla fine, in definitiva. Mi spiego meglio: fino al mese di settembre i Comuni hanno tempo e possibilità di scegliere, cioè decidere le percentuali da applicare alla nuova Imposta Municipale Unica. Si stanno studiando al momento delle modifiche che porteranno verosimilmente a calcolare l’IMU non più come con l’ICI e cioè agendo sulla consistenza catastale calcolata in vani, bensì rapportando tutto ai metri quadrati. Ad esempio, 5.5 vani con la vecchia ICI, sarebbero circa 90 metri quadri calcolati con la nuova imposta. La domanda da porsi però è come faccio io governo a chiedere a te cittadino di pagare una certa cifra, se ancora non ho provveduto nemmeno a stabilire quanto si dovrà pagare e con quale metodologia?

Se non ho ancora stabilito cioè se per il pagamento verrà richiesto di utilizzare ancora il calcolo dei vani catastalmente determinati, oppure verosimilmente si dovrà ancora attendere a dopo il passaggio alla base di calcolo che tiene conto dei metri quadrati, tuttora in discussione? Ecco quindi una semplice, banale proposta che voglio fare sperando che qualcuno la faccia propria e la porti avanti. Riguarda i giovani, le coppie in particolare che hanno acceso un mutuo e che sulla loro futura casa di proprietà sono tenuti da subito al pagamento pieno della IMU.

La mia idea o proposta se vogliamo, è semplice ed attuabile: essa prevede che, con riferimento al mutuo, e riguardo alla Imposta Municipale Unica, l’IMU stessa venga pagata dai futuri proprietari solamente in base alla percentuale di possesso acquisita. Mi spiego meglio: chi ad esempio ha stipulato un contratto di mutuo per 25 anni, sa che la casa diventa completamente di sua proprietà solo dopo aver pagato, e quindi estinto il mutuo dopo 25 anni; infatti egli non può, e non deve pagare come se la casa fosse completamente sua già al primo anno, o sia anche al decimo ma anche al ventesimo anno, bensì il cittadino, la giovane coppia, dovranno pagare la imposta municipale unica percentualmente e proporzionalmente a quanto versato per riscattare la proprietà di possesso acquisita fino a quel momento.

Va da se che se la casa è completamente riscattata sono tenuto a pagare interamente su di essa l’IMU mentre non si capisce perché debba invece pagare completamente la imposta sulla casa anche chi la casa non la ha ancora riscattata completamente. Se io riscatto il mutuo ad esempio per un 25% dell’importo complessivo, la casa è di mia proprietà per il 25% quindi io pagherò la nuova tassa sul 25% effettivamente riscattato in proporzione, e che diventerà mio solamente quando avrò riscattato completamente il mutuo acceso.

E’ di questi giorni infine e la rivendico, la battaglia portata avanti dal Pdl con il segretario Alfano sull’Imu, che ha ottenuto "prima la rateizzazione dell’imposta e ora l’accoglimento di un ordine del giorno (emendamento) affinche’ l’Imu sia dovuta una tantum". Già, perché bisogna certo essere soddisfatti del fatto che si impegna il Governo ad eliminare l’Imu nel 2013 ed a renderla quindi, nei fatti, una tassa una tantum che si pagherà solo quest’anno.


Giuseppe Sagliocco

Iscritto al Pdl – Lodi

www.giuseppesagliocco.blogspot.it





venerdì, aprile 20, 2012

IMU: la nuova gabella diventerà una tantum?





Ennesima tegola che sta per abbattersi sugli italiani è l’IMU. L’imposta municipale unica, nuova gabella che sostituirà la vecchia ICI. Molte discussioni finora e una sola certezza: molto probabilmente si pagherà più di quanto non si pagasse con la vecchia ICI; questo anzitutto perché da zero euro, (l’ICI il centrodestra la aveva tolta), ora bisogna ritornare a pagare, ma con un nome diverso, IMU. La istituzione della nuova imposta comporterà incrementi anche molto sensibili con aumenti di carico fiscale rispetto al passato. Insomma, dalla padella nella brace…o almeno così sembrerebbe.

Questo aggravio ulteriore quindi, che si va a sommare già a tutti gli altri innumerevoli problemi che questa crisi economica europea e mondiale ha “regalato” anche alle famiglie italiane; Ecco, io lo dico subito, senza problemi, purtroppo il problema di noi cittadini non si risolve rateizzando l’importo così come richiesto e ottenuto dal segretario del Pdl Angelino Alfano. Non basta…Non va bene e allora, novità di oggi, il governo si e’ impegnato a trovare altre risorse affinche’ non si debba piu’ pagare l’Imu sulla prima casa nel 2013, perche’ la prima casa è un bene su cui non bisogna infierire.

Trovo quindi molto più valente e pregnante la previsione di Alfano, segretario del Pdl che adesso rivendica non già la battaglia portata avanti dal Pdl sull’Imu che ha ottenuto prima la rateizzazione dell’imposta quanto ora l’accoglimento di un ordine del giorno del Popolo delle Libertà, un emendamento recepito dal governo affinche’ l’Imu sia dovuta solamente una tantum. Questa sì che è una notizia, perché bisogna certo essere soddisfatti del fatto che il governo su intervento di Alfano e del centrodestra si sia impegnato ad eliminare l’Imu nel 2013 ed a renderla quindi, nei fatti, una tassa una tantum che si pagherà solo quest’anno.

L’impegno del governo a trovare altre risorse per fare si’ che nel 2013 non ci sia l’Imu diventa a questo punto, a mio parere un atto di giustizia sociale.

Troppe tasse, sulla casa in particolare, poche proposte concrete sullo sviluppo e la crescita economica. È tempo che il governo Monti passi dalle tante parole, dai tanti propositi, a dei fatti molto più concreti. L’economia ne ha bisogno. L’Italia e gli italiani anche. E anche noi speriamo e crediamo che questa odiosa imposta su un bene primario come la casa venga quanto prima cancellata, e definitivamente accantonata.



Giuseppe Sagliocco

Iscritto al Pdl – Lodi

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mercoledì, aprile 18, 2012

Finanziamenti pubblici ai partiti: basta erogare a chi non ha obbligo di rendiconto!


A mio modo di vedere suona strano che il problema dei finanziamenti alle forze politiche sia gettato sul tavolo proprio alla vigilia delle consultazioni, quando da anni lo Stato versa montagne di quattrini alle segreterie sotto forma di contributi che sono pubblici per modo di dire. Nel senso che sono tali finché il denaro è in viaggio verso i partiti, ma quando questi lo hanno incassato, miracolosamente quei contributi sono privatamente gestiti.

E utilizzati secondo la volontà dei leader. In altri termini, come forse non tutti sanno, attualmente la legge non prevede che i partiti giustifichino le spese sostenute: in ogni caso, essi hanno però diritto a riscuotere i rimborsi. In questo ginepraio è ovvio che avvengano ruberie, sottrazioni di somme, pasticci.Ciò che si dovrebbe fare è assai semplice: smettere di erogare denaro a soggetti che non hanno l’obbligo di rendicontare (mi scuso per il brutto vocabolo, ma in quanto dottore commercialista ho ancora dei rigurgiti professionali...) e nemmeno quello di presentare bilanci certificati.

Troppo facile fino adesso!!! Pensierino finale: la morale della favola, il coinvolgimento della Lega in uno scandalo ingigantito dai media può segnare il tramonto di ogni ipotesi di un suo ricongiungimento futuro con il Pdl. Se ciò che si vuole è la morte del centrodestra non datevi pena, e state pure tranquilli...questo non accadrà!



Giuseppe Sagliocco - Lodi

mercoledì, aprile 11, 2012

Bossi, ma anche Fini Rutelli e Bersani.




E’ di questi giorni la notizia che il tesoriere della Lega tal Belsito, sia stato beccato a spendere i soldi del partito. A questa notizia poi si sono aggiunte altre voci e nuovi fatti riguardanti Bossi e famiglia che avrebbero, grazie a Belsito, usufruito in modo illecito pure loro dei soldi del rimborso elettorale a cui per legge ha diritto la Lega come partito; Naturalmente, subito sono partite le consuete indignazioni ed i soliti processi mediatici verso Bossi e “family”.

La gestione della tesoreria del partito è “avvenuta nella più completa opacità sin dal 2004” dicono le carte. Una “gestione 'in nero' (sia in entrata sia in uscita) di parte delle risorse affluite alla cassa del partito”, soldi pubblici provenienti dal 4 per mille dell'Irpef o sotto forma di rimborsi elettorali, che, come emerge da una serie di intercettazioni Belsito avrebbe anche usato per contribuire alle spese per gli svaghi dei figli del Senatur, ma anche in parte per la moglie di Bossi e per Rosi Mauro (non sono indagati): cene, alberghi e viaggi. E la ristrutturazione della villa di famiglia a Gemonio. In un intercettazione, infatti, si sente dire che quelle spese vanno a finanziare “i costi della famiglia”.Dopo le presunte tangenti del caso Boni arriva un'altra batosta che colpisce al cuore il carroccio.

Ma da questa vicenda si possono notare delle differenze enormi sia dal punto di vista mediatico che politico rispetto ad altre del passato anche recente.
Iniziamo con la vicenda Fini e la casa di Montecarlo. Così come è stato appurato, l’attuale Presidente della camera, evidentemente uomo senza vergogna, vendette ad un prezzo stracciato la casa di proprietà del partito (perché ereditata quando lui era segretario di Alleanza Nazionale), al cognato e cioè più precisamente al fratello della sua attuale compagna. Lo difesero in tanti all’epoca, anche perché era da poco fuoriuscito dal Pdl e a molti faceva comodo…

Persino la magistratura, che per altre compravendite strane ha indagato, in quel caso conclamato di vendita fraudolenta di un bene del partito a suo cognato a prezzi stracciati, si è fatta i fatti propri non andando troppo a fondo nella storia. Lo stesso Fini non si è dimesso nonostante affermò pubblicamente che se fosse stato provato che la casa era stata effettivamente venduta al cognato lui si sarebbe dimesso. Il cognato abita ancora a Montecarlo e Fini è ancora, aggiungo io vergognosamente, al suo posto!!

Passiamo a Bersani, a Penati e al Pd: il braccio destro di Bersani è coinvolto in una serie di indagini per corruzioni e tangenti varie. Secondo la Procura di Monza alle accuse di corruzione e concussione si aggiunge quella di finanziamento illecito ai partiti. Ebbene, Bersani non solo non si è dimesso da segretario del PD dopo che il suo più stretto collaboratore è stato indagato per tangenti e corruzione, ma continua a dire che non sapeva, che Penati è onesto ecc ecc. Mah….
Senso di responsabilità e questioni d’opportunità non interessano a Penati che in Regione continua a prendere un sostanzioso emolumento e ora diventa persino investigatore pagato con i soldi pubblici. Gli stessi che ha usato per i suoi affari…

Rutelli e Lusi: anche in questo caso abbiamo un tesoriere di partito beccato a fregare soldi al partito stesso. Lusi come dichiarato ai magistrati, ha preso soldi per se, ma ne ha anche dati ai big del partito, Rutelli compreso. E spiegando come faceva…anche in questo caso tutti dalla parte di Rutelli sia politicamente che mediaticamente. Appare oltremodo ridicolo che lo stesso Rutelli abbia affermato che lui non sapeva niente!!
Secondo le rivelazioni del senatore-tesoriere molti di questi soldi sarebbero serviti a finanziare l'attività politica di Rutelli anche dopo la sua uscita dal Pd. In sostanza, quando Rutelli ha fondato l'Api, avrebbe continuato a servirsi dei fondi gestiti da Lusi. Quelli, cioè, dell'ex partito Margherita, che, fino al 2011 ha incassato i rimborsi elettorali, pur essendosi sciolta tre anni prima.

Per la cronaca, Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, è stato escluso (?!) dal Pd per lo scandalo che lo vede indagato per espropriazione indebita.
E allora cosa dire…Bossi si è dimesso mentre Fini è al suo posto, Bersani è al suo posto e Rutelli è al suo posto. Eppure tutti e tre fanno la morale agli altri. Ridicoli e senza vergogna.


Giuseppe Sagliocco

lunedì, aprile 02, 2012

Le favole della sinistra sull'Euro e sulla "moneta unica"



Intendo ritornare nuovamente a ragionare di moneta unica e sacrifici chiesti; a essere sinceri in effetti, non mi pare che Berlusconi abbia detto a suo tempo una cosa non vera; viene attaccato ancora oggi perché ha detto la sacrosanta verità…”La moneta unica è stata una grande fregatura, e ora dobbiamo tenercela”; e io aggiungo che i prezzi sono diventati doppi, gli stipendi sono dimezzati, e poi finiamola!

La moneta unica c’è da circa dieci anni e facendo noi parte della Unione Europea, siamo costretti a tenercela e abbiamo persino interesse a tutelarla.
Ma ormai è tardi per tornare indietro alla vecchia “liretta” abbandonata in fretta da Prodi senza curarsi del cambio rovinoso imposto da Bruxelles: 1936,27. Da notare che il centrosinistra all’epoca del governo aveva spacciato l’entrata nella moneta unica come una grande conquista. Ricordo i festeggiamenti, sembrava di aver vinto i mondiali di calcio, e tutti felice di poter andare in Francia, Germania eccetera risparmiandosi la scocciatura di comprare franchi e marchi, capirai che euforia…

L’euro, è vero, è una moneta strana; non convince e non potrà mai convincere nessuno: perché non risponde ad una autorità politica comune, ai Paesi che l’adottano; in secondo luogo perché non ha una vera Banca Centrale a sostegno come il dollaro con la Fed, la sterlina con la Banca d’Inghilterra lo yen con la Banca Centrale Giapponese ecc. Ma quando l’ormai ex premier attacca l’euro, tutti a dire vergogna…cose che capitano. Unicamente egli avrebbe dovuto tenere, secondo me, la barra al centro, e questa era la sacrosanta verità!!!

La moneta in se non ha colpe ma è solo stato uno strumento. Il problema è nato, nell’architettura di base, in quello stesso progetto chiamato Europa dove dei tecnocrati di sinistra hanno visto in Prodi – Ciampi come governatori- attori e il gioco è stato fatto: ci hanno svenduto! Gli altri, signori miei, hanno la garanzia delle Banche centrali per i loro debiti soggetti a speculazione, noi no!!!!

Quindi c’è chi pensa che la moneta unica sia stata un vantaggio, ma io continuo a pensare e penserò che invece è stato un vero e proprio disastro.
Raccontano favole coloro che dicono che se non fossimo entrati nell’Euro saremmo già falliti…basta! Aprite gli occhi…I salari sono dimezzati e i prezzi sono aumentati, meditate voi…

La moneta unica è diventata quindi una zavorra e ci ha reso tutti più poveri, siamo riusciti ad abbattere la inflazione ma si è innalzata la povertà e difatti sono dieci anni che siamo “nell’euro” e sono esattamente dieci anni che l’Italia non progredisce, ma guarda un po’!!

Chiarezza vorrebbe, che oggi la politica non la facciano i singoli governi ma a fanno la BCE e le altre istituzioni europee; non è vero che siamo stati commissariati perché lo siamo stati nel momento stesso in cui decidemmo di entrare a far parte della moneta unica. Grazie.


Giuseppe Sagliocco
Iscritto al Pdl – Lodi
www.giuseppesagliocco.blogspot.com

venerdì, marzo 09, 2012

PDL UNICO AD AVER AVUTO RICAMBIO GENERAZIONALE


Dopo 18 anni di Berlusconi in politica e ai vertici del Paese, il Popolo della Libertà oggi è l’unico movimento politico ad aver avuto un ricambio generazionale; La nostra esperienza di governo non ha un bilancio negativo, ma bisogna riconoscere che non siamo stati capaci di superare le prove più difficili. Perché? Le cause non sono addebitabili solo agli altri. Abbiamo avuto anche noi delle responsabilità, ma si può dire, senza tema di essere smentiti, che anche la nostra alleanza aveva al proprio interno degli squilibri che hanno reso difficile il percorso del governo.

Il maggiore squilibro riguardava il ruolo e la natura della Lega, una forza politica che indubbiamente ha avuto una evoluzione positiva, grazie a Berlusconi, ma che mantiene dentro di sé degli elementi contraddittori. L’attuale posizione della Lega conferma che la vocazione al governo e il compito di rappresentare gli interessi della parte più dinamica del nostro Paese, non è ancora un approdo stabile della Lega.

Al Presidente del Pdl i moderati e i liberali del centrodestra oggi devono molto, moltissimo…Egli infatti ha rivoluzionato la comunicazione politica e le campagne elettorali, utilizzando creativamente tutti gli strumenti di comunicazione per parlare direttamente ai cittadini, usando un linguaggio chiaro, semplice, diretto, concreto. L’esatto opposto del linguaggio opaco e autoreferenziale tipico della politica italiana fino al 1994.

A mio modestissimo parere, il maggior merito del Cav é aver contrastato le sinistre.
Berlusconi ha introdotto in Italia il bipolarismo e l'alternanza di governo. La sua azione politica ha prodotto lo “sdoganamento” della destra politica, che prima era fuori dal cosiddetto “arco costituzionale”, la piena inclusione della Lega Nord. Egli ha affermato il primato della persona e della società sui partiti e sullo Stato, che devono essere al servizio dei cittadini e non viceversa. Il principio di sussidiarietà e la riduzione del perimetro di azione dello Stato sono il cardine di questa politica e di tutte le riforme intraprese: ne sono esempi la riforma del fisco 2003-2005, (no tax area, due tagli delle tasse per un totale di 11 miliardi, sistema delle deduzioni); l'attenzione concreta al mondo del non profit con iniziative come il 5x1000 e la deduzione dei contributi alle realtà del terzo settore; le scelte di fronte ai temi eticamente sensibili, fatte seguendo i valori non negoziabili della vita umana.

Oggi la discussione verte su come dobbiamo agire per riconquistare la fiducia di tanti nostri elettori ora critici nei nostri confronti.
Nelle prossime settimane il PDL deve prendere l'iniziativa e anticipare il governo Monti con proposte sui temi più importanti per la vita dei cittadini. Se vogliamo vincere dobbiamo spiegare agli elettori le motivazioni e le scelte sinora applicate a sostegno del governo Monti. Con tutte le tasse ad oggi subite e quelle ancora da subire, un evidente taglio della spesa governo/politica all'acqua di rose, il popolo non ci crede più.

In Parlamento, come anche a livello locale (comunale provinciale e regionale) ci vogliono persone giovani, serie, dinamiche, ambiziose il giusto ma soprattutto che abbiano fatto militanza vera, che amino il proprio partito e non invece dei “mestieranti” a volte addirittura senza arte ne parte, come purtroppo ancora oggi ci ritroviamo a tutti i livelli…probabilmente anche a Lodi! Il ricambio generazionale garantito nel Popolo della Libertà dalla nomina di Alfano a segretario, deve sostanziarsi, secondo me, in una riforma istituzionale che contempla quindi anche la diminuzione del numero dei parlamentari; solo subito dopo, si potrà mettere mano alla legge elettorale.

Quella che va evidenziata oggi nel Pdl è una posizione che chiamerei di democrazia trasparente, che non può quindi prescindere da una indicazione preventiva, e non successiva, di chi sarà il premier “incaricato” questo nel caso vinca l’una o l’altra coalizione.



Giuseppe Sagliocco
Iscritto al Popolo della Libertà - Lodi