martedì, dicembre 13, 2016

"Il Gattopardo?" A Renzi e al Pd gli fa un baffo…

"Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente", così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo". Peccato però che Tomasi di Lampedusa non abbia mai scritto questa frase ne Il Gattopardo. La frase che appare in questo romanzo, pronunciata da Tancredi, è: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
La formazione del nuovo governo ha realizzato pienamente ciò che ha scritto Tomasi di Lampedusa, ingannando per l'ennesima volta gli italiani onesti, quelli che sono sempre andati a votare onestamente, quelli che lavorano onestamente, rispettano le leggi e pagano le tasse onestamente.
Mentre si dimetteva infatti, contando sul discreto, operoso arbitrato del presidente Mattarella, Renzi ha messo il più fidato collaboratore alla guida del governo, ha scelto per lui e con lui i ministri da confermare e quelli da sostituire, altrettanto ha fatto e farà con i vice ministri e i sottosegretari, persino quelli che assisteranno Gentiloni più da vicino, per non parlare delle prossime nomine ai vertici delle aziende pubbliche.
Il nuovo, governo, per quanto sia una fotocopia del precedente, non dovrà farsi carico della campagna elettorale del segretario Pd. E potrà fare anche scelte impopolari.
Questo significa anche che, tra un anno, con la prossima legge di stabilità, potrebbero scattare gli aumenti di tasse che l'ex premier ha evitato. Sono quasi 20 miliardi di aumenti dell'Iva e delle accise, previsti dalle famose clausole di salvaguardia. Il governo Renzi ha disinnescato gli aumenti solo per il 2017, senza mettere a bilancio le somme necessarie per il 2018. Un'eredità degli esecutivi precedenti, ma anche della ultima legge di Bilancio, fatta in deficit e infarcita di misure elettorali. Molto diversa dalla prossima, firmata da un governo di transizione e da un ministro che, in fondo, con Renzi non è mai andato d'accordo.
Dopo tanto penare insomma, il governo nasce morto. Con l'estrema unzione di Orfini, che vaticina un fine pena prima della fine della legislatura. A voler peccare d'ottimismo, sarà tenuto in incubatrice dalle «amorevoli» cure di Maria Etruria Boschi e Luca Lotti. Le due infermiere che per non farsi torto a vicenda, controllarsi e controllare, staranno culo e camicia, separati in casa a Palazzo Chigi. Sottosegretaria e ministro al Telecomando: vince la femmina, naturalmente, che spunta il ruolo più in vista; al fratellino caro solo lo Sport (con delega ai rigori negati alla Fiorentina).
Bene Renzi. Metti i paletti e portaci a votare prima dell'estate, ma con una legge seria, non come le due porcate varate nel delirio di onnipotenza. Del resto abbiamo ben capito che Gentiloni è solo un paravento, concordato con un Quirinale celestiale, che ci guarda benevolo dalle nuvole. Alla maggior parte degli italiani è oggi ancor più chiaro che quelli fregati qui, i fessi siamo soltanto noi, che chiediamo “addirittura” di andare a votare dopo il quarto premier “scelto” senza libere e democratiche elezioni....

Giuseppe Sagliocco - Lodi



giovedì, dicembre 01, 2016

SOLDI REGALATI A TUTTI SENZA CRITERIO IN CAMBIO DI UN "SI"...SOLO BRICIOLE PER GLI STATALI? #IOVOTONO

Un accordo da 5 miliardi di euro complessivi per 2,8 milioni di dipendenti. Sono i due numeri sintetici dell’accordo per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici che era fermo da 7 anni. Tra blocco del turn-over e pensionamenti, il numero dei dipendenti in servizio è diminuito in numero assoluto e quei pochi rimasti in servizio sono costretti a lavorare per tre e ad essere pagati neppure per uno! Infatti sono diminuite le loro retribuzioni annuali e di conseguenza il loro potere d’acquisto.

L’aumento medio di 85 euro lordi al mese è da intendere «a regime»: la cifra sarà raggiunta per tappe successive nel corso di tre anni. Avere tutto e subito l’anno prossimo costerebbe troppo. Sarà necessario, quindi, trovare risorse aggiuntive, rispetto ai 5 miliardi previsti nei prossimi tre anni.
Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego non può essere oggetto di contrattazioni frettolose, né tanto meno essere condizionato dalla Sentenza della Corte Costituzionale, che ha parzialmente bocciato la Legge Delega Madia sulla riforma della PA.

Ora, all'improvviso, e guarda caso proprio a ridosso del voto referendario, il premier è intervenuto a gamba tesa, sconfessando le perplessità manifestate dalla “Ministra” Madia sulla possibilità di un rinnovo in tempi brevi, proprio a causa della Sentenza di cui sopra, prospettando soluzioni che ricalcano grossolanamente quelle adottate per il contratto dei metalmeccanici, ma che già ad una prima analisi destano non poche perplessità.

Il tanto decantato aumento di 85 euro in busta paga, che comunque non scatterà prima di dicembre 2017, è solo uno specchietto per le allodole, in quanto non recupera l'inflazione e quindi non è sufficiente a coprire le perdite subite dai lavoratori, in termini di potere d'acquisto, in questi 7 anni di attesa e inoltre, per molti dipendenti, tale aumento potrebbe comportare il superamento della soglia reddituale che dà diritto al bonus degli 80 euro e oltretutto, la quota di 85 euro non si applica uniformemente a tutti, ma è da considerarsi "media", che aiuta i redditi genericamente più bassi, invece di agevolare espressamente quelli minimi.

Molto preoccupante è altresì il problema della copertura finanziaria: il reperimento delle risorse necessarie richiederà uno sforzo ben superiore agli stanziamenti previsti in Legge di Stabilità, perciò si teme che, successivamente, possano scattare dei meccanismi di recupero che vadano sempre a danno dei lavoratori dipendenti.

Il sottoscritto non condivide assolutamente le linee sulle quali il governo si è orientato, non per offrire un reale sostegno al personale degli enti locali, bensì per cercare di rabbonire i sindacati e tentare una disperata azione di condizionamento del voto referendario del 4 dicembre non tenendo conto delle vere esigenze di questo momento dei lavoratori dipendenti, che vedono negarsi, insieme agli altri, da ben 7 anni in Contratto Nazionale, il Governo vorrebbe assegnarci una miseria simile, che non coprirebbe nemmeno la vacanza contrattuale! Per questo e per molto altro...#IOVOTONO

Giuseppe Sagliocco - Lodi


mercoledì, novembre 09, 2016

CLAMOROSO ALLA CASA BIANCA: TRUMP PRESIDENTE


Donald Trump. È lui il nuovo presidente degli Stati Uniti. Una vittoria inaspettata, clamorosa, contro tutto e contro tutti: i mercati, i media, l'establishment, i benpensanti. E contro Hillary Clinton e Barack Obama, ormai solo un pallone gonfiato e, proprio come Renzi, dall’ego spropositato. L'America tanto bistrattata e criticata si dimostra una vera democrazia. Non hanno votato il vecchio, le lobby, le banche, la moglie di...e quindi i radical chic italiani, sono impazziti.

Ha vinto Donald contro tutto e contro tutti. Contro la grande stampa, contro i network, contro le multinazionali delle armi, che preferivano la guerrafondaia Hillary, contro attori e cantanti multimiliardari radical chic, contro le calunnie e, nel suo piccolo, anche contro il nostro Pinocchio fiorentino. Evviva!

Il tutto, nonostante gli afro, gli ispanici, gli asiatici, i neri americani, per non parlare dei maitre à penser, dei sondaggisti organici, dei beoti giornalisti collettivi, dell’establishment, delle femministe puntute, del PolCor sparso a pieni mani, delle università ultra liberal, nonostante le tonnellate di spocchia intellettuale dei Colombo, dei Severgnini, dei Lerner e degli Zucconi e tutte le cianfrusaglie hollywoodiane, nonostante tutto The Donald ha vinto. Bene, significa che l’era dei liberal/rossi s’è sgonfiata. Ora tocca all'Europa.

Senza trionfalismi sciocchi e aspettative messianiche è “in progress” un nuovo mondo. Un po' di comprensione riserviamola a quei tanti poveretti che saranno costretti a fare gli scatoloni e che dovranno vivere a Maalox per tanto tempo. Il nove novembre 1989 cadde il muro di Berlino, ma non le sue pietre ideologiche, il nove novembre 2016 sono state spazzate via anche quelle.

Quante facce a lutto, tra gli osservatori. Non che si debba far festa, ma le presidenziali americane sono state una bella ventata di democrazia. La protesta, il farsi beffe dei sondaggi, dei media politicamente schierati: è un salto nel vuoto ? Brutti sporchi e cattivi, dicono i maestrini sorpresi: è la democrazia, bellezze, e le urne europee, dalla Francia all'Italia, risentiranno delle sirene americane. Dobbiamo solo stare a vedere, con curiosità, senza speranze e senza paure.

L'America profonda, signori miei, non è Luisa Veronica Ciccone in arte Madonna, non è Kate Perry, non sono i circoli LGBT, non è Robert De Niro, non sono gli avvocatoni della Upper Class né i giornalisti democratici del New York Times, non è Soros e nemmeno Spike Lee, non è neppure Severgnini o Zucconi, per quanto loro lo credano. L'America profonda sono Clint Eastwood e Mike Tyson.

Ultima riflessione: il mondo si è liberato del pericolo Hilary...ma l'Italia quando si libera dell'inganno dell'ilare quanto arrogante e borioso Renzi?

Proviamoci con un NO il 4 dicembre. Grazie Donald.
God Bless America!!

Giuseppe Sagliocco - Lodi

lunedì, ottobre 24, 2016

REFERENDUM: GLI IMBROGLIONI PATENTATI. IL VENDITORE DI PATACCHE. #IOVOTONO


Per chi se lo fosse perso Renzi da Lucia Annunziata, tranquilli, sappiate che quest’ultima ha risposto a tutte le domande del conduttore. Grandiosa. Ora non solo voto No ma la voglio come premier!! Una performance ricca di arroganza, prosopopea e maleducazione. Ma possibile che questo benedetto uomo non dica mai una verità, non mantenga mai una promessa, un impegno? Solo sotterfugi, pasticci, bugie, insomma gli stessi ingredienti che gli hanno permesso di andare a Palazzo Chigi senza essere eletto. Mente sul referendum (non è vero che la riforma abolirà il Senato e il bicameralismo, che taglierà i costi della politica), mente quando dice che non ne sapeva nulla del vergognoso voto dell'Onu anti-Israele.
Persino un uomo super partes come Ferruccio De Bortoli con un editoriale sul Corriere della Sera ha criticato duramente Renzi, la sua gestione del potere, l'ego ipertrofico, il suo voler essere uomo solo al comando, un "maleducato di talento". I tratti personali di Renzi non sono l’unica carenza dell’attuale squadra che governa l’Italia, caratterizzata da scarsa competenza e da un’eccessiva concentrazione di fedelissimi portati da Firenze...
Slogan stereotipati i suoi, recitati con una retorica piuttosto mediocre. "Chi è per il 'no' al referendum vuole conservare la poltrona", la tipica frase da bar. Perché "uno, due, e il terzo (parlamentare) via, a casa ...", con tanto di sceneggiata mimica. Quello a cui Renzi sta abituando l'Italia è un modo di fare rozzo, volgare. Si è ispirato, ma in maniera fallimentare, al modo di fare politica dell'amico Barack: marketing emozionale e sensazionalistico. 
Nelle battute, si sa, Matteo è bravo e veloce. Se l'economia italiana non accenna a ripartire, se il governo assomiglia molto di più ad un comitato di dilettanti allo sbaraglio, se la disoccupazione è sempre uguale, se in Europa non contiamo nulla, e se il Paese è alla deriva, alla fine non ci salverà l'interessato sorrisetto paternalistico di Obama. Ma possiamo essere contenti: il "ducetto di Rignano sull'Arno" ci ha garantito che le riforme cambieranno la storia.
La strategia di Renzi, in verità piuttosto cinica per i destini dell’Italia, è quella di dipingere ovunque, in patria e all’estero, la vittoria del NO come una Brexit dai toni più drammatici. Il referendum sarebbe la lotta finale fra il Bene (cioè la vittoria di Renzi, la stabilità, la governabilità, il sorriso incoraggiante di Obama e della Merkel, l’entusiasmo della agenzie di rating, la definitiva scomparsa dello spread, il miglioramento dei conti dell’INPS, come ha avuto il coraggio di sostenere il Presidente dell’Istituto, Tito Boeri, e naturalmente inverni più miti, raccolti più copiosi e le mucche che danno più latte) e il Male (cioè la vittoria di Grillo, Salvini a Brunetta, l’ingovernabilità, il crollo delle borse, lo spread alle stelle, le locuste, sette anni di siccità e il seguito delle piaghe d’Egitto).In questo modo Renzi, sostenuto dai pusillanimi e interessati poteri “forti”, che poi sono debolissimi verso il potente di turno, prova a spaventare gli italiani e a convincerli a votare Sì a una riforma che non scalda certo il cuore di nessuno, ma sulla quale il giovane premier rampante rischia di concludere anticipatamente una promettente carriera. Votare No non significa affatto difendere la costituzione più bella del mondo, significa liberare il campo per fare una riforma vera e molto più profonda; il No non è affatto un giudizio di Dio sul governo Renzi, anche se Renzi ha delle gravi responsabilità politiche: è un No di merito, perché la riforma fa male e rende le istituzioni meno efficienti, oltre che meno democratiche; dopo il No si dovrà fare una riforma elettorale prima di andare a votare. Non lasciatevi fregare, votiamo compatti NO al referendum, e perché no, a Renzi !!

Giuseppe Sagliocco - Lodi

giovedì, settembre 22, 2016

M5S: E IO DICO NO...A PRESCINDERE !!

M5S: ossia, per evitare di non vincere, abbiamo preferito non partecipare. In soldoni, la cosa è andata proprio così a Roma. Sarebbe contento di noi il barone de Coubertin, inventore delle Olimpiadi moderne...Eppure, a precisa domanda dalla Gruber il prode Di Maio, componente del Direttorio e candidato Presidente del Consiglio in pectore rispondeva così: "La sosterremo se vinceremo a Roma. Se invece dobbiamo affidare la gestione solo a chi gestendo i campi Rom ha creato Mafia Capitale, allora no. 
Preferiamo restituire prima i servizi essenziali alla città. Speriamo di vincere e di essere i migliori alleati delle Olimpiadi per fare un ottimo lavoro". Adesso la musica è cambiata e dopo il no a Roma 2024 della Raggi la risposta di Di Maio è del tutto diversa: "Quelli che oggi parlano delle olimpiadi come occasione per lo sviluppo e l’economia, parlavano allo stesso modo degli scempi che ci hanno lasciato. La mangiatoia è finita. Daje Virgì".
Un progetto gigantesco nato e condiviso con il Campidoglio, buttato nel cestino come un foglio di carta straccia. Quanto al perché, beh, mette quasi nostalgia: contro il mattone, la colata di cemento, la speculazione. È sembrato di sentire il linguaggio vetero comunista dei pretori d’assalto anni ’70. Come se ogni ogni opera sia un abuso, ogni investimento una speculazione. Certo, in Italia questo spesso è vero. Spessissimo. Certo, Roma paga ancora le Olimpiadi del ’60, ma gode anche delle infrastrutture di quell’epoca. 
Ma proprio per questo, per la Raggi, per il suo movimento era l’occasione di essere diversi, di dimostrare che si può costruire, creare lavoro e ricchezza, senza abusi o ruberie. Invece, no. Facile scappare, sindaca. Facile preferire non partecipare. Costringendo però tutta l’Italia a non vincere.
Alla Raggi abbiamo detto: “assumiti la governance e governa il processo", ha precisato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. 
Alcuni giornali stranieri hanno criticato la decisione. Però questo non ce lo dicono. Se il Los Angeles Times festeggia perché così la città americana ha una concorrente in meno, il Financial Times prende di mira la Raggi e titola: "Il sindaco populista stronca il sogno olimpico della città". La Bbc sottolinea invece come "in questi giorni la città riesca a malapena a raccogliere la propria spazzatura e tra molti romani l'idea dei giochi genera scarso entusiasmo e il sindaco lo sa".
Dal canto suo, Virginia Raggi dice di non volere le “olimpiadi del mattone” ma non ha il coraggio di organizzare una candidatura che non prevede la speculazione edilizia. Dichiara il buona sostanza di essere una incapace». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Il M5s poteva avere l’occasione di dimostrare cosa significa gestire con “onestà” un grande evento come le Olimpiadi che avrebbero portato soldi e risalto internazionale a Roma e all’Italia. Ci aspettavamo che il movimento cinque stelle dicesse ‘ora vi facciamo vedere come si gestisce un grande evento senza consentire sprechi e ruberie e garantendo un indotto importante». 
Ma evidentemente i Grillini non sono capaci di fare la rivoluzione tanto annunciata. Per la loro politica è solo uno slogan e evitare figuracce hanno rinunciato. La Raggi è una pecora che si spaccia per leone.
Forse c'è un modo di fare l'interesse della Città di Roma, senza dover rinunciare ad un evento mondiale di grande rilevanza e di grandi opportunità per l'Italia di rilanciare le sue offerte di cultura, di bellezza, di arte, di paesaggi e di qualità della sua produzione. Un testardo no pregiudiziale non ha senso. 
Basterebbe pretendere che gli interventi siano fatti salvaguardando l'ambiente, i costi e l'utilizzo successivo....dato che mancano ancora otto anni e che questa non è una candidatura ma una pre-candidatura, ecco che il M5S invece di dire sempre no, avrebbe potuto dimostrare lungimiranza e capacità nel vigilare e far di tutto per evitare ciò di cui accusano tutti "gli affaristi" generalizzando...
Io dico dimostrate che voi siete diversi! E che con voi alla guida “le ruberie” che ventilate non saranno perpetrate proprio grazie a voi. Troppo difficile vero? Meglio dire NO e chissenefrega... ;)

Giuseppe Sagliocco - Lodi

venerdì, settembre 09, 2016

Sceneggiata a cinque stelle...avanti tutta !!


Raggi umiliata dal direttorio: si, perché è stata da loro costretta a silurare anche De Dominicis. infatti adesso l’assessore Raffaele De Dominicis, l’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, nominato solo domenica sera assessore al Bilancio è stato praticamente giubilato. Cosa faranno questi domani???
Una sorpresa dopo l’altra. Prima l’autoaffondamento per dimissioni del mini direttorio romano seguito a distanza di poche ore dall'ennesimo colpo di scena. Una decisione evidentemente imposta dal direttorio nazionale riunitosi in tutta fretta in un albergo della capitale, sotto la guida di Beppe Grillo, sempre più tutore indispensabile di un movimento che appare incapace di camminare in autonomia....Ah, dimenticavo, la Raggi lo aveva nominato solo 4 giorni fa…
La domanda sorge spontanea....ma chi comanda nel M5S? Le menate dello streaming, dell'uno vale uno, dei "sondaggi" in rete tra militanti e del condividere tutto? ONESTA'-ONESTA' ONESTA' ?
Quello che sembrava un partito granitico oggi appare come un castello di carte a cui una manina, forse interessata, ne ha sfilata una. Da banda degli onesti a banda dei bugiardi è stato un attimo. E adesso si fa dura, perché, come dice un antico proverbio russo, con le bugie si può andare avanti ma mai tornare indietro. 
E quindi addio per sempre verginità, addio purezza, addio diversità, addio a tutte le fregnacce che ci siamo dovuti sorbire in questi anni.
Il Cinquestelle non è il partito Bengodi, non lo è mai stato e mai lo sarà, è semplicemente una casta che sta tentando di scalzarne un’altra. Con l’aggravante dell’inesperienza e dell’incapacità che si sono dimostrate maggiori del previsto, non solo a Roma ma in tutte le città in cui sono stati messi alla prova con una unica risposta: la politica non fa per i “grillini”.
I contratti fatti firmare prima della presentazione della candidatura nelle liste del M5S limitano la libertà di coscienza degli eletti e, pertanto, sono in contrasto con i principi democratici del nostro ordinamento costituzionale. Prestarsi in qualsiasi modo al gioco di Grillo è davvero da ingenui...
In definitiva, il M5S è uno strumento di potere in mano ad un sodalizio privato. Democrazia è pari a zero e se si potesse, senza entrare nel campo dei numeri relativi, anche meno di zero.
La libertà non esiste, ma c'è un "codice etico" i cui garanti sono Grillo e, dopo la scomparsa di Casaleggio, il suo erede, cioè i proprietari del marchio e del Movimento politico.
Chi assume, benché eletto in una consultazione popolare, una funzione rappresentativa, al momento della candidatura, è stato obbligato a firmare un contratto, con richiamo al codice etico del Movimento, in cui è previsto il pagamento di una penale.
Per non incorrere, pertanto, nella richiesta di una penale da parte del sodalizio M5S, per eventuali procurati danni di immagine, l'eletto deve sottostare a tutte le condizioni che sono imposte nel contratto.
Tutti i nodi stanno venendo dunque al pettine. No alla sinistra e no ai 5 stelle, toccherà a un nuovo listone di centrodestra contrastare l’ascesa degli asceti Renzi e Grillo? Proviamoci tutti assieme, non abbiamo scelta !!

Giuseppe Sagliocco – Indipendente
Lodi 

martedì, settembre 06, 2016

RENZI SI E' IMPADRONITO DELLA RAI !!



Ormai non passa giorno senza che lo straordinario quartetto vocale BERMAREAL (Bergoglio-Mattarella-Renzi-Alfano), si esibisca nelle sue sfacciate interpretazioni canore su tutti i telegiornali di più largo ascolto, con canti e controcanti sulla politica dell'accoglienza e sulla necessità di condividerne e ratificarne gli effetti. Spesso essi lamentano le morti per annegamento quasi ne fossimo i responsabili e non senza cercare di impietosirci e di convincere gli Italiani. 
Parlano...parlano, parlano (ma quanto parlano?) di quanto sia ingiusto e nocivo contestare e contrastare il governo Renzi nella sua azione finalizzata alla trasformazione dell'Italia in una repubblica delle banane, capace di decretare il trionfo dell'Islam, delle Moschee, del burka, dei burkini e di Maometto il suo profeta, che considera la donna un essere inferiore e la condanna all'asservimento della volontà dell'uomo, cui conferisce ogni potere di vita e di morte.
L'intera RAI presa d'assalto, occupata e presidiata dagli uomini di Renzi, che sistematicamente bombardano gli Italiani con una massiccia propaganda per il SI' al referendum sulla riforma costituzionale e sulla politica dell'accoglienza. Ed è proprio in un tal mortal contesto che brilla fulgida l'insignificanza di una opposizione inesistente, che profferisce parole, ma che nulla fa di concreto per cambiare una situazione che, giorno dopo giorno, diviene sempre più drammatica e insostenibile. 
In molti mi chiedono che cosa fare, ma ove l'opposizione, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, limiti la propria azione a inutili verbalismi e non decida di scendere in piazza brandendo i forconi sotto le finestre di Palazzo Chigi, mi sembra chiaro che l'imberbe Matteo continuerà a fingersi sordo e cieco e a indisturbatamente proseguire nella premeditata opera di demolizione e di annientamento di quella che fu l'Italia nata dal Risorgimento, per il cui sorgere intere generazioni sacrificarono la vita. 
Volete davvero continuare a lasciare il Paese nelle mani di questo sbruffoncello? Beh, sapete cosa vi dico? Io non ci sto...ne con la sinistra ne con i santi "cittadini" del M5S. Questo è il governo dei padri, dei figli e dello Spirito santo. Amen !!



Giuseppe Sagliocco - Lodi

mercoledì, luglio 20, 2016

Riflessioni estive...sul "nuovo che avanza"


Ahi! Ahi! Ahi! Si avvicina il mio ennesimo compleanno…ma oggi mi è sorto il dubbio di “invecchiare”.
Bella scoperta direte voi, guarda caso succede a tutti…lo so, ma l’invecchiamento che mi spaventa è quello delle idee.
Sto scoprendo di essere progressivamente più lontano dalle mie idee radical-libertarie di gioventù.
Se parlo di immigrazione, lungi dal ritenermi razzista (conosco decine di “immigrati” onesti e lavoratori, migliori di tanti italiani) non riesco a condividere il “buonismo ecumenico” pretesco e sinistrorso e condivido, senza mezzi termini, la necessità di fermare questo esodo, eliminandone o quantomeno riducendone le cause “a casa loro”.
Se penso all’escalation del terrorismo islamico (e non “islamista” come vorrebbero i soliti intellettuali del menga) mi chiedo cosa diamine si aspetta per cacciare a pedate certi barbuti predicatori di odio, perché si vanno a “salvare” (con i soldi pubblici) due st… fiancheggiatrici dell’Isis, e perché il gesuita porta in Vaticano siriani musulmani anziché cristiani.
Se rifletto sulla mia “fede europeista” mi prendono conati di vomito antigermanico e esulto per la Brexit.
Sto diventando reazionario?
Forse.
Ma anche se non ho mai creduto ai complotti internazionali tipo “piano Kalergi”, al Grande Fratello di orwelliana memoria, alla Sinarchia giudaico-massonica, ecc.  forse qualche riflessione è necessaria.
È un fatto che da tempo e progressivamente in termini più esasperanti, è in atto una migrazione di milioni di “disperati” che si riversano nelle città europee creando instabilità sociale.
Cui prodest?
Certo, nell’immediato, ai trafficanti di uomini, alla losca genia degli sfruttatori “istituzionali” (cooperative e Caritas in testa) e a quel “mondo di mezzo” che confina tra corruzione e malavita. Ma in prospettiva ?
L’immigrazione clandestina non è semplicemente la conseguenza di regimi post-coloniali inetti ma anche di politiche post-colonialistiche europee che, attraverso dittatorelli compiacenti, hanno privato quei paesi delle risorse primarie lasciandoli devastati e impoveriti, tutti i paesi di quello che chiamiamo il Terzo Mondo sono soffocati dalla povertà e dai debiti: è un dato di fatto!
Già i debiti … Ma debiti nei confronti di chi?
Ovviamente della longa mano dell’Alta Finanza Internazionale, rappresentata dalle grandi istituzioni bancarie occidentali:
Fondo Monetario Internazionale, WTO, Banca Mondiale, ecc..
Il FMI, nato con lo scopo ufficiale di favorire lo sviluppo dei paesi poveri, si è rivelato negli anni per quello che realmente è, e cioè lo strumento principe della finanza internazionale per indebitare sempre più i paesi che ne chiedono l’aiuto.
Quando uno stato (non solo del Terzo Mondo) non riesce a pagare i propri debiti alle banche, interviene il FMI (ovviamente per salvare le banche), il quale costringe i governanti, siano essi dittatori o meno, ad una politica basata su privatizzazioni, “riduzioni della spesa” rectius “riduzione dei servizi” (sanità, istruzione, terziario, ecc.) e svalutazione monetaria.
Politiche che finiscono per indebitare sempre più il paese. Ne sa qualcosa la Grecia…
Le conseguenze finali di queste operazioni di strozzinaggio legalizzato sono inevitabilmente:
nei paesi industrializzati inflazione, disoccupazione, crisi economiche;
nei paesi più degradati, fame guerre ed… emigrazione!
Ma non basta …
E’ risaputo che quanto più una società è tenuta sotto una campana di paura del futuro, alimentata quotidianamente da violenze gratuite, terrorismo, rapine, stupri, ecc., tanto più le persone sono manipolabili e controllabili ed accettano di esserlo.
Il terrorismo islamico, il Male per antonomasia, in tutto questo s’inserisce alla perfezione.
Il panico che i kamikaze e le loro bombe stanno veicolando, viene sfruttato per far passare leggi restrittive sempre più severe, guarda caso, nei confronti delle libertà civili delle persone normali.
Telecamere ovunque, controllo di internet, della posta elettronica, dei messaggi SMS, delle telefonate, dei fax, dei nostri soldi, fino al prelievo coatto della saliva (se siete onesti di cosa vi preoccupate?) e poi fermo di polizia fino a 24 ore senza avvocato, maggiori poteri all’esercito, ecc. ecc.
A questo punto mi chiedo, ma queste leggi, sono leggi che limiteranno le nostre libertà o quelle dei delinquenti e dei terroristi?

Giuseppe Sagliocco
Libero pensatore di centrodestra - Lodi

lunedì, giugno 27, 2016

MOVIMENTO 5 STELLE: DALLE PAROLE AI FATTI


Il Movimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro... Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.
Lo hanno chiamato “codice di comportamento”, in verità il contratto–capestro che Grillo ha fatto obbligatoriamente sottoscrivere ai candidati trasforma le nostre istituzioni democratiche in baracche da circo equestre dove Grillo Mangiafuoco tira le fila dei suoi burattini sindaci, di Raggi, di Appendino, ecc …
Per chi non lo sapesse e pensa, sbagliando alla grfandissima che lorsignori siano “i cittadini puri e liberi” è bene invece sapere che l’ articolo 7, lettera b) impone che tutte le “nomine” di competenza del Sindaco e cioè assessori, management delle municipalizzate, delle partecipate, delle controllate, eccetera devono avere l’approvazione dello "staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle" (ossia di Grillo).
E ancora, con l’articolo 9, lettera b) e l’articolo 10 si impongono a sindaco , assessori e collaboratori di dimettersi dietro semplice decisione dello "staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle" (sempre Grillo) e di arricchire l’Associazione M5S (Grillo e 2 soci) con una penale da 150.000 euro.
Di fatto il governo di Roma è nelle mani di una sola persona, Grillo, non eletto da nessuno.
Adesso Grillo fa pure il bastian contrario "L'Ue si cambia da dentro"! Sarà…ma a me queste parole ricordano un certo affabulatore, citazionista toscano che poi, dopo le solite sparate oramai trite e ritrite, immancabilmente si allinea ai dictat della "cotoletta" amburghese!
Non mi ha mai ispirato particolare fiducia quest'uomo (Grillo): per me è una specie di fake, un altro che, al pari di “Renzie” vuole tenere l'Italia sotto il giogo della Ue. Altro che andare in giro a strombazzare (Di Battista lo ha fatto recentemente) contro certi poteri sovranazionali che vogliono rottamare la Ue e ridurla alle loro desiderata.
Una democrazia di proprietà privata di Grillo?
 Sembrerebbe proprio di si … ecco cosa ha dichiarato la Raggi:
“ … il garante è una figura che ci aiuta a rispettare i nostri principi. Quindi io ritengo che nel momento in cui una persona si discosta da questi principi, se è onesta deve fare un passo indietro; se invece nonostante le violazioni continua a fare le cose in nome del Movimento, è giusto che ci sia qualcuno che a un certo punto dica basta".
Apriamo gli occhi!! E non lasciamoci abbindolare…
Perché “liberamente e democraticamente” (!!??) ma qui Grillo ci cova….


Giuseppe Sagliocco - Lodi

giovedì, giugno 23, 2016

M5S senza una visione politica ne storica


Non avere un passato, un curriculum, una storia è la carta vincente dei grillini. Per un paese vecchio, che non fa figli, vedere un giovane è già un evento euforico. Quando vedi irrompere le facce della Raggi e dell'Appendino, Di Battista e Di Maio, partecipi all'incanto di un inizio, la magia dello stato nascente, la promessa senza ricordo, puro avvenire senza passato, pura intenzione senza bilancio. Fa simpatia lo stato nascente. Grillo è solo l'Ayatollah, la politica è nelle mani dei pischelli. Godiamoci le novità, una donna alla guida di Roma come non accadeva dai tempi di Rea Silvia, cioè prima della fondazione di Roma...Non dirò che è prevedibile la parabola, è probabile il flop, la delusione. Non si sa mai, meglio augurarsi che i 5stelle smentiscano i pronostici pur facili per città così difficili. E poi il mondo che si opponeva a loro, il vecchio mondo dei politici senza politica, era fatiscente e furbesco, da troppo tempo beveva veleno e sputava fiele, aveva perso la passione e la visione, meritava di crollare.
Però mi dico: cosa può fare, cosa può dare, quanto può durare, un movimento che non ha una visione politica e tantomeno storica, che non ha idee o progetti ma indica solo comportamenti e limitazioni, che confonde la purificazione dei mezzi con l'efficacia degli scopi? E l'onestà, che è ora una bandiera pagante, può reggere alla lunga senza una motivazione ideale, confondendo un principio di vita con un metodo e a prescindere dalla capacità? Quanto è disonesto, immorale, antisociale, promettere il reddito di cittadinanza, che è poi la radicalizzazione dello stessa demagogia degli 80euro renziani? A parte la difficoltà di reperire fondi cospicui per un'impresa così vasta, non è devastante, scoraggiante, l'effetto su chi lavora per guadagnare due soldi? Si crede davvero che si possano risolvere le voragini economiche italiane coi piccoli risparmi di qualche indennità parlamentare dimezzata? Si pensa davvero che diecimila pensioni d'oro possano compensare dieci milioni di pensioni da fame, si ha un'idea della proporzioni? Si pensa davvero che un paese possa rinascere semplicemente dicendo di no a tutte le imprese che aumentano i rischi di malaffare e di corruzione ma anche le prospettive di ripresa?
Ma lasciamo stare, l'irrealismo è quel che di solito caratterizza gli stati nascenti, poi col passare del tempo non vengono a galla solo i vizi, le velleità, i fallimenti ma si fa tesoro dell'esperienza, si acquista il senso attivo della realtà.