La gente se ne fotte delle elezioni perché la politica se ne fotte della gente (scusate il francesismo). Questa e' la sconfitta più grande della politica. Il centrodestra poi si e' suicidato per colpa di chi pensava che "fare politica" significava farsi gli affari propri. Diciamo che Berlusconi sceglieva meglio i giocatori del Milan che i rappresentanti delle proprie liste...E' stato tradito dai più vicini a lui. Gente che godeva dei suoi trionfi e poi nel momento della difficoltà lo hanno abbandonato. Esseri piccoli, irriconoscenti. Forza Italia è ridotta così non per colpa dei Magistrati, non per colpa degli avversari politici, ne della recessione economica mondiale. Il crollo del centrodestra è colpa del centrodestra. Ma la Liguria ci ha insegnato, per fortuna, che è possibile risorgere. basta scegliere persone per bene, oneste e capaci. RIPETO PER BENE, ONESTE E CAPACI. Gente che si paga la casa coi propri soldi, per intenderci, persone che non si fanno offrire le vacanze in posti esotici, gente che oltre a belle tette abbia anche un minimo di cervello e che abbia almeno presenziato per cinque minuti sotto un gazebo...o che sia iscritta attiva e militante sul campo e a tutto tondo dal 1994. Ma dove credono di andare tutte e tutti sti neofiti e/o carneadi, praticamente sconosciuti che da un paio di anni si interessano appena di politica e vogliono già fare i sindaci, deputati e senatori? Arrivano all'improvviso, portati da qualcuno e ti passano davanti così, senza MERITO...magari fossero bravi, ma sono spesso giovani senza esperienza alcuna ma che "appartengono" al mazziere di turno, e che non possono che fare danni con la loro arroganza e prosopopea. La componente umana, in politica è fondamentale!! Chi non ha empatia ne una certa simpatia non porta a casa voti ma defezioni per il partito. SVEGLIA!!
domenica, giugno 28, 2015
martedì, giugno 09, 2015
Io un nome ce l'avrei per Forza Italia....si tratta di SIMONE FURLAN ideatore dell'Esercito di Silvio
L'integrazione dei rom, o zingari che dir si
voglia, è diventato un problema perché la «Repubblica fondata sul lavoro»
tollera o, addirittura facilita, che ci siano immigrati che non lavorano, che
vivono a spese della collettività che li ha accolti, che continuano a
comportarsi secondo regole e costumi loro propri. Un Paese normale, che si
rispetti, che voglia essere rispettato, e non sia prigioniero dei propri
pregiudizi, per quanto nobili essi gli sembrino, dovrebbe dire chiaramente a chi vuol venire da noi quali sono le nostre
leggi e quali i nostri costumi e che se vuole vivere in Italia si deve adeguare
agli uni (i costumi) e rispettare le altre (le leggi).
Chi non si adegua, lo si
rispedisce al proprio Paese di origine o dal quale proviene. L'emergenza immigrazione, come ogni estate,
infiamma il dibattito politico. L'ultima "trovata" è del premier, Matteo Renzi, che in buona sostanza
paga pur di riempirci di immigrati. Il governo, in estrema sintesi, promette incentivi ai Comuni che
ospiteranno i profughi. Una proposta che ha scatenato la durissima
reazione della Lega Nord, che annuncia il blocco delle prefetture. Una
proposta, che come appare con tutta evidenza, comporta dei costi per lo Stato.
E dove li prende, Renzi, questi soldi? Facile: dalle nostre tasche. Magari con una nuova tassa. Basta!
Capitolo Forza Italia: essa ha motivo di
esistere fino a quando esisterà Berlusconi. Un
Presidente unico, inimitabile, preparato sempre e chiaro nell'esposizione,
lungimirante nella propria visione politica, sociale ed economica,
sapientemente ironico e distaccato anche verso chi, strada facendo lo ha abbandonato.
Purtroppo però, se il Cav. non farà spazio ad un valido leader, (che poi
se la potrà giocare con Salvini alle primarie di coalizione per la premiership)
i nostri elettori confluiranno nel PD di Renzi, che intanto non avrà più l'ala
di sinistra estrema scissa nel frattempo, o nella Lega e addirittura qualcuno
in FdI con il risultato che Renzi rimarrebbe al potere per 20 anni.
Io un nome da
suggerire ce l’avrei, si tratta di Simone Furlan, giovane imprenditore veneto,
leader e creatore dell’Esercito di Silvio, di cui orgogliosamente faccio parte
dal 2013 in qualità di coordinatore provinciale di Lodi. E’ giovane, capace, già membro dell’Ufficio di Presidenza
di FI e carismatico al punto giusto da poter continuare sulla strada intrapresa,
ampliando la propria leadership; Occorre
fare presto però, ma non ci si può presentare alle elezioni con nemmeno
l'elenco delle cose immediate da fare e da cambiare.
E basta con i soliti “nominati”
che non hanno ne portano un solo voto alla causa, ma solo benefici ai loro
portafogli!! Non ci si presenta senza un programma dove si parli dei problemi
che la gente si trova ad affrontare tutti i giorni. Si è solo parlato di legge
elettorale, di immigrazione e di corruzione. Per carità tutti punti validi, ma
la priorità non è solo quella a mio avviso, la priorità è il fisco il fisco il
fisco. Le tasse le tasse le tasse!! La gente è strozzata tutti i giorni e i
politici non sanno fare altro che salotto nelle trasmissioni...Non si andrà mai
da nessuna parte in questo modo.
La
persecuzione giornaliera del fisco fa si che la fiducia venga a mancare a
qualsiasi livello. Politici, o pseudo tali, voi non avete capito nulla, niente,
nada... Grazie alla Lega Nord siamo riusciti a prendere alcune regioni. Il
Presidente SB deve ripartire riunendo tutti i moderati e quindi i partiti di
centrodestra e cacciare via un po' dei nominati regionali e provinciali e dei Club
ad esempio, che non hanno prodotto una politica positiva per Forza Italia, a
mio avviso.
Solo poltrone e prebende inutili date a persone che non avevano ne
hanno alcuna autonomia o capacità decisionale e che rispondono solo al “capetto”
di turno e non anche ai militanti agli attivisti e agli iscritti. Stesso
discorso vale pure per i coordinatori provinciali, e dove ci sono, comunali: sono
solo dei servi sciocchi del "potente" regionale di turno come scritto
prima, che a sua volta è li perché da anni ha fatto una corte spietata all'ex
coordinatore e “signorotto” in FI................tutto molto triste !! Affidiamoci, come sempre, a Silvio Berlusconi e confidiamo in Simone Furlan. Non vedo molte alternative...
Giuseppe Sagliocco
Coordinatore Prov. Lodi
Esercito di Silvio - FI
venerdì, aprile 17, 2015
FI: PASSO INDIETRO E PAUSA DI RIFLESSIONE
Gentile Direttore,
ebbene si, è dura ma lo ammetto. Non esistono rocce che
non si sgretolano, ci sono alcune che ci impiegano più tempo...ma prima o poi
si sgretolano anche le più forti.
Sono sempre più a disagio nella situazione paradossale di un
partito che è ormai costituito solo di “nominati da altri nominati” !! Allora
faccio un passo indietro, dopo 20 anni circa di attivismo e di militanza sul
campo, gratuita e disinteressata per FI; ho altre priorità nella vita, e la
politica non mi dà da mangiare, anzi fa “mangiare" altri, forse. La
polemica ci sta tutta da parte mia, ed è figlia della rabbia e della impotenza.
Oggi la partecipazione alla vita politica di un Paese viene intesa da taluni
esclusivamente come un mezzo per raggiungere un fine, e si concretizza quasi
sempre nel “portare acqua” ad altri; i quali poi con disinvoltura e
spregiudicatezza dimenticano perché sono li dove sono, e anche grazie a
chi...
Preciso, a scanso di equivoci, che non ho mai avuto (ne
chiesto) cariche o incarichi. Non ho padrini politici né sponsor, eccetto me
stesso. O meglio, tra i molti o pochi politici coerenti che comunque
ci sono, e sono sempre presenti avendo veramente a cuore le sorti del partito
di FI, mi sento di citare un nome su tutti: Simone Furlan, veneto
ideatore dell’Esercito di Silvio e oggi componente dell’Ufficio di Presidenza
di Forza Italia, assieme anche a Giovanna Broggi che è la responsabile
Lombardia EDS.
Chi come lei Direttore, mi conosce ormai da anni o
chi mi segue tramite il blog "Liberalmind", oppure su Facebook e
anche sui giornali locali e nazionali, sa come la penso. Purtroppo, e lo dico
con vero rammarico, non si riesce neanche ad avere un rapporto umano, un
contatto con chi ha inteso, come ringraziamento evidentemente, emarginare a
livello locale, regionale e provinciale quelli che non si sono piegati al
volere di pochi, al volere dei "soliti noti". Dato che ho altre
priorità e faccio altre cose nella vita, differentemente da chi di politica vive
e vuol continuare a vivere senza mai lavorare, mi auto sospendo da militante di
Forza Italia.
Forza Italia non potrà mai essere rilanciata realmente, fino
a quando non si inizierà a mettere dentro persone capaci e motivate,
intraprendenti e coraggiose. In una parola: occorrono berlusconiani veri e non
berlusconiani per interesse, i quali, essendo legati a personaggi a livello
nazionale, nel momento in cui questi lasciassero Forza Italia non esiterebbero
un solo attimo a dimenticarsi di tutto e tutti e seguire "il loro
capetto" altrove! Non servono dunque comparse, figuranti e presenzialisti
ad ogni costo, siamo stufi di queste tristi pantomime. Servono persone
serie con la passione innata, storica e certificata per FI ma soprattutto legate
davvero al Presidente Berlusconi, che si occupano di politica non per
interesse.
Il Presidente Berlusconi a cui va e andrà sempre e comunque
il mio voto personale oltre tutta la mia stima e vicinanza, si è fidato e
affidato a una classe di dirigenti che da nord a sud si è dimostrata composta
spesso da incapaci e parassiti.
Oggi in Lombardia, come in Veneto o altrove, poche persone
impongono a tanti le loro volontà, ma in nome di cosa? Ma vi pare normale che i
Coordinamenti Regionali e Provinciali non coinvolgano mai la base, ma si
riuniscano tra di loro e scelgano? I militanti quanto gli iscritti in questi
frangenti non sono neanche considerati.
Eppure siamo noi militanti ed attivisti che portiamo
consensi e voti veri.
Solo cambiando veramente direzione e classe dirigente (!?),
a Lodi come altrove, forse si potrà rilanciare questa Forza Italia con a capo
Silvio Berlusconi; altrimenti mi dispiace ripeterlo, si continuerà a vendere
solo chiacchiere che non incantano né convincono più nessuno. Purtroppo il
risultato di questo modo di fare nel partito si sta evidenziando con fughe
continue. I sondaggi sono impietosi. Il futuro non è roseo, se non per i soliti
trasformisti, che comunque troveranno dove andare e cosa fare per mantenersi
senza lavorare...
Per tutti questi motivi, per non sbagliare nelle mie scelte
e priorità che coinvolgono quei pochi o tanti amici che ho, ma soprattutto la
mia famiglia e il mio lavoro, dopo quasi 21 anni faccio un passo indietro, e mi
“Auto sospendo da Militante” di Forza Italia, nella speranza che qualcosa in
futuro possa cambiare, sì da ritrovare quella passione per la politica con la P
maiuscola che ho sempre avuto sin da ragazzo a servizio del bene comune.
Giuseppe Sagliocco
Forza Italia – Lodi (militante e attivista autosospeso)
mercoledì, marzo 11, 2015
La Cassazione assolve definitivamente Berlusconi. Perseguitato senza prove per 5 anni. Chi pagherà? Chi risarcirà lui, ed il nostro movimento per questo?
I radical chic dell'informazione lo avevano dipinto come un vecchio porco, lo avevano fatto passare come una sorta di barbablù, una persona poco raccomandabile che usava il suo denaro e la
sua posizione per soddisfare pruderie inconfessabili.
Per fortuna, stanotte la Cassazione ha chiuso questo bruttissimo capitolo della vita
politica italiana, il classico linciaggio mediatico basato su teoremi di
colpevolezza, ancora oggi tutti da provare, che alla fine sono caduti sotto i colpi
della logica, delle prove, dei fatti. INNOCENTE PERCHE' IL FATTO NON
SUSSISTE.
Cinque anni di inchieste e di
processi, che hanno trascinato Berlusconi sul banco degli imputati con accuse
pesanti, e hanno trasformato il bunga bunga in una barzelletta mondiale: ma
tutto era su reati mai commessi e che esistevano solo nelle tesi d’accusa della
Procura di Milano.
Ma il presidente Berlusconi non ha pagato solo lui un prezzo
altissimo per questo "tritacarne mediatico"; lo ha pagato un intero
movimento politico da lui rappresentato, lo ha pagato l'intero centrodestra.
Un governo caduto per screditamento del suo leader legittimamente eletto. Un
danno d'immagine enorme per lui, per l'Italia, per un intero movimento
politico. Chi risarcirà ora Silvio Berlusconi per un calvario infame?
Per cinque anni la
Procura di Milano ha rivoltato le lenzuola di Silvio Berlusconi alla
caccia di reati. Ma non ne hanno trovati. Cinque anni di
pettegolezzi, di brogliacci di soldi spesi in intercettazioni e indagini,
dunque, buttati così. Come l'immagine internazionale dell'Italia e del suo capo
di governo, sepolta sotto quintali di fango.
Ecco, dopo anni di accuse infamanti contro Silvio Berlusconi, la
corte d’appello del Tribunale di Milano ha stabilito che nel cosiddetto caso
Ruby non esiste alcuna concussione, mentre per quanto riguarda l’accusa di
induzione alla prostituzione, il fatto semplicemente non costituisce reato.
Il
Cavaliere dopo essere stato sputtanato in mondovisione è dunque stato assolto
con quella che un tempo si sarebbe definita la vecchia «formula piena». Ore e
ore di interrogatorio sulle mutandine in pizzo delle subrettine di via
Olgettina, migliaia di pagine su usi e abusi intimi di un presidente del
Consiglio, quintali di intercettazioni d’alcova messe a disposizione dell’opinione
pubblica, per poi sentenziare che il reato non c’è e la concussione
neppure.
Auguro a tutti coloro che commentano con rabbia la sentenza,
di non vivere mai una esperienza simile, di accanimento giudiziario per fatti
che ritengono di non aver commesso. Oramai diamo per scontata la colpevolezza
dell'indagato a prescindere, senza ricordare che una ingiusta condanna
distrugge l'essere umano.
Giuseppe Sagliocco
Forza Italia
Coordinatore Esercito di Silvio - Lodi
venerdì, febbraio 13, 2015
Rifondare FI e il centrodestra? Si può e si deve !!
Non giriamoci
intorno... Forza Italia e il centrodestra devono rifondarsi. E per farlo,
occorre un deciso colpo di spugna: servono persone oneste e capaci, senza
secondi scopi, non arroganti e autoreferenziali ma aperti verso l’esterno
anziché arroccati alle poche, pochissime ormai poltrone che restano.
Fuori dalle case dunque, dalle
sezioni o dalle segreterie regionali. Adesso bisogna metterci la faccia, è
finito il tempo in cui quattro sfigati “amici degli amici” spesso senza arte ne
parte, raccoglievano a piene mani. Si, perché c’è gente, tanta gente, che per anni e anni è campata di rendita,
sulle spalle del partito e soprattutto di Silvio Berlusconi. Affermo ciò, dato
che è lampante che i voti venivano dati a Silvio Berlusconi (e non a loro…)
quindi per anni hanno “approfittato” grazie a Forza Italia senza fare
praticamente nulla!!
Serve, a questo punto, che la
classe dirigente di Forza Italia si faccia delle domande. Così non va.
E comunque fare i berlusconiani senza
Berlusconi è un mestieraccio. Non sempre si raccolgono i voti.
Si ascolta invece gente che non
capisce niente di politica dire che noi senza un progetto politico, senza
rappresentanti credibili, senza più voglia ne orgoglio, abbiamo perso noi con i
nominati...senza dare spazio a gente capace e di provata fedeltà, che magari
saprebbero cosa dire alla gente, una classe politica che non paga mai e che
caschi il mondo, rimane sempre li, che si vinca o si perda...Troppo comodo.
Occorre finalmente superare il
metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. I voti sul territorio non
si prendono con i nominati e i figli e figliocci di questo o quell’altro
consigliere regionale, deputato o assessore. Se ne saranno finalmente accorti
lorsignori? Le percentuali a picco di FI parlano chiaro, chiarissimo.
Il risultato elettorale e' stato più
negativo di quanto si potesse prevedere. E' necessaria un' immediata
riflessione per creare le condizioni di ripartenza all' insegna dell' unità. Il
centrodestra o e' unito, oppure
semplicemente non e'.
A livello nazionale serve una
opposizione che sfidi il Governo in positivo, predisponendo e organizzando una
chiara alternativa, con la Lega e con la Destra. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita
politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve
letteralmente rifondarsi.
Forza Italia deve dire addio ai
sanguisughe nominati , che sono da anni all'interno del partito! Oggi, non
domani, urge un cambio di rotta oppure il partito che per anni è stato il faro
del centrodestra sarà destinato a brancolare nel buio.
Basta con le nomine, quindi.
Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una
politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità,
bocciate senza appello dai nostri elettori.
Giuseppe Sagliocco
Forza Italia-
Coordinatore Esercito di Silvio Lodi
lunedì, febbraio 09, 2015
"NON PERDIAMO LA TESTA. IL DOVERE DI DIFENDERCI DALLA VIOLENZA DELL'ISLAM": MAGDI CRISTIANO ALLAM A LODI.
MAGDI CRISTIANO ALLAM A LODI - MARTEDÌ 10 FEBBRAIO.
Alle ore 21:00 presso la Sala A.Granata di Via Solferino n.72, Lodi.
Alle ore 21:00 presso la Sala A.Granata di Via Solferino n.72, Lodi.
ORGANIZZATO DA: Club Forza Silvio "Giustizia e Libertà" Lodi e Alleanza Lodigiana-Destra Laudense
Magdi ALLAM, ex vicedirettore del Corriere della Sera, giornalista e politico (leader del movimento "Io amo l'Italia") verrà nel capoluogo lodigiano a parlare dell'islamizzazione dell'Occidente, del pericolo del fondamentalismo islamico di casa nostra e dell'assenza di un Islam moderato, presentando anche il suo ultimo libro "Non perdiamo la testa: il dovere di difenderci dalla violenza dell'Islam" pubblicato con "Il Giornale". Nel corso della serata, dove sarà possibile acquistare le copie del libro (al costo di 5 euro).
PARTECIPATE NUMEROSI !!
martedì, gennaio 20, 2015
A Lodi, mercoledì 28 gennaio ore 21, presentazione del libro BETTINO CRAXI "Io parlo, e continuerò a parlare" presso Sala "Granata" - Via Solferino, 72
Anche a Lodi, mercoledì 28 gennaio, ore 21 la presentazione del libro ‘’Bettino Craxi. Io parlo, e continuerò a parlare’’ , curato dallo storico Andrea Speri, raccoglie quegli interventi, una parte inediti e altri che all’epoca furono pubblicati solo da fogli socialisti come L’Avanti e Critica Sociale oppure da giornali locali.
Un lavoro che, sostiene il curatore, può servire «alle nuove generazioni che di Craxi sanno poco» e «a quelle vecchie che di lui ritengono di sapere tutto e che forse troppo in fretta ne hanno fatto, come disse Cossiga, un capro espiatorio».
La raccolta è un documento storico, ma non solo. È anche un punto di vista sulla politica di un leader nel momento della sua caduta: «Ripetere le proprie idee fino a sfiancarsi, è il solo modo per difendere la propria libertà: difendo la politica, la sua autonomia, il suo valore». Lo stile diretto, le cose «prese di petto», si ritrovano nel libro, a cominciare dall’incipit: «A dieci anni ho fracassato a sassate i vetri della Casa del fascio del paesino dove la mia famiglia era sfollata».
Parti del volume riguardano la vicenda giudiziaria vista con gli occhi dell’interessato: la giustizia è «politica», i processi «speciali», i magistrati «angeli vendicatori» e Hammamet «un esilio». Sono gli aspetti più noti del pensiero del segretario del Psi sul passaggio — Craxi lo chiama il «disegno» — che ha portato alla fine della Prima Repubblica: «I partiti aggrediti si arresero».
Un capitolo sull’Europa, per i temi, sembra scritto ieri: «I parametri di Maastricht» annota nel ‘97 «non possono diventare dogmi: senza nuove condizioni l’Italia finirà in un limbo o andrà all’inferno».
Gli aspetti più inediti riguardano la Seconda Repubblica, una «falsa rivoluzione» secondo Craxi: il primo governo del centrodestra, le mosse di Bossi, Fini, Buttiglione, il governo tecnico di Dini, Prodi e il successivo D’Alema: quasi tutto è «trasformismo». Si salva Berlusconi, «nuovo» almeno per quanto riguarda la politica.
Craxi associa la propria vicenda giudiziaria alle inchieste sul Cavaliere e quando il 22 novembre ‘94 arriva l’avviso di garanzia della Procura di Milano Craxi sostiene di saperlo già: «Me lo scrissero a luglio, il mese dei veleni, in cui si ordiscono congiure prima di andare in vacanza». La «congiura» contro il Cavaliere e quella contro di lui: le successive inchieste sul leader di Forza Italia (e la prima condanna nel ‘97) lo spingeranno a profetizzare l’«eliminazione» dalla scena anche di Berlusconi e, per l’Italia, un destino cattocomunista lungo «un ventennio».
Ma il cruccio più pressante resta il discredito in cui è caduta la politica fino a immaginare un futuro dominato da «plutocrazia e videocrazia» dove i cittadini diventano «gente». Che lui stesso, Craxi, possa essere una delle cause di quel discredito non è un argomento.
Non ci sono autocritiche, ma una chiamata di correo al Pci-Pds sul finanziamento illegale: D’Alema, in particolare, «non poté non occuparsi personalmente» dei soldi al suo partito. Il tema dell’onestà Craxi lo affronta usando alcuni passaggi di un saggio del ‘31 di Benedetto Croce: «Ma che cos’è dunque l’onesta politica? Non è altro che la capacità politica... Perché è evidente che le pecche che possa eventualmente avere un uomo fornito di capacità e genio politico, se concernono altre sfere di attività, lo renderanno improprio in altre sfere, ma non già nella politica…perché in quella è la sua passione, il fine sostanziale della sua vita».
Giuseppe Sagliocco
Coord. Prov. LO Esercito di Silvio
FI Lodi.
giovedì, dicembre 04, 2014
L'Italia del domani. Come uscire da questa crisi economica e sociale.
Giovedì 4 dicembre, alle ore 21.00, presso l’Aula Magna Verri, via San Francesco 11 a Lodi, si terrà l'incontro organizzato da Mariagrazia Bazzardi, Presidente del Club Forza Silvio Giustizia e Libertà Lodi e da Paola Radaelli per il Mir di Gianpiero Samorì;
L'incontro vuole essere occasione di confronto e dialogo sulla difficile congiuntura economica italiana ed europea e sulle possibili prospettive di crescita e di salvezza del nostro Paese. Saranno trattati questioni inerenti l'economia reale e la ripresa economica, l'accesso al credito bancario per le famiglie e le piccole e medie imprese, le specificità ed eccellenze italiane, il Made in Italy e tutti quei temi che dovrebbero essere il perno di una concreta risposta politica ed economica alla drammatica situazione che ancora attanaglia l'Italia.
La linea direttrice del centrodestra non può essere che una: oggi non c’è più spazio per disperdere risorse ed energie nel pubblico, in organi istituzionali parassitari. Oggi ogni euro deve essere finalizzato a sostenere famiglie e imprese. Questa è l'unica scelta di campo che ci può contraddistinguere come centrodestra, come forza politica alternativa al Pd.
Al dibattito interverranno: Daniela Santanchè Deputata Forza Italia, Gianpiero Samorì Presidente Mir-Moderati in Rivoluzione, Pietro Foroni Consigliere Regionale Lega Nord, Simone Furlan leader Esercito di Silvio.
Vi aspettiamo!
Club Forza Silvio “Giustizia e Libertà”
Forza Italia Lodi
lunedì, novembre 24, 2014
FI: Azzerare tutte le nomine adesso, e ripartire con l'Esercito di Silvio.
Non giriamoci intorno... Forza
Italia e il centrodestra devono rifondarsi. E per farlo, occorre un deciso
colpo di spugna: servono persone oneste e capaci, senza secondi scopi, non
arroganti e autoreferenziali ma aperti verso l’esterno anziché arroccati alle poche,
pochissime ormai poltrone che restano.
Fuori dalle case dunque, dalle
sezioni o dalle segreterie regionali. Adesso bisogna metterci la faccia, è
finito il tempo in cui quattro sfigati “amici degli amici” spesso senza arte ne
parte, raccoglievano a piene mani.
Si, perché c’è gente, tanta gente, che per anni e anni è campata di rendita,
sulle spalle del partito e soprattutto di Silvio Berlusconi. Affermo ciò, dato
che è lampante che i voti venivano dati a Silvio Berlusconi (e non a loro…) quindi
per anni hanno “approfittato” grazie a Forza Italia senza fare praticamente
nulla!!
Ovviamente le#elezioni senza
Berlusconi sono queste. Ma a qualcosa sarà servita l’ulteriore debacle.
Serve, a questo punto, che la
classe dirigente di Forza Italia si faccia delle domande. L’ esito delle
regionali in Emilia e in Calabria è stato drammatico. Così non va, ora bisognerà
“per forza” azzerare tutte le nomine.
Si ascolta invece gente che non
capisce niente di politica dire "ha vinto l'astensionismo" senza dire
che a perdere siamo stati noi senza un progetto politico, senza rappresentanti
credibili, senza più voglia ne orgoglio, abbiamo perso noi con i
nominati...senza dare spazio a gente capace e di provata fedeltà, che magari
saprebbero cosa dire alla gente, una classe politica che non paga mai e che
caschi il mondo, rimane sempre li, che si vinca o si perda...Troppo comodo.
Fino a oggi, abbiamo perso
solamente del tempo. Che doveva invece servire sia per un serio rilancio sui
contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini
e non dall’arroccamento e dalla “chiusura” sistematica verso chi non è
considerato tuo amico...Occorre finalmente superare il metodo antistorico delle
nomine e delle cooptazioni. I voti sul territorio non si prendono con i
nominati e i figli e figliocci di questo o quell’altro consigliere regionale,
deputato o assessore.
Il risultato elettorale e' più
negativo di quanto si potesse prevedere. E' necessaria un' immediata
riflessione per creare le condizioni di ripartenza all' insegna dell' unità.
A livello nazionale serve una
opposizione che sfidi il Governo in positivo, predisponendo e organizzando una
chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita
politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve
letteralmente rifondarsi.
Forza Italia deve dire addio ai
sanguisughe nominati , che sono da anni all'interno del partito! Oggi, non
domani, urge un cambio di rotta (azzeramento delle cariche) oppure il partito
che per anni è stato il faro del centrodestra sarà destinato a brancolare nel
buio.
Basta con le nomine, quindi.
Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una
politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità,
bocciate senza appello dai nostri elettori.
A questo punto, mi pare il minimo
azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento, quel rinnovamento di cui non potrà non essere parte integrante il mio amico e fratello Simone Furlan, e il suo Esercito di Silvio, di cui mi onoro di essere coordinatore provinciale a Lodi.
Giuseppe Sagliocco
Forza Italia
Coordinatore Esercito di Silvio
Lodi
lunedì, novembre 03, 2014
La legge non é uguale per tutti, specie se riguarda Berlusconi.
La sentenza del Tar su De Magistris ha un riflesso politico
immediato: dimostra che il Senato ha agito contro Berlusconi tradendo
disonestamente il diritto, rifiutando l’esistenza di un dubbio di legittimità
costituzionale oggi ammesso da un Tribunale.
La decadenza di Silvio Berlusconi da senatore è una ferita
aperta nella democrazia italiana.
Con una scelta frettolosa, di cui oggi si conferma
l’infondatezza, la sinistra ha tentato di mettere fine all’esperienza politica
del leader di Forza Italia, utilizzando la legge Severino come mezzo per
raggiungere il proprio fine. Non c’è riuscita: Berlusconi continua ad essere il
leader dei moderati italiani e il punto di riferimento per il centrodestra.
Resta, però, la brutta pagina di un’ingiustizia che va sanata e rimane una
legge dagli effetti distorsivi che va superata quanto prima.
A Silvio Berlusconi non fu data la stessa possibilità che é
stata data a Luigi De Magistris, che con una decisione del Tar di Napoli é
stato reintegrato nel suo ruolo. Ruoli diversi e situazioni diverse ma anche
applicazione diversa di una stessa norma. Oggi la politica deve intervenire,
celermente, per sanare la disparità e porre rimedio ad una grave ingiustizia.
In un Paese civile la legge é uguale per tutti.
Una decisione che però conferma la gravissima ingiustizia
compiuta dal Senato nei confronti di Silvio Berlusconi cui non è stata data la
stessa possibilità. Di ciò vi è la grave responsabilità della maggioranza a
guida PD formatasi allora per l’ingiustizia sommaria nei confronti del leader
di Forza Italia.
E’ singolare la scelta del Tar di non limitarsi a sospendere
il procedimento, prevedendo altresì la sospensione dell’efficacia del
provvedimento del Prefetto: una decisione che si traduce, di fatto, nella
disapplicazione di una legge dello Stato vigente, come la Severino.
Evidenti, anche a chi non vuole vedere, l’uso strumentale di
due pesi e due misure pur applicando la stessa legge: in Senato, per Berlusconi, non si è inteso
minimamente mandare gli atti alla Consulta, oggi per l’ex magistrato De
Magistris lo si fa, in base agli stessi principi che abbiamo a lungo invocato,
inascoltati, proprio per Silvio Berlusconi.
Vale la pena chiarire una volta per tutte che il problema è
identico, perché afferisce alla irretroattività di una norma a carattere
sanzionatorio di matrice penale. Insomma, trattandosi di Silvio Berlusconi,
cambiando l’ordine degli addendi, la somma muta.
Siamo felici che per De Magistris ci sia giustizia, ma una
giustizia che c’è solo per qualcuno, e ciò con criteri politici e partitici è
la certificazione di una democrazia compromessa da colpe ed omissioni di tanti
protagonisti delle istituzioni.
Giuseppe Sagliocco
Coordinatore Esercito di Silvio - F.I. Lodi
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