lunedì, luglio 01, 2013

Ruby: La condanna di Berlusconi è una vera vergogna per l'Italia.


 
Ci siamo liberati di Berlusconi, il vero problema che impediva all’Italia di spiccare il volo e di diventare una potenza economica mondiale. Siederemo alla pari al tavolo dei Grandi, senza paura di essere derisi e sbeffeggiati. Ora anche la disoccupazione inizierà a calare. Non sarà più necessario aumentare l’IVA e la pressione fiscale più alta del mondo sarà solo un brutto ricordo. 

Ogni rischio di default è scongiurato: si possono dormire sogni tranquilli. I giovani mettano da parte ogni proposito di emigrazione, non è più necessario.Suona più o meno così il delirio che ha colto una parte degli Italiani alla notizia della condanna in primo grado.

La demenzialità raggiunta dalle manifestazioni di gaudio è pari solo al carattere sproporzionato della grottesca sentenza comminata al Cavaliere, rendendola di fatto più simile ad una vendetta che ad un atto di giustizia.

Questi solerti maestri del bene comune sono troppo impegnati a darsi il cinque per comprendere, con lungimiranza, un aspetto ben più rilevante: la condanna in primo grado ha di fatto trasformato Berlusconi in un martire, e di conseguenza in un simbolo che sopravviverà anche dopo la morte. 

Questo significa, molto semplicemente, che chi pensava di avere appena inferto un colpo decisivo, probabilmente mortale, al berlusconismo, in realtà ne ha sancito l’immortalità.

Non sappiamo quali ulteriori accadimenti siano necessari per far ritenere che Berlusconi sia oggetto di un’attenzione ostile e prevenuta, e quindi non imparziale, da parte di certa magistratura. 

Di questo sono convinti i milioni di cittadini italiani che votano per lui, per il suo partito e per i suoi programmi liberali, e che, come antidoto alla deriva giustizialista, dobbiamo augurarci siano ancor più numerosi nel prossimo futuro.

Che cos’è diventata l’Italia? Abbiamo condannato un uomo basandoci su illazioni, calunnie, menzogne, ed un Tribunale mendace.

Pur di condannare il Presidente Berlusconi, si è fatta una forzatura incredibile alle basi del diritto, s’è lesa la presunzione d’innocenza e s’è detto che 32 testimoni abbiano dichiarato il falso solo per coprire il Cavaliere. Proprio così, l’intero processo per i giudici, non conta. 

Non ha rilevanza che i presunti concussi dicano di non esser stati concussi e la presunta abusata di prostituzione minorile dichiari non solo di non avere mai avuto rapporti sessuali con il Cavaliere, ma si scontra con la Corte perché questa vicenda continua a ledere la sua immagine. 

Tutto ciò, non è di rilievo. E’ essenziale condannare l’imputato. 

Il Cavaliere è stato condannato sulla base della moralità, e non su fatti realmente accaduti, su norme giuridiche, o “prove provate”. Il banchetto di etica è stato nauseante, il vulnus istituzionale venutosi a creare dopo questo processo è grave ed ingiurioso per una Democrazia Occidentale evoluta e matura. 

Siamo al bunga bunga del diritto, si salvi chi può…



Giuseppe Sagliocco - Lodi

giovedì, giugno 06, 2013

Ballottaggio a Lodi: una sfida a portata di mano.



La sfida, dunque, non è solo possibile ma a portata di mano, e anzi sarà proprio una sfida all’ultimo voto quella prevista per il ballottaggio del 9 e 10 giugno a Lodi; al primo turno, già 7300 lodigiani hanno apprezzato e scelto il civismo politico e la trasversalità di Giuliana Cominetti, supportata anche dall’appoggio convinto di Lega e Pdl, e ce ne sono altri 12 mila che non si sono espressi. 

I voti raccolti dagli altri candidati che esprimevano posizioni vicine al centrodestra, ci dicono, ancora una volta che Lodi è una città di moderati che non può essere rappresentata da uno schieramento ormai spostato verso una sinistra sempre più marcata.

Occorrerà necessariamente rivolgersi a chi, al primo turno ha votato Tadi, Dardi, Buzzi, e che quindi con il loro voto avevano già scelto di non consegnare la città alla sinistra-sinistra di Uggetti. Abbiamo davanti un’occasione storica, che è quella di portare un po’di aria nuova in Broletto, liberare un po’ d’incrostazioni del potere, di clientele storiche.

Per questo, ed altri motivi, chi non vuole far vincere la sinistra-sinistra, ha una sola strada: scegliere Giuliana Cominetti. Quindi, tutto il sostegno da parte mia e del mio partito, il Popolo delle Libertà.

La battaglia non è finita: siamo arrivati sin qui credendo che Giuliana Cominetti sia la persona giusta sulla quale puntare e riteniamo, oggi ancora di più, che essa sia il miglior candidato Sindaco, in grado di ascoltare i cittadini e dare risposte concrete ai loro bisogni, stando in mezzo alla gente. Sostengo convintamente Giuliana Cominetti per l’autorevolezza ed il fair play, la dedizione, competenza, vicinanza ed ascolto della Città.

Le riconosco doti personali tra cui, non trascurabili, il garbo e l’equilibrio, il rispetto delle diversità di opinione, anche di quelle molto distanti dalle sue, che non ha mai ritenuto di demonizzare come, tanto meno, ha considerato di denigrare o attaccare sul piano personale quelli che impersonano idee e metodi differenti dalla sua visione e dal suo stile.

Gli elettori di Lodi devono dunque scegliere se confermare il carattere moderato della città o spostare il baricentro decisamente a sinistra, come è avvenuto a Milano con Pisapia, coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Buco al Comune di Milano di 240 milioni!! Ma non era colpa della Moratti? Il 65% dei milanesi intervistati sono delusi e non voterebbero più per gli “arancioni”.

Giuliana Cominetti sposta 1317 voti di consenso personale, contro gli appena 831 di Uggetti. Da questo dato emerge che la maggior parte dei cittadini che non si riconoscono in una delle liste presentate a sostegno dei candidati sindaco preferisce Giuliana Cominetti, nonostante i vergognosi attacchi cui è stata sottoposta durante la campagna elettorale, dimostrando, come al solito, che da sinistra si è sempre pronti all’attacco personale nei confronti di chi non è allineato con il loro pensiero.

Se vincerà la sinistra, i Lodigiani devono sapere che le priorità non saranno più i loro bisogni e le loro istanze, ma l’assistenzialismo verso coloro che non hanno mai contribuito al benessere e alla crescita della città e in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, un’amministrazione comunale non può ignorare i propri cittadini per questioni meramente ideologiche, dando tutti i diritti a chi invece di doveri sembra averne pochi.

E questa sarebbe invece la coerenza della sinistra?  Un ex sindaco, Guerini, prima democristiano “convinto”, poi altrettanto “convinto” dal partito ad appoggiare incondizionatamente pupilli di derivazione comunista come Uggetti? Della serie: che s’adda fa pé campà !!

In conclusione, cittadino lodigiano che sarai chiamato alle urne per il ballottaggio, poniti un quesito : “Meglio un sindaco moderato che decide di non stare alle direttive di un partito di cui non è mai stato tesserato e che mai ha sparlato degli ex colleghi ed avversari, oppure un sindaco di sinistra spalleggiato da personaggi che, non avendo altro di meglio, si industriano a denigrare gli altri?

Io ci credo, e per questo sostengo personalmente e assieme al Pdl e alla Lega nonché alle altre liste civiche, Giuliana Cominetti al ballottaggio dell’9 e 10 di Giugno, confidando nel buonsenso dei cittadini a non lasciare questa importante decisione all’elettorato di sinistra. E’ ora…. 


Giuseppe Sagliocco
Candidato Pdl al Consiglio Comunale
per Giuliana Cominetti Sindaco







lunedì, giugno 03, 2013

Elezioni comunali a Lodi: Traditi e traditori, veri e presunti...



L’ex vicesindaco Giuliana Cominetti non ha accettato la deriva a sinistra della sua coalizione e si propone come punto di riferimento dei moderati; la vera scelta è quella. Come da me scritto in precedenza, lo “stile” sinistro di distruggere l’avversario con attacchi sul piano personale, denigrandolo e facendo passare di esso una immagine distorta e non veritiera, tesa a far colpo sul popolino amico e compagno, è a tutti ben noto…

I nipotini di Marx lodigiani o non capiscono, o fanno finta di non capire! Hanno instillato durante tutta questa campagna elettorale nelle menti dei loro elettori, che naturalmente senza battere ciglio riportano a pappagallo, che Giuliana Cominetti “ha tradito”…

Ma tradito cosa? Il Soviet Supremo dell’ex PCI? Che sciocchezze che mi è toccato ascoltare da parte di tanti elettori lodigiani…”Lei ha tradito…è andata con Berlusconi” è stata la scemenza più gettonata durante questa campagna. 

Perché, è bene sottolineare che da quando Giuliana Cominetti ha annunciato la sua intenzione di scendere in campo con un suo schieramento civico, facendo scelte diverse da quelle che qualcuno evidentemente sperava e si attendeva, molte cose son cambiate e offese e attacchi personali ricevuti si sono intensificati in un crescendo che denota soprattutto slealtà da parte di una certa sinistra, altrochè moderata, rivelatasi estrema ed estremista!!

Ognuno, sia chiaro, è libero di criticare però scusatemi, io proprio non comprendo l’astio di taluni gruppi e persone, manifestato in pubblico oppure sui giornali e nei volantini, sui blog e sui social network; perché tanta cattiveria allo stato puro nei confronti di chi, come Giuliana Cominetti, ha solamente avuto il torto di aver cambiato parere nel corso di questi ultimi anni e di non riconoscersi più in un partito sempre meno moderato? E’ questo forse il “tradimento” che vecchi funzionari e politicanti di professione a sinistra vorrebbero far passare come atto gravissimo?

E ciò che ha invece fatto il loro caro ex sindaco, “SuperGuerini”, lo vogliamo dire bello chiaro una volta e per tutte oppure no? Ebbene, l’ex sindaco che così tanto i lodigiani (parlo dei moderati del centrosinistra, non di quelli di estrema sinistra ex Ds come Uggetti) hanno apprezzato e votato fino alla volta scorsa, ha anch’egli mutato pensiero, solo che lui è Guerini, quindi a lui è concesso, lui può!!

Infatti, chi ben ricorda e ha un minimo di obiettività, senza paraocchi rossi intendo, non può non sapere o fingere di non ricordare che il buon ex sindaco Guerini, ha portato a Lodi Renzi, sostenendolo apertamente alle primarie. Ciò che i lodigiani non sanno, perché abilmente loro taciuto dai maggiorenti di sinistra del capoluogo, è che Guerini, a ottobre ancora andava raccontando a tutti la bugia che lui non si sarebbe mai e poi mai allontanato da Lodi, dalla sua creatura e dai suoi amati cittadini.

Peccato che poi, fregandosene delle balle raccontate ai tanto amati concittadini, non appena avuta certezza di un posto in lista utile (cioè sicuro) per andare a Roma a fare il deputato, si sia rimangiato tutto, abbia salutato gli ingenuotti che lo hanno sempre sostenuto, lasciandoli così con un palmo di naso e regalando a tutti noi concittadini un bel commissario straordinario ed elezioni anticipate!!

Ecco, era doveroso fare un po di chiarezza sulle tante balle raccontate ai lodigiani in questi mesi da parte di questa sinistra, ormai sempre più estrema che si accinge adesso a volere prendersi la città, anche con l’aiuto del figliuol prodigo appunto, il quale facendo, lui si, una giravolta a 360 gradi si è improvvisamente dimenticato di Renzi e dei renziani, facendo da sponsor a chi invece aveva deciso “il partito” e la sinistra Pd che dettano legge, nella figura dell’ex Ds Uggetti, che con Renzi appunto, e con la moderazione non ha niente a che fare...

E questa sarebbe invece la coerenza della sinistra?  Un ex sindaco prima democristiano “convinto”, poi altrettanto “convinto” dal partito ad appoggiare incondizionatamente pupilli di derivazione comunista? La Cominetti ha incassato tutto con gran fair play, non ha denigrato o attaccato nessuno sul piano personale, restando sempre molto corretta.

Evidentemente, per loro di sinistra, democratico è colui che accetta solo chi la pensa nella stessa maniera! Meditate lodigiani, meditate prima di andare alle urne e scegliere un sindaco per la nostra città….



Giuseppe Sagliocco
Iscritto al Popolo delle Libertà - Lodi

martedì, maggio 21, 2013

Comunali Lodi: io sto con la Cominetti, voto Popolo della Libertà e scrivo SAGLIOCCO


Gentile Direttore,
questa campagna elettorale cominciata sotto i peggiori auspici, vedi offese e attacchi personali ricevuti da Giuliana Cominetti, lentamente volge al termine; da quando Giuliana Cominetti ha annunciato la sua intenzione di scendere in campo con un suo schieramento civico, facendo scelte diverse da quelle che qualcuno evidentemente sperava e si attendeva, molte cose son cambiate.
Intorno a questo progetto si sono liberamente coalizzate forze, partiti e altri schieramenti civici che condividono l’idea che oggi, in un clima di sfiducia generalizzata, la politica debba impegnarsi per il bene comune della città.
Ognuno, sia chiaro, è libero di criticare però non comprendo l’astio di taluni gruppi e persone, manifestato in pubblico oppure sui giornali e nei volantini, sui blog e sui social network; sono segno di paura e slealtà.
Il Comune ha le casse vuote, e Lodi sta vivendo una delle crisi più drammatiche della propria storia contemporanea, le cui conseguenze ci sono sconosciute; diamoci da fare anzichè parlare parlare parlare…
Dopo aver passato giorni e giorni a sparlare del centrodestra e della sua incapacità ad esprimere un serio candidato (ma scusate, “non è meglio per voi?”) la sinistra che intravede la possibilità di una sconfitta storica, si butta, anima e corpo, sulla ostilità verso una concorrente a palazzo. Giuliana Cominetti, ha cambiato parere, nel corso di questi ultimi anni e non vuole riconoscersi in un partito sempre meno moderato? E allora? È forse colpa grave mutare di pensiero?
 Anche lo stesso burattinaio che ora siede a Roma ha fatto altrettanto. Prima democristiano “convinto”, poi altrettanto “convinto” dal partito ad appoggiare incondizionatamente pupilli di derivazione comunista. La Cominetti ha incassato tutto con gran fair play, non ha denigrato o attaccato nessuno sul piano personale, restando sempre molto corretta.
Evidentemente, per loro di sinistra, democratico è colui che accetta solo chi la pensa nella stessa maniera, altrimenti al muro!
Dove sono le idee per Lodi? Come e dove dovrà svilupparsi? Quale ruolo dovrà ricoprire nel contesto del territorio? Quali sono i grandi disegni sui quali scommettere per il futuro?
Il sottoscritto, che è candidato nella lista  del Popolo della Libertà, con Giuliana Cominetti sindaco, ad esempio ritiene «iniqua e eccessiva» la tassazione in città; occorre abbassare l’aliquota Imu per i locali e i negozi al minimo di legge e, magari sospendere la Tares, almeno per un certo periodo, a chi inizia una attività. Per ridurre auspicabilmente l’Imu, occorre reperire le risorse per rimodulare le tasse puntando sulla riduzione dei costi della burocrazia, taglio agli sprechi e si alla innovazione digitale.
Occorre prevedere nuove aree di sosta ad es. in via Villani, all’ex monopolio di via Gorini, o all’ex macello. Aggiungerei una idea per realizzare in  citta' qualche cosa di nuovo, ma anche di utile ed interessante ad esempio l'interramento della ferrovia che non e' roba da poco se si pensa alla possibilita'  di realizzare aree residenziali per un ritorno finanziario e una accurata viabilita' lungo tutto il percorso...Il 26 e 27 maggio dunque, concedi la tua fiducia a un sindaco donna, e in consiglio comunale scegli un volto nuovo, vota il simbolo Pdl e scrivi SAGLIOCCO.

Giuseppe Sagliocco – Lodi
Candidato lista Pdl con Giuliana Cominetti sindaco.

giovedì, aprile 18, 2013

ELEZIONI COMUNALI DI LODI: E' ORA DI UN SINDACO DONNA! CON GIULIANA COMINETTI VOTA PDL E SCRIVI SAGLIOCCO



L'ottica che ha guidato il Pdl lodigiano verso la scelta Cominetti risponde alla duplice necessità di avere una lista unitaria ma non frammentata che possa puntare ad ottenere i consensi per la poltrona di sindaco, ma anche per evitare l'ennesimo sindaco di sinistra alla nostra città. La frantumazione non ci porta da nessuna parte, e se consideriamo che, obbiettivamente, Uggetti non è Guerini, il centrodestra e segnatamente il Popolo della Libertà mai come questa volta può contribuire fattivamente, assieme agli alleati di coalizione e dopo 20 anni, al tentativo di “strappare” Lodi alla sinistra.

Anche a Lodi come altrove infatti, la sinistra/apparato ha costruito negli anni veri e propri bunker inespugnabili di voti in città, con un presidio costante dei vari enti istituzioni e associazionismo vario che in definitiva ha portato non agli aiuti economici alle famiglie in difficoltà, ma alle clientele. Esistono e prosperano in città dei veri e propri piccoli centri di potere che noi del Pdl lodigiano abbiamo la possibilità adesso, se saremo uniti e compatti e faremo passare il nostro messaggio politico, di scardinare e di scalzare! In politica, ogni tanto bisogna anche cercare di vincere, e questa volta, con questa candidata di sicuro ci proveremo fino in fondo.

Giuliana Cominetti è una candidatura civica con il suo passato certo, ma ha dalla sua anche una “moderazione” che evidentemente non è riconosciuta ad Uggetti, più estremista ed espressione DS…A proposito della candidatura, mi piace precisare che il fatto che la Cominetti abbia dichiarato di non essere il sindaco di centrodestra, affinchè questo sia chiaro a tutti, noi per primi lo sappiamo bene e lo sottoscriviamo! La signora Cominetti è un candidato sindaco trasversale dunque, che ha incassato il sostegno di Pdl, Lega Udc e buon ultimo FARE; Altrove erano le liste civiche che si aggregavano ai partiti mentre qui è avvenuto il contrario…

Ed è qui la straordinarietà del messaggio. Il “nostro” candidato sindaco è una donna coraggiosa e conosciutissima in città per il suo profilo moderato; conosce, apprezza e vive la realtà di Lodi, conosce le necessità emergenti, le problematiche che si vivono essendo a contatto giorno per giorno con i cittadini in prima persona.

Con il suo progetto condiviso che porterà a un programma comune, Giuliana Cominetti si è messa al di sopra delle parti e dell'ideologia, dopo aver assistito in prima persona al meccanismo “perverso” per usare un eufemismo, delle primarie del centrosinistra;  la Cominetti, ci piace perché ha preso le distanze da un Pd le cui primarie hanno confermato con la vittoria di Bersani e la sconfitta di Renzi a livello nazionale, la perdita di quell’auspicato rinnovamento che voleva vedere vittorioso il nuovo nei confronti del vecchio.

Invece, anche a livello locale, nel centrosinistra si erano riaffermate le antiche logiche partitiche, ormai superate. I candidati, nel centrosinistra vengono sempre calati dall’alto, e la Cominetti non si è riconosciuta più in quelle logiche che ben conosce e da cui adesso prende le distanze perché democraticità e  rinnovamento auspicati, a Lodi nel centrosinistra non si sono concretizzati. Anche a Lodi, come a livello nazionale le primarie sono solo una “sceneggiata”.

È una scelta importante dunque, sofferta e difficile da comprendere all’esterno probabilmente. Quindi prepariamoci, perché saremo oggetto, come già sta capitando da giorni sui giornali ma non solo, di attacchi personali, provocazioni pesanti e accuse di incoerenza ancora maggiori; trattasi chiaramente di accuse solo strumentali, da rimandare al mittente, naturalmente. Anche per questo motivo, ho deciso di accettare la proposta di candidatura del mio partito, il Popolo della Libertà, e sarò candidato nella lista Pdl al consiglio comunale, in appoggio a Giuliana Cominetti.

Gli altri? Lasciamoli parlare e denigrare…tanto si agitano a vuoto, perché hanno ormai chiara anche loro la consapevolezza che con la sinistra-sinistra a Lodi si perde. Avanti dunque con la Cominetti Sindaco, avanti con il Popolo della Libertà.



Giuseppe Sagliocco - Pdl Lodi 
Candidato al Consiglio comunale Lista Popolo della Libertà
Cominetti sindaco

venerdì, aprile 05, 2013

Beppe Grillo - NO GRAZIE !!



Non riesco a non vedere tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato i primi passi del movimento guidato da Grillo. Anche a Lodi tutto esattamente uguale, ci sarà un candidato sindaco, il quale rappresenterà il M5S e anche qui lorsignori cercheranno di cavalcare la tigre del malcontento, inveendo contro tutto e contro tutti gli altri ergendosi a risolutori di tutti i problemi…come? Ma certo…..mandando tutti a casa!


I militanti del Movimento 5 Stelle sembrano zombies, persone a cui hanno fatto un vero e proprio lavaggio del cervello. Essi parlano come se quanto detto da Beppe Grillo e dal suo "guru" Gianroberto Casaleggio fosse la parola di una divinità…e non vogliono il confronto!! Che in ogni caso non è loro consentito dal dittatore del Movimento 5 stelle, il quale decide se, come e quando possono aprire bocca! Heil Hitler docet…

Ora vediamo i fatti più conosciuti: si insediano i Parlamentari eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle; si deve decidere se e come dare un Governo stabile a quest’Italia che ne ha tanto bisogno e cosa fa Grillo? Indice un referendum, come, per altro, qualche attivista del movimento chiede dalla rete? No, chiude tutti gli eletti in un albergo e cala la sua linea di condotta: niente accordi, né con Bersani, né con nessun altro. Forse i referendum si indicono solo quando si è certi che il loro risultato non potrà che confermare quel che pensa e vuole il capo? Andiamo avanti.


Grillo dice che i Parlamentari si devono ridurre lo stipendio del 50% e che i suoi lo hanno già fatto. Tuttavia un servizio di Ballarò dimostra che, di fatto, quel che prendono i grillini è di poco inferiore a quel che prendono gli altri Parlamentari, non avendo rinunciato i grillini né alla diaria, né alla somma destinata al collaboratore, né a tante altre voci, tanto che, se ben ricordo le cifre, 13.000 € circa è quel che prende un Parlamentare, 10.000-11.000 euro è quel che prende un grillino. Sono questi i tagli che Grillo ha promesso alle folle?

Grillo tuona contro i partiti che costringono i propri eletti a votare seguendo “la linea del partito”, ma una volta scelto il Presidente del Senato, inveisce dal blog contro i grillini traditori che hanno votato Grasso cadendo nel trappolone architettato da PD e PDL (???). Chiede la testa dei traditori e vuole che rassegnino le dimissioni perché non hanno rispettato il contratto che avevano firmato prima di essere messi in lista (poi, però, come un buon padre, li perdona). 

Ma come? La storia è piena di uomini e donne che hanno commesso errori; oppure che sono caduti in evidenti contraddizioni; oppure che hanno predicato bene, ma razzolato male. L’intervista di pochi giorni fa rilasciata alla Stampa dal “cittadino” siciliano  Currò che ritiene necessario un confronto con il Pd, senza escludere l’ipotesi di fiducia rompe con la linea ufficiale del M5S, che continua a rifiutare compromessi o accordi.

Ieri  Beppe Grillo lo aveva ribadito ancora una volta con un post sul suo blog: “Perché hai votato per noi? Per fare un governo con i partiti? Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario?”, aveva attaccato il “Semplice Portavoce”, invitando i delusi e chi spera nel dialogo con i democratici a votare per gli stessi odiati partiti alla prossima occasione.

Ma l’offensiva di Currò, poi bersagliato da insulti su Facebook dalla maggior parte dei militanti, contro Grillo e Casaleggio rischia di aprire nuovi scenari. Per il nuovo “dissidente” non si parla ancora di espulsione, ma il grande capo Grillo non avrà gradito. Mentre non mancano le voci riportate anche da Libero, che parlano di una trentina di “cittadini” pronti a cercare accordi con il Pd.

Un uomo (o una donna ) che sbaglia certamente non rappresenta una minaccia per le Istituzioni o per la vita democratica d un paese. I termini del problema cambiano quando molti si rifiutano di vedere gli errori solo perché a compierli è il loro leader; quando molti chiedono la forca se a cadere in contraddizioni sono “gli altri”, ma invocano attenuanti se a peccare di incoerenza è il capo-popolo del momento; quando molti non si indignano per il “razzolare male” del predicatore di turno perché “comunque ha detto tante cose giuste”.


Ecco il vero problema. Ecco quel che mi preoccupa. Ecco quel che non dobbiamo sottovalutare. Anche a Lodi.


Giuseppe Sagliocco - Pdl Lodi

giovedì, marzo 21, 2013

Basta con l'uso politico della giustizia...Tutti a Roma!!



Il Partito Democratico scopre le carte: vuole Berlusconi in carcere. Fallito il tentativo di sconfiggerlo alle urne l’unica soluzione è fare fuori il leader del centrodestra con la gentile e accorata collaborazione della magistratura. Un’idea, un sogno che la sinistra coltiva da tanto tempo, dal 1994 per l’esattezza. Dopo Tangentopoli e la marea che spazzò via un’intera (corrotta) classe dirigente, la sinistra si leccava già i baffi pronta a godersi il potere per lungo tempo.

E invece arrivò Silvio a distruggere i piani con la sua Forza Italia e la Casa delle Libertà. Da allora 20 anni di processi, indagini, accuse (cosa mai accaduta prima, eppure si trattava sempre di uno degli imprenditori italiani più importanti: presidente di Milan e Fininvest) una persecuzione che adesso sta arrivando al momento cruciale: le sentenze. Il Pd non perde tempo e chiarisce subito il proprio pensiero, in caso di condanna voterebbe in Parlamento il si per l’arresto di Berlusconi.

I ripetuti comportamenti processuali di una parte della magistratura, che e' mossa da un pregiudizio politico, non sono piu' tollerabili. La magistratura si e' trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile. I magistrati si sono costituiti in correnti con chiaro orientamento ideologico e politico.

Non si puo' piu' consentire che nei confronti di un protagonista politico di centrodestra possano scendere in campo pm appartenenti alla stessa corrente di sinistra e che poi anche il collegio giudicante sia composto da due o addirittura tre giudici appartenenti alla sinistra.

La "lotta in Parlamento" su questi temi sara' una battaglia combattuta per ottenere, naturalmente, le stesse garanzie per gli esponenti politici della sinistra. E' una battaglia che non si puo' perdere, se non si vuole che l'Italia continui a essere un Paese in cui nessuno che si dedichi al servizio della politica possa vivere sereno.

Corre voce che nel palazzo di giustizia di Milano si parli espressamente e senza vergogna di una 'operazione Craxi 2'. Non sono riusciti a eliminare Berlusconi con il mezzo della democrazia, le elezioni, e ora tornano a provarci attraverso questo uso della giustizia a fini di lotta politica. Sanno che il Presidente del Pdl rappresenta il vero ostacolo sulla strada della sinistra verso la conquista dell’unica cosa che a loro importi….il potere!!

Soffermandosi ora sulle accuse lanciate dal senatore Sergio De Gregorio che ha denunciato a Napoli di essere stato corrotto con 3 milioni di euro per fare cadere il governo Prodi, preciso che lo stesso De Gregorio aveva preannunciato questo suo comportamento con piu' visite ai parlamentari del Popolo della Libertà.

Alle risposte necessariamente negative dei nostri rappresentanti, se ne era andato sbattendo la porta e minacciando di raccontare ai pm, che insistevano in questa direzione, quelle menzogne che poi in effetti ha raccontato davvero per scampare alla prigione. Mi chiedo perche', pur sapendo gia' la risposta, i pm anziche' chiedere il giudizio immediato non abbiano fatto le opportune investigazioni che avrebbero dimostrato fin da subito l'assurdita' delle dichiarazioni di De Gregorio...

Questo, e concludo, e' il solito metodo usato 'ad personam Berlusconi' da 20 anni a questa parte da certi pubblici ministeri, ed e' pure molto semplice: il testimone viene intimidito al punto di minacciarlo della privazione della liberta'; se e' gia' in carcere gli si promette la liberazione o un miglioramento della propria condizione all’interno del carcere stesso se accusa Berlusconi di qualche comportamento delittuoso, e questo metodo stanno usando non solo con De Gregorio. 

Questa malagiustizia va fermata, occorre opporsi alla oppressione burocratica, fiscale ma anche giudiziaria. Il Popolo della Libertà lodigiano sarà presente alla manifestazione di piazza sui suddetti temi, che si terra in Piazza del Popolo a Roma sabato 23 marzo.



Giuseppe Sagliocco - Lodi

lunedì, marzo 11, 2013

Per 124.000 voti...ecco il prezzo da pagare!!




Quanto stanno costando all’Italia quei 124 mila voti che sono mancati al centrodestra per aggiudicarsi la maggioranza assoluta della Camera, e che avrebbero reso insostituibile il suo ruolo parlamentare e gli avrebbero comunque conferito la prima mossa per la formazione del Governo. Avrebbero fatto bene perfino al povero Bersani, oggi costretto dai suoi talebani ad umiliarsi dinanzi all’uomo mascherato che,  respingendolo senza pietà ne segnerà per sempre la fine dei sogni di gloria.

E quanto immediatamente costano anche agli Italiani che- viste anche le posizioni di Grillo su IMU ed IRAP avrebbero già potuto disporre di una forte maggioranza parlamentare contro l’oppressione fiscale impersonata dal duo Bersani-Monti.
Nel tentativo disperato di arrampicarsi ad ogni costo alla prima poltrona di Palazzo Chigi, Bersani sta giocando sulla pelle non soltanto del Paese, i cui interessi non possono essere svenduti ai cangevoli umori del duo Grillo-Casaleggio, ma anche e forse soprattutto del suo stesso Partito e del mondo che rappresenta.

Se infatti dovesse riuscire ad ottenere, a prezzo evidentemente altissimo, una qualche forma di lascia-passare dal comico genovese, ne sarebbe inesorabilmente prigioniero, per essere gettato alla prima occasione senza troppa pietà. Né potrebbe essere diversamente in presenza di un soggetto che nutre nei confronti suoi e del suo Partito un totale disprezzo, e visto che mai come in quest’occasione gli eletti a 5 stelle, sono stati accuratamente tenuti nascosti agli elettori, per cui altro non sono che numeri in mano al mattatore per il quale, e solo per il quale, ha votato un quarto dell’elettorato italiano.

Penso con rabbia agli pseudo-liberali con la puzza al naso circuiti da quel millantatore seriale che era il povero Giannino, che da soli sarebbero bastati a ribaltare tale risultato e che ci hanno graziosamente consegnato ai più anti-liberali di tutti, ma anche ai 40 mila seguaci di Magdhi Allam, che peraltro avrebbe potuto e dovuto essere ospitato in liste PDL meno chiuse ad apporti di qualità, ed a FORZA NUOVA, CASAPOUND, che avrebbero trovato quanto meno il modo di riunirsi visto che proprio non si capisce in cosa si differenzino, ma che intanto hanno contribuito, vanificando altre decine di migliaia di voti, a rimettere le sorti della Patria nelle mani di quelle lobbies bancarie contro le quali si scagliavano.

Per non parlare degli ultimi, patetici scampoli della congrega dei volta-gabbana, casiniani, finiani e montiani di ultima generazione, condannatisi da soli alla strameritata irrilevanza politica che si erano illusi di poter rifilare, per compensarlo di averli inventati e pompati oltre ogni merito, al Cavaliere. Penso infine a quegli imprevidenti che, pur con tutte le ragioni del mondo, hanno votato Grillo da destra e presto se lo ritroveranno, se non lui i suoi “eletti”, all’estrema sinistra.

Certo è che, mentre il PD annaspa inseguendo pateticamente un sogno perduto, l’aria di nuove elezioni non può non addensarsi sui cieli tempestosi della politica italiana.

Ed il Popolo “moderato” liberal-nazional-popolare, che Berlusconi ha avuto il merito storico di assemblare e di rilanciare ogni volta che sembrava in affanno, salvo talora trovarsi con un misero pugno di voti in meno, non può più permettersi dispersioni di sorta. Si lanci dunque fin d’ora un appello all’unità di tutti i non post-comunisti oggi soggiogati dal duo Bersani-Vendola ed i non neo-talebani oggi plagiati dalla Grillo & Casaleggio spa.
Se non è morta il 24 e 25 febbraio scorsi, l’Italia si può ancora salvare.




Giuseppe Sagliocco - Lodi

venerdì, febbraio 15, 2013

Un imbroglio di nome Oscar Giannino.



Oscar Giannino è un paradosso, un liberale che ha per fine, come ha dichiarato, di far perdere il centro destra per far vincere la sinistra centro. Infatti egli pesca voti nella stessa area del Pdl.

L’economista in questione, che il sottoscritto ha sempre seguito ed apprezzato, fino a quando non ha perso la testa, si è inacidito presumo perché frustrato dalla consapevolezza di non riuscire a divenire protagonista attraverso una larga condivsione delle sue idee.

Quindi sta concludendo questa sua avventura sparando a zero contro tutti ed in particolare contro Berlusconi. Peccato perché si tratta comunque di una persona di valore.
E lo dico subito: penso che ogni voto dato a Fare sia un voto tolto all'area moderata e liberale per contrastare Bersani e Vendola. Il progetto di Berlusconi è l'alternativa alla sinistra.

Il moderatismo italiano, quello sano, non quello della conservazione, è il solo che ha in se lo spirito rivoluzionario del liberalismo. Il liberalismo riformista, innovatore, progressivo, dialettico. Se devo dire il vero quello di Giannino mi sembra solo semplice liberismo, cioè solo l'aspetto economicistico del pensiero liberale.

In teoria è facile dire diminuiamo le tasse e tagliamo lo Stato. Le cose sono più complesse e richiedono riflessioni e senso di responsabilità. Un liberale deve avere il senso delle cose e capire che attribuire responsabilità, a Berlusconi, ad esempio, per la battuta d'arresto e per la crisi recessiva che ha origine altrove, è ingeneroso e fuorviante. Ma Giannino dov'era? Non dirigeva un inserto economico di un giornale di centro destra? Si è ricordato solo quando è passato al Sole XXIV ore di essere un antiberlusconiano?

Francamente, certi atteggiamenti non posso condividerli.
Costui ha poi l'impudenza di mostrare il proprio ghigno sarcastico, che ben rappresenta il suo sobrio programma: impedire al centrodestra e a Berlusconi di diventare maggioranza.

Rammento a tutti quelli che fossero indecisi (o decisi) a votare FARE che lo stesso movimento non entrerà quasi certamente in Parlamento, non raggiungendo il quorum necessario che per la Camera è fissato al 4% e per il Senato addirittura all’8%...Giannino non ha nessuna possibilità di portate un deputato, nemmeno uno in parlamento…che sia ben chiaro a tutti!

Ho grande fiducia invece nell'elettorato moderato e liberale, so che non cadrà facilmente nell'ingannevole trappola, e mi aspetto il fallimento di questo gioco sporco, subdolo e indegno, organizzato da chi indegnamente si richiama ai principi ed ai valori della gloriosa ideologia liberale. Nei fatti dimostra di non essere né liberale, né liberista, né qualsiasi altra cosa, al di fuori di un megalomane, un falso, un servo di quegli stessi poteri forti che manovrano Monti.

Dichiarare apertamente di avere come unico obiettivo quello di fare perdere Berlusconi è un chiaro indice del valore del personaggio, evidentemente capace solo di distruggere, non di creare; di guardare solo alla propria immagine riflessa dallo specchio, con tutte le sue stravaganze, invece di guardare al bene dell'Italia. il vero voto liberale, moderato e riformista è quello dato al Popolo delle Libertà e a Silvio Berlusconi.

Una delusione immensa, non solo lui, ma anche tutti quelli (per fortuna pochi) che lo seguono…




Giuseppe Sagliocco - Iscritto al Pdl LODI

martedì, febbraio 05, 2013

Mps-Pd e le 'favole' di Bersani (e Monti)


Un PD all’angolo per il più grande scandalo politico-finanziario del dopo-guerra, alias l’affaire Monte dei Paschi, stava già cercando cinicamente di uscirne con l’immancabile polverone su una frase di Berlusconi a proposito del fascismo. Tempo sprecato compagni…

Eh già, perché che l’affaire MPS sia molto più grossa di quanto poteva sembrare lo dicono i numeri: inizialmente si è parlato di una "cresta" di 2 miliardi sui famosi 3,9 (e per renderci conto tutti di quanto sia basta fare il conto in Lire: 4mila miliardi ! quanta gente si può pagare con una cifra così? quante generazioni possono vivere?).

Poi si è parlato di 5, di 7... poi Bersani ha fatto un annuncio mafioso (non provateci che vi sbraniamo) e non l'ha fatto a porte chiuse ma proprio in pubblico. Berlusconi (proprio lui !) non ha sfruttato il momento e non si è accanito... Monti si è rimangiato la prime parole... insomma secondo me, mi sbaglierò, ma ci sono dentro tutti, chi più chi meno ed ovviamente, dulcis in fundo, se la stessa magistratura ha detto che ci sono cose scottanti, ma non fa trapelare nulla, non abbiamo ancora visto niente. Io prevedo che, come all'epoca Tangentopoli, ci saranno arresti eccellenti...

C'è il rischio che una banca che esiste da 500 anni venga rasa al suolo in soli 5 anni. E' possibile sapere di chi siano le colpe? C'è una responsabilità giudiziaria e compete alla magistratura accertarla, e c'è la responsabilità politica, perchè questa è l'unica banca italiana che è controllata dalla stessa area politica da decenni, prima il Pci, poi i Ds e poi il Pd. Sono loro che fanno le nomine.

E’ inaccettabile che al Pd facciano gli gnorri. Non possiamo affidare solo alla magistratura l'accertamento di quello che è successo, c'è una responsabilità politica evidente. Ed è tutta del Partito Democratico.

C'è stato poi uno scambio ipocrita di slogan elettorali tra Monti e Bersani.
Il primo dice: «Per il bene di tutti dobbiamo tenere i partiti lontani dalle banche». Il secondo rincara:«Monti ha detto via i partiti dalle banche? Sono d'accordo dieci volte. Io aggiungo via i banchieri dai partiti. Così siamo a posto».

La verità, come sappiamo è ben altra: e cioè: Bazoli e Profumo hanno fatto la fila per votare alle primarie del PD, e come dimenticare poi l'aspirazione dei suoi vertici ad avere una banca?

E ancora, è conosciuto a tutti il collegamento del PD con un polo assicurativo-finanziario della Lega delle Cooperative e come detto che il Monte dei Paschi di Siena è collegato per vicende di controllo e di gestione allo stesso PD; aggiungo che Monti ha inserito nel suo governo banchieri, personaggi collegati al mondo della finanza, e che egli stesso è stato consulente di banche d'affari di organismi finanziari internazionali.

Ipocrisia e grigiore, invece che senso di responsabilità e trasparenza dunque. Bersani dice:«se qualcuno dei nostri ha sbagliato deve pagare».

C'è però che l'organo dei garanti del PD, che dovrebbe espellere chi "ha sbagliato", è presieduto da Luigi Berlinguer,che fa parte di quegli uomini PD ai vertici del MPS…la conclusione è semplicissima: non votate per questi ipocriti, bugiardi professionisti.




Giuseppe Sagliocco - Iscritto al Pdl Lodi