venerdì, febbraio 13, 2015

Rifondare FI e il centrodestra? Si può e si deve !!


Non giriamoci intorno... Forza Italia e il centrodestra devono rifondarsi. E per farlo, occorre un deciso colpo di spugna: servono persone oneste e capaci, senza secondi scopi, non arroganti e autoreferenziali ma aperti verso l’esterno anziché arroccati alle poche, pochissime ormai poltrone che restano.

Fuori dalle case dunque, dalle sezioni o dalle segreterie regionali. Adesso bisogna metterci la faccia, è finito il tempo in cui quattro sfigati “amici degli amici” spesso senza arte ne parte, raccoglievano a piene mani. Si, perché c’è gente, tanta gente,  che per anni e anni è campata di rendita, sulle spalle del partito e soprattutto di Silvio Berlusconi. Affermo ciò, dato che è lampante che i voti venivano dati a Silvio Berlusconi (e non a loro…) quindi per anni hanno “approfittato” grazie a Forza Italia senza fare praticamente nulla!!

Serve, a questo punto, che la classe dirigente di Forza Italia si faccia delle domande. Così non va.
E comunque fare i berlusconiani senza Berlusconi è un mestieraccio. Non sempre si raccolgono i voti.

Si ascolta invece gente che non capisce niente di politica dire che noi senza un progetto politico, senza rappresentanti credibili, senza più voglia ne orgoglio, abbiamo perso noi con i nominati...senza dare spazio a gente capace e di provata fedeltà, che magari saprebbero cosa dire alla gente, una classe politica che non paga mai e che caschi il mondo, rimane sempre li, che si vinca o si perda...Troppo comodo.

Occorre finalmente superare il metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. I voti sul territorio non si prendono con i nominati e i figli e figliocci di questo o quell’altro consigliere regionale, deputato o assessore. Se ne saranno finalmente accorti lorsignori? Le percentuali a picco di FI parlano chiaro, chiarissimo.

Il risultato elettorale e' stato più negativo di quanto si potesse prevedere. E' necessaria un' immediata riflessione per creare le condizioni di ripartenza all' insegna dell' unità. Il centrodestra o e' unito,  oppure semplicemente  non e'.

A livello nazionale serve una opposizione che sfidi il Governo in positivo, predisponendo e organizzando una chiara alternativa, con la Lega e con la Destra. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi.

Forza Italia deve dire addio ai sanguisughe nominati , che sono da anni all'interno del partito! Oggi, non domani, urge un cambio di rotta oppure il partito che per anni è stato il faro del centrodestra sarà destinato a brancolare nel buio.

Basta con le nomine, quindi. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori.

Giuseppe Sagliocco
Forza Italia- Coordinatore Esercito di Silvio Lodi


lunedì, febbraio 09, 2015

"NON PERDIAMO LA TESTA. IL DOVERE DI DIFENDERCI DALLA VIOLENZA DELL'ISLAM": MAGDI CRISTIANO ALLAM A LODI.


MAGDI CRISTIANO ALLAM A LODI - MARTEDÌ 10 FEBBRAIO.
Alle ore 21:00 presso la Sala A.Granata di Via Solferino n.72, Lodi.
ORGANIZZATO DA: Club Forza Silvio "Giustizia e Libertà" Lodi e Alleanza Lodigiana-Destra Laudense 
Magdi ALLAM, ex vicedirettore del Corriere della Sera, giornalista e politico (leader del movimento "Io amo l'Italia") verrà nel capoluogo lodigiano a parlare dell'islamizzazione dell'Occidente, del pericolo del fondamentalismo islamico di casa nostra e dell'assenza di un Islam moderato, presentando anche il suo ultimo libro "Non perdiamo la testa: il dovere di difenderci dalla violenza dell'Islam" pubblicato con "Il Giornale". Nel corso della serata, dove sarà possibile acquistare le copie del libro (al costo di 5 euro). 
PARTECIPATE NUMEROSI !!

martedì, gennaio 20, 2015

A Lodi, mercoledì 28 gennaio ore 21, presentazione del libro BETTINO CRAXI "Io parlo, e continuerò a parlare" presso Sala "Granata" - Via Solferino, 72



Anche a Lodi, mercoledì 28 gennaio, ore 21 la presentazione del libro ‘’Bettino Craxi. Io parlo, e continuerò a  parlare’’ , curato dallo storico Andrea Speri, raccoglie quegli interventi, una parte inediti e altri che all’epoca furono pubblicati solo da fogli socialisti come L’Avanti e Critica Sociale oppure da giornali locali.

Un lavoro che, sostiene il curatore, può servire «alle nuove generazioni che di Craxi sanno poco» e «a quelle vecchie che di lui ritengono di sapere tutto e che forse troppo in fretta ne hanno fatto, come disse Cossiga, un capro espiatorio». 
craxi bettino bobo craxiCRAXI BETTINO BOBO CRAXI

La raccolta è un documento storico, ma non solo. È anche un punto di vista sulla politica di un leader nel momento della sua caduta: «Ripetere le proprie idee fino a sfiancarsi, è il solo modo per difendere la propria libertà: difendo la politica, la sua autonomia, il suo valore». Lo stile diretto, le cose «prese di petto», si ritrovano nel libro, a cominciare dall’incipit: «A dieci anni ho fracassato a sassate i vetri della Casa del fascio del paesino dove la mia famiglia era sfollata». 
CRAXI BERLUSCONICRAXI BERLUSCONI

Parti del volume riguardano la vicenda giudiziaria vista con gli occhi dell’interessato: la giustizia è «politica», i processi «speciali», i magistrati «angeli vendicatori» e Hammamet «un esilio». Sono gli aspetti più noti del pensiero del segretario del Psi sul passaggio — Craxi lo chiama il «disegno» — che ha portato alla fine della Prima Repubblica: «I partiti aggrediti si arresero». 

Un capitolo sull’Europa, per i temi, sembra scritto ieri: «I parametri di Maastricht» annota nel ‘97 «non possono diventare dogmi: senza nuove condizioni l’Italia finirà in un limbo o andrà all’inferno». 
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Gli aspetti più inediti riguardano la Seconda Repubblica, una «falsa rivoluzione» secondo Craxi: il primo governo del centrodestra, le mosse di Bossi, Fini, Buttiglione, il governo tecnico di Dini, Prodi e il successivo D’Alema: quasi tutto è «trasformismo». Si salva Berlusconi, «nuovo» almeno per quanto riguarda la politica.

Craxi associa la propria vicenda giudiziaria alle inchieste sul Cavaliere e quando il 22 novembre ‘94 arriva l’avviso di garanzia della Procura di Milano Craxi sostiene di saperlo già: «Me lo scrissero a luglio, il mese dei veleni, in cui si ordiscono congiure prima di andare in vacanza». La «congiura» contro il Cavaliere e quella contro di lui: le successive inchieste sul leader di Forza Italia (e la prima condanna nel ‘97) lo spingeranno a profetizzare l’«eliminazione» dalla scena anche di Berlusconi e, per l’Italia, un destino cattocomunista lungo «un ventennio». 
bettino craxiBETTINO CRAXI

Ma il cruccio più pressante resta il discredito in cui è caduta la politica fino a immaginare un futuro dominato da «plutocrazia e videocrazia» dove i cittadini diventano «gente». Che lui stesso, Craxi, possa essere una delle cause di quel discredito non è un argomento.

Non ci sono autocritiche, ma una chiamata di correo al Pci-Pds sul finanziamento illegale: D’Alema, in particolare, «non poté non occuparsi personalmente» dei soldi al suo partito. Il tema dell’onestà Craxi lo affronta usando alcuni passaggi di un saggio del ‘31 di Benedetto Croce: «Ma che cos’è dunque l’onesta politica? Non è altro che la capacità politica... Perché è evidente che le pecche che possa eventualmente avere un uomo fornito di capacità e genio politico, se concernono altre sfere di attività, lo renderanno improprio in altre sfere, ma non già nella politica…perché in quella è la sua passione, il fine sostanziale della sua vita».
 

Giuseppe Sagliocco
Coord. Prov. LO Esercito di Silvio
FI Lodi.

    giovedì, dicembre 04, 2014

    L'Italia del domani. Come uscire da questa crisi economica e sociale.



    Giovedì 4 dicembre, alle ore 21.00, presso l’Aula Magna Verri, via San Francesco 11 a Lodi, si terrà l'incontro organizzato da Mariagrazia Bazzardi, Presidente del Club Forza Silvio Giustizia e Libertà Lodi e da Paola Radaelli per il Mir di Gianpiero Samorì;

    L'incontro vuole essere occasione di confronto e dialogo sulla difficile congiuntura economica italiana ed europea e sulle possibili prospettive di crescita e di salvezza del nostro Paese. Saranno trattati questioni inerenti l'economia reale e la ripresa economica, l'accesso al credito bancario per le famiglie e le piccole e medie imprese, le specificità ed eccellenze italiane, il Made in Italy e tutti quei temi che dovrebbero essere il perno di una concreta risposta politica ed economica alla drammatica situazione che ancora attanaglia l'Italia.

    La linea direttrice del centrodestra non può essere che una: oggi non c’è più spazio per disperdere risorse ed energie nel pubblico, in organi istituzionali parassitari. Oggi ogni euro deve essere finalizzato a sostenere famiglie e imprese. Questa è l'unica scelta di campo che ci può contraddistinguere come centrodestra, come forza politica alternativa al Pd.

    Al dibattito interverranno:  Daniela Santanchè Deputata Forza Italia, Gianpiero Samorì Presidente Mir-Moderati in Rivoluzione, Pietro Foroni Consigliere Regionale Lega Nord, Simone Furlan leader Esercito di Silvio.

    Vi aspettiamo!

    Club Forza Silvio “Giustizia e Libertà”
    Forza Italia Lodi

    lunedì, novembre 24, 2014

    FI: Azzerare tutte le nomine adesso, e ripartire con l'Esercito di Silvio.



    Non giriamoci intorno... Forza Italia e il centrodestra devono rifondarsi. E per farlo, occorre un deciso colpo di spugna: servono persone oneste e capaci, senza secondi scopi, non arroganti e autoreferenziali ma aperti verso l’esterno anziché arroccati alle poche, pochissime ormai poltrone che restano.
    Fuori dalle case dunque, dalle sezioni o dalle segreterie regionali. Adesso bisogna metterci la faccia, è finito il tempo in cui quattro sfigati “amici degli amici” spesso senza arte ne parte, raccoglievano a piene mani.

    Si, perché c’è gente, tanta gente,  che per anni e anni è campata di rendita, sulle spalle del partito e soprattutto di Silvio Berlusconi. Affermo ciò, dato che è lampante che i voti venivano dati a Silvio Berlusconi (e non a loro…) quindi per anni hanno “approfittato” grazie a Forza Italia senza fare praticamente nulla!!
    Ovviamente le#elezioni senza Berlusconi sono queste. Ma a qualcosa sarà servita l’ulteriore debacle.

    Serve, a questo punto, che la classe dirigente di Forza Italia si faccia delle domande. L’ esito delle regionali in Emilia e in Calabria è stato drammatico. Così non va, ora bisognerà “per forza” azzerare tutte le nomine.

    Si ascolta invece gente che non capisce niente di politica dire "ha vinto l'astensionismo" senza dire che a perdere siamo stati noi senza un progetto politico, senza rappresentanti credibili, senza più voglia ne orgoglio, abbiamo perso noi con i nominati...senza dare spazio a gente capace e di provata fedeltà, che magari saprebbero cosa dire alla gente, una classe politica che non paga mai e che caschi il mondo, rimane sempre li, che si vinca o si perda...Troppo comodo.

    Fino a oggi, abbiamo perso solamente del tempo. Che doveva invece servire sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e non dall’arroccamento e dalla “chiusura” sistematica verso chi non è considerato tuo amico...Occorre finalmente superare il metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. I voti sul territorio non si prendono con i nominati e i figli e figliocci di questo o quell’altro consigliere regionale, deputato o assessore. 

    Il risultato elettorale e' più negativo di quanto si potesse prevedere. E' necessaria un' immediata riflessione per creare le condizioni di ripartenza all' insegna dell' unità. 
    A livello nazionale serve una opposizione che sfidi il Governo in positivo, predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi.

    Forza Italia deve dire addio ai sanguisughe nominati , che sono da anni all'interno del partito! Oggi, non domani, urge un cambio di rotta (azzeramento delle cariche) oppure il partito che per anni è stato il faro del centrodestra sarà destinato a brancolare nel buio.

    Basta con le nomine, quindi. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori.

    A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento, quel rinnovamento di cui non potrà non essere parte integrante il mio amico e fratello Simone Furlan, e il suo Esercito di Silvio, di cui mi onoro di essere coordinatore provinciale a Lodi. 

    Giuseppe Sagliocco
    Forza Italia
    Coordinatore Esercito di Silvio Lodi

    lunedì, novembre 03, 2014

    La legge non é uguale per tutti, specie se riguarda Berlusconi.


    La sentenza del Tar su De Magistris ha un riflesso politico immediato: dimostra che il Senato ha agito contro Berlusconi tradendo disonestamente il diritto, rifiutando l’esistenza di un dubbio di legittimità costituzionale oggi ammesso da un Tribunale. 

    La decadenza di Silvio Berlusconi da senatore è una ferita aperta nella democrazia italiana. 

    Con una scelta frettolosa, di cui oggi si conferma l’infondatezza, la sinistra ha tentato di mettere fine all’esperienza politica del leader di Forza Italia, utilizzando la legge Severino come mezzo per raggiungere il proprio fine. Non c’è riuscita: Berlusconi continua ad essere il leader dei moderati italiani e il punto di riferimento per il centrodestra. Resta, però, la brutta pagina di un’ingiustizia che va sanata e rimane una legge dagli effetti distorsivi che va superata quanto prima.

    A Silvio Berlusconi non fu data la stessa possibilità che é stata data a Luigi De Magistris, che con una decisione del Tar di Napoli é stato reintegrato nel suo ruolo. Ruoli diversi e situazioni diverse ma anche applicazione diversa di una stessa norma. Oggi la politica deve intervenire, celermente, per sanare la disparità e porre rimedio ad una grave ingiustizia. In un Paese civile la legge é uguale per tutti.

    Una decisione che però conferma la gravissima ingiustizia compiuta dal Senato nei confronti di Silvio Berlusconi cui non è stata data la stessa possibilità. Di ciò vi è la grave responsabilità della maggioranza a guida PD formatasi allora per l’ingiustizia sommaria nei confronti del leader di Forza Italia.

    E’ singolare la scelta del Tar di non limitarsi a sospendere il procedimento, prevedendo altresì la sospensione dell’efficacia del provvedimento del Prefetto: una decisione che si traduce, di fatto, nella disapplicazione di una legge dello Stato vigente, come la Severino.

    Evidenti, anche a chi non vuole vedere, l’uso strumentale di due pesi e due misure pur applicando la stessa legge:  in Senato, per Berlusconi, non si è inteso minimamente mandare gli atti alla Consulta, oggi per l’ex magistrato De Magistris lo si fa, in base agli stessi principi che abbiamo a lungo invocato, inascoltati, proprio per Silvio Berlusconi.

    Vale la pena chiarire una volta per tutte che il problema è identico, perché afferisce alla irretroattività di una norma a carattere sanzionatorio di matrice penale. Insomma, trattandosi di Silvio Berlusconi, cambiando l’ordine degli addendi, la somma muta.

    Siamo felici che per De Magistris ci sia giustizia, ma una giustizia che c’è solo per qualcuno, e ciò con criteri politici e partitici è la certificazione di una democrazia compromessa da colpe ed omissioni di tanti protagonisti delle istituzioni.


    Giuseppe Sagliocco
    Coordinatore Esercito di Silvio - F.I. Lodi

    mercoledì, ottobre 08, 2014

    Renzi dice di essere di sinistra…


    C’è una differenza oggi, che qualcuno pensa sia generazionale ma non è così: la differenza tra “la sua sinistra” e quella tradizionale sta nel fatto che Renzi non e più marxista mentre gli altri, la vecchia guardia del Pd continuano a esserlo. Diciamo le cose come stanno.

    Renzi ha preso atto che dopo il muro di Berlino e la fine dell'Urss, il marxismo è morto. La Camusso, D'Alema e gli altri invece pensano che l'imprenditore sia lo sfruttatore del dipendente e lo voglia licenziare per spendere meno, quindi il dipendente va protetto, difeso e reintegrato anche quando l'impresa è in perdita…

    Costoro, venendo dal marxismo leninismo, anche dopo la fine ufficiale del Pci , ne hanno conservato il modo di pensare, di sentire, di organizzarsi . Il marxista si sente superiore ai suoi nemici, perché lui solo conosce e realizza il destino ultimo dell'umanità quindi tutte le sue azioni hanno uno scopo nobile mentre quelle degli altri nascono dalla ambizione e dalla bramosia di potere e di denaro. Il marxista divide il mondo in chi sta con lui e chi sta contro di lui. 

    Coloro che stanno con lui incarnano il bene, gli altri incarnano il male qualunque cosa facciano . Per dieci anni la politica della sinistra e stata una lotta contro Craxi e, nei venti anni successivi , una lotta contro Berlusconi, che incarnava il male e contaminava tutto ciò che toccava.

    Essa è finita quando Renzi ha compiuto un atto che, nella teologia marxista è sacrilego : ha ricevuto Berlusconi nelle sede del Pd come se fosse un essere umano, lo ha toccato, e ha fatto con lui un normale accordo politico. I marxisti superstiti ancor oggi non sanno spiegarsi come possa essere avvenuto e provano al solo pensarci un moto di ripugnanza e di orrore.

    Per chi è provvisto di una cultura autenticamente liberale e non soffre di alcun complesso d’inferiorità nei confronti di una parte politica, la sinistra, che ha alle spalle il crollo non solo del mito comunista ma anche di quello socialdemocratico. Occorre denunciare il carattere fasullo del liberal-riformismo di Renzi, sottolineando che le sue sono solo riforme di facciata dietro cui c’è sempre la cultura dello Stato onnipresente e predone. Fino ad ora, infatti, non ha prodotto riforme, ma solo tasse.

    Di Renzi, invece, ciò che colpisce non solo i suoi avversari ma anche i suoi sostenitori non è il semplice decisionismo tipico di ogni leader, ma è il carattere totalmente intollerante di questo suo ostentato decisionismo. Il renzismo, in altri termini, va denunciato come la versione più profondamente illiberale del berlusconismo.

    La denuncia di illiberalismo, di intolleranza e di vocazione autoritaria deve diventare la battaglia portante di un centrodestra liberale che punta a rimanere la forza alternativa alla sinistra in un sistema fondato sulla democrazia dell’alternanza.


    Club Forza Silvio "Giustizia e Libertà" 
    Forza Italia Lodi
    clubforzasilviocittadilodi@gmail.com

    martedì, settembre 23, 2014

    Berlusconi vuole rinnovare Forza Italia: “La mia idea è quella di mettere in campo un esercito di giovani”: L’Esercito di Silvio.




    Noi c’eravamo! Lodi era presente, con l’Esercito di Silvio Lodi a Sirmione – Lago di Garda alla giornata conclusiva della Scuola di Formazione Politica organizzata da Forza Italia. In una sala stracolma è intervenuto il nostro Presidente Berlusconi, che ha ribadito la sua determinazione e il suo impegno per il rilancio di Forza Italia, chiamando a raccolta soprattutto i giovani e invitando tutti a recuperare lo spirito del '94.

    Berlusconi, con la solita precisione e competenza ha sciorinato pillole di politica con la P maiuscola, passando dall’attualità alle riforme, alla giustizia agli esteri con la solita verve ed efficacia. Lodi era presente anche con una delegazione del Club Forza Silvio “Giustizia e Libertà” nelle persone della Presidentessa Mariagrazia Bazzardi e del Consigliere Stefano Geri oltre al sottoscritto vice presidente.

    In sostanza, la giornata ha dimostrato che siamo in campo, nonostante tutte le difficoltà del momento, per offrire agli elettori del centrodestra una possibilità di presenza politica alternativa alla sinistra. Tutto ciò mantenendo il nostro atteggiamento di opposizione responsabile, che mette al centro il bene del Paese. Ciò significa appoggiare le riforme istituzionali senza però fare sconti rispetto alla finora deludente azione economica del governo Renzi, che molto promette ma ben poco realizza. 

    Ultimo esempio la promessa di saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese entro ieri, 21 settembre, San Matteo. Così non è stato. Mancano 21,4 miliardi di euro perché sono stati pagati alle aziende 26,1 dei 47,5 miliardi stanziati dal governo.
    A proposito dell’attuale premier il Cav chiosa: “C’é una bandiera che si chiama Matteo Renzi e una mezza bandiera che si chiama Berlusconi: vediamo di utilizzare ancora questa bandiera, sarebbe bello avere un esercito azzurro con una bandiera, un vecchietto e tanti giovani”.

    Un esercito, dunque. Proprio come l’Esercito di Silvio il cui leader nazionale è Simone Furlan, giovane imprenditore veneto capace, di poche parole ma tanti fatti e forse proprio per questo ascoltato e stimato consigliere di Berlusconi: “Forza Italia ha bisogno di forze nuove”, ha sostenuto l’ex premier, la cui idea è quella di mettere in campo “un esercito di giovani” disposti a “combattere per la libertà” e capaci di difendere l’operato dei suoi governi, che hannofatto “più di tutto ciò che gli altri hanno realizzato in 50 anni”.

    Non ha poi mancato di fare riferimenti alle riforme costituzionali : «come possiamo, noi persone responsabili e coerenti con il nostro passato, dire di no a riforme costituzionali che volevamo fare noi? Eppure non siamo sin ora soddisfatti dei risultati»  come pure della sentenza Mediaset che ha sottolineato La corte di giustizia europea «presto annullerà», parlando di sé come di un «martire colpito nella sua serenità».

    Insomma una giornata interessante, da cui si è capito forte e chiaro che Forza Italia c’è e non mollerà.
    Noi ci saremo.

    Giuseppe Sagliocco
    Coord. Prov. Esercito di Silvio – Lodi
    Forza Italia

    martedì, settembre 02, 2014

    LE PROMESSE MANCATE DAL GOVERNO. LA REALTÀ SBUGIARDA RENZI.


    Legge elettorale e riforma del Senato a parte, il cronoprogramma del presidente del Consiglio, presentato in pompa magna il 12 marzo 2014, nella famosa conferenza stampa dei pesciolini, prevedeva: 
    1) marzo 2014: riforma del Lavoro;
    2) aprile 2014: riforma della Pubblica amministrazione;
    3) maggio 2014: riforma del Fisco;
    4) giugno 2014: riforma della Giustizia.

    Il presidente del Consiglio si era impegnato inoltre:
    a) a pagare entro luglio 2014 tutti i debiti residui della Pubblica amministrazione, pari a 68 miliardi di euro;
    b) a un piano da 3,5 miliardi per l’edilizia scolastica;
    c) alla riduzione dell’Irap per le aziende del 10%;
    d) a dare 80 euro al mese a chi ne guadagna meno di 1.500.
    Andiamo per ordine:

    1. LA RIFORMA DEL LAVORO

    Sul cosiddetto “Jobs act”, Matteo Renzi ha vinto le primarie del Partito Democratico, e una volta assunto il ruolo di Presidente del Consiglio si è impegnato ad approvare il “pacchetto lavoro” entro marzo 2014.
    Il 12 marzo 2014, il Consiglio dei ministri ha approvato:
    • un disegno di Legge delega in materia di ammortizzatori sociali, di servizi per il lavoro e di politiche attive, di semplificazione delle procedure e degli adempimenti, di riordino delle forme contrattuali e di conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali; 
    • un decreto Legge “contenente disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese. Un provvedimento urgente che prevede, tra le altre cose, interventi di semplificazione sul contratto a termine e sul contratto di apprendistato per renderli più coerenti con le esigenze attuali del contesto occupazionale e produttivo”, recita il comunicato stampa. 
    Ad oggi:

    • il disegno di Legge delega giace al Senato, dove è stato assegnato alla commissione Lavoro il 3 aprile 2014, e l’iter è fermo; 
     • il decreto Legge cosiddetto “Poletti”, apprezzabile nella sua versione iniziale, è stato stravolto in Parlamento sotto il ricatto della Cgil. 

    Gli ultimi dati Istat sono stati pubblicati il 29 agosto e si riferiscono al mese di luglio 2014: la disoccupazione segna il nuovo record del 12,6% e quella giovanile raggiunge quota 42,9%

    2. LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

    La riforma della Pubblica amministrazione era in calendario per il mese di aprile.
    L’ultimo giorno utile, mercoledì 30 aprile, sono state presentate le linee guida in conferenza stampa ed è stata aperta una consultazione popolare di un mese, dal 30 aprile al 30 maggio. 

    Il Consiglio dei Ministri ha approvato il relativo decreto venerdì 13 giugno. Il decreto è stato fermo al Quirinale per oltre 10 giorni e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale è avvenuta solo il 24 giugno. 
    Il provvedimento è stato approvato in via definitiva il 7 agosto. Il governo dovrebbe preparare anche un disegno di Legge delega, ma al momento non c’è nulla di scritto. 

    3. LA RIFORMA DEL FISCO

    La riforma del fisco era in calendario per il mese di maggio.

    È il compito più facile tra quelli che Renzi si è dato. Basterebbe, infatti, scrivere i decreti legislativi di attuazione della delega fiscale, approvata in via definitiva dal Parlamento il 27 febbraio 2014. 
    Ad oggi, sono passati più di 4 mesi e ancora nulla di fatto, né possono ritenersi sufficienti i 2 decreti legislativi esaminati in bozza dal Consiglio dei ministri il 20 giugno 2014. 

    Parliamo dei decreti legislativi recanti:
    • “Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata”;
    • “Composizione, attribuzioni e funzionamento delle commissioni censuarie”.

    Più di questi due titoli non si sa nulla.

    Nel frattempo:
    • dal 1° luglio 2014 la tassazione sul risparmio, che Renzi impropriamente chiama “rendite finanziarie”, è aumentata dal 20% al 26%; 
    • gli italiani sono “appesi” al pagamento, il 16 ottobre 2014, della Tasi, la nuova tassa sulla casa che, rispetto al 2011, ha triplicato la pressione fiscale sulle proprietà immobiliari degli italiani (da un gettito di circa 10 miliardi di euro, prima casa esclusa, nel 2011 a oltre 30 miliardi di euro previsti per il 2014).

    4. LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

    Come è nello stile Renzi, il presidente del Consiglio si è ridotto all’ultimo telegiornale dell’ultimo giorno utile per presentare la sua “riforma della giustizia”, annunciata per il mese di giugno 2014. 
    Così il 30 giugno ha presentato i 12 punti (12 titoli), da cui dovevano derivare altrettanti provvedimenti da approvare il 1° settembre, cioè oggi. Ma al momento nessuna traccia... 


    Beh, a questo punto credo che le cose, i fatti siano evidenti. E' sotto la luce del sole che Renzi e il suo governo non votato da nessuno stiano facendo solo gli affari loro affari senza portare a casa nulla di positivo per il Paese...anzi. Meditate dunque, elettori Renziani e della sinistra in genere, è questo che volevate davvero?


    Giuseppe Sagliocco
    Coord. Esercito di Silvio - Forza Italia
    Lodi

    giovedì, agosto 07, 2014

    "La concussione non sussiste, la prostituzione non costituisce reato". Processo Ruby, assolto Silvio Berlusconi nel processo d'Appello.


    Verdetto ribaltato al processo di appello sul caso Ruby. Fatevene una ragione : i giudici della seconda sezione penale della corte d’appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi dalle accuse di concussione, perché il fatto non sussiste, e di prostituzione minorile, perché il fatto non costituisce reato. E ora come la mettiamo, antiberlusconiani e giustizialisti di sinistra ?

    "Sono commosso, l'accusa era ingiusta e infamante, ha commentato soddisfatto Berlusconi. Il primo pensiero va ai miei cari che hanno sofferto anni aggressione. Da oggi possiamo andare avanti con più serenità. Il percorso politico di Forza Italia non cambia.".

    Giustizia è stata fatta. L'assoluzione del Presidente Berlusconi decretata dalla Corte d'Appello di Milano, dopo 20 anni di accanimento giudiziario, compensa in parte la macchina del fango montata in questi anni. Quello che era evidente per me e per noi, ora lo è per tutti.

    Il migliore complimento per una sentenza è quello di essere giusta, equa, obiettiva. I magistrati non hanno ceduto a una propaganda e a una pressione fortissima a tutti i livelli. I giudici hanno fatto i giudici.
    Ora Berlusconi ha più autorità e l'autorevolezza per fare un atto di generosità e lungimiranza e aprire una fase nuova del centrodestra.

    Occhio al dispositivo della sentenza. Lì è scritto  infatti che Berlusconi viene assolto «perché il fatto non sussiste » e non perché «il fatto non è previsto dalla legge come reato». Una distinzione che, ovviamente, «conta». E sta a significare che i giudici hanno negato l’esistenza del fatto in sé, la portata minacciosa (concussione) o foss’anche fortemente persuasiva (induzione) di quella telefonata fatta nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, da Parigi verso la questura di Milano, nella persona del capo di gabinetto Ostuni.

    La chiamata ci fu, ma fu solo una comunicazione di servizio tra il presidente del Consiglio in carica e un funzionario, al quale veniva segnalato che trattenere in questura Ruby poteva provocare un brutto incidente internazionale. Nessun reato, quindi. Anche in questo caso, come per la minore età di Ruby (il premier non sapeva che lo fosse pur avendo rapporti sessuali con lei), i giudici credono a Berlusconi, il quale era davvero convinto della parentela della ragazza con Mubarak.

    La concussione «non sussiste», è stato decretato. Ciò significa che secondo i giudici l’intervento di Berlusconi, nella famosa serata nella quale egli si è messo in contatto con la Questura di Milano, non ha avuto alcuna valenza «costrittiva» (violenza o minaccia), come esige invece l’art. 317 c.p. che prevede il delitto di concussione (riconosciuto esistente dal giudice di primo grado).

    Sul piano politico, alla luce di dove è arrivato il percorso giudiziario, forse sarebbe giusta una riflessione sulla opportunità appunto politica dell’inchiesta, che ha contribuito a aggravare nel mondo l’immagine negativa di cui l’Italia già gode, non sottoponendo a indagine fatti vergognosi e noti, ma scavando per divulgare dettagli di una vicenda vergognosa. 

    Illustri giuristi, grandi firme del giornalismo, famosi politologi, voi tutti avete la mente ottenebrata da codici, pandette, da teoremi dei quali voi stessi da vent’anni siete autori e contemporaneamente succubi, secondo voi la pietra dello scandalo insopportabile è il cosiddetto bunga bunga che altro non era che allegre riunioni conviviali organizzate dal leader di un partito che rappresenta milioni di cittadini italiani e che pertanto si frappone alla fraudolenta presa del potere di una fazione politica che con mezzo secolo di guerra civile ci ha portato ad un miserando declino.

    Avete cercato di "assassinarlo" per mano del Tartaglia, gli avete riversato addosso tonnellate di fango, lo avete bollato come inquisito servendovi di accuse assolutamente prive di fondamento.
    Con un Paese che voi avete spinto in una situazione drammatica, avete riempito le cronache con il processo Ruby come se questo fosse il problema dei problemi.

    Per la vicenda Togliatti, Teresa Noce, Nilde Iotti, vicenda nella quale la Noce moglie legittima del capo del PCI fu da costui ripudiata e distrutta politicamente, nessuno di voi si è stracciato le vesti...Cosa dire allora : evviva il comunismo della LI BE RTA' !!


    Giuseppe Sagliocco
    Coord. Prov. Esercito di Silvio
    Forza Italia Lodi