mercoledì, luglio 07, 2010

DI PIETRO: e i quotidiani si scoprono garantisti


Ma dal punto di vista giornalistico la notizia del campione di Mani Pulite che finisce indagato per truffa sarà o no una notizia da prima pagina? Lo sarà o no, soprattutto per dei quotidiani che da anni,mesi, settimane e giorni sono esclusivamente impegnati a tradurre in italiano (non sempre con successo) le veline dellamagistratura sui «vip della politica»? E invece, la notizia di Antonio Di Pietro indagato, proprio lui che reclamava la pulizia in Parlamento nel programma del suopartito populista intitolato all’»Italia dei Valori», non sembra essere una chicca, una ghiotta notizia su cui fare colore e tanto moralismo e populismo mediatico. All’improvviso,la gran parte dei quotidiani si scopre garantista, sotto traccia e rispettosa delle indagini e dell’indagato.Vedi Il Fatto quotidiano, che ha sempre sostenuto di non guardare in faccia nessuno e volere che non seggano alla Camera e al Senato altro che uomini illibati e specchiati.La notizia di Di Pietro sotto indagine per truffa è solo un richiamino ino ino in prima.L’editoriale è dedicato alla«cricca». Il commento di spalla del solito Travaglio punta al solito target:Berlusconi. Là sotto, però, c’è la notiziola.E nelle pagine interne il titolo non parla di «Di Pietro indagato per truffa»,ma di «Veltri che ci riprova».Veltri è colui che lo accusa(ma non soloVeltri).Quindi,alla notizia si è sostituita l’assoluzione. E alla berlina viene messo non il sospettato, ma chi punta l’indice: «A volte ritornano».Bell’esempio davvero di giornalismo duro e puro e di politica coerente. La notizia di Di Pietro è assente sulle prime pagine dell’Unità, del Messaggero(che però gli dedica un bell’articolo di Aiello), del Sole 24Ore, del Riformista,ed è appena un richiamo su Repubblica(quasi invisibile) e La Stampa.La solita ipocrisia. IlCorriere della Sera,invece, dedica due pagine alla vicenda e un richiamo molto visibile in prima pagina.Massimo Franco trattail disagio di Di Pietro nella sua nota politica e conclude: «L’inchiesta arriva sulla scia delle dichiarazioni rese dall’ex ministro ai magistrati che indagano su Affittopoli; e che volevano sapere quale fosse il suo grado di conoscenza degli affari della lobby di Angelo Balducci negli anni in cui Di Pietro era al dicastero dei Lavori pubblici. Si tratta di un sottofondo fastidioso perun elettorato che guarda all’IdV come a un movimento virtuosamente manicheo.“Male non fare, paura non avere”,dice ai militanti il leader nella sua memoria (sul web).Ma la scelta di rovesciare valanghe di documenti sul proprio sito, è la conferma di un imbarazzo palpabile». Un imbarazzo che non impedisce a Di Pietro di smentire clamorosamente la propria bandiera e restare al suo posto in Parlamento.Indefessamente, a dispetto di se stesso e di tutta la sua battaglia urlata e sostenuta con l’indice alto, le carte alla mano e le manette appese allacintura.
Giuseppe Sagliocco Referente PDL del quartiere San Bernardo

Due facce della stessa medaglia (Destra e Sinistra)





Quella tra la seconda metà degli anni 60 e l’inizio degli anni 80 è stata una finta democrazia. Sono stati anni dominati dall’interpretazione faziosa e distorta delle collocazioni politiche. Si voleva che il pluralismo politico fosse possibile solo nell’ambito di un pensiero unico e prevaleva l’idea del «chi nonè con me, è contro di me» o, come direbbero oggi, «chi non salta, fascista è».Destra e sinistra nell’immaginario assumevano così significati molto diversi dalla mera collocazione parlamentare e dalle sintesi del pensiero e dei modelli di società che si conoscevano dall’Unità d’Italia fino all’avvento del fascismo.La prima veniva indicata come una rozza centrale della reazione,mentre la seconda come una virtuosa zona di sensibilità sociali. Solo i fatti e la lenta disgregazione del Paese hanno certificato, invece, l’incongruenza e l’inconsistenza di una imposizione culturale trasformatasi quasi in sistema,in un Paese che, privo di autentico pluralismo politico, si andava involvendo per asfissia di pensiero e di impulsi.Caduto il tempo delle ideologie sono venute a nudo le difficoltà di rinnovarsi e la pigrizia nella capacità di liberare energie ed idee laddove l’assistenzialismo rendeva ininfluente l’impegno e la competizione. Un arrogante sistema chiuso ed autoreferenziale, con personaggi che si avvolgevano nelle forme per negare al popolo la sostanza o che insabbiatisi nella retorica populista sostenevano il clientelismo ed il parassitismo industriale. Senza la cultura della competitività,come soluzione non restavache l’azione di trasformare in debito pubblico la pace sociale.Ci chiediamo ora a distanza di tempo,invece, cosa fossero destra e sinistra a quei tempi?E se fascismo e comunismo,che hanno monopolizzato l’immaginario sistema di misura nelle coscienze e nella cultura politica del secolo scorso,non siano state in definitiva le due facce della stessamedaglia autoritaria, anche se con accentuazioni diverse? Ci chiediamo se le comunità nazionali democratiche non siano quelle che invece valorizzano l’equilibrio, la moderazione ed il riformismo e che respingono le accentuazioni e l’esasperazioni dello scontro? Democratico è chi si attiva a respingere la cultura degli accenti, chi privilegia il confronto, chi propone le soluzioni, non chi dice sempre di no.La riflessione ritorna ai tempi attuali per chiederci cosa siano destra e sinistra oggi? Il riformismo, ad esempio, è di destra o di sinistra? La sicurezza dei cittadini cosa è? Ed i consumi, il mercato,le piccole imprese, il profitto, gli investimenti? E l’abuso, l’ingiuria, l’odio? E la legalità, la giustizia, l’equità? E la faziosità?E Travaglio?E Santoro?E, tolto Di Pietro, inclassificabile per assoluta mancanza di elementi di valutazione intellettiva,cosa sonoProdi,Casini,Berlusconi,Fini, D’Alema, Bossi e Bersani? Tutte domande che ci servono per capire se lo scontro politico d’oggi, se la faziosità,il narcisismo, l’intolleranza, la rabbia, l’odio, il rancore e persinol’ignoranza di alcuni avventurieri,non rischino di ricondurci indietro nel tempo...meditate gente,meditate!!


Giuseppe Sagliocco


Referente del quartiere San Bernardo Popolo della Libertà Lodi


lunedì, luglio 05, 2010

BERLUSCONI un uomo che farà grande l'Italia


L’antiberlusconismo è l’avversione nei confronti della figura del presidente Silvio Berlusconi. Essa è un’avversione che va ben oltre la critica. E’ becero odio allo stato puro! Perché questa avversione nei confronti del Presidente? Per capire ciò, bisogna capire la figura del Presidente Berlusconi. Silvio Berlusconi non è un politico di professione ma è un imprenditore,un uomo che proviene dal mondo del lavoro, infatti egli entrò in politica in un momento molto particolare per il nostro Paese e cioè nel 1994, periodo in cui la vecchia classe politica fu decimata da «Tangentopoli». La Sinistra avrebbe di fatto preso il potere, essendo l’unica forza politica ancora in essere non sconvolta e annientata dai giudici così come accadde per il PSI e la DC. Serviva, quindi, un partito moderato che potesse fermare l’avanzata dei post comunisti. Quel soggetto politico fu proprio ForzaItalia, il partito fondato da erlusconi. ForzaItalia fu un soggetto nuovo n quel contesto politico e buona arte delle figure che componevano ale partito non erano persone he facevano politica di professione a gente che proveniva dal ondo del lavoro, da quello della ultura e dalla società civile e che on si riconoscevano nella Sinistra. Questo non andò bene alla Sinistra,che in comune con la vecchia lasse politica, ebbe nelle sue filapersone che facevano politica di professione.Tuttora la Sinistra, elle sue varie espressioni (centrosinistra,sinistracentro, sinistrasinistra) a in seno politici di professione.E così, a sinistra ci si alleava contro l presidente Berlusconi e non er governare! e due esperienze di governo del entro sinistra (quella del 1996 equella del 2006) si chiusero con Presidenti del Consiglio che cambiavano e con elezioni anticipate, come nel caso dell’ultimo governo Prodi. Il Presidente Berlusconi rappresenta tutto quello che è odiato dalla Sinistra.Com’è già detto, egli non è un politico di professione ma è un uomo vicino alla realtà dei cittadini italiani,inoltre da sempre egli è un uomo ricco, una persona che potrebbe godersi la vita, invece di faticare per tenere a posto questo Paese. Questo dimostra anche un grande amore per l’Italia! Egli rispecchia i canoni di chi vuole vedere un’Italia forte, moderata,amica di Stati democratici come gli Usa o Israele e ben inserita nel contesto europeo.Tutto ciò fa rabbia alla Sinistra e da questa vecchia ed atavica rabbia proviene l’antiberlusconismo che la porta a fare quanto detto prima. E così si moltiplicano gli attacchi contro il Presidente a ogni piè sospinto,e gli insulti anche contro chi dimostra solo una simpatia verso il centro destra. Io, molto spesso, ho subito attacchi e continuo a subirne, ovviamente rispondo bene ai miei detrattori, so quello che dico.....Spesso mi sono beccato del «mafioso», del «maiale», del «ladro» e del«servo del padrone»(riporto solo i termini più «educati»).Ho anche ricevuto qualche minaccia...La Sinistra deve smetterla di seminare odio, tanto la volontà e sovranità popolare non si cambia in questomodo, anzi si fa un piacere all’odiato nemico Berlusconi....Se crede nella democrazia, come a chiacchiere va ripetendo la sinistra da sempre, allora rifiuti l’odio e l’antiberlusconismo. Ne guadagnerebbe tutto il Paese. Io sono con il presidente Berlusconi e con il Pdl, nonostante tutto, perchè il premier si è dimostrato finora e continua a dimostrarsi un uomo capace che contribuirà a fare grande l’Italia.
Giuseppe Sagliocco
referente del Popolo della Libertà
Lodi per il quartiere San Bernardo
giuseppe.sagliocco@gmail.com

martedì, dicembre 01, 2009

Cosentino è stato "berlusconizzato"




Anche l’On.le Nicola Cosentino è stato“berlusconizzato”; e almeno per itempi ai quali un certo tipo di magistraturalo ha sottoposto per indagini vere o false, siamo davanti adue campioni: Berlusconi e Cosentinosono indagati, tutti e due, dacirca 15 anni.È vero pure che il sistema elettoraledeve essere cambiato, o se voleteperfezionato, ma è certo che nonpuò essere la magistratura a diventaresistema elettorale e selezionare.Urge dunque anche che ritorniad essere sullo stesso piano il sistemagiuridico e quello giudiziario:l’avere tolto la immunità ai parlamentari(senza un qualche surrogato)ha fatto sì che questi ultimi sianoin balia dellamagistratura contutte le conseguenze negative per ilPaese.Il popolo non sceglie più i candidatibensì la magistratura la quale abbattee non fa eleggere.Che le cose stiano così lo dimostranole centinaia di processi ai qualiè andato incontro Berlusconi dopola sua discesa in politica; primaBerlusconi era «bravo e buono» comeDe Benedetti, Agnelli, eccetera.Berlusconi ha scombinato il progettodella sinistra comunista e devequindi essere abbattuto!L’imbastardimento della politicanon si verifica solo tra partiti, maanche all’interno degli stessi partiti;anche qui la lealtà è scomparsa:anche qui gli On.li Bocchino Granatae Fini cercano di scombinarele carte ai loro stessi alleati, per cuiBerlusconi si trova scoperto nonsolo a sinistra,ma pure a destra, e ifinti compagni di partito danno piiconsigli: «È opportuno che Berlusconinon spinga più di tanto, cheCosentino non si candidi» e cosi via.L’On.le Nicola Cosentino è inquisitoda anni e anni, e solo adesso, nell’imminenzadella candidatura apremier regionale in Campania, siparla di mandato di arresto. A questopunto, visto lo squilibrio portatodalla magistratura, o da parte diessa nei corpi dello Stato, sono fiduciosoin Berlusconi e solidale conlui (basta vedere il gran lavoratoreche è!) e sono fiducioso e solidalecon Cosentino che è stato trattatoallo stesso modo di colui che ha eliminatol’immondizia da Napoli, haimpedito all’Alitalia di fallire, hacostruito in pochimesi centinaia dialloggi per i terremotati d’Abruzzoe che, ciliegina sulla torta, ha appoggiatola candidatura del comunistaD’Alema a ministro degliesteri del’Unione Europea solo perchéè italiano: Viva Berlusconi, vivaCosentino, abbasso la magistraturapoliticizzata e quindi non superpartes.

martedì, novembre 17, 2009

Falsi moralisti e finti puritani...

I forcaioli strabici del centrosinistra sono scandalizzati da una probabile candidatura di Cosentino accusato da alcune rispettabili fonti, che per convenienza oggi chiamano pentiti...Non voglio giudicare Cosentino, anche perchè non sono in grado di essere tanto imparziale come sanno essere certi giudici e magistrati , però sono curioso di sapere da coloro che hanno commentato con toni sprezzanti e che trovano indegno che un personaggio simile si insedi a palazzo SantaLucia, dove sono stati negli ultimi 15 anni? La notorietà della malamministrazione delle giunte regionali e comunali campane, con tutto il corollario di scandali, emergenze ambientali con ripercussioni mediatiche planetarie, arresti di assessori, suicidi di assessori, governatori in villa a posillipo nullatenenti, figli di governatori in lamborghini che intascano provvigioni sui debiti della sanità, e non voglio aggiungere altro perchè è già troppo per il mio stomaco, è cosa tristemente risaputa....Avete consentito con i vostri voti che i vari Bassolino e Jervolino si "mangiassero a morsi" Napoli e la Campania, senza mai muovere un dito o un contrappunto e quindi grazie a voi, falsi moralisti e finti puritani della sinistra, siamo arrivati ad una situazione di deficit e di dissesti che oggi rendono poibitivo riprendere in mano le amministrazioni di palazzo San Giacomo o di palazzo Santa Lucia. Sarebbe come cercare di far galleggiare navi che sono già colate a picco da un pezzo ed ora si trovano placidamente adagiate sul fondale....Pertanto vi chiedo almeno un minimo di decenza, evitate commenti!!

venerdì, settembre 25, 2009

ANNOZERO...la fiction è ricominciata


Ieri sera sono finalmente riprese le infinite puntate della fiction Annozero.
Il Santoro è arrivato a paragonarsi ad un martire cristiano (che faccia tosta da un areo a 360°);
Il Travaglio (sempre più somigliante ad un serpente anche nell´aspetto) ha preso a lanciare qua e la la sua lingua biforcuta con abbondanti sputi di rabbioso veleno;
Il Santoro fa pubblicità (gratuita grazie alla Rai) al giornale dell´amico Travaglio e gli fa ovviamente pubblici auguri;
La direttrice dell´Unità che interrompe chiunque non sia del suo colore e con una arroganza molto "democratica" finge di non arrivare a capire che il lodo Alfano non significa impunità per le cariche istituzionali ma è solo una sospensione del processo finchè dura la carica, recita a meraviglia le sua parte (secondo il padrone di casa);
Franceschini finge, grazie all´assist di Santoro, di preoccuparsi per la libertà di informazione e di stampa e il coro dei "martiri" si accoda;
Santoro che quando Feltri insiste dicendo che ha riportato una sentenza fa finta di non sentire e cambia argomento (in questa tattica è un maestro);
Tutti a fingere di non essere interessati al gossip ma va in onda una lunga intervista alla D´Addario e il gossip e le presunte gioie del premier sono l´unico bersaglio che colpiscono non avendo convenienza a parlare di fatti e azioni di governo;
Grazie al suo fido vignettista rosso, Santoro riesce a ironizzare anche sulle bare dei militari avvolte nel tricolore.

Ci possiamo fermare perchè il resto è tutto sul ben noto copione.
Bravi, potete andare alla prossima puntata.

... A proposito di chi si lamenta per la mancanza di democrazia..libertà di stampa... ecc. Tutto ciò cosa è? Libertà di infangare e insinuare?

mercoledì, settembre 23, 2009

Le risposte di Berlusconi alle prime 10 domande di Repubblica


Eravamo al bar che parlavamo con Vittorio Feltri, Ezio Mauro e Dino Boffo di questa moda del numero 10 che sembra aver preso piede da quando la Juve ha comprato il fantasista Diego Ribas, quando all'improvviso ci chiama Berlusconi per rilasciarci in esclusiva le risposte alle celebri prime dieci domande di Repubblica sul caso "Noemi Letizia".

1)Signor presidente, come e quando ha conosciuto il padre di Noemi Letizia?
Grazie per la domanda. Mi trovavo in una disco vicino Salerno. Ci stavo provando in pista con una tipa, avrà avuto 14-15 anni ma ne dimostrava almeno 17, quando all'improvviso si avvicina quest'uomo, si inginocchia, mi bacia la mano e mi dice: sono il padre di Noemi Letizia.
Lo ricordo come se fosse ieri: erano circa le 2 di notte di un sabato di qualche tempo fa...

2)Nel corso di questa amiciza, quante volte vi siete incontrati e dove?
Mi sono annotato tutti i nostri incontri sulla Smemo. La lego al collare a Emilio Fede, gli insegno la strada e ve lo mando.

3)Come descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto "Elio" Letizia?

All'inizio pensai che Letizia fosse il nome e feci un po' il provolone... quando poi mi accorsi del malinteso era troppo tardi, ormai ci eravamo già affezionati.
Ci tengo a precisare che non sono un culattone.

4)Perchè ha discusso delle candidature con Letizia che non è neanche iscritto al PDL?
Non è che ci abbia proprio discusso. Mi stava facendo un massaggio ai piedi, io parlavo e lui ascoltava. Quel giorno mi sentivo solo e avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno. La sera prima mi era andata male con una tipa troppo figa.

5)Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?
Stavo cagando nel bagno di Emilio Fede quando vidi sulla lavatrice un book con delle foto di alcune aspiranti showgirl. Sfogliandolo lessi il nome di questa Noemi Letizia e chiamai subito Elio per chiedergli se fosse a conoscenza che sua figlia facesse le pose da porca sulla lavatrice del bagno di Emilio Fede.
Lui subito non capì, ci fu un malinteso perchè forse mi ero espresso male.
Ho comunque smentito e, una volta chiariti, mi passò Noemi al telefono e mi complimentai con lei.

6)Quante volte ha avuto modo di incontrare Noemi Letizia e dove?
Non mi piace tenere il conto. Lo fanno i playboy da strapazzo... comunque 6!
Sempre in posti normali, non mi piace strafare. Una volta ci siamo incontrati su un casetta su un albero. Io ho portato i G.I. Joe e lei la Coca.

7)Lei si occupa di Noemi e del suo futuro e sostiene economicamente la sua famiglia?
Qualche gioiello ogni tanto, ma con la crisi che c'è faccio quello che posso...

8)E' vero che lei ha promesso a Noemi di favorire la sua carriera nello spettacolo o in politica?
Ricordo che una volta eravamo al concerto di Ambra e cantai "t'appartengo ed io ci tengo e se prometto poi mantengo, m'appartieni e se ci tieni tu prometti e poi mantieni. prometto, prometti".
Ma era un coro, lo stavano cantando tutti a squarciagola. Non vorrei che si sia fatta delle strane idee.

9)Veronica Lario ha detto che lei "frequenta minorenni". Ce ne sono altre che alleva e frequenta?
Capita, ma non saprei dire un numero. Proprio ieri sono stato invitato alla festa di compleanno di una bambina che ha il padre che lavora a Repubblica, ma non so quanti altri bambini ci saranno.

10)Sua moglie dice che "non sta bene" e che andrebbe aiutato. Quali sono le sue condizioni di
salute?
Direi bene. Vado a cagare con una certa regolarità.

lunedì, giugno 08, 2009

Abbiamo VINTO!


Ebbene sì, nonostante dai titoli dei giornali (senza contare la solita Repubblica!), lo possiamo dire: ABBIAMO VINTO!

Certo, Berlusconi non ha raggiunto l'obiettivo del 40%, ma il PDL CRESCE rispetto alle europee e tiene rispetto alle politiche. Quante volte è capitato nella storia della Repubblica che un partito al Governo, con tanto di crisi economica, terremoto disastroso ed emergenza rifiuti, avesse un così buon risultato? Aggiungiamo la squallida campagna elettorale portata avanti dalla sinistra e aggiungiamo pure che la Lega è cresciuta, beh, a mio avviso in tutto questo possiamo leggere una sola cosa: per il Governo si tratta di un successo e di un riconoscimento da parte degli italiani sul buon lavoro svolto in un anno !

Il PD non crolla, ma perde punti, Di Pietro cresce perché raccoglie i voti di quelli che odiano Berlusconi, i comunisti stanno ormai per essere proclamata "specie protetta" dal WWF.

Personalmente mi sento di esultare! Forse stavolta Silvio ha puntato troppo in alto. Se il PDL avesse raggiunto il 40% in Italia sarebbe del tutto scomparsa l'opposizione e Silvio avrebbe dovuto presentarsi in Parlamento in tuta blu col mantello rosso (la "S" sul petto c'è già!).

Super Silvio e il Governo hanno fatto uno splendido lavoro, e gli italiani lo hanno riconosciuto.
In Europa, a partire dalla Spagna di Zapatero, le sinistre sono state sconfitte, motivo in più per noi di cantar vittoria.
Ora aspettiamo i risultati di provinciali e comunali e chissà che non ci sia qualche bella sorpresa!

martedì, maggio 12, 2009

Un anno di legislatura, un anno di fatti.

Un anno fa Napoli era sommersa dai rifiuti, 8 italiani su dieci pagavano la patrimoniale sulla casa, il precario che perdeva il lavoro finiva in mezzo alla strada. Fatti da relegare nella sfera dei ricordi. Napoli è pulita, l’Ici non c’è più, i precari hanno la cassa integrazione. Ed oggi, dodici mesi dopo, il Senato approva in via definitiva la Riforma dello Stato in senso federale.

E’ passato solo un anno da quella prima seduta della 16° legislatura, ma sembra un secolo. La crisi che ha scassato l’economia mondiale iniziava già a mordere, ma erano in pochi quelli che avevano previsto la sua natura strutturale. La maggior parte pensava che fosse una crisi congiunturale destinata a passare in breve tempo. Oggi, forse ha finito di peggiorare.
Sono state proprio le emergenze (da ultimo il terremoto in Abruzzo) il banco di prova del primo anno del governo Berlusconi. Un governo del fare, come dice il numero dei provvedimenti approvati dal Parlamento: 63 contro i 33 dei primi dodici mesi della legislatura precedente (governo Prodi).

L’emergenza delle emergenze è stata la crisi economica, che il governo ha affrontato in chiave “modulare”, introducendo interventi in modo graduale, a seconda dell’acuirsi degli effetti sui cittadini.

Crisi.

Il governo l’ha affrontata già nel primo Consiglio dei ministri, a Napoli. In quell’occasione, ha varato un decreto legge destinato ad anticipare – nella sostanza – l’impianto della legge finanziaria triennale; e con esso anche il provvedimento che ha cancellato l’Ici per tutti i proprietari di prima casa e concesso la rinegoziazione dei mutui. Con quel decreto, e con gli altri che sono seguiti, il governo “ha messo in sicurezza” i conti pubblici. In altre parole, ha gettato le fondamenta della politica economica con una legge finanziaria triennale.
Grazie a quel provvedimento il governo ha creato le condizioni per gestire meglio di altri Paesi gli effetti di una crisi che, da puramente finanziaria com’era un anno fa, ha trasferito i suoi effetti negativi anche sull’economia reale. “Nessuno verrà lasciato indietro”, è stato l’impegno assunto dal presidente del Consiglio. E così è stato.

Finanziaria.

Senza mettere le mani nelle tasche degli italiani, il governo ha varato la prima manovra di Bilancio triennale senza nuove tasse (anzi, congelando le addizionali locali), nel pieno rispetto degli impegni europei. Con un particolare. Quella finanziaria aveva al proprio interno i paracadute necessari per affrontare un peggioramento della crisi; che sarebbe arrivato più tardi. Quando venne pensata, l’inflazione si avvicinava al 5%, il petrolio era abbondantemente sopra i 100 dollari il barile, i contribuenti avevano visto aumentare di colpo, nel biennio precedente, la pressione fiscale per l’eliminazione della riforma tributaria introdotta nella legislatura 2001-06. Così, il primo compito del governo è stato quello di restituire parte del potere d’acquisto perso in passato. E così sono state varate misure come la rinegoziazione dei mutui e la social card; più tardi seguiti dai bonus per le famiglie e gli aiuti per gli acquisti dei prodotti per l’infanzia. Tutte misure di solidarietà sociale introdotte senza l’aumento di una sola imposta, e che hanno raggiunto una platea di oltre un milione di famiglie. Nuclei con redditi così bassi che finora nessun governo aveva agevolato.

Riforma Bilancio.

Il governo, però, con quella finanziaria ha gettato anche le basi per una profonda riforma del Bilancio, adattabile in funzione di un eventuale peggioramento della crisi (scelta che tornerà particolarmente utile per gestire l’emergenza-terremoto), puntualmente avvenuta. Prendono così forma tre grandi Fondi, nei quali vengono fatti confluire risorse altrimenti utilizzate ad altro fine: il Fondo Infrastrutture, destinato a finanziare le Grandi Opere e dotato di 17,8 miliardi di euro; il Fondo ammortizzatori sociali, destinato ad alleviare le sofferenze di chi perde il posto di lavoro (precari compresi), nel quale confluiscono 20 miliardi di euro; il Fondo strategico presso la Presidenza del Consiglio orientato a sostenere le imprese, con 9 miliardi di euro. In più, il governo approva un decreto anti-crisi ed uno sugli incentivi ai consumi, rispettivamente da 7 e 2 miliardi: naturali appendici alla legge finanziaria e ad essa collegati.

Governo “vicino”.

I tre Fondi e i due decreti servono a tamponare gli effetti della crisi sull’economia reale, sulle famiglie. Con il primo Fondo vengono sbloccare le risorse per far ripartire i cantieri; e stimolare l’occupazione. Con quello sugli ammortizzatori sociali viene garantita sicurezza sociale a chi perde il lavoro. Con quello presso Palazzo Chigi vengono previsti sostegni alle aziende in crisi. Con il decreto da 7 miliardi viene esteso il bonus fiscale alle famiglie meno fortunate. Con l’ultimo, quello sugli incentivi, viene prevista la “rottamazione” di auto ed arredi; ed immediatamente aumentano gli ordinativi di nuovi veicoli e moto.

Banche.

All’inizio della crisi, il 10 ottobre, Berlusconi annuncia: “Nessuna banca fallirà, nessun risparmiatore perderà i propri soldi”. Prima di quel momento, nessun leader mondiale aveva assunto un impegno così esplicito. Tant’è che in tutt’Europa (per non parlare degli Stati Uniti) falliscono alcune banche e i risparmiatori fanno la coda per ritirare i conti correnti. In Italia, invece, viene aumentata la garanzia statale sui depositi, a tutela dei risparmiatori, e per le banche vengono creati i Tremonti-bond. Contemporaneamente, però, il governo mette a punto un meccanismo di controllo per impedire che gli istituti di credito rallentino il flusso di sostegno alle imprese.

Il futuro.

A dimostrazione di come il governo abbia affrontato la crisi venendo incontro alle esigenze delle persone (da qui il forte impegno a favore della solidarietà sociale), ci sono due riforme che rispondono allo slogan della campagna elettorale “rialzati Italia”: scuola e pubblica amministrazione. Due riforme che consentiranno di ridurre gli sprechi e di creare uno Stato più efficiente. Con la riforma della scuola e dell’Università, l’Italia produrrà una futura classe dirigente con un tasso di preparazione analoga alla media europea. Con quella della pubblica amministrazione, lo Stato sarà al servizio dei cittadini, con un rapporto più diretto tra contributi pagati e servizi ricevuti.

Sicurezza nella legalità.

Ripristino della sicurezza nelle città, impiego dei militari al fianco delle Forze dell’Ordine, contrasto all’immigrazione clandestina, legalità: è su queste linee che il governo pone un argine al senso di insicurezza che aveva caratterizzato il periodo del governo Prodi. Viene introdotto il censimento degli ospiti dei campi nomadi (così da aumentare la scolarità dei minori), ma vengono anche modificate le norme e la durata della permanenza degli immigrati illegali nel nostro Paese. Viene introdotto un reato (lo stalking) contro le molestie sessuali contro le donne. Ma è soprattutto sull’accorciamento dei tempi della giustizia che si sviluppa l’azione del governo. Processi più rapidi, con la riforma del processo civile. Ed anche un piano per la realizzazione di nuove carceri per chi va in galera.

Rifiuti e terremoto.

Questo primo anno di legislatura si è aperto con l’emergenza rifiuti a Napoli e si chiude con un’altra emergenza – ancora più grave – il sisma che la notte del 6 aprile ha squassato la provincia dell’Aquila. La spazzatura è ormai scomparsa dalle strade della Campania, e dopo cinque anni, è stato possibile avviare il termovalorizzatore di Acerra. La caserma della Guardia di Finanza di Coppito è diventata (come prima lo è stata la Prefettura partenopea) la seconda residenza del governo. E non solo. I primi giorni di luglio diventerà anche la residenza dei Grandi della Terra. Ospiterà infatti il G-8 (che diventerà poi G-14 e G-21, a seconda del formato). Con l’obbiettivo di fondo di portare l’attenzione internazionale sul terremoto dell’Aquila. Ed agli sfollati che oggi vivono nelle tendopoli, Berlusconi ha promesso: nessuno verrà lasciato solo. Al punto che entro l’inverno avranno un tetto sicuro ed a prova di terremoto.

Il 29 aprile di un anno fa iniziava la 16ma legislatura. Dodici mesi che hanno gettato le basi per un’Italia più moderna e più giusta.

martedì, maggio 05, 2009

ELEZIONI: IN BOCCA AL LUPO A TUTTI!!

Tempo di elezioni, ci si prepara, ci si attiva e fioccano nomi e liste..Si voterà per le Europee ma anche per le Province e i Comuni:

A Lodi, dove vivo e opero, alla Presidenza della Provincia correrà il candidato Leghista, appoggiato dal PDL, Avv. PIETRO FORONI il quale se la vedrà con l'uscente Presidente di sinistra OSVALDO FELISSARI...Sarà una bella lotta, in quanto la Lega e il PDL sono molto in auge attualmente sul territorio, mentre la sinistra ha avuto modo di consolidare amicizie e clientele negli anni...La scelta è stata ragionata e sofferta, alla fine la presenza di "un uomo del territorio" appunto, potrebbe essere l'elemento di rottura , quel "quid" in più che la scelta del giovane ma già da anni impegnato nel lodigiano, avvocato FORONI ha voluto significare...Per una volta niente egoismi e si lotta tutti insieme per la causa comune, che è e resta MANDARE A CASA LA SINISTRA!!

Un pò dovunque, dicevo, ci si organizza...è il caso del Comune di Roncoferraro (Mantova) che mi piace ricordare perchè vede impegnato l'amico Antonio Gabriele Fucilone in prima linea, anche se esternamente, senza essere candidato (presumibile che ci saranno incarichi in commissione successivamente...)appoggiando la lista di centrodestra ""Libertà di cambiare, diritto di crescere" che è capeggiata dal ventiseienne Filippo Poltronieri, perito agrario, imprenditore ed avvocato.
Le altre liste in gioco sono quella del sindaco uscente Candido Roveda, che si chiama "Solidarietà e progresso" e questa lista è costituita dal Partito Democratico, anche se ha in sé singoli dell'Italia dei Valori, della sinistra radicale e della cosiddetta "società civile".
Vi è poi una lista civica e trasversale ai partiti.
Si chiama "Futuro Comune, la parola ai cittadini" ed è capeggiata da Davide Balzanelli.

Non dimentico infine ciò che accade alla Provincia di Napoli, ove il centrodestra ha candidato l'On.le LUIGI CESARO alla Presidenza, che se la vedrà con il coordinatore del Partito Democratico On.le NICOLAIS; anche qui in Campania, un tempo roccaforte inespugnabile della sinistra, ora si conta sulla possibile vittoria..grazie anche a Bassolino, amici e compagni sia chiaro ma anche a un progetto nuovo per una nuova politica che si basa finalmente sui giovani e sui programmi; Nel collegio Torre Annunziata-S.Maria La Bruna infatti sarà candidata alla Provincia di Napoli, sempre per il PDL l'avvocato VALENTINA MAZZEI, giovane e valente amica di vecchia data del sottoscritto, che darà sicuramente del filo da torcere a tutti e...chissà....

IN BOCCA AL LUPO A TUTTI, NOI CI SAREMO....