martedì, giugno 09, 2015

Io un nome ce l'avrei per Forza Italia....si tratta di SIMONE FURLAN ideatore dell'Esercito di Silvio


L'integrazione dei rom, o zingari che dir si voglia, è diventato un problema perché la «Repubblica fondata sul lavoro» tollera o, addirittura facilita, che ci siano immigrati che non lavorano, che vivono a spese della collettività che li ha accolti, che continuano a comportarsi secondo regole e costumi loro propri. Un Paese normale, che si rispetti, che voglia essere rispettato, e non sia prigioniero dei propri pregiudizi, per quanto nobili essi gli sembrino, dovrebbe dire chiaramente a chi vuol venire da noi quali sono le nostre leggi e quali i nostri costumi e che se vuole vivere in Italia si deve adeguare agli uni (i costumi) e rispettare le altre (le leggi). 

Chi non si adegua, lo si rispedisce al proprio Paese di origine o dal quale proviene. L'emergenza immigrazione, come ogni estate, infiamma il dibattito politico. L'ultima "trovata" è del premier, Matteo Renzi, che in buona sostanza paga pur di riempirci di immigrati. Il governo, in estrema sintesi, promette incentivi ai Comuni che ospiteranno i profughi. Una proposta che ha scatenato la durissima reazione della Lega Nord, che annuncia il blocco delle prefetture. Una proposta, che come appare con tutta evidenza, comporta dei costi per lo Stato. E dove li prende, Renzi, questi soldi? Facile: dalle nostre tasche. Magari con una nuova tassa. Basta!

Capitolo Forza Italia: essa ha motivo di esistere fino a quando esisterà Berlusconi. Un Presidente unico, inimitabile, preparato sempre e chiaro nell'esposizione, lungimirante nella propria visione politica, sociale ed economica, sapientemente ironico e distaccato anche verso chi, strada facendo lo ha abbandonato. Purtroppo però, se il Cav. non farà spazio ad un valido leader, (che poi se la potrà giocare con Salvini alle primarie di coalizione per la premiership) i nostri elettori confluiranno nel PD di Renzi, che intanto non avrà più l'ala di sinistra estrema scissa nel frattempo, o nella Lega e addirittura qualcuno in FdI con il risultato che Renzi rimarrebbe al potere per 20 anni. 

Io un nome da suggerire ce l’avrei, si tratta di Simone Furlan, giovane imprenditore veneto, leader e creatore dell’Esercito di Silvio, di cui orgogliosamente faccio parte dal 2013 in qualità di coordinatore provinciale di Lodi. E’ giovane, capace, già membro dell’Ufficio di Presidenza di FI e carismatico al punto giusto da poter continuare sulla strada intrapresa, ampliando la propria leadership;  Occorre fare presto però, ma non ci si può presentare alle elezioni con nemmeno l'elenco delle cose immediate da fare e da cambiare. 

E basta con i soliti “nominati” che non hanno ne portano un solo voto alla causa, ma solo benefici ai loro portafogli!! Non ci si presenta senza un programma dove si parli dei problemi che la gente si trova ad affrontare tutti i giorni. Si è solo parlato di legge elettorale, di immigrazione e di corruzione. Per carità tutti punti validi, ma la priorità non è solo quella a mio avviso, la priorità è il fisco il fisco il fisco. Le tasse le tasse le tasse!! La gente è strozzata tutti i giorni e i politici non sanno fare altro che salotto nelle trasmissioni...Non si andrà mai da nessuna parte in questo modo.

La persecuzione giornaliera del fisco fa si che la fiducia venga a mancare a qualsiasi livello. Politici, o pseudo tali, voi non avete capito nulla, niente, nada... Grazie alla Lega Nord siamo riusciti a prendere alcune regioni. Il Presidente SB deve ripartire riunendo tutti i moderati e quindi i partiti di centrodestra e cacciare via un po' dei nominati regionali e provinciali e dei Club ad esempio, che non hanno prodotto una politica positiva per Forza Italia, a mio avviso. 

Solo poltrone e prebende inutili date a persone che non avevano ne hanno alcuna autonomia o capacità decisionale e che rispondono solo al “capetto” di turno e non anche ai militanti agli attivisti e agli iscritti. Stesso discorso vale pure per i coordinatori provinciali, e dove ci sono, comunali: sono solo dei servi sciocchi del "potente" regionale di turno come scritto prima, che a sua volta è li perché da anni ha fatto una corte spietata all'ex coordinatore e “signorotto” in FI................tutto molto triste !! Affidiamoci, come sempre, a Silvio Berlusconi e confidiamo in Simone Furlan. Non vedo molte alternative...



Giuseppe Sagliocco
Coordinatore Prov. Lodi 
Esercito di Silvio - FI 


venerdì, aprile 17, 2015

FI: PASSO INDIETRO E PAUSA DI RIFLESSIONE




Gentile Direttore, 

ebbene si, è dura ma lo ammetto. Non esistono rocce che non si sgretolano, ci sono alcune che ci impiegano più tempo...ma prima o poi si sgretolano anche le più forti.

Sono sempre più a disagio nella situazione paradossale di un partito che è ormai costituito solo di “nominati da altri nominati” !! Allora faccio un passo indietro, dopo 20 anni circa di attivismo e di militanza sul campo, gratuita e disinteressata per FI; ho altre priorità nella vita, e la politica non mi dà da mangiare, anzi fa “mangiare" altri, forse. La polemica ci sta tutta da parte mia, ed è figlia della rabbia e della impotenza. Oggi la partecipazione alla vita politica di un Paese viene intesa da taluni esclusivamente come un mezzo per raggiungere un fine, e si concretizza quasi sempre nel “portare acqua” ad altri; i quali poi con disinvoltura e spregiudicatezza dimenticano perché sono li dove sono, e anche grazie a chi... 

Preciso, a scanso di equivoci, che non ho mai avuto (ne chiesto) cariche o incarichi. Non ho padrini politici né sponsor, eccetto me stesso. O meglio, tra i molti o pochi politici coerenti che comunque ci sono, e sono sempre presenti avendo veramente a cuore le sorti del partito di FI, mi sento di citare un nome su tutti: Simone Furlan, veneto  ideatore dell’Esercito di Silvio e oggi componente dell’Ufficio di Presidenza di Forza Italia, assieme anche a Giovanna Broggi che è la responsabile Lombardia EDS.

Chi come lei Direttore, mi conosce ormai da anni o chi mi segue tramite il blog "Liberalmind", oppure su Facebook e anche sui giornali locali e nazionali, sa come la penso. Purtroppo, e lo dico con vero rammarico, non si riesce neanche ad avere un rapporto umano, un contatto con chi ha inteso, come ringraziamento evidentemente, emarginare a livello locale, regionale e provinciale quelli che non si sono piegati al volere di pochi, al volere dei "soliti noti". Dato che ho altre priorità e faccio altre cose nella vita, differentemente da chi di politica vive e vuol continuare a vivere senza mai lavorare, mi auto sospendo da militante di Forza Italia.

Forza Italia non potrà mai essere rilanciata realmente, fino a quando non si inizierà a mettere dentro persone capaci e motivate, intraprendenti e coraggiose. In una parola: occorrono berlusconiani veri e non berlusconiani per interesse, i quali, essendo legati a personaggi a livello nazionale, nel momento in cui questi lasciassero Forza Italia non esiterebbero un solo attimo a dimenticarsi di tutto e tutti e seguire "il loro capetto" altrove! Non servono dunque comparse, figuranti e presenzialisti ad ogni costo, siamo stufi di queste tristi pantomime. Servono persone serie con la passione innata, storica e certificata per FI ma soprattutto legate davvero al Presidente Berlusconi, che si occupano di politica non per interesse.

Il Presidente Berlusconi a cui va e andrà sempre e comunque il mio voto personale oltre tutta la mia stima e vicinanza, si è fidato e affidato a una classe di dirigenti che da nord a sud si è dimostrata composta spesso da incapaci e parassiti. 

Oggi in Lombardia, come in Veneto o altrove, poche persone impongono a tanti le loro volontà, ma in nome di cosa? Ma vi pare normale che i Coordinamenti Regionali e Provinciali non coinvolgano mai la base, ma si riuniscano tra di loro e scelgano? I militanti quanto gli iscritti in questi frangenti non sono neanche considerati. 
Eppure siamo noi militanti ed attivisti che portiamo consensi e voti veri.

Solo cambiando veramente direzione e classe dirigente (!?), a Lodi come altrove, forse si potrà rilanciare questa Forza Italia con a capo Silvio Berlusconi; altrimenti mi dispiace ripeterlo, si continuerà a vendere solo chiacchiere che non incantano né convincono più nessuno. Purtroppo il risultato di questo modo di fare nel partito si sta evidenziando con fughe continue. I sondaggi sono impietosi. Il futuro non è roseo, se non per i soliti trasformisti, che comunque troveranno dove andare e cosa fare per mantenersi senza lavorare...

Per tutti questi motivi, per non sbagliare nelle mie scelte e priorità che coinvolgono quei pochi o tanti amici che ho, ma soprattutto la mia famiglia e il mio lavoro, dopo quasi 21 anni faccio un passo indietro, e mi “Auto sospendo da Militante” di Forza Italia, nella speranza che qualcosa in futuro possa cambiare, sì da ritrovare quella passione per la politica con la P maiuscola che ho sempre avuto sin da ragazzo a servizio del bene comune.

Giuseppe Sagliocco

Forza Italia – Lodi (militante e attivista autosospeso)

mercoledì, marzo 11, 2015

La Cassazione assolve definitivamente Berlusconi. Perseguitato senza prove per 5 anni. Chi pagherà? Chi risarcirà lui, ed il nostro movimento per questo?




I radical chic dell'informazione lo avevano dipinto come un vecchio porco, lo avevano fatto passare come una sorta di barbablù, una persona poco raccomandabile che usava il suo denaro e la sua posizione per soddisfare pruderie inconfessabili.

Per fortuna, stanotte la Cassazione ha chiuso questo bruttissimo capitolo della vita politica italiana, il classico linciaggio mediatico basato su teoremi di colpevolezza, ancora oggi tutti da provare, che alla fine sono caduti sotto i colpi della logica, delle prove, dei fatti. INNOCENTE PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE.

Cinque anni di inchieste e di processi, che hanno trascinato Berlusconi sul banco degli imputati con accuse pesanti, e hanno trasformato il bunga bunga in una barzelletta mondiale: ma tutto era su reati mai commessi e che esistevano solo nelle tesi d’accusa della Procura di Milano. 

Ma il presidente Berlusconi non ha pagato solo lui un prezzo altissimo per questo "tritacarne mediatico"; lo ha pagato un intero movimento politico da lui rappresentato, lo ha pagato l'intero centrodestra. 

Un governo caduto per screditamento del suo leader legittimamente eletto. Un danno d'immagine enorme per lui, per l'Italia, per un intero movimento politico. Chi risarcirà ora Silvio Berlusconi per un calvario infame?


Per cinque anni la Procura di Milano ha rivoltato le lenzuola di Silvio Berlusconi alla caccia di reati. Ma non ne hanno trovati. Cinque anni di pettegolezzi, di brogliacci di soldi spesi in intercettazioni e indagini, dunque, buttati così. Come l'immagine internazionale dell'Italia e del suo capo di governo, sepolta sotto quintali di fango.

Ecco, dopo anni di accuse infamanti contro Silvio Berlusconi, la corte d’appello del Tribunale di Milano ha stabilito che nel cosiddetto caso Ruby non esiste alcuna concussione, mentre per quanto riguarda l’accusa di induzione alla prostituzione, il fatto semplicemente non costituisce reato.

Il Cavaliere dopo essere stato sputtanato in mondovisione è dunque stato assolto con quella che un tempo si sarebbe definita la vecchia «formula piena». Ore e ore di interrogatorio sulle mutandine in pizzo delle subrettine di via Olgettina, migliaia di pagine su usi e abusi intimi di un presidente del Consiglio, quintali di intercettazioni d’alcova messe a disposizione dell’opinione pubblica, per poi sentenziare che il reato non c’è e la concussione neppure.

Auguro a tutti coloro che commentano con rabbia la sentenza, di non vivere mai una esperienza simile, di accanimento giudiziario per fatti che ritengono di non aver commesso. Oramai diamo per scontata la colpevolezza dell'indagato a prescindere, senza ricordare che una ingiusta condanna distrugge l'essere umano.



Giuseppe Sagliocco
Forza Italia
Coordinatore Esercito di Silvio - Lodi

venerdì, febbraio 13, 2015

Rifondare FI e il centrodestra? Si può e si deve !!


Non giriamoci intorno... Forza Italia e il centrodestra devono rifondarsi. E per farlo, occorre un deciso colpo di spugna: servono persone oneste e capaci, senza secondi scopi, non arroganti e autoreferenziali ma aperti verso l’esterno anziché arroccati alle poche, pochissime ormai poltrone che restano.

Fuori dalle case dunque, dalle sezioni o dalle segreterie regionali. Adesso bisogna metterci la faccia, è finito il tempo in cui quattro sfigati “amici degli amici” spesso senza arte ne parte, raccoglievano a piene mani. Si, perché c’è gente, tanta gente,  che per anni e anni è campata di rendita, sulle spalle del partito e soprattutto di Silvio Berlusconi. Affermo ciò, dato che è lampante che i voti venivano dati a Silvio Berlusconi (e non a loro…) quindi per anni hanno “approfittato” grazie a Forza Italia senza fare praticamente nulla!!

Serve, a questo punto, che la classe dirigente di Forza Italia si faccia delle domande. Così non va.
E comunque fare i berlusconiani senza Berlusconi è un mestieraccio. Non sempre si raccolgono i voti.

Si ascolta invece gente che non capisce niente di politica dire che noi senza un progetto politico, senza rappresentanti credibili, senza più voglia ne orgoglio, abbiamo perso noi con i nominati...senza dare spazio a gente capace e di provata fedeltà, che magari saprebbero cosa dire alla gente, una classe politica che non paga mai e che caschi il mondo, rimane sempre li, che si vinca o si perda...Troppo comodo.

Occorre finalmente superare il metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. I voti sul territorio non si prendono con i nominati e i figli e figliocci di questo o quell’altro consigliere regionale, deputato o assessore. Se ne saranno finalmente accorti lorsignori? Le percentuali a picco di FI parlano chiaro, chiarissimo.

Il risultato elettorale e' stato più negativo di quanto si potesse prevedere. E' necessaria un' immediata riflessione per creare le condizioni di ripartenza all' insegna dell' unità. Il centrodestra o e' unito,  oppure semplicemente  non e'.

A livello nazionale serve una opposizione che sfidi il Governo in positivo, predisponendo e organizzando una chiara alternativa, con la Lega e con la Destra. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi.

Forza Italia deve dire addio ai sanguisughe nominati , che sono da anni all'interno del partito! Oggi, non domani, urge un cambio di rotta oppure il partito che per anni è stato il faro del centrodestra sarà destinato a brancolare nel buio.

Basta con le nomine, quindi. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori.

Giuseppe Sagliocco
Forza Italia- Coordinatore Esercito di Silvio Lodi


lunedì, febbraio 09, 2015

"NON PERDIAMO LA TESTA. IL DOVERE DI DIFENDERCI DALLA VIOLENZA DELL'ISLAM": MAGDI CRISTIANO ALLAM A LODI.


MAGDI CRISTIANO ALLAM A LODI - MARTEDÌ 10 FEBBRAIO.
Alle ore 21:00 presso la Sala A.Granata di Via Solferino n.72, Lodi.
ORGANIZZATO DA: Club Forza Silvio "Giustizia e Libertà" Lodi e Alleanza Lodigiana-Destra Laudense 
Magdi ALLAM, ex vicedirettore del Corriere della Sera, giornalista e politico (leader del movimento "Io amo l'Italia") verrà nel capoluogo lodigiano a parlare dell'islamizzazione dell'Occidente, del pericolo del fondamentalismo islamico di casa nostra e dell'assenza di un Islam moderato, presentando anche il suo ultimo libro "Non perdiamo la testa: il dovere di difenderci dalla violenza dell'Islam" pubblicato con "Il Giornale". Nel corso della serata, dove sarà possibile acquistare le copie del libro (al costo di 5 euro). 
PARTECIPATE NUMEROSI !!

martedì, gennaio 20, 2015

A Lodi, mercoledì 28 gennaio ore 21, presentazione del libro BETTINO CRAXI "Io parlo, e continuerò a parlare" presso Sala "Granata" - Via Solferino, 72



Anche a Lodi, mercoledì 28 gennaio, ore 21 la presentazione del libro ‘’Bettino Craxi. Io parlo, e continuerò a  parlare’’ , curato dallo storico Andrea Speri, raccoglie quegli interventi, una parte inediti e altri che all’epoca furono pubblicati solo da fogli socialisti come L’Avanti e Critica Sociale oppure da giornali locali.

Un lavoro che, sostiene il curatore, può servire «alle nuove generazioni che di Craxi sanno poco» e «a quelle vecchie che di lui ritengono di sapere tutto e che forse troppo in fretta ne hanno fatto, come disse Cossiga, un capro espiatorio». 
craxi bettino bobo craxiCRAXI BETTINO BOBO CRAXI

La raccolta è un documento storico, ma non solo. È anche un punto di vista sulla politica di un leader nel momento della sua caduta: «Ripetere le proprie idee fino a sfiancarsi, è il solo modo per difendere la propria libertà: difendo la politica, la sua autonomia, il suo valore». Lo stile diretto, le cose «prese di petto», si ritrovano nel libro, a cominciare dall’incipit: «A dieci anni ho fracassato a sassate i vetri della Casa del fascio del paesino dove la mia famiglia era sfollata». 
CRAXI BERLUSCONICRAXI BERLUSCONI

Parti del volume riguardano la vicenda giudiziaria vista con gli occhi dell’interessato: la giustizia è «politica», i processi «speciali», i magistrati «angeli vendicatori» e Hammamet «un esilio». Sono gli aspetti più noti del pensiero del segretario del Psi sul passaggio — Craxi lo chiama il «disegno» — che ha portato alla fine della Prima Repubblica: «I partiti aggrediti si arresero». 

Un capitolo sull’Europa, per i temi, sembra scritto ieri: «I parametri di Maastricht» annota nel ‘97 «non possono diventare dogmi: senza nuove condizioni l’Italia finirà in un limbo o andrà all’inferno». 
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Gli aspetti più inediti riguardano la Seconda Repubblica, una «falsa rivoluzione» secondo Craxi: il primo governo del centrodestra, le mosse di Bossi, Fini, Buttiglione, il governo tecnico di Dini, Prodi e il successivo D’Alema: quasi tutto è «trasformismo». Si salva Berlusconi, «nuovo» almeno per quanto riguarda la politica.

Craxi associa la propria vicenda giudiziaria alle inchieste sul Cavaliere e quando il 22 novembre ‘94 arriva l’avviso di garanzia della Procura di Milano Craxi sostiene di saperlo già: «Me lo scrissero a luglio, il mese dei veleni, in cui si ordiscono congiure prima di andare in vacanza». La «congiura» contro il Cavaliere e quella contro di lui: le successive inchieste sul leader di Forza Italia (e la prima condanna nel ‘97) lo spingeranno a profetizzare l’«eliminazione» dalla scena anche di Berlusconi e, per l’Italia, un destino cattocomunista lungo «un ventennio». 
bettino craxiBETTINO CRAXI

Ma il cruccio più pressante resta il discredito in cui è caduta la politica fino a immaginare un futuro dominato da «plutocrazia e videocrazia» dove i cittadini diventano «gente». Che lui stesso, Craxi, possa essere una delle cause di quel discredito non è un argomento.

Non ci sono autocritiche, ma una chiamata di correo al Pci-Pds sul finanziamento illegale: D’Alema, in particolare, «non poté non occuparsi personalmente» dei soldi al suo partito. Il tema dell’onestà Craxi lo affronta usando alcuni passaggi di un saggio del ‘31 di Benedetto Croce: «Ma che cos’è dunque l’onesta politica? Non è altro che la capacità politica... Perché è evidente che le pecche che possa eventualmente avere un uomo fornito di capacità e genio politico, se concernono altre sfere di attività, lo renderanno improprio in altre sfere, ma non già nella politica…perché in quella è la sua passione, il fine sostanziale della sua vita».
 

Giuseppe Sagliocco
Coord. Prov. LO Esercito di Silvio
FI Lodi.

    giovedì, dicembre 04, 2014

    L'Italia del domani. Come uscire da questa crisi economica e sociale.



    Giovedì 4 dicembre, alle ore 21.00, presso l’Aula Magna Verri, via San Francesco 11 a Lodi, si terrà l'incontro organizzato da Mariagrazia Bazzardi, Presidente del Club Forza Silvio Giustizia e Libertà Lodi e da Paola Radaelli per il Mir di Gianpiero Samorì;

    L'incontro vuole essere occasione di confronto e dialogo sulla difficile congiuntura economica italiana ed europea e sulle possibili prospettive di crescita e di salvezza del nostro Paese. Saranno trattati questioni inerenti l'economia reale e la ripresa economica, l'accesso al credito bancario per le famiglie e le piccole e medie imprese, le specificità ed eccellenze italiane, il Made in Italy e tutti quei temi che dovrebbero essere il perno di una concreta risposta politica ed economica alla drammatica situazione che ancora attanaglia l'Italia.

    La linea direttrice del centrodestra non può essere che una: oggi non c’è più spazio per disperdere risorse ed energie nel pubblico, in organi istituzionali parassitari. Oggi ogni euro deve essere finalizzato a sostenere famiglie e imprese. Questa è l'unica scelta di campo che ci può contraddistinguere come centrodestra, come forza politica alternativa al Pd.

    Al dibattito interverranno:  Daniela Santanchè Deputata Forza Italia, Gianpiero Samorì Presidente Mir-Moderati in Rivoluzione, Pietro Foroni Consigliere Regionale Lega Nord, Simone Furlan leader Esercito di Silvio.

    Vi aspettiamo!

    Club Forza Silvio “Giustizia e Libertà”
    Forza Italia Lodi

    lunedì, novembre 24, 2014

    FI: Azzerare tutte le nomine adesso, e ripartire con l'Esercito di Silvio.



    Non giriamoci intorno... Forza Italia e il centrodestra devono rifondarsi. E per farlo, occorre un deciso colpo di spugna: servono persone oneste e capaci, senza secondi scopi, non arroganti e autoreferenziali ma aperti verso l’esterno anziché arroccati alle poche, pochissime ormai poltrone che restano.
    Fuori dalle case dunque, dalle sezioni o dalle segreterie regionali. Adesso bisogna metterci la faccia, è finito il tempo in cui quattro sfigati “amici degli amici” spesso senza arte ne parte, raccoglievano a piene mani.

    Si, perché c’è gente, tanta gente,  che per anni e anni è campata di rendita, sulle spalle del partito e soprattutto di Silvio Berlusconi. Affermo ciò, dato che è lampante che i voti venivano dati a Silvio Berlusconi (e non a loro…) quindi per anni hanno “approfittato” grazie a Forza Italia senza fare praticamente nulla!!
    Ovviamente le#elezioni senza Berlusconi sono queste. Ma a qualcosa sarà servita l’ulteriore debacle.

    Serve, a questo punto, che la classe dirigente di Forza Italia si faccia delle domande. L’ esito delle regionali in Emilia e in Calabria è stato drammatico. Così non va, ora bisognerà “per forza” azzerare tutte le nomine.

    Si ascolta invece gente che non capisce niente di politica dire "ha vinto l'astensionismo" senza dire che a perdere siamo stati noi senza un progetto politico, senza rappresentanti credibili, senza più voglia ne orgoglio, abbiamo perso noi con i nominati...senza dare spazio a gente capace e di provata fedeltà, che magari saprebbero cosa dire alla gente, una classe politica che non paga mai e che caschi il mondo, rimane sempre li, che si vinca o si perda...Troppo comodo.

    Fino a oggi, abbiamo perso solamente del tempo. Che doveva invece servire sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e non dall’arroccamento e dalla “chiusura” sistematica verso chi non è considerato tuo amico...Occorre finalmente superare il metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. I voti sul territorio non si prendono con i nominati e i figli e figliocci di questo o quell’altro consigliere regionale, deputato o assessore. 

    Il risultato elettorale e' più negativo di quanto si potesse prevedere. E' necessaria un' immediata riflessione per creare le condizioni di ripartenza all' insegna dell' unità. 
    A livello nazionale serve una opposizione che sfidi il Governo in positivo, predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi.

    Forza Italia deve dire addio ai sanguisughe nominati , che sono da anni all'interno del partito! Oggi, non domani, urge un cambio di rotta (azzeramento delle cariche) oppure il partito che per anni è stato il faro del centrodestra sarà destinato a brancolare nel buio.

    Basta con le nomine, quindi. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori.

    A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento, quel rinnovamento di cui non potrà non essere parte integrante il mio amico e fratello Simone Furlan, e il suo Esercito di Silvio, di cui mi onoro di essere coordinatore provinciale a Lodi. 

    Giuseppe Sagliocco
    Forza Italia
    Coordinatore Esercito di Silvio Lodi

    lunedì, novembre 03, 2014

    La legge non é uguale per tutti, specie se riguarda Berlusconi.


    La sentenza del Tar su De Magistris ha un riflesso politico immediato: dimostra che il Senato ha agito contro Berlusconi tradendo disonestamente il diritto, rifiutando l’esistenza di un dubbio di legittimità costituzionale oggi ammesso da un Tribunale. 

    La decadenza di Silvio Berlusconi da senatore è una ferita aperta nella democrazia italiana. 

    Con una scelta frettolosa, di cui oggi si conferma l’infondatezza, la sinistra ha tentato di mettere fine all’esperienza politica del leader di Forza Italia, utilizzando la legge Severino come mezzo per raggiungere il proprio fine. Non c’è riuscita: Berlusconi continua ad essere il leader dei moderati italiani e il punto di riferimento per il centrodestra. Resta, però, la brutta pagina di un’ingiustizia che va sanata e rimane una legge dagli effetti distorsivi che va superata quanto prima.

    A Silvio Berlusconi non fu data la stessa possibilità che é stata data a Luigi De Magistris, che con una decisione del Tar di Napoli é stato reintegrato nel suo ruolo. Ruoli diversi e situazioni diverse ma anche applicazione diversa di una stessa norma. Oggi la politica deve intervenire, celermente, per sanare la disparità e porre rimedio ad una grave ingiustizia. In un Paese civile la legge é uguale per tutti.

    Una decisione che però conferma la gravissima ingiustizia compiuta dal Senato nei confronti di Silvio Berlusconi cui non è stata data la stessa possibilità. Di ciò vi è la grave responsabilità della maggioranza a guida PD formatasi allora per l’ingiustizia sommaria nei confronti del leader di Forza Italia.

    E’ singolare la scelta del Tar di non limitarsi a sospendere il procedimento, prevedendo altresì la sospensione dell’efficacia del provvedimento del Prefetto: una decisione che si traduce, di fatto, nella disapplicazione di una legge dello Stato vigente, come la Severino.

    Evidenti, anche a chi non vuole vedere, l’uso strumentale di due pesi e due misure pur applicando la stessa legge:  in Senato, per Berlusconi, non si è inteso minimamente mandare gli atti alla Consulta, oggi per l’ex magistrato De Magistris lo si fa, in base agli stessi principi che abbiamo a lungo invocato, inascoltati, proprio per Silvio Berlusconi.

    Vale la pena chiarire una volta per tutte che il problema è identico, perché afferisce alla irretroattività di una norma a carattere sanzionatorio di matrice penale. Insomma, trattandosi di Silvio Berlusconi, cambiando l’ordine degli addendi, la somma muta.

    Siamo felici che per De Magistris ci sia giustizia, ma una giustizia che c’è solo per qualcuno, e ciò con criteri politici e partitici è la certificazione di una democrazia compromessa da colpe ed omissioni di tanti protagonisti delle istituzioni.


    Giuseppe Sagliocco
    Coordinatore Esercito di Silvio - F.I. Lodi

    mercoledì, ottobre 08, 2014

    Renzi dice di essere di sinistra…


    C’è una differenza oggi, che qualcuno pensa sia generazionale ma non è così: la differenza tra “la sua sinistra” e quella tradizionale sta nel fatto che Renzi non e più marxista mentre gli altri, la vecchia guardia del Pd continuano a esserlo. Diciamo le cose come stanno.

    Renzi ha preso atto che dopo il muro di Berlino e la fine dell'Urss, il marxismo è morto. La Camusso, D'Alema e gli altri invece pensano che l'imprenditore sia lo sfruttatore del dipendente e lo voglia licenziare per spendere meno, quindi il dipendente va protetto, difeso e reintegrato anche quando l'impresa è in perdita…

    Costoro, venendo dal marxismo leninismo, anche dopo la fine ufficiale del Pci , ne hanno conservato il modo di pensare, di sentire, di organizzarsi . Il marxista si sente superiore ai suoi nemici, perché lui solo conosce e realizza il destino ultimo dell'umanità quindi tutte le sue azioni hanno uno scopo nobile mentre quelle degli altri nascono dalla ambizione e dalla bramosia di potere e di denaro. Il marxista divide il mondo in chi sta con lui e chi sta contro di lui. 

    Coloro che stanno con lui incarnano il bene, gli altri incarnano il male qualunque cosa facciano . Per dieci anni la politica della sinistra e stata una lotta contro Craxi e, nei venti anni successivi , una lotta contro Berlusconi, che incarnava il male e contaminava tutto ciò che toccava.

    Essa è finita quando Renzi ha compiuto un atto che, nella teologia marxista è sacrilego : ha ricevuto Berlusconi nelle sede del Pd come se fosse un essere umano, lo ha toccato, e ha fatto con lui un normale accordo politico. I marxisti superstiti ancor oggi non sanno spiegarsi come possa essere avvenuto e provano al solo pensarci un moto di ripugnanza e di orrore.

    Per chi è provvisto di una cultura autenticamente liberale e non soffre di alcun complesso d’inferiorità nei confronti di una parte politica, la sinistra, che ha alle spalle il crollo non solo del mito comunista ma anche di quello socialdemocratico. Occorre denunciare il carattere fasullo del liberal-riformismo di Renzi, sottolineando che le sue sono solo riforme di facciata dietro cui c’è sempre la cultura dello Stato onnipresente e predone. Fino ad ora, infatti, non ha prodotto riforme, ma solo tasse.

    Di Renzi, invece, ciò che colpisce non solo i suoi avversari ma anche i suoi sostenitori non è il semplice decisionismo tipico di ogni leader, ma è il carattere totalmente intollerante di questo suo ostentato decisionismo. Il renzismo, in altri termini, va denunciato come la versione più profondamente illiberale del berlusconismo.

    La denuncia di illiberalismo, di intolleranza e di vocazione autoritaria deve diventare la battaglia portante di un centrodestra liberale che punta a rimanere la forza alternativa alla sinistra in un sistema fondato sulla democrazia dell’alternanza.


    Club Forza Silvio "Giustizia e Libertà" 
    Forza Italia Lodi
    clubforzasilviocittadilodi@gmail.com