martedì, settembre 26, 2006

PRODI L'ANTIEUROPEO

Pochi sono i mesi trascorsi dal 17 maggio 2006, data dell'insediamento del governo Prodi, ma in questi pochi mesi, il Presidente del Consiglio Prodi e i suoi Ministri ne hanno combinate di tutti i colori, come i tanti colori che formano la variopinta coalizione di centro-sinistra. Hanno fatto capire con le loro dichiarazioni, ma in modo ancor più chiaro con i provvedimenti legislativi adottati (a volte anche con piani segreti su carta intestata della Presidenza del Consiglio), quale sia la linea politica di questo esecutivo che è facilmente riassumibile nelle seguenti parole: chi se ne frega dell'Europa e del diritto comunitario.

Dalla revoca dell'embargo per la vendita di armi alla Cina, all'abuso e alla manipolazione di mercato nella vicenda Telecom Italia. Dal decreto sulle false liberalizzazione Visco-Bersani contro la direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali, ai tentativi di abbattere i limiti di quel Patto di Stabilità che proprio il Prof. Prodi, in tempi non sospetti, prima lo difende ad ogni costo fino alla Corte di Giustizia e ora giudica stupido a tal punto da non voler rispettare le indicazioni della Commissione. Dal blocco della TAV, che è bene ricordare è parte del progetto europeo prioritario, identificato come corridoio 5, alla bocciatura del Ponte sullo Stretto di Messina, anello di congiunzione della Sicilia con il corridoio 1 Berlino-Palermo.

Questi sono solo alcuni degli esempi, che sono riportati e accuratamente documentati in un dossier prsentato dai Parlamentari Europei di Forza Italia nel quale si trovano i Decreti, le dichiarazioni stampa, le prese di posizione e gli atti
del governo Prodi palesemente in contraddizione con il
diritto comunitario. Tutti i documenti citati, talvolta sotto forma di risoluzioni del Parlamento europeo, in altri casi di direttive del Consiglio europeo e del Parlamento europeo già in vigore, mettono in luce la difformità della politica del governo di centro-sinistra rispetto al diritto comunitario. Altre volte ancora sono gli stessi parlamentari europei che con interrogazioni scritte ed orali alla Commissione, al Consiglio o al Presidente del Parlamento chiedono il rispetto del diritto comunitario.

Insomma ce n'è per tutti i gusti. Sarà forse per questo che il Presidente Prodi improvvisamente ha annullato la sua visita, per altro già confermata, prevista per la prossima sessione plenaria dell'11 e 12 ottobre al Parlamento europeo? Proprio al Parlamento europeo dove il candidato a Presidente del Consiglio, Romano Prodi, era venuto a fare campagna elettorale...

Saluti azzurri

E salviamola...questa democrazia!

Sul blog di Vito Schepisi (www.vitoschepisi.blogspot.com), ho letto un commento ad un articolo di Massimo Teodori da Il Giornale del 23 settembre 2006 dal titolo "SALVATE LA DEMOCRAZIA" ed ho così ribattuto :

Un anonimo ha detto...
Questo lungo post, per taluni versi abbastanza sconclusionato, non essendoci paragrafi e connettivi logici che rendano il discorso omogeneo, dà molto l'idea delle puerili opinioni di gente un tempo afferente al PCI e oggi pendente dalle labbra del leader di Forza Italia, qualsiasi insulto o profezia visionaria esso dica. Oscar Brambani

Giuseppe Sagliocco ha detto...
Mi permetta di dissentire in toto...Altro che sconclusionato...sconclusionato, anzi, interessato e molto di parte a me sembra il suo, Brambani di commento!
Paragrafi e connettivi logici?
Lei deve essere un ex sessantottino cui la SQUOLA di sinistra purtroppo non ha insegnato nulla, e che ancora oggi fa danni grazie a un nozionismo bue che la fa da padrona...Il post è chiarissimo e verissimo...Ma chi è Prodi? Cosa ci fa a capo di un esercito SENZA PARTITO? Nè carne nè pesce...nè carisma, nè qualità riconosciute...Eppure è la seconda volta che i vetero post e neo comunisti della sinistra italiana sono ricorsi a questo pacioccone front-man per rappresentare la metà degli italiani!!!
E' facile così strumentalizzare un autorevole signor NESSUNO alla bisogna di quella accozzaglia di vampiri assatanati di potere e messi assieme con un unico comun denominatore: A MORTE BERLUSCONI, A NOI L'ITALIA! Solo che non hanno fatto bene i conti, all'interno della DIS-UNIONE, per cui chiaramente Brambani parteggia, ognuno la pensa a modo suo, su tutto c'è caos e su NULLA accordo!!!
Il "pupazzo" in questo marasma è l'ideale!
Non esiste guida politica per questo governo, le gaffes si susseguono (Cina, embargo armi e diritti umani, Rovati e il Parlamento, il terrorismo, il nucleare e Ahmadinejad, il Papa e le sue guardie a protezione...) e la débacle è sempre piu' evidente..ovviamente può vederla chi ha deciso di tenere gli occhi aperti senza pregiudizi...Infatti i post-comunisti, che hanno furbescamente scelto Prodi come mediocre archeologo della prima Repubblica democristiana, finiscono per essere vittime del contrappasso. Volevano un «utile idiota» debole, e si ritrovano un cultore del potere di clan, debole sì ma ostinato. Volevano un ambiguo navigante tra il Mediterraneo e l'Europa che aveva malamente presieduto a Bruxelles, e si ritrovano un intrigante interlocutore del fondamentalismo islamista e un propugnatore delle armi alla Cina. Volevano un docile paravento per i moderati, ed hanno a che fare con un poltronista di Palazzo Chigi che per resistere fa asse con il bertinottismo.Noi però guardiamo oltre il triste tramonto del premier preoccupandoci che la guida del Paese scivola sempre più in basso. A risollevarci non basta un decreto sulle intercettazioni telefoniche. Che vinca il centrosinistra o il centrodestra sulla base del voto popolare, riteniamo necessario che al governo vi sia sempre un leader politicamente legittimato e responsabilmente efficace. Prodi non è né l'uno né l'altro. È perciò tempo che i suoi se ne liberino nell'interesse della democrazia e dell'Italia.
Saluti azzurri (www.giuseppesagliocco.blogspot.com)

giovedì, settembre 21, 2006

LE OMBRE DI PRODI

Passano i giorni e appare sempre più chiaro che le vicende legate al futuro di Telecom siano state oggetti di quantomeno loschi intrighi. Noi non siamo gente che accusa senza avere le prove, quindi ci limiteremo, mi limiterò, a esporre i fatti così come li ho appresi guardando i telegiornali e leggendo i quotidiani. Qualche giorno fa, a seguito di un incontro con Murdoch, Tronchetti Provera annunciava l’imminente scorporo di Telecom e la probabile messa in vendita di Tim – Telecom Italia Mobile. Mentre tutti si auguravano che TIM non finisse in mani straniere, Prodi (dalla Cina), si affrettava a mettere in chiaro che lui non era a conoscenza dei movimenti di Telecom. Peccato che da lì a pochi giorni tutto si sarebbe capovolto. Tronchetti Provera inizia a lamentarsi su come, secondo lui, Telecom gli sia stata “portata via con un blitz”. Qualche giorno dopo spunta un piano segreto, stampato su carta intestata di Palazzo Chigi, in cui si troverebbero le istruzioni che Tronchetti Provera era tenuto a rispettare riguardo allo scorporo della sua azienda. Rutelli, dopo le prime polemiche della CdL, insiste legittimando (e ammettendo) l’interesse del Governo per l’azienda telefonica. Rovati, strettissimo consigliere del Premier Romano Prodi, ammette di aver scritto lui stesso quel foglio e che il suo “protetto” non ne era a conoscenza. A questo punto (la copertura pare abbastanza ovvia e poco e mal mascherata) la CdL insorge compatta chiedendo, perlomeno, una discussione in Parlamento sui fatti di questi giorni e sulle presunte partecipazioni del Governo. Prodi (sempre dalla Cina) si affretta a rispondere spazientito che non andrà mai a riferire in Parlamento su una questione “intorno alla quale girano troppe voci”. Ma a questo punto anche dall’interno della sua Maggioranza, i partiti più piccoli (soprattutto RnP) iniziano a sostenere anch’essi la necessità di un confronto parlamentare. Favorevole è anche Chiti. Ma Prodi non ci sta. Lui proprio non ci vuole venire in Parlamento. Cosa avrà mai da nascondere? Sta di fatto che, per ora, Tronchetti Provera si è dimesso e alcuni esponenti della CdL minacciano di bloccare i lavori parlamentari facendo mancare il numero legale fino a quando non sarà fatta chiarezza. Le richieste sono semplici: discussione in Parlamento e commissione d’inchiesta. Cicchitto ha già pronte alcune domande con cui accogliere Prodi di ritorno dalla Cina. Se non dovesse rispondere sarà crisi. E intanto le procure sono pronte ad aprire fascicoli con l’accusa di aggiotaggio. Neanche tanto male, visto che in molti ricordano il primo scandalo che vide uniti Telecom (Serbia) e Prodi, anche allora Premier. Vi lascio, per ora, con dubbio: cosa sarebbe successo se al posto di Prodi ci fosse stato Qualcun Altro?
Saluti azzurri

lunedì, agosto 28, 2006

Se avevate dubbi, scordateveli, il migliore é ancora lui!

A sinistra stanno tutti ancora a sbavare dietro a Berlusconi. " Chi disprezza, compra" , si dice..

Non sono tanto abili con l'autoironia. Non vedono quanto é goffo e incapace il leader che si sono dati e che non é nemmeno uscito vincitore dalle elezioni.

Anzi, no, lo sanno benissimo e sono lividi.
Non sono per nulla soddisfatti di quel nulla che ha fatto questa specie di governo che si attribuisce meriti che spettano a quello precedente, che si affretta solo a cancellare le tracce dell'unico governo capace di restare in carica tutta una legislatura.

Allora stanno ancora a sbeffeggiare il Cavaliere sul suo trapianto, quando é lui stesso che ci scherza su. Fingono di prendere sul serio le battute e si agitano perché le platee sono ancora entusiaste del personaggio.

Certo, é scomodo stare su una poltrona traballante come quella di Prodi. Non sai mai quando la gambetta scricchiolante si spezzerà e lo farà rotolare giù.

Presuntuoso quel tanto che basta a fargli credere che é lì veramente per governare...Stizzoso e suscettibile come tutti quelli che hanno un Q.I. bassetto.
Ora si bea di mandare i soldati in Libano con l'abbraccio mortifero di tutti i pacifisti unilaterali.

Ora, cari nemici della sinistra, tocca a noi dell'opposizione fare le pulci.
Ma quanto ci costi Romano?
Ma non eravamo al tubo del gas?

Lo spirito e l'Ironia lo si fa con chi sta al potere ci hanno detto per dodici anni gli umoristi di sinistra, ma a quando la ferocia contro la facciona e le frasi stupide di Prodi?
Sto ancora aspettando Celentano e Beppe Grillo, per non parlare dei Guzzanti figli...
Saluti azzurri

mercoledì, agosto 02, 2006

La solita sinistra forcaiola...e la 7° fiducia!

Che bella novità (!!!) Prodi si scusa, poverino, di essere dovuto ricorrere alla doppia fiducia,(soltanto la settima in meno di tre mesi) sia al Senato che alla Camera, sulle liberalizzazioni e sulla manovra fiscale. Noi accettiamo sicuramente le sue improvvide scuse, e anzi, lo capiamo benissimo....più di così lui non può fare, è limitato nel suo raggio d'azione e nella sua stessa indipendenza da una solita, certa sinistra...che è forcaiola in quanto di fatto impedisce un confronto nel merito con l’opposizione e dimostra la volonta’ del governo di alzare un muro... La scusa dei numerosi emendamenti proposti dall'opposizione può servire giusto per convincere e tenere buoni "i soliti fessi" che ci credono, e che anzi poi a loro volta propugnano ciò che a loro è stato trasmesso e non spiegato!! Metodi da sinistra...porre la fiducia anche alla Camera dei Deputati dove la maggioranza non ha i problemi contabili e politici del Senato esprime lo stato confusionale in cui si trova questo governo e questa maggioranza, ogni volta che si trova di fronte ad un dibattito parlamentare di merito. Per sfuggire alla discussione degli emendamenti essa si rifugia in se stessa, di fatto commissariando il Parlamento, che diviene un organo di ratifica della dittatura della maggioranza. Maggioranza che non consente una verifica ma impone una volonta’ precostituita. Peccato che il Capo dello Stato predichi al vento. Le sue sagge parole dovrebbero pur contare qualcosa almeno per chi lo ha eletto in solitudine. Invece l’apprezzamento giunge da chi invece non l’ha eletto e questo la dice lunga sulla coerenza con cui questa arrogante maggioranza, che con atteggiamenti tipici da nuovi fascisti rossi si regola anche nei confronti della massima istituzione della Repubblica!!! E' vero: è quel "colpo di spugna" che qualcuno ha sempre temuto potesse arrivare dal governo Berlusconi e che invece arriva da quello Prodi. Comunque, detto questo, se l'indulto può avere l'effetto di dare finalmente una spallata a quel pericoloso giustizialismo forcaiolo e grossolanamente populista di una certa sinistra, allora ben venga l'indulto... Per intenderci, se proprio devo scegliere forzatamente, con la pistola alla tempia tra Mastella e Di Pietro, non ho dubbi: scelgo Mastella. In quanto a Di Pietro, avendolo visto in tv nella sua ormai giornaliera protesta anti-indulto, ribadisco: si dimetta ed esca dal governo. Troppo comodo andare in piazza a protestare, come se fosse all'opposizione, e intanto però rimanere al governo! Nel caso del centrosinistra mi sembra proprio che la differenza cominci a farsi abissale,tra "la serietà al governo" da loro tanto sbandierata e la effettiva produttività del governo Prodi; e questo nonostante un programma lungo come un elenco del telefono che avrebbe dovuto mettere tutto in chiaro prima. Vediamo qualche esempio? In politica estera ci doveva essere una rottura rispetto alla linea filoamericana di Berlusconi. Ci doveva essere un ritiro in tempi rapidi delle truppe. E invece in Iraq l'esercito ci sta ancora, la missione in Afghanistan è stata rifinanziata e D'Alema va d'amore e d'accordo con la Rice... Ci doveva essere una riduzione dei costi della politica. e invece il nuovo governo tra ministri e sottosegretari ha raggiunto il record storico di oltre cento componenti... Ci doveva essere la concertazione su tutto. E invece alle categorie le liberalizzazioni sono arrivate a sorpresa. Ci doveva essere massimo rigore contro i reati finanziari. E invece sono finiti nell'indulto-colpo di spugna pure quelli. Ci doveva essere il massimo rispetto del dialogo parlamentare. E invece vanno avanti col voto di fiducia. Non ci doveva essere occupazione di tutte le cariche lasciando così all'opposizione ruoli di garanzia. e invece si sono presi tutto... Insomma, tra il dire e il fare c'è di mezzo davvero il mare...Saluti azzurri

venerdì, luglio 28, 2006

Berlusconi e il futuro della CDL

Anche i prossimi passi del Centrodestra, come è ovvio, sono legati alle sorti del governo Prodi. Berlusconi, però, resta convinto che l'obiettivo resti quello del soggetto unitario. "Prima una federazione, con il meccanismo delle scelte a maggioranza, poi l'obbligo di confluire nel partito unico", spiega ai senatori azzurri. E ancora: "Un sondaggio ci dà al 52%, a settembre partiremo con i seminari per i gruppi parlamentari in modo da rivitalizzare il nostro partito e la CdL". "Forza Italia però - dice durante l'incontro a Palazzo Grazioli con i dirigenti azzurri, presenti Bondi, Cicchitto, Vito, Schifani, Bonaiuti, Dell'Utri e Verdini - non va trascurata, perché resta sempre il primo partito del Paese". L'intenzione, dunque, sembra quella di lavorare su un doppio binario, da una parte battere la strada che porta al partito unico e dall'altra rafforzare comunque Forza Italia. "Anche perché - spiega durante il vertice - tra gli alleati c'è anche chi pensa solo a tirare il freno a mano". "Da settembre - spiega a Villa Miani - si parte con il Partito dei Moderati, con la sezione italiana del Ppe. Anche Fini si è accodato. Prima però voglio rafforzare il mio partito". An, Udc e Lega. Ai senatori, poi, il Cavaliere fa un quadro dell'attuale situazione dell'opposizione. Con una Lega "sempre fedele, al punto che anche sull'indulto non hanno alzato i toni" e An che "si è ricompattata sulle nostre posizioni". Come nella scorsa legislatura, però, per Berlusconi "l'incognita resta l'Udc". Perché "ancora oggi mantiene dei margini di ambiguità senza capire che nel Centrosinistra nessuno è pronto ad accoglierla". Ma "dobbiamo andare avanti" perché "ora è necessaria una nuova fase". Così, invita i suoi senatori a "collaborare con i colleghi dei partiti alleati, magari stringendo rapporti personali, soprattutto con i centristi...". "Bisogna chiamare a raccolta le forze del Centrodestra - spiega - per creare un nuovo asse in vista delle elezioni del 2009". E candidato premier o no, il Cavaliere non pare intenzionato a uscire di scena: "Sapete perché con l'età che ho e dopo quello che ho fatto sono ancora qui? Perché non avete idea quanta gente mi chiami, quanti capi di Stato mi contattino ancor più di prima. Il fatto è che se io lasciassi una metà degli italiani lo vedrebbe come un tradimento. Perché resto ancora il collante del Centrodestra". PRESIDENTE NON MOLLARE...IL PAESE REALE E' CON TE!!!! Saluti azzurri

NO GLOBAL...DOVE SEI?????

Ieri a Roma si è tenuta la riunione per discutere circa la situazione nel MO. Non ci sono stati manifestazioni, urla, schiamazzi, incidenti. E nè siamo felici, felicissimi (fosse sempre così) Però, però. Come mai non c'era un pacifista, un no global, un qualcosa che protestasse? D'altronde c'era la Rice che fa parte della da loro tanto odiata amministrazione Bush (e più in generale degli Stati Uniti). C'era l'Onu, che per quanto sia una organizzazione multinazionale che da sempre piace al centrosinistra è comunque mal vista dalla sinistra radicale e da tutta quell'aerea di pacifismo e noglobalismo. E quindi come mai? La risposta è Massimo D'Alema ministro degli esteri. Voi immaginate per un secondo a che cosa sarebbe successo se ad accogliere Rice, Annan, Siniora e co. fosse stato il Cavaliere: urla, slogan contro Bush e Berlusconi, insulti a quello che passa con la maglietta azzurra, Roma in fiamme come già Genova e Milano che nemmeno Nerone, finti Black bloc per le strade ad aizzare la folla e magari il ragazzo che lancia l'estintore. Invece c'era D'Alema, c'era la sinistra e quindi tutti zitti, nessuno si muova. Non si sa bene se sia stata una scelta dal basso o se i capi della sinistra abbiano dato ordine "non intervenire mi raccomando che c'è D'Alema". Ma la domanda se la stanno facendo tutti: no global dove sei? Saluti azzurri

AFGHANISTAN:SENATO SFIDUCIATO

Il paradosso della situazione sta tutto in una considerazione: Berlusconi aveva detto che il contingente italiano sarebbe stato ritirato dall'Iraq in ottobre (e non ditemi la solita cosa che invece ha sempre rinviato perchè non è vero, ha sempre detto quello e quello era). Prodi e i suoi hanno deciso invece di ritirarlo a dicembre. Cioè due mesi dopo rispetto alla Cdl. Quindi la sinistra che li voleva a casa subito li farà tornare più tardi: il colmo. Ma forse la discontinuità è proprio questa: hanno cambiato idea. Tra l'altro è stato Diliberto, non Carneade, un mesetto fa a mettere la sua faccia sui cartelloni giganti 5 x 3 con scritto "Via ANCHE dall'Afghanistan ad Agosto o siamo come Berlusconi". E mi sa che un pò piu azzurri ora lo sono. Oggi si è votato l'articolo 2 della legge sul rifinanziamento delle missioni all'estero su cui il centrosinistra ha posto la fiducia. Impedendo di fatto all'opposizione di votare. Come potrebbe , infatti, la Cdl votare la fiducia al governo prodi? Sarebbe ridicolo. In più così facendo il centrosinistra elimina la possibilità di dare ai nostri soldati un messaggio preciso: l'unanimità del parlamento è con voi. E il paradosso dei paradossi è che, chi oggi si è astenuto (la Cdl) è convintamente con i nostri soldati, mentre chi ha votato Si (l'Unione) ha parti al suo interno che, come da queste stesse affermato, senza fiducia avrebbero votato No. Ultima annotazione. Perchè la "maggioranza" ha posto la fiducia? per tenere unita la maggioranza dato che, senza la fiducia stessa, il governo prodi sarebbe caduto già questa sera ad ora di cena e domani avrebbe rassegnato le proprie dimissioni durante il brunch. Qualcuno mi dirà "non è per quello che è stata messa". Ma, a questo qualcuno, rispondo in due punti: La fiducia si mette per blindare i provvedimenti quando non si è certi che passino e in questo caso, visto che senza fiducia la Cdl avrebbe tranquillamente e convintamente votato Si, l'articolo sarebbe passato senza nessun problema e questo lo si sapeva da tempo. Secondariamente nell'ultimo degli interventi prima della votazione, Dini (Margherita) è intervenuto affermando: "la fiducia, posta per le note ed evidenti ragioni, e comunque un diritto di quest'aula". E le ben note ed evidenti ragioni quali sono? esatto, proprio quelle. E quel "comunque" lo conferma. Saluti azzurri

lunedì, luglio 24, 2006

Lombardia, Veneto e Sicilia come la Catalogna?

Lombardia, Veneto e Sicilia sul modello della Catalogna. Il federalismo non attraverso una riforma costituzionale, ma con una semplice legge ordinaria. Il federalismo concepito non piu' in qualche baita solitaria, ma direttamente dalle Regioni interessate. E' questo il piano che Umberto Bossi e Silvio Berlusconi stanno predisponendo di concerto con i presidenti di Regione. La proposta prevede che i consigli regionali a maggioranza centrodestra chiedano competenze esclusive previste dal titolo V attraverso un testo di legge da sottoporre al governo e da votare in Aula. Non solo: i leader di Fi e Lega avrebbero intenzione di promuovere un referendum consultivo su base regionale sul modello di quello fatto per la Catalogna il 18 giugno 2006. "Si tratta di un'ottima pensata", ha spiegato Bossi a Berlusconi nell'ultimo incontro ad Arcore. "Il centrosinistra non potra' sottrarsi", dice Roberto Maroni, "altrimenti dovra' dire chiaramente che la legge del 2001 e' pessima. E' un processo previsto proprio dalla loro riforma". Secondo Paolo Grimoldi, responsabile del movimento giovanile della Lega, "i tempi potrebbero essere assolutamente rapidi. Le Regioni del Nord potrebbero anche lavorare insieme in questo senso. Non si e' fatta Pontida proprio perche' non c'erano ancora idee chiare: ora credo che la proposta sia pronta e penso che Bossi la rendera' pubblica forse gia' a meta' settembre a Venezia". Al momento sono previsti altri incontri con i presidenti di Regione per studiare l'iter da portare avanti. Una volta elaborato un testo di legge sara' chiesto un incontro con il governo. "Non si tratta della solita devoluzione, ma si avvicina molto", dice Roberto Maroni, "si tratta di attuare le modifiche alla Costituzione votate dal centrosinistra". La legge dovra' essere "approvata con la maggioranza assoluta dei componenti". A mio parere giustamente, in questo periodo (ormai da mesi) Berlusconi sta dietro le quinte volutamente. Lascia che la sinistra si cuocia da sola, come sta facendo, e prepara le future strategie. Non mi metto a commentare nello specifico la notizia, mi limito solo a dire che per ora secondo me l'opposizione silenziosa ma evidenziatrice (di quelli che sono le evidenti contraddizioni della maggioranza) è la strada giusta. Saluti azzurri

mercoledì, luglio 19, 2006

Il Partito delle Libertà o la libertà dai partiti?

Berlusconi ha vinto e continuerà a farlo perché non è un uomo politico. Egli ha portato una ventata di novità ed ha avuto il coraggio di fare e dire cose che nessuno prima aveva fatto! L’unico rimprovero che gli si puo' fare è di non aver avuto la forza di liberarsi dei politicanti che, come la zavorra, lo hanno portato a fondo. Dico tutto ciò perché ammiro e stimo il Presidente ed amo il mio Paese! Non credo che si possa piu’ rimandare oltre la costituzione del Partito Unico, anche se questo comporterà delle rinunce che, a mio parere, daranno i loro frutti in breve tempo. Chi ha tempo non aspetti tempo, gli elettori sono molto attenti e sanno cogliere i segnali di rinnovamento. Il Partito Unico è l'evoluzione naturale della CdL, fuori da qualsiasi logica partitocratrica, porterebbe una ventata di rinnovamento, entusiasmo e consenso fra gli elettori; attendere oltre per prudenza o dubbi provocherebbe solo un ulteriore strappo e un rigurgito di delusione con un effetto boomerang sui risultati delle prossime consultazioni elettorali.

Presidente, butti a mare il vecchiume che ha intorno e proclami il Partito Unico! Vedrà quanti Follini scapperanno! Servono forze nuove! Ci vogliono idee giovani e vincenti! Quando un giocatore è vecchio si ritira! Ma i politici perché non si ritirano mai? La forza della CdL è Silvio Berlusconi e quindi è l’unico che può e deve assumersi la responsabilità del cambiamento. Scusi, ma non volevano i vari Follini & C. un segnale di discontinuità? Ora è il momento Presidente Berlusconi! La continua e fastidiosa ambiguità dell’UDC di questi anni è qualcosa di irriguardoso nei suoi confronti, ma anche nei confronti degli elettori. Se io fossi un elettore dell’UDC mi vergognerei di aver votato un partito così meschino. Questo atteggiamento dimostra che gli obiettivi dell'attuale coalizione non sono gli stessi e mostra la debolezza della CdL. Questo è uno dei motivi delle recenti sconfitte: la gente si fida di Silvio Berlusconi e non di quelli che lo circondano! Non ha calcolato gli "squali" del palazzo quando è sceso in politica? Ora ha il modo per capire di chi può fidarsi e di chi no: il Partito delle Libertà. E’ un ottimo modo per fare pulizia in tutta la coalizione sia a livello centrale che periferico. Spero di assistere presto a questo evento, magari a settembre e vedere, finalmente, spiccare il volo alla splendida farfalla chiamata Partito delle Libertà.

Io tifo sempre e comunque per Lei! Continuiamo a crederci! Forza Presidente!