lunedì, maggio 16, 2011

Evviva la maggioranza silenziosa dei togati!


Non c'è contraddizione tra il presidente della Repubblica, che rende onore al merito, e il presidente del Consiglio che denuncia i guasti recati dalla malagiustizia al funzionamento dello Stato democratico. Sono modalità diverse, entrambe necessarie, di affermazione del principio della leale collaborazione tra le istituzioni preposte al buon funzionamento della cosa pubblica (e quindi anche alla promozione delle riforme necessarie). Pretenderle in contraddizione tra loro, sia pure nei fumi polemici di una campagna elettorale amministrativa ricca di significato politico, sarebbe come contestare,in Francia, al generale De Gaulle la repressione dei "soldati perduti" in rivolta contro la Repubblica. Erano gli stessi soldati autori del sollevamento che aveva spianato la via al rinnovamento di quella democrazia francese, ma poi non erano stati capaci di "rientrare nel dovere". Ce n'è abbastanza da legittimare l'esigenza della inchiesta parlamentare, ventilata da Berlusconi, sui deragliamenti nell'interesse privato, o corporativo, dell'amministrazione della giustizia. Deragliamenti che conducono alcuni magistrati a fungere da contropotere, oggettivamente eversivo, rispetto all'ordinamento democratico.


Difficile negare al presidente Berlusconi il dovere di difendere l'istituzione che rappresenta dall'insistente tentativo, articolato in ventiquattro processi campati in aria dal giorno del suo ingresso in politica, di surrogare con l'iniziativa giudiziaria la devastante miscela di handicap, contestata dallo stesso Napolitano, che inibisce all'opposizione di sinistra una efficace partecipazione al gioco democratico.
Onore ai magistrati che lo meritano, e anche al governo che fa il suo dovere.

Giuseppe Sagliocco
Direttivo cittadino Pdl - Lodi

domenica, maggio 15, 2011

Sinistra italiana vero pericolo per la democrazia


Il pericolo per la democrazia non è Berlusconi, ma questa sinistra italiana. Che plaude al lancio di monetine e che ora invoca un colpo di Stato. Gli intellettuali chiedono l’intervento di carabinieri e polizia, perché vogliono un golpe per rovesciare il dittatore. Perché, dicono, la democrazia si salva “anche forzando le regole”. Poveracci.

E’ proprio particolare l’opposizione italiana, non c’è niente da fare. Più i suoi esponenti tentano di darsi un’aria da indefessi custodi delle Sacre Istituzioni, più vengono al pettine tutti i nodi del loro essere drammaticamente comici.
Eppure, il peggio è arrivato da un intellettuale, da un professore universitario che di cose, nella sua lunghissima vita, ne ha viste tante. Parliamo di Alberto Asor Rosa, teorizzatore di moderni colpi di Stato dalle colonne del Manifesto.


In pratica, il vegliardo linguista ha auspicato l’intervento dei Carabinieri e della Polizia per “congelare le Camere, sospendere tutte le immunità parlamentari, restituire alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilire d’autorità nuove regole elettorali, rimuovere le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale”. E tutto questo per “difendere i capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano”. Un golpe in piena regola, dunque. Un golpe che secondo Asor Rosa “godrebbe di un prevedibilissimo appoggio europeo”.

Serve commentare ulteriormente? Meglio di no, meglio lasciare questi intellettuali al loro delirio. Si parla tanto, a sinistra, di volontà berlusconiana di incendiare le folle e il Paese, di creare disordini e polemiche, di fomentare sit-in e di avvelenare il clima. E poi, una mattina, capita di leggere che uno dei loro, uno che avrebbe potuto diventare Ministro nel 2006 (così voleva Diliberto), pensa che sia opportuno farci piombare in uno “Stato d’Emergenza”.


E nessuno si indigna, dalle parti del Quirinale. Sia mai, in quest’Italia sconcertano solo i dopocena privati del Presidente del Consiglio. Chiedere un colpo di Stato in piena regola, evidentemente, non fa notizia. Ed è questo che preoccupa…


Giuseppe Sagliocco

giovedì, aprile 14, 2011

Processo breve, nessun rischio e tante balle!!


Nonostante le terroristiche affermazioni di alcuni esponenti dell’opposizione, le nuove norme sul processo breve e sulla prescrizione breve non incideranno sui procedimenti per il disastro di Viareggio, il terremoto dell’Aquila o per il crack Parmalat. Per il primo i Pm stanno procedendo per reati gravissimi, come l’omicidio colposo plurimo e il disastro ferroviario, puniti con pene molto severe e che si prescriveranno, quindi, in un tempo lontanissimo; se il processo breve verrà approvato la prescrizione del disastro ferroviario di Viareggio maturerebbe in 23 anni e quattro mesi, quindi nel 2032, e la prescrizione dell’omicidio colposo plurimo addirittura dopo, fino a un massimo di 35 anni dai fatti, quindi nel 2044. Lo stesso vale per i processi per il terremoto dell’Aquila, dove il termine di prescrizione si ridurrebbe di soli dieci mesi. E anche su Parmalat non ci sarebbe nulla da temere, visto che per il reato di bancarotta fraudolenta ed aggravata si passa dai 18 anni e nove mesi a 17 anni e sei mesi...

C’è qualcosa di stucchevole in tutta questa discussione sul processo breve. Mettiamo da parte per un attimo Berlusconi (voi ossessionati, lo so, non ce la fate: fatevi un sudoku nel frattempo), e proviamo a ragionare su un aspetto. E cioè l’allarmismo, davvero viscido e vergognoso, che l’opposizione intera, parlamentare ma non solo, sta cavalcando su questa vicenda. Dal Pd al partito di Fini, da Repubblica a Sky, tutti a dire che ci sarebbero una serie di processi a rischio. Processi ovviamente dal forte impatto mediatico.

Ad esempio, il processo per il terremoto dell’Aquila, quello per la Moby Prince, quello della Thyssen, quello della strage ferroviaria di Viareggio. Tutti, indistintamente, scrivono e affermano che la legga salva-Berlusconi affosserà tutti quei processi...

Bene, è tutto falso. E’ tutta una balla incredibile. Mentono sapendo di mentire. Ad esempio, il processo di Viareggio andrà in prescrizione nel 2034, cioè 25 anni dopo il fatto: è del 2009 e quindi sarà prescritto nel 2034. Ma quello che non vi dicono, è che si tratta della prescrizione di primo grado. Con il processo-breve la prescrizione verrà accorciata di 20 mesi, cioè da 25 anni a 23 anni e 4 mesi. E ora, volete farci credere, voi patetici sfruttatori del dolore, che nemmeno dopo 23 anni e 4 mesi la giustizia italiana riesce ad arrivare ad una sentenza di primo grado? Vergognatevi...

Vale a dire che andrà in prescrizione solo e soltanto se il procedimento sarà fermo ancora al primo grado. Ora, scusate, ma immaginatevi un processo del genere che dopo 25 si ritrova ancora a quel punto. Provate a pensarci. Dopo 25 anni. Un quarto di secolo. Più che prendervela con Berlusconi, cari giornalisti e cari politici andate a cacciare col forcone i giudici, vera casta privilegiata e autentica palestra di inetti. Perché se 25 anni non bastano per un primo grado, allora, qualche problema c’è. E pure bello grosso.

Ma ci rendiamo conto, l’ossessione di Berlusconi non vi permette lucidità. Preferite fomentare l’odio e la violenza, preferite raccontare balle, tanto gli ossessionati credono a tutti. Fateci almeno un favore, se riuscite. Lasciate fuori da tutto questo i parenti delle vittime. Loro non c’entrano niente. Loro non meritano di finire in mezzo al vostro vomito.

Saluti azzurri

mercoledì, gennaio 26, 2011

Ancora vergogna Annozero

Siamo alle solite....


Dagli schermi di Repubblica Tv, il segretario del Pd, lancia l’iniziativa per cercare di dare “una spallata al governo”. Parla di "italiani indignati" di "una cosa che non si può più sopportare".



Un'intervista che ha ruotato tutta sul tema caldissimo di queste settimane declinato sotto diversi aspetti: dall'uso dei Tg pubblici fatto dal premier e dai suoi sostenitori, all'attacco alla magistratura



Ha tuonato (si fa per dire) contro l'informazione di parte.



"Ieri ho visto un Tg incredibile - ha detto Bersani riferendosi al modo in cui il telegiornale di Minzolini ha parlato del caso Ruby-. “Pagare il canone diventa sempre più difficile".



Ma l’ha visto Annozero?




Bersani ha definito "vergognoso" l'attacco di Berlusconi ai pm che indagano sulla concussione e sui festini di Arcore: "Vanno puniti"



Il leader Pd ha ricordato che il reato di cui si tratta è gravissimo:



"Io non faccio moralismi al netto dei reati e qui c'è un reato di prostituzione minorile.”



(SENTENZA EMESSA?)



Peccato abbia dimenticato di indignarsi per la violazione dei più elementari diritti di cittadini “spiati” (100.000 intercettazioni) e “perquisiti” come delinquenti per una decina di mesi, senza che ci fosse un "reato da perseguire” e spendendo circa 500.000 euro dei nostri soldi...



Se tutto quello che ha in mano la pm dell’inchiesta Ruby è del tenore e della credibilità delle dichiarazioni della escort Nadia Macrì, allora la sua “brillante” carriera di inquisitrice .. è veramente finita!




Forse non tutti hanno avuto la pazienza e lo stomaco di seguire la trasmissione di Santoro di ieri, ma chi ha avuto la disavventura di farlo, non può non essere stato assalito da un’irresistibile attacco di rabbia intervallato a irrefrenabili risate, sentendo questa testimonianza:



"Abbiamo fatto il bagno in piscina, dove ci raggiunse il presidente. Nudo. Noi eravamo sette ragazze. Siamo stati tutti quanti insieme a scherzare e a toccarci. Poi lui dopo un po' si e' avvicinato ad un'altra camera dove c'e' un lettino in cui fa i massaggi e dopo un po' disse. 'Avanti la prossima, avanti la prossima. E ogni cinque minuti noi aprivamo la porta e consumavamo il rapporto sessuale. Una alla volta".



Se me lo vengono a raccontare di Rocco Siffredi, mi faccio una risata!


Ma se me lo raccontano di Berlusconi a 75 anni, mi incazzo!


Non sopporto di essere preso per scemo!



SETTE “BOTTE” IN TRENTACINQUE MINUTI ??????



A 75 ANNI ???


POTENZA DEL VIAGRA O DELL'IDIOZIA ???



Altro che parafrasare Ghedini: “Ma, va là!” … qui ci vuole un bel VAFFA!


A Santoro e ai suoi “cani da cazzate”.


Saluti azzurri

Fiat: Gli operi ringrazino gli impiegati

Ci si aspettava un po tutti, compreso il sottoscritto, una netta vittoria del SI al referendum di Mirafiori, invece alla fine è andata un po diversamente, e la forbice si è fermata a 54% SI e 46% NO...cioè significa che gli operai strumenti in mano ai sindacati, e inconsapevoli forse della fine che avrebbero fatto se avesse prevalso il NO, per poco non sono riusciti a farsi un bel regalo e cioè rimanere a casa, smettere di lavorare....per poco non ci sono riusciti! Devono invece ringraziare ancora una volta i cosiddetti colletti bianchi, gli amministrativi, i quali con il loro voto determinante, permetteranno anche a illusi, superficiali operai politicizzati (e secondo me un po tanto masochisti perchè non devono aver capito bene la portata che avrebbe avuto una eventuale vittoria dei NO) di continuare a lavorare come hanno sempre fatto finora, dando certezze che sarebbero venute certamente meno qualora i NO avessero vinto e avesse vinto la voglia di non lavorare più in Fiata Mirafiori, bensì altrove non in Italia.

Premessa: il 47% dei lavoratori italiani non sono iscritti ai sindacati ma lo sono soltanto il 53% dei lavoratori; il 53% di sindacalizzati è; così; suddiviso: 13% aderisce alla Fiom, 12% alla Fim 11% alla Uil, il 9% è iscritto alla Fismic, il restante 4% all'Ugl.

Si può affermare quindi che in percentuale rappresentino quindi il 24.53 del complessivo....mentre tutti gli altri sindacalizzati sommano il 75.47%.

Cioè tre volte tanto la Fiom.

E' ora che la Fiom decida da che parte stare.

Io credo che la questione sia abbastanza complessa, e nel contempo sia assolutamente positivo lo sviluppo che ha avuto la vicenda Fiat; Esiste cioè l’accordo tra le forze sindacali e l'azienda nella direzione di una maggiore flessibilità dei rapporti di lavoro.

Mi spiego meglio, su 100 operai in totale quelli che sono sindacalizzati e hanno firmato il referendum sono il 40% e come abbiamo visto sopra il 47% non sono iscritti!!

La somma fa 87 mentre 13% rappresenta la Fiom... Alla Cgil Fiom fanno i duri, hanno votato e fatto votare per il NO e hanno pure esultatoper i tanti NO venuti fuori alla fine dello scrutinio...ma la Camusso, che è piu' sveglia di Epifani, ha già detto che dopo la vittoria del SI, sarebbe disponibile e mettere una firma "tecnica" sotto al contratto, il che dovrebbe farle avere, per i delegati iscritti al suo sindacato, incarichi di rappresentanza maggiori e più numerosi all'interno della Fiat, cosa che altrimenti non sarebbe possibile, non avendo la "pasionaria" sottoscritto come tutti gli altri sindacati, il contratto di lavoro di cui si parla.

Il concetto che voglio esprimere è dunque che con 13 iscritti su 100 la Fiom pretende anche di apporre, adesso, a posteriori questa famigerata " firma tecnica" che non significa assolutamente niente...ma allora, mi domando e la gente si domanda, il 47% degli altri, i non iscritti, non hanno diritto a nulla?

Solo la Fiom pretenderebbe di avere maggiori spazi per i suoi già non numerosissimi iscritti e di conseguenza di delegati?

Agli altri, cioè a quelli non iscritti, ma anche agli altri sindacati complessivamente più numerosi, allora cosa vogliamo dare? La vicepresidenza della Fiat?

Siamo seri, e per il bene del Paese auspichiamo che molti operai non restino ancora fermi immobili (verso la realtà in movimento) come le gigantesche pietre dell’isola di Pasqua.

(Lettera pubblicata sul giornale di Lodi "IL CITTADINO" in data 26/01/2011)

Giuseppe Sagliocco

Popolo della Libertà - Lodi

Quartiere San Bernardo

giuseppe.sagliocco@gmail.com

giovedì, novembre 18, 2010

Le vite parallele di Fini e Casini



Con la discesa in politica di Berlusconi,Fini e Casini si allearono con Forza Italia, partito fondato dal Cavaliere nel 1994.
I due politici di diversa provenienza hanno fatto politica all’ombra di Fi che aveva raccolto, all’epoca, le forze migliori dei partiti fatti «scomparire» da parte dei giudici estremisti. Pierferdinando Casini è l’erede di parte della Dc e di Forlani, ed ha continuato a impersonare la parte peggiore della vecchia Dc che pur aveva ricostruito l’italia, salvandola,tra l’altro, dal comunismo.


Perché la parte peggiore? Non è stata forse parte della politica democristiana portata avanti con tanta «vaselina», con tante non scelte e ambiguità?
Non è strato forse Moro quello che ci h parlato delle cosiddette «convergenze parallele»?
Non è stata la gran parte della Dc a lasciare il povero Fanfani a combattere, da solo, la battaglia per il divorzio?

A proposito, mi chiedo perché le gerarchie ecclesiastiche danno tanto credito a Casini?
Come se ciò che questi dice non sia riscontrabile nel partito di Silvio Berlusconi?
Certi principi non li può difendere meglio un partito del 30% rispetto a uno del 5%???


Nella diaspora democristiana, alcuni esponenti sono andati ad allearsi con gli avversari di un tempo, e cioè il Partito Comunista Italiano.
Altri sono confluiti, per difendersi dal terremoto dei giudici, in Fi, mentre Casini, attraverso una serie di sigle, è infine arrivato all’Udc.
Ma Casini cosa vuole o dice che non sia nel grande partito che poi ha dato vita al Popolo della Libertà?


Sembra più un gruppo di potere locale che si è consolidato per sopravvivere, non certo per fare politica di ampio respiro; ed è degli ultimi tempi sempre più evidente nell’Udc, la politica vecchia di una parte della Dc stessa , ossia la politica dei cosiddetti «due forni» (come dire «il potere per il potere»).
Fini, dal canto suo, ha fatto un cammino ancora più tortuoso, o meglio lineare, nel negare quelli che erano stati i principi della destra fascista e post fascista. Tutto ciò che era stato alla base del Msi prima e di An dopo, è stato da Fini negato; arrivando questi a dire che «il fascismo è stato il male assoluto».

Mi chiedo: ma Mirko Tremaglia, con le lacrime agli occhi al discorso del suo leader a Perugia, ha capito bene?
Dalle secche in cui era arenata Alleanza Nazionale, c’è voluto Berlusconi per portare Fini e il suo partito nel campo delle alleanze democratiche; dopo una lunga maturazione, si fa per dire, da alleati di Forza Italia, i due giovanotti Fini e Casini, hanno incominciato a scalpitare, vedendo che la figura carismatica del Cavaliere poteva durare ancora per tanto tempo; e così dapprima Casini si è staccato dal nucleo di centrodestra, andando elemosinando accordi a destra e a manca (i due forni) e successivamente pure Fini è andato addirittura in fibrillazione dopo aver costituito insieme a Berlusconi il Pdl.

E poiché di Cesare non ve ne può essere che uno, allora dai a combattere
il creatore di Fi, che ha creato in pochissimi mesi, un partito più forte della stessa vecchia Dc.
Si sente dire in questi giorni che Fini e Casini appoggerebbero un governo con alla testa il Presidente della Ferrari, e loro che non hanno voluto aspettare i tempi naturali e fisiologici per il comando, dovrebbero fare il numero 2 e numero 3 di Montezemolo!!
Ma tanto valeva aspettare le evoluzioni temporali e politiche di quello che era stato il loro Salvatore...

Forse per tutti e due i politici, possono aver prevalso i «cattivi consiglieri » come usa affermare Fini, solo che in questo caso si tratta di cattive consigliere, non a caso Casini e Fini sono sposati in seconde nozze e chissà se è vero che queste giovani donne non abbiano insinuato in continuazione: «ma come è possibile che due politici di lungo corso come voi, ancora giovani, che non hanno fatto altro che politica, debbano essere dietro a un uomo che non ha fatto mai politica e che si è solo occupato di imprenditoria?»
Giuseppe Sagliocco

martedì, novembre 09, 2010

Contraddizioni istituzionali, irriconoscenza e presunzioni nel discorso di Fini


Il discorso di Fini a Bastia Umbra, ha creato una serie di dubbi agli addetti e non alla politica.
Prima ancora che vengano analizzate le proposte concrete di tutto il discorso, venute fuori d’incanto negli ultimi 5 minuti dell’intervento, io
che non sono prof. di Diritto Costituzionale, resto perplesso:
il Presidente della Repubblica, sempre presente in tutti i dibattiti, non sente il bisogno di chiedere alla terza carica dello stato di dimettersi dalla carica (di equilibrio) ma che ha, a sua volta richiesto le dimissioni al capo del governo Berlusconi?
E’ giusto che Fini si serva di una carica istituzionale dello Stato per fare politica partitica?
Ai posteri questa risposta.
Entrando poi nel merito del discorso, come ho già detto, tutto concentrato negli ultimi 5 minuti, della serie “il veleno nella coda”, il Presidente di Fli si è a mio avviso continuamente contraddetto, affermando, con qualche sfumatura che il Ministro del Tesoro Tremonti ha salvato il Paese con una buona politica economica, che il titolare degli Interni, On.le Maroni ha ben fatto nel suo settore, assicurando alla giustizia tantissimi delinquenti organizzati o meno, che il Ministro Brunetta ha operato una buona politica a sua volta dandoci una burocrazia più accettabile e che infine, la Gelmini ha fatto una buona riforma della scuola in generale e della Università in particolare.
Orbene, dopo tutte queste affermazioni, certamente positive per il governo, ha poi invece detto che questo governo non governa e lo ha paragonato ad un paracarro per la sua immobilità (!!!)
Sono stati inoltre scomodati nella tomba molti politici del passato, da Moro a Berlinguer per dire che quelli erano politici: Berlusconi, senza essere nominato, è dunque la negazione della politica (forse perché non aveva capito chi era Fini).

Chi fa bene si aspetti male, diceva mio padre…

Anche il federalismo fiscale è stato apprezzato dal capo di Fli;
Fini ha fatto un elenco di proposte quali: investire nella ricerca e sulle innovazioni; varare nuove regole per gli appalti della P.A. legare il salario alla produttività; creare fondi per le aree sottosviluppate e concentrarsi su poche grandi opere, ma anche favorire fiscalmente il Meridione e stabilizzare i precari (come???).

Fini ha chiesto poi un nuovo patto sociale con un tavolo al quale partecipino Confindustria i Sindacati e così via, dimenticando che l’attuale governo ha vinto le elezioni su un programma che deve essere portato avanti. Le parti sociali possono essere sentite, ma almeno in questa fase, non possono cambiare quanto gli elettori hanno chiesto votando questo governo.

Su alcune o tutte le proposte giunte si puo’ senz’altro discutere, ma il colpo finale il “ribelle” lo assesta quando fa la “chiamata di correo” per Casini perché entri nella nuova maggioranza in modo da mettere in mezzo Lega e Pdl e distruggerli, e in un crescendo rossiniano poi ha chiesto: si cancelli la legge elettorale, Berlusconi si dimetta per “avviare una nuova fase”…in caso contrario i deputati e senatori presenti nel governo e a lui legati, daranno le dimissioni dallo stesso, ma tutto il suo gruppo restera’ per cuocere a fuoco lento il premier, votando solo “cio’ che riterranno opportuno”.
Bella roba…troppo facile amico Fini!!
Poiché circa un mese fa, ricordo al leaderino di Fli, tutto il governo compresi i finiani hanno approvato 5 punti da realizzare in questi ultimi tre anni di legislatura proposti da Berlusconi, è chiaro che è in Parlamento che Fini e compagni dovranno fare i distinguo dal Pdl e dalla Lega e solo così, democraticamente e in maniera libera, il popolo valuterà e voterà.


Giuseppe Sagliocco
Popolo della Libartà
Lodi - San Bernardo
giuseppe.sagliocco@gmail.com

giovedì, settembre 16, 2010

Lettera di replica a chi denigra il nostro governo all´estero


Buongiorno Egregio Direttore, con la presente intendo replicare a chi ha scritto la sua rispettabile opinione sul nostro premier che mi permetto di contraddire in toto, punto per punto;Ebbene, c´è chi dichiara di non aver mai votato Berlusconi, ma di essere spesso all´estero per lavoro, e che all´estero, tutti (!!) gli andrebbero a richiedere notizie sul nostro Presidente del Consiglio.Come fa ad essere (ancora) il nostro Primo Ministro in carica gli chiedono....beh, risposta semplicissima, ancora in Italia esiste la democrazia e la sovranità appartiene al popolo che la esercita tramite il voto; semplice no? Tutto qui, mica difficile rispondere a chi, anzichè pensare ai fatti propri e ai guai del proprio Paese (tutta Europa è in crisi, ma guarda caso l´Italia è il Paese che sta meglio e che ha accusato meno la crisi...) ha invece modo e tempo di "fare il simpatico" e stare li a pensare a Berlusconi.Serve pero´ che spieghi pure che è stato il centrosinistra a non voler fare una legge sul conflitto di interessi e che quella fatta dal centrodestra è stata accettata senza meno dalla minoranza del Paese, che appunto rappresenta la opposizione al Presidente del Consiglio...ma gli spieghi anche il perchè però!!Ma di quale stampa estera si parla dunque?Facile rispondere anche a questo, della stampa estera di sinistra che quindi giocoforza, è chiaramente e naturalmente contro il nostro governo....ma mi pare una cosa addirittura scontata questa, o no?? Mi chiedete come faccio a capire che "la stampa estera" altro non è che quella schierata, come del resto esiste in Italia, a sinistra?Beh, se ridacchiano, fanno battutine e sono li a ripetere presunte gaffe del nostro premier, allora è proprio semplice semplice....è il folklore classico cui i detrattori di S.B. attingono a piene mani per manifestare il proprio senso di repressione, dato che S.B. continua a prendere voti e a vincere elezioni su elezioni, mentre la sinistra....si attacca alla stampa estera di parte, naturalmente, non tutta indistintamente, lo ribadisco.Non sia deluso il nostro interlocutore sinisstro medio, non sia triste, provi anzichè unirsi agli "amici" presunti che sono contro l´Italia, a dire loro che forse ci sono due Berlusconi: uno cattivo e impresentabile che si trova sui giornali italiani,che sono quasi tutti di sinistra,e un altro apprezzato statista che viene elogiato nei vertici internazionali,per il suo passato da tycoon,per i suoi 16 anni di esperienza in politica e per i contenuti delle sue proposte;Sarebbe bello far conoscere ai denigratori stranieri che non solo l´Europa ma anche l´Ocse, il Fondo Monetario europeo hanno riconosciuto che il governo italiano ha saputo gestire con efficacia la crisi economica, che è stata la più grave degli ultimi 80 anni. Abbiamo tenuto sotto controllo i conti pubblici e, se consideriamo il debito aggregato, ovvero la somma del debito del settore pubblico e del risparmio privato di ogni Paese, l´Italia si trova addirittura tra i Paesi europei più forti, di fianco alla Germania ma davanti a Francia e Gran Bretagna; Diciamolo che un terzo degli italiani vogliono che il governo vada avanti, che continui a fare e bene le riforme utili all´Italia, indicate nel nostro programma elettorale.Vorrei segnalare infine a chi si distrae evidentemente, perdendosi in affermazioni gratuite e non supportate da fatti, che ci sono anche altre verità: già fatte la riforma della scuola, dell´Università, per ridurre la burocrazia, la riforma del processo civile e altre sono pronte. Nei prossimi tre anni faremo le altre, quelle dei 5 punti: fisco, federalismo fiscale per combattere l’evasione, giustizia, Mezzogiorno, sicurezza e immigrazione clandestina; A questo governo non c’è alternativa. Abbiamo il dovere di andare avanti e governare, la crisi politica aprirebbe per l’Italia prospettive delle elezioni o dell’ennesimo governicchio tecnico.Dobbiamo quindi saper distinguere gli accadimenti reali dalle chiacchiere e dalle fantasie dei giornali. Dobbiamo tener conto del mandato degli italiani e agire con senso di responsabilità. In questo periodo di crisi, l’Italia ha avuto la fortuna di avere un governo del fare che ha avviato riforme importanti e coraggiose, che ha avviato la strada del cambiamento e che non teme cassandre patentate o malelingue di professione. Andiamo avanti!!

Grazie per lo spazio

giovedì, settembre 09, 2010

Fini spinge per la fine della guerra alle mafie


Ogni giorno che passa, il paese perde posti di lavoro, perde aziende che sfiduciate da questa pessima politica finiana delocalizzano all’estero aziende e siti produttivi, perde cervelli,che sono in fuga alla ricerca di paesi maggiormanete meritocratici, laddove la politica sia meno ricattabile dalle ambizioni del nano politico di turno.Ci impoveriamo sempre più, giorno dopo giorno. E non è solo a causa della crisi economica, ma anche e soprattutto dell’empasse creata ad arte da questa crisi politica voluta egoisticamente dal Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, il quale, richiesto di sloggiare dalla terza carica istituzionale, risponde con un deciso niet. E già, altrimenti come potrebbe ricattare governo, paese e popolo italiano Gianfranco Fini se perdesse la poltrona di presidente? E come potrebbe fermare l’azione del governo che più di tutti, ha contrastato,mortificato e devastato le organizzazioni criminali mafiose? E come può garantire sicurezza e legalità agli italiani se Fini intende aprire il rubinetto alla immigrazione clandestina cui corrisponderebbe solo una gratificazione per il mondo del lavoro nero, per il sottobosco mafioso e per il mondo della illegalità diffusa? E come si spiega questa sua determinata avversione all’azione di contrasto alle mafie del ministro dell’Interno on. Roberto Maroni con la scelta di campo manifestata a Mirabello di difendere in esclusiva gli interessi del sud? Non dobbiamo dimenticare che il sud è quel luogo elettorale in cui le mafie hanno sempre dimostrato di sapere, potere e volere indirizzare il consenso, il voto.E come farà questo novello supereroe della casta politica italiana a raccogliere consenso esclusivamente nel sud senza inciampare nel potere mafioso di condizionamento del voto? E come farà questa armata di Brancaleonea modernizzare e responsabilizzare l’amministrazione locale nel sud senza l’insostituibile arma del federalismo fiscale? Quesiti molto interessanti questi, a cui Gianfranco Fini ha sempre evitato accuratamente di dare risposte. E invece sarebbe interessante comprendere come si potrà fare buongoverno senza il federalismo fiscale e come si potrà avversare le mafie senza incontrare la loro influenza elettorale. Questo governo ha raccolto il consenso del sud assicurando una devastante guerra alle mafie, alle loro proprietà e alle loro capacità finanziarie, e questo governo è stato fermato da Gianfranco Fini.Questa è la nuda e cruda realtà.

mercoledì, settembre 01, 2010

Con la sinistra senz'altro andrebbe peggio



Egregio Direttore, nel ringraziarla anticipatamente per la sua gentilezza e disponibilità, intendo rubarle ancora un poco di spazio per delle riflessioni. Ebbene sì....ho sempre votato FI prima e PDL adesso, ho la tessera dal 94 e credo nel Presidente del Consiglio in carica nonché nel suo esecutivo, quindi sono uomo di centrodestra sicuramente. E allora? La maggior parte delle persone (toh, chissà come mai...) che mi scrivono o che rispondono alle mie lettere non appartengono mai alla sinistra a detta loro, ma sono sempre guarda caso gente estranea a tutto e a tutti.... Bah... sarà...ma ho i miei dubbi. Mi chiedo se basti, come dato concreto oppure no il fatto di aver vinto tutte le elezioni da due anni a questa parte, (politiche, europee, amministrative, sempre...) e cosa è invece il dato concreto se non la legittimità a governare che è figlia delle scelte degli italiani, dellamaggioranza che democraticamente ha deciso così!! Mi dispiace che a qualcuno, anzi a più di qualcuno a quanto pare,questo dia fastidio o non faccia piacere, ma è la sovranità popolare a decidere, in democrazia!! Senza Berlusconi, il declino (supposto) e tutti i guai e problemi di questo mondo in Italia probabilmente sarebbero dieci volte di più... chi può dirlo; invece pare che tutto il male dipenda dal Capo del Governo!!! Esagerato...Il messia non esiste ma tocca a noi capire e andare dalla parte giusta o comunque da quella che si crede la meno sbagliata, e io credo che se ci fosse la sinistra (ma con chi poi?) a governare l’Italia staremmo senz’altro peggio... io la penso così. Da parte dei cosiddetti «realisti»(guarda caso ripeto, mai di sinistra o antiberlusconiani eh....) si ritiene che il governo sia «un governo che fa ridere i polli» e di cui all’estero «si vergognano gli italiani». Beh, bisogna però sempre vedere e capire di quali italiani si tratta. Certo quelli che odiano Berlusconi e i sinistri in genere sono contro di lui «a prescindere», e anche la stampa che lo denigra è stampa favorevole certamente alla sinistra, e che quindi altro non fa che il suo gioco, cioè portare acqua al mulino della sinistra stessa e dell’antiberlusconismo. Sono d’accordo che la politica è spesso «sporca», è una strada senza uscita e come la storia ci insegna quando il bicchiere sarà pieno e la gente stanca ed esasperata forse cambierà qualcosa, ma la colpa dello sfascio delle istituzioni non viene certo da adesso. Non mi faccio abbindolare dalle parole come qualcuno pensa, bensì vedo senza pregiudiziali il buon lavoro svolto e soprattutto cerco di valutare le capacità di fare di ideare di progettare e di portare a termine che nel premier ci sono, sono innate mentre ahimè, negli altri non intravedo... ma questa è una scelta personale di ognuno!!! Il dato che mi fa paura è che poi chi si lamenta di Berlusconi, magari vive in Venezuela Paese illiberale per definizione costituito su una dittatura militare di Chavez, il quale è amico di Cuba e di tutti i Paesi comunisti possibili e immaginabili, oltre a essere ovviamente antiamericano. Non scherziamo... il Venezuela èun Paese ove non esiste opposizione e chi parla o si ribella viene sbattuto in galera o messo in grado di non nuocere... ma non scherziamo nemmeno, a paragonare il Venezuela con la nostra Italia!! Il Presidente si è votata una legge incui è prevista la sua rielezione a vita!!!Altro che leggi ad personam....Ringrazio in ogni modo chi mi scrive e chi mi risponde e vorrei dire qualcosa anche su come invece la sinistra, dagli ex comunisti agli odierni PD e IDV prima amava il popolo, ora diffida di esso,e spiego il perché: quando c’era la Festa dell’Unità si percepiva ovunque un’atmosfera popolare in ogni angolo, ora la sinistra chiuse le insegne dei vecchie grandi partiti è diventata supponente, schifiltosa, sussiegosa, terribilmente e odiosamente snob!! Essere «popolari» non significa necessariamente condividere tuttociò che la maggioranza della gente fa dice e pensa. Significa però non avere un pregiudizio da pedagoghi che considera il popolo immaturo, istintivo, irrazionale: un minore da educare (o rieducare) da tenere a bada da disciplinare con le buone o con le cattive. Fate attenzione alle parole adoperate dalla sinistra intellettuale che disprezza il popolo; ogni volta che perde una elezione, comincia a sinistra il rito della interrogazione e dell’auto auscultazioneche fa perno sempre sulla stessa domanda: perché il popolo non ci vota? Ma per forza non la vota (più) perché sente di non poter dare serenamente il proprio consenso a chi si sente investito, del tutto arbitrariamente, da un complesso di superiorità, da cui deriva un invincibile senso di antipatia. Prima di interrogarsi sugli altri, la sinistra snob (e non) farebbe bene a interrogarsi sui suoi insuccessi!! Meglio tardi che mai.....
Giuseppe Sagliocco
Popolo della Libertà Lodi S.Bernardo
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