giovedì, novembre 17, 2011

Se a sinistra dicono che il governo non ha fatto nulla...

Non c’è modo migliore per rispondere alla disinformazione che dire la verità. Ecco perché, sperando di fare cosa gradita a tutti ho pensato ad un elenco di tutte le riforme dei governi Berlusconi, dal 2008 al 2011. A chi dice che si è chiuso un periodo buio, un ciclo negativo per la storia d’Italia, posso solo rispondere dimostrando che questi sono stati anni di lavoro. Non tutto quello che si doveva fare è stato fatto, certo, anche per oggettivi ostacoli impedimenti e ostruzionismi, ma è giusto ricordare l’esperienza dei governi di centro-destra come globalmente riformista e propositiva. Governi del Fare, a differenza dell’immobilismo degli esecutivi del centro-sinistra.

Continueranno a dire che nulla è stato fatto, che sono state promulgate soltanto leggi ad personam ed inutili per il Paese? Pazienza…intanto palesemente questo non è vero, e tcon questo elenco intendo fornire a tutti uno strumento adeguato anche per poter poi rispondere a menzogne e falsità diffuse dalla sinistra.
Ecco l’elenco dei principali provvedimenti del IV Governo Berlusconi (8 maggio 2008-12 novembre 2011).

RIFORMA DELLA SCUOLA E DELL’UNIVERSITA’ (legge 169/2008 e legge 240/2010) RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE (legge 69/2009)

LEGGE SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLE GRANDI IMPRESE IN CRISI (legge 166/2008)

PACCHETTO SICUREZZA (legge 94/2009)

FEDERALISMO FISCALE (legge 42/2009 e gli otto decreti attuativi: dlgs 85/2010 sul federalismo demaniale; dlgs 156/2010 su Roma Capitale; dlgs 216/2010 sui fabbisogni standard; dlgs 23/2011 sul federalismo municipale; dlgs 68/2011 su autonomia tributaria di Regioni e Province; dlgs 88/2011 su perequazione e rimozione squilibri; dlgs 149/2011 su premi e sanzioni per Regioni, Province e Comuni;dlgs 118/2011 su armonizzazione sistemi contabili).

RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (dlgs 150/2009)

CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE (dlgs 235/2010)

CODICE ANTIMAFIA (dlgs 159/2011)

ABOLIZIONE ICI: Da giugno 2008 non deve più essere pagata l’imposta comunale sulla prima casa, ossia l’immobile adibito ad abitazione principale;
SOSTEGNO AL REDDITO: Per sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti, dal primo luglio 2008 è partita la detassazione degli straordinari e dei premi di produttività. Un altro provvedimento concreto, il cui fine è quello di rendere meno leggera la busta paga di operai ed impiegati, per ridare potere d’acquisto a milioni di lavoratori dipendenti.
LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE: Da lunedì 9 febbraio 2009 i Comuni, attraverso un canale telematico, hanno accesso – in modalità protetta e tracciata – ai dati dell’anagrafe tributaria che riguardano i contratti di somministrazione di luce, gas e acqua, quelli di locazione, i bonifici bancari e postali per ristrutturazioni edilizie e le informazioni sulle denunce di successione di immobili. L’attività anti evasione fiscale dei comuni è incentivata e premiata con il riconoscimento di una congrua percentuale sui tributi recuperati. A queste misure, va aggiunta la realizzazione del federalismo fiscale che, con il coinvolgimento sempre più stretto degli enti locali, renderà ancora più complicato evadere
LOTTA ALL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: Le nuove norme contenute nel “Pacchetto sicurezza” (legge 94/2009) ampliano i casi di espulsione degli immigrati clandestini e prevedono l’espulsione anche per i cittadini comunitari, attraverso la misura dell’allontanamento di chi non ha reddito o di chi delinque. Il limite della pena per applicare l’espulsione è stato ridotto a due anni (prima era di dieci).
EMERGENZA RIFIUTI: Il 21 maggio 2008, nella prima riunione operativa del Consiglio dei Ministri (tenutasi a Napoli come da impegno preso in campagna elettorale), attraverso il decreto legge 90/2008 il governo ha stabilito una serie di interventi che in soli 58 giorni hanno messo fine all’emergenza rifiuti in Campania. Erano ben 551 i Comuni della Campania interessati dall’emergenza. Questi centri producono circa 7.200 tonnellate di rifiuti al giorno: l’uscita dall’emergenza ha permesso di raccogliere e avviare a smaltimento la produzione quotidiana di immondizia insieme con le migliaia di tonnellate accumulatesi nei mesi precedenti.
RINEGOZIAZIONE MUTUI: Chi può accedere alla rinegoziazione? Tutti coloro che hanno acceso un mutuo a tasso variabile per acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale. Le banche sono libere di aderire o meno alla Convenzione ma, se aderiscono, sono obbligate a rinegoziare qualora il cliente lo chieda. Nell’accordo tra Abi ed esecutivo rientra anche la istituzione di un Osservatorio sulla trasparenza dei mutui cui parteciperanno rappresentanti del Ministero dell’Economia, delle banche e dei consumatori. Costi portabilità azzerati.
STALKING: Introdotto nel codice penale il reato di «atti persecutori», il cosiddetto stalking che riguarda le molestie insistenti, che scatta quando c’è una ripetitività di azioni contro una persona. Per chi compie molestie insistenti, con l’inserimento del reato di stalking nel codice penale e il patrocinio gratuito per le vittime di stupri.
ALITALIA: Il 13 gennaio 2009, CAI, la nuova compagnia di bandiera, ha ufficialmente aperto i battenti, completando un lungo e faticoso percorso di molti mesi, nei quali la “cordata italiana” ha saputo superare molti ostacoli e raggiungere l’obiettivo di mantenere all’Italia una compagnia di bandiera. I possessori di azioni Alitalia sono stati indennizzati con le risorse provenienti dai “conti dormienti”. La legge sul salvataggio Alitalia (legge 111/2008) è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 23 giugno 2008.


Beh....tutto sommato non sarei così catastrofista, specie tenendo conto che l'Italia, come tutta l'Europa, si è ritrovata in una crisi della economia mondiale mai sofferta prima d'ora nella storia e di cui ancora non si intravede la uscita....non male no?


Saluti azzurri

lunedì, novembre 14, 2011

Monti: "Lacrime e sangue"...ma poi si vada presto al voto!!



Mi chiedo, ma abbiamo dato forse noi il nostro voto a Mario Monti ? NO, mi rispondo, la maggioranza di noi ad Aprile del 2008 ha votato per una coalizione che aveva in lista come presidente del consiglio, Silvio Berlusconi .
Da parte dei soliti noti si racconta una storiella: che l’Italia si trova finanziariamente alla deriva; in estate Buttiglione disse che l’Italia è “tecnicamente fallita” per colpa di Berlusconi e del suo Governo; qualche giorno fa la Mercegaglia diceva che siamo sull’orlo del baratro. Sarà proprio così?
Io non credo che Berlusconi sia il problema: dalla notizia delle voci di dimissioni il mercato azionario ha perso, in due giorni il 5,5% e lo spread BTP/Bund è arrivato ad oltre 500 punti. Poi si è abbassato sotto i 500, ma nel frattempo a livello politico nulla è cambiato. La Mercegaglia aveva detto che Monti è l’uomo giusto. Giusto per cosa?
Per avere chiaro ciò di cui si parla chiarisco i significati di tre parole:
Debito pubblico: è l’ammontare di quanto lo Stato deve ai suoi creditori e consiste per circa l’80% in titoli di Stato (BOT, BTP, CCT etc) ed il restante in altro. Al momento somma circa 1900 mld.
Deficit pubblico, è invece l’ammontare della spesa pubblica non coperto da entrate e ad oggi per l’Italia è del 3,6% circa ed in Europa solo la Germania ne ha uno migliore.
Spread: differenziale di rendimento a parità di durata.

Bene. C'era ieri chi sosteneva che fosse opportuno comprare e che la borsa italiana sarebbe schizzata in avanti. C'era anche chi sosteneva che fosse giunto il momento di aiutare l'Italia comprando titoli pubblici.
Oggi si, ieri no!
Di stupidi nel nostro Paese ce ne sono in quantità, come in quantità ci sono individui pronti ad affossare la nostra economia solo per pregiudizio ideologico e per odio politico.
Non c 'è bisogno di chiamarsi Bersani o Franceschini, nè Fini e Casini per essere avvoltoi.
Chi si aspettava un balzo della borsa, e per i BTP a 10 anni un deciso calo dello spread coi bund tedeschi, dopo l'affidamento dell'incarico a Monti, dovrà ricredersi.
La Borsa ha aperto bene, come le altre piazze in Europa, ma sta ripiegando sul neutro, in attesa che i mercati ci capiscano qualcosa di più. Senza fatti nuovi nelle economie europee, i mercati restano in attesa delle indicazioni di apertura di Wall Street.
Come accade di solito!
Ma vorrei discutere partendo da una leggenda: il debito pubblico è una colpa di Berlusconi.
Un qualsiasi soggetto che abbia un minimo di conoscenza della storia politica italiana e un minimo di correttezza e onestà intellettuale, comprende benissimo quando è stato creato e chi ha creato il debito pubblico; molti dei personaggi che oggi strepitano erano presenti in Parlamento quando si stava formando ma non risultano loro voti contrari all’aumento della spesa pubblica; quando nel ’94 Berlusconi divenne Presidente del Consiglio la frittata era stata fatta, mangiata e digerita.
Ora, però c’è stato il piano di risanamento, che è stato giudicato valido dall’Europa, anzi pare propri che lo abbia quasi dettato; allora, perché proprio ora sta succedendo tutto questo?
Nuove e antiche tasse con Monti? Fa nulla è per il bene del Paese. Ma come non era diventato il governo delle tasse quello appena defunto? Eh no. Quelli erano balzelli volgari e berlusconiani, questi sono nobili sacrifici per il riscatto della nazione…Misteri di quell’Italia un po’ cialtrona per la quale il concetto di bene comune ha un significato a dir poco fazioso. Si faccia brevemente quanto possibile da parte del neogoverno Monti, sperando di limitare le lacrime e sangue che ci attendono, ma poi si torni a dare, a stretto giro, voce al Popolo con indizione di elezioni democratiche.

Giuseppe Sagliocco
http://www.giuseppesagliocco.blogspot.com

mercoledì, novembre 09, 2011

Da Cesare in poi.... La Storia si ripete!!



I congiurati, impotenti e vili, trovano sempre qualche servo apparentemente fedele da comprare, che colpisca a tradimento il proprio capo magnanimo che lo ha accolto, loro nemico imbattibile, se non col tradimento. Ogni Cesare ha il proprio Bruto.E' il destino triste e glorioso dei grandi uomini. Oggi è toccato a Silvio.


Penso che ora ne vedremo delle belle: ogni ipocrisia e meschinità si rivelerà per quello che è, chi ha tradito avvertirà oggi più che mai la gravità delle proprie azioni sulla propria coscienza e dovrà sopportarne gli effetti. Ma una cosa mi consola: a breve non vedremo più passeggiare nel Parlamento italiano i tanti irrispettosi, irriconoscenti e inutili parlamentari da sempre beneficiati dal nostro Presidente, e di loro sarà ricordata solo l'infamia del tradimento.


Berlusconi a breve non ci sarà più e molti saranno felici, altri ne piangeranno la “dipartita” . Gli uni penseranno di aver risolto i problemi dell’Italia gli altri si sentiranno orfani in quanto non hanno più il grande imprenditore capace di fare miracoli. Ma come stanno veramente le cose? Già ieri nella stessa Camera alla notizia che il Governo non aveva più la maggioranza non si sono sentiti i soliti schiamazzi da stadio. Come se tutti fossero rimasti attoniti (ricordate Manzoni: “così percossa, attonita, la terra al nunzio sta muta…..”) e come se fosse per un attimo balenato nei loro cervelli un pensiero: e ora? Già ora che cosa succede? Purtroppo è vero che l’Euro e questa Europa ci costringono a non avere una nostra sovranità nazionale.


La nostra politica economica non la facciamo più noi ma la Bce e gli altri burocrati che gli girano intorno. Quindi noi saremo costretti (per sempre?) a prendere le decisioni che ci verranno imposte. E tutto ciò come si concilia con le “ideologie” (immaginando che ce ne siano ancora). Riforma delle pensioni, liberalizzazioni, riforme strutturali (il termine evoca un qualcosa fatto sempre in danno dei più deboli), chi le farà? La Camusso? Di Pietro (che già parla di macelleria sociale), Bersani (che dice di non essere disposto a votare certe cose), Vendola o chi? E chi si potrà permettere di fare una vera riduzione della spesa pubblica colpendo anche le famose caste? Ma poi mi chiedo: vi pare giusto far fare riforme “liberali” a socialisti e riforme “socialiste” a liberali? Ma come usciremo da questo serio guaio? Avverrà il miracolo per cui la nostra mediocre classe dirigente farà le cose “giuste” senza pensare ai, peraltro, legittimi interessi di parte?


Silvio Berlusconi annuncia le dimissioni, la sinistra fa la ola, ma lo spread sui titoli pubblici resta alto. I conti non tornano, dunque. Non ci avevano detto che via Berlusconi tutto d'incanto sarebbe andato a posto? O forse, ci diranno, dipende dal fatto che non è andato via del tutto e definitivamente, magari alle Antille?


La solita, insulsa sinistra!!! E questi dovrebbero/vorrebbero governare il Paese?


Meditate elettori, meditate.....



Saluti azzurri

domenica, novembre 06, 2011

Licenziamenti: I "resistenti" e la cultura ottocentesca.


La polemica sui “licenziamenti facili” è figlia di una cultura ottocentesca che ignora i cambiamenti del mercato mondiale ed è oltraggiosa per l’intelligenza degli italiani: già ora nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove lavora circa la metà degli occupati, non vige la giusta causa. Purtroppo oggi, ma già da qualche anno come sappiamo, si va dipanando una campagna fatta di ipocrisie e falsità, che tende a rovesciare come un guanto il senso delle cose...

E se ora il governo si propone di intervenire sui contratti di lavoro, seguendo la strada indicata dal disegno di legge presentato dal senatore dell’opposizione Pietro Ichino, è solo per aumentare la competitività del Paese, aprire nuovi spazi occupazionali per le donne e per i giovani, e garantire a chi perde il lavoro l’aiuto della cassa integrazione per trovare una nuova occupazione.

Il problema è di ridurre le cattive abitudini, scongiurare un’estensione abnorme del lavoro precario, offrire un futuro qualificato ai giovani e alle donne rimuovendo solo e soltanto le rigidità improprie che impediscono l’allargamento della base occupazionale e produttiva, per avvicinarci agli obiettivi del Trattato di Lisbona sulla partecipazione al mercato del lavoro, purtroppo ancora lontani.

Il lavoro è cambiato. Sono cambiati i bisogni e le aspettative sociali. Il lavoro socialmente tutelato ha le sue ragioni, ma gli investimenti in ricerca e in sviluppo, il rischio d’impresa e il ruolo delle politiche pubbliche si misurano con la capacità di competere produttivamente in una dimensione infinitamente più grande e varia che nel passato, di rendere il lavoro un’utilità sociale di cui andare orgogliosi, una scala da salire per vedere meglio l’orizzonte, non un buco in cui ripararsi.

Abbiamo un orizzonte stretto e ravvicinato per varare alcuni provvedimenti in favore del lavoro e dello sviluppo, capaci di rimettere in moto la produzione di ricchezza nel manifatturiero e nei servizi, in particolare capace di restituire orgoglio e fiducia al Mezzogiorno italiano, e diciotto mesi di serio e responsabile lavoro prima del compimento della legislatura.

Rimettere in moto la macchina demagogica del catastrofismo e del pessimismo può essere l’istinto politicista di pochi, ma non deve essere la pratica dei molti, nella maggioranza e perfino nell’opposizione, che si rendono conto della necessità di crescere. Possiamo farcela...io ci credo!!

Saluti azzurri

mercoledì, novembre 02, 2011

Dall'Ue giudizio positivo sulla lettera di intenti. Tremonti si è defilato


Dopo il grande successo riscosso dal Premier in Europa, sfido qualsiasi Istituzione , sindacato o partito, compresa la Lega, a criticare le misure necessarie sui licenziamenti facili e l'esigenza di innalzare l'età pensionabile a 67 anni, perché sono le stesse misure che ci ha "ordinato" l' Europa.
Sono impegni precisi, importanti per il presente e per il futuro del nostro Paese. Tutti dovrebbero fare il tifo perché vengano realizzati ma anche stavolta sembra che l'ostilità contro il proponente, vale a dire Berlusconi, prevalga sul contenuto della proposta.

Mai come in questo periodo giocare al "tanto peggio, tanto meglio" comporterà un grave danno per l'Italia e per il destino di molti, a partire dai giovani. Noi ce la metteremo tutta, per sostenere lo sforzo del premier e del governo.
Pertanto i partiti e le caste che intendono combattere il Governo Berlusconi su questa serie di provvedimenti "combatterebbero" contro le massime Istituzioni Europee! E l' Europa difenderà il nostro Governo a spada tratta! I sindacati dovranno abbassare un pò la coda, altrimenti il Governo sarà costretto non solo a modificare l'art. 18 ma a modificare costituzionalmente la disciplina sul diritto di sciopero. Un diritto spesso abusato, perché solo in Italia, così come il sistema giudiziario, il diritto a scioperare è usato come un vero e proprio strumento politico-ideologico e anche, diciamola tutta, per non fare un bel nulla. L’Italia ha regole troppo rigide sui licenziamenti.

L’abito ideologico tipico dei sindacalisti e dei politicanti ex PCI prevede una condanna pregiudiziale su qualsiasi misura atta a rendere più flessibile il mercato del lavoro e a favorire l'innalzamento dell'età pensionabile. I sindacati, fosse per loro, condannerebbero i giovani di oggi alla totale bancarotta dello Stato tra pochi anni. E anche sui licenziamenti siamo l’unico paese al mondo che ha regole così rigide! Non esiste alcun Paese al mondo con regole così rigide sui licenziamenti…Quindi la Camusso & CO strombazzino pure quanto vogliono, ne hanno diritto, a patto che le loro manifestazioni non rechino danni ai beni pubblici e non ostruiscano chi deve andare a lavorare. Vadano pure in piazza, ma queste misure verranno approntate a qualsiasi costo perché non applicarle significherebbe far pagare all' Italia di domani il costo più alto che sprofonderebbe l' Italia in una crisi molto ma molto peggiore di quella che ha colpito la Grecia oggi.

Il pacchetto sarà composto di vari disegni di legge, uno per ogni singolo settore: non si tratta di misure che riguardano interessi di questa o quella parte, soprattutto non della maggioranza o di altre categorie, ma riguardano gli interessi dell'Italia e degli italiani. Auspico che l'opposizione voglia uscire dai panni stretti che finora ha indossato, nel dire sempre no e essere sempre contro e voglia con noi partecipare all'attuazione di queste misure che servono all'Europa, e servono anche all'opposizione. Quelle introdotte non sono così negative come in Grecia, dove ricordo ci sono state misure che hanno riguardato addirittura il licenziamento di un numero importante di impiegati pubblici, la diminuzione del 25% degli stipendi. Nulla di tutto questo da noi. Da noi c'è solo la mobilità e la possibilità che degli impiegati pubblici siano messi in cassa di integrazione per dei periodi limitati.

Anche Bossi scrivevo all’inizio, è contro i gufi della sinistra: "Il Cav ha agito bene, si va avanti"...Il leader della Lega considera positivo il giudizio dell'Unione europea sulla lettera di intenti inviata dall'esecutivo. "Se non avessimo risposto nel modo giusto all’Europa sulle pensioni saremo andati subito al voto, ma Berlusconi ha risposto nel modo giusto". Poi bacchetta Tremonti: "Sulla lettera si è defilato, ma resto suo amico".

L’opposizione? Beh, come al solito sperava nella débâcle. E invece il Cav convince Bruxelles: nel piano innalzamento dell’età pensionabile e meno vincoli ai licenziamenti. È la strada delle riforme liberali. Avanti così!!!



Saluti azzurri

venerdì, ottobre 28, 2011

Pdl, rifondare il partito guardando al mondo cattolico



Parliamo di mondo cattolico e partiti. In apertura del Forum di Todi, il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco (in foto), ha richiamato l’attenzione sui «principi non negoziabili». L’inizio e la fine della vita umana, ha detto, la donna nel matrimonio, la libertà religiosa ed educativa sono principi non negoziabili in quanto costituiscono le «sorgenti stesse dell’uomo». Più esplicitamente, «mentre su molte questioni si deve procedere attraverso mediazioni o buoni compromessi, ci sono valori che, per il contenuto loro proprio, difficilmente sopportano mediazioni per quanto volenterose, giacché questi valori non sono né quantificabili né parcellizzabili, pena trovarsi di fatto negati». Le parole del cardinale sono illuminanti. Sentenze come quella recente della Corte europea di giustizia, del resto, che ha vietato la brevettabilità per utilizzazioni di embrioni umani a fini industriali e commerciali dimostrano che anche l’Europa si sta muovendo lungo una piattaforma comune. I giudici hanno opportunamente interpretato la direttiva sul brevetto nel rispetto della dignità umana, che deve esistere a qualunque stadio di sviluppo della persona, embrione compreso.

Ci ritroviamo in un momento storico, con il Pdl che intende rifondare il partito guardando al Ppe. Secondo me, già oggi quello è un modello di riferimento che funziona. La convergenza sui valori non negoziabili trova e deve pertanto trovare un naturale riferimento nella casa comune dei moderati. Il segretario Angelino Alfano del resto ha ribadito che i cattolici già oggi hanno trovato nel Pdl un partito che ha sempre difeso i loro valori «non a chiacchiere o a parole, ma con leggi sulla vita, la famiglia e tutto ciò che attiene ad un sistema di valori». Non si tratta, però, di rifare un partito confessionale, tutt’altro. Noi vogliamo una casa comune che su valori cristiani aggreghi varie anime, quella popolare, socialista, liberaldemocratica, riformista. Un partito che crede nella difesa incondizionata della dignità di ogni singola persona umana, nella famiglia, nella comunità. Che vuole più società e meno Stato, che difende l’impresa, il lavoratore e non il posto di lavoro, che crede nella sussidiarietà, nella libera istruzione, nella responsabilità di chi amministra e dunque nel federalismo solidale, nel merito come condizione per tornare a crescere.
Stiamo portando avanti l’idea di un partito che dia spazio e sostegno ai giovani. Ma i giovani hanno bisogno anche di valori che scaldino i cuori. E non possono essere il relativismo etico o peggio il nichilismo. Le nuove generazioni hanno bisogno di avere una visione della società, capire dove si sta andando, cosa si sta costruendo. Ecco allora l’importanza dei cattolici nel Pdl a dare linfa e sostanza alla politica del fare. Guardiamo al futuro nel solco della migliore tradizione, quella di Don Sturzo e De Gasperi.


Giuseppe Sagliocco Pdl - Lodi

lunedì, ottobre 24, 2011

Bisogna sconfiggere la strategia della paralisi



Che sia chiaro: sconfiggere la strategia della paralisi e del pessismismo, solita e aggiungerei praticamente unica strategia usata dalla sinistra, si farà. Lo faremo con il decreto sviluppo, che deve essere il mattone che intendiamo mettere nella costruzione del muro contro la sfiducia. Il pareggio di bilancio ci sarà. Il nostro sistema di credito sarà protetto sia dall'intervento necessario del sistema economico e monetario in cui siamo onorevolmente inseriti fin dalla sua fondazione, sia dalla ripartenza del Paese. "Continueremo a lavorare nell'interesse delle famiglie e delle imprese per il bene dell'Italia, anche se contro di noi è stata montata una campagna di inusitata violenza da un'opposizione unita solo dall'antiberlusconismo, ma divisa su tutto, a partire dall'economia: basti pensare che il suo primo atto di governo sarebbe quello di respingere al mittente la lettera della Banca centrale europea" chiosa il Presidente del Consiglio Berlusconi.

Ecco, secondo me oggi il nostro primo compito, il nostro primo dovere è di mettere l'Italia al riparo dalla crisi economica e di farlo tutelando i risparmi e gli interessi delle famiglie e delle imprese ed assumendoci la responsabilità delle nostre scelte, diversamente da un Governo tecnico, che mai si sottoporrebbe al giudizio degli elettori. Niente da dire....il governo ha perseguito questo obiettivo con una manovra impegnativa e dolorosa, che garantisce per la prima volta il pareggio di bilancio entro il 2013, un traguardo inimmaginabile fino a poco tempo fa, che è giusto diventi un impegno vincolante anche per il futuro, con una specifica clausola inserita nella nostra Costituzione.

A chi ci chiede di fare un passo indietro rispondiamo chiaramente che mai come in questo momento sentiamo la responsabilità di non accondiscendere a questa richiesta, non per preservare dei poteri, ma nella convinzione che, oggi, questo Governo non abbia alternative credibili e che le elezioni anticipate non sarebbero una soluzione per i problemi che abbiamo. Mi domando: c'è qualche persona di buon senso che può veramente credere che un Governo tecnico avrebbe più forza di un Governo democraticamente legittimato, come lo è il nostro, nell'assumere quelle decisioni difficili, a volte impopolari, che la crisi impone?

Noi dobbiamo dunque utilizzare al meglio la parte restante della legislatura per completare il risanamento del Paese, per avviare una fase strutturale di crescita e per completare il nostro programma di riforme, riforme che sono necessarie ed indispensabili per la modernizzazione del Paese. Quali sono queste riforme lo sapete, sono già approvate dal Governo e alla vostra attenzione: la riforma dell'architettura istituzionale dello Stato, indispensabile per consentire a chi governa di agire con la rapidità e l'efficienza imposte dai tempi e per dare voce ai territori, attraverso un'adeguata rappresentanza nel Senato federale; la riforma del fisco, per ridurre il carico tributario sui soliti noti e portare gli evasori nell'area dei contribuenti virtuosi; la riforma della giustizia, per realizzare una giustizia giusta, al servizio del cittadino e porre fine all'uso politicizzato che da troppo tempo ne viene fatto.

Occorre quindi, che le opposizioni esercitano un legittimo diritto-dovere di critica, anche aspra, ma non concentrato unicamente in funzione anti premier, il quale è vittima di una campagna demolitoria aiutata dalle calunnie di cui è autore un circuito mediatico-giudiziario; peccato che le opposizioni tutte, infatti, non abbiano né un Esecutivo di ricambio né un programma definito da proporre agli elettori!! Infine, una crisi di Governo al buio oggi determinerebbe la vittoria del partito declinista, catastrofista, speculativo, in azione da mesi in Europa e in Italia. Noi siamo qui, e con me una maggioranza politicamente coesa, al di là degli incidenti d'Aula, per testimoniare che l'Italia ce la fa, ce la farà, e può rilanciarsi battendo la strategia del pessimismo.


Saluti azzurri

martedì, ottobre 11, 2011

Questo è il momento di difendere Berlusconi



Tutti gli elettori del Pdl adesso devono trovare l’orgoglio ed il coraggio di non abbandonare al suo destino chi ha dato molto della sua vita per il bene dell’Italia. E’ un vigliacco traditore chi pensa di abbandonarlo per salire sul carro del nuovo vincitore. Ci ha dato, tra le altre cose in tutti questi anni, il bipolarismo e con esso una nuova trasparenza nelle scelte dei cittadini.


Il suo sogno resta di fare del Pdl un partito simile al Ppe (Partito Popolare Europeo), guidato dal suo delfino Angelino Alfano. L’Italia intera gli deve riconoscenza per avere evitato la catastrofe con la sua discesa in campo nel 1994. Per questo le “lobby” ed i “poteri forti occulti” gli si sono schierati ferocemente contro boicottando con ogni mezzo il “rinnovamento” dell’Italia. Questa avventura politica gli e’ costata carissima anche in termini di soldi: circa un miliardo di euro pagati ai suoi avvocati per difendersi dai numerosi “forsennati assalti” della magistratura e per quanto pagato “ingiustamente” a Carlo De Benedetti. E’ stato persino spiato dal buco della serratura della sua camera da letto da guardoni che poi hanno fatto scempio della sua vita privata.


Ma cosa saremmo venuti a conoscere se la magistratura avesse guardato anche nel “buco della serratura” delle camere da letto di Nichi Vendola, Rosy Bindi, Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro, Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini e di tanti altri “verginelli”? E’ nel momento del bisogno che si riconoscono i veri amici ed i fedeli sostenitori, ed e’ questo il momento in cui non bisogna abbandonare un uomo che sta pagando per il suo tentativo di rimodernare l’Italia.


Sarebbe da vigliacchi non essere oggi solidali con Berlusconi contro la vergognosa macchina del fango e dell’ingiustizia di una magistratura politicizzata che, pur di raggiungere i propri obbiettivi, calpesta le leggi che dovrebbe applicare. E’ questo tipo di magistratura, e non Berlusconi, a disonorare l’Italia!! A Berlusconi si possono muovere molte accuse, come quella di non essere stato “prudente” nella sua vita privata, ma la voce che gira nel Pdl è che sia a volte troppo “ingenuo”; poi non è riuscito a varare le maggiori riforme che gli italiani attendono da tempo, anche a causa dei problemi creatigli ad arte dai pm di parte…Ma questo insuccesso non e’ del tutto dipeso da lui, sono state mille le “resistenze” di personaggi della prima Repubblica (lungo sarebbe l’elenco con Gianfranco Fini in testa), della magistratura, delle “lobby” e dei “poteri forti occulti” che gli hanno sbarrato la strada impedendoglielo.


Intanto il bipolarismo in Italia come anticipato in apertura, si deve a lui…C’e ancora tempo per varare alcune importanti riforme e c’e’ la certezza che la maggioranza rimanga unita come ha sempre dimostrato in questi ultimi mesi per approvarle. L’approvazione di queste riforme farà recuperare al Pdl gli elettori che si sono allontanati. Ma in questo momento tutti gli elettori del Pdl dovranno trovare l’orgoglio ed il coraggio di non abbandonare al suo destino chi ha dato molto della sua vita per il bene dell’Italia. Quando la battaglia si fa dura e quando tutto sembra che possa essere perduto e’ il momento del coraggio e della lealtà per difendere Berlusconi. E’ un vigliacco traditore chi pensa di abbandonarlo per salire sul carro del nuovo vincitore.




Grazie


Giuseppe Sagliocco
Componente direttivo cittadino P.D.L.
Popolo della Libertà - Lodi
giuseppe.sagliocco@gmail.com

giovedì, ottobre 06, 2011

Referendum sulla legge elettorale? Una truffa!!


La gente ha firmato contro la casta e i costi della politica, per tagliare, rinnovare e per scegliere i suoi rappre­sentanti mentre il referendum non serve a tutto questo. Il suo unico effetto è incartare il go­verno, costringerlo alla resa o al­le elezioni anticipate.
Il referendum sulla legge elettorale è una truffa perché viene venduto per ciò che non è.

Dalle urne de­ve uscire una maggioranza ve­ra, in grado di go­vernare. Allora serve il premio di maggioranza su base nazionale, alla Camera co­me al Senato. La coalizione che prende un voto in più a livello nazio­nale ha i numeri per governare (per esempio ot­tiene il 55% dei seggi). Per ora resta l’indicazione del premier, ma in prospettiva si do­vrebbe arrivare all’elezione di­retta del capo del governo, por­tando a coerenza il sistema elet­torale inaugurato dai sindaci.

I cittadini scelgono i loro rappresentanti, magari tornando all’uninomi­nale, ma devono poter votare persone abbinate a partiti e non partiti e basta. Anzi per migliora­re la rappresentanza, sarebbe auspicabile prevedere il diritto di tribuna, ovvero una piccola quota del Parlamento (esem­pio, il 5 per cento) suddiviso tra piccoli e irriducibili partiti mino­ri. Garantito il premio di maggio­ranza, non c’è da temere se ci sa­ranno tre quattro partiti, con una minima soglia, fuori dal bi­polarismo.

E poi sfiducia costruttiva, ovvero puoi sfiduciare un governo solo se hai un’alternativa di maggio­ranza in Parlamento. Dunque si resta nel maggioritario e in un si­stema bipolare, non bipartitico. Ma la priorità da tutelare è avere governi stabili e duraturi, non il bipolarismo, che semmai è una conseguenza.

Va infine appro­vata in via definitiva una legge che dimezzi o perlomeno tagli drasticamente il numero dei par­lamentari. Il progetto finale è di eliminare il doppione bicamera­le; intanto però tagliare i costi, i peones e le relative pesantezze della casta. Per poi procedere al­lo stesso modo in tutto il paese, a livello locale.

Queste proposte, che accolgo­no anche proposte di legge delle opposizioni, andrebbero porta­te presto in Parlamento dal parti­to di maggioranza relativa, il Pdl, e aperte al voto di tutti. Cer­to, spaccano le coalizioni, avran­no l’ostilità di proporzionalisti, doppioturnisti, malpancisti di ogni risma. Ma è l’unica via per sbloccare il sistema e lanciare un messaggio forte al paese.


Saluti azzurri

lunedì, ottobre 03, 2011

Si parla di...referendum e legge elettorale



Chiariamo bene le cose e sgombriamo subito il campo dagli equivoci e dalle facili strumentalizzazioni da parte della sinistra e in particolare da parte del Pd: il Pdl e’ pronto a un confronto sulla legge elettorale partendo dal presupposto che non si deve sottrarre al cittadino il diritto di scegliere la coalizione, il programma di governo, il leader dell’esecutivo. Il segretario Alfano si è infatti detto favorevole a una modifica del 'Porcellum', che prevede l'introduzione delle preferenze. Si dunque, ma solo a certe condizioni: non tollereremo che con la scusa di eleggere il candidato venga tolto il voto per indicare il presidente del Consiglio.
Siamo infatti perche' venga salvaguardato il piu' grande risultato della Seconda Repubblica, quello della democrazia trasparente, con i cittadini che sanno chi sara' il premier quando votano una determinata coalizione.

A sinistra però hanno omesso (volontariamente???) di spiegare alle persone che hanno scelto di lasciare una firma per i referendum, che la legge elettorale precedentemente vigente e oggi abrogata, quella dove cioè i partiti vanno a prendersi i voti ognuno per se mettendoci la faccia e quindi collocando gli uomini nei vari collegi affinchè possano essere SCELTI (tutto giusto fin qui...) sostanzialmente non dicendo alla gente che non sarà più possibile, abrogando la attuale legge elettorale, conoscere e poter scegliere prima (e non dopo le elezioni)chi sarà il candidato premier…. L'DEALE SAREBBE UN GIUSTO COMPROMESSO TRA VECCHIA E NUOVA LEGGE ELETTORALE....

Continuo a sostenere che si tratti, così come è di un ritorno al passato, sbaglierò.....ma il ritorno al proporzionale, senza premio di maggioranza, con soglia al 4% e un Presidente della Repubblica che potrebbe decidere chi vuole per un mandato esplorativo!

Anche il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo nel dibattito sulla riforma elettorale ha, in merito alla proposta della Lega di tornare all'uninominale del Mattarellum, ha evidenziato come: ''Il collegio uninominale non fa scegliere perche' hai un solo candidato per quel partito: o mangio quella minestra o mi butto dalla finestra. La sua proposta e' semplice: introduciamo le preferenze e l'attuale sistema da porcellum diventa 'perfettellum'. C'e' gia' il premio di maggioranza e la scelta del premier. Ed evitiamo il referendum….

Molti dentro la Lega sono però convinti che la questione referendum sia tutto fumo negli occhi, perché probabilmente verrà dichiarato incostituzionale dalla Corte. L’abrogazione dell’attuale sistema elettorale infatti non comporterebbe automaticamente il ritorno in vigore di quella precedente, che è stata a sua volta abrogata dal Parlamento, e dunque è come se non esistesse. Questo è il parere di illustri costituzionalisti, cosa che i partiti sanno bene e nella Lega molti danno quasi per certo. Prima le riforme costituzionali poi la legge elettorale. La linea ufficiale del centrodestra è questa, e visto il tempo che ci vuole per le leggi in doppia lettura, significa praticamente dare l’ok al referendum. Ma sotto sotto un’idea per fermare lo spoglio c’è. Ovvero, varare una leggina che porti le preferenze nell’attuale “porcellum”.

L’avvio nel centrodestra di una commissione che si occupi della legge elettorale, nel quadro delle riforme proposte da Calderoli, sembra essere per ora la risposta che Berlusconi è pronto a dare per frenare le tensioni crescenti. Una commissione che dovrà comunque lavorare, secondo il Cavaliere, su una legge che garantisca il bipolarismo e la scelta da parte degli elettori del premier. Giusto così…NON è vero SINCERI DEMOCRATICI?
Grazie





GIUSEPPE SAGLIOCCO
COMPONENTE DIRETTIVO CITTADINO P.D.L.
POPOLO DELLA LIBERTA’ – LODI
giuseppe.sagliocco@gmail.com